Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
GIULIO ORSINI Signore di Monterotondo.
Figlio di Marzio Orsini, cugino di Giampaolo di Ceri, genero di Alfonso da San Severino.
1511 – 1567
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1536 | Francia | Impero | Francia e Piemonte | Combatte in Francia alla testa di dieci compagnie denominate “nere” e di due denominate “verdi”. Grande è il bottino colto in Tarantasia. Si segnala alla difesa di Alba Piemonte. | |
1537 | |||||
…………….. | Piemonte | E’ segnalata la sua presenza a Rivoli ed a Vigone. | |||
Autunno | Piemonte | Dopo il fallimento di un tentativo di Cesare da Napoli di impadronirsi di Torino viene lasciato dall’ Humières con 1000 fanti alla difesa di Alba Piemonte; con lui sono anche Piero Strozzi ed il guascone Artigue-Dieu con altri 1000 fanti. E’ attaccato dal marchese di Vasto Alfonso d’Avalos: gli avversari scalano le mura ma ne sono respinti. Non riescono a superare una seconda trincea, fatta di terra e di botti, dalla quale gli archibugieri francesi colpiscono gli attaccanti che stanno scendendo nella città. Alla fine Giulio Orsini è costretto a cedere per la mancanza di soccorsi; si arrende a patti e ne esce con i suoi uomini, armi e bagagli. Nel tentativo di raggiungere Pinerolo gli imperiali si impossessano di parte dei carriaggi. | |||
1538 | Chiesa | Urbino | Marche | Dopo la pace di Noyon (giugno) passa la sevizio del papa Paolo III. Affianca Ottavio Farnese nella guerra di Camerino. | |
1543 | |||||
Lug. | Chiesa | Impero Ottomano | Ungheria | Appoggia Giovambattista Savelli in Ungheria con 4000/6000 fanti italiani in soccorso di Ferdinando d’Austria contro i turchi del sultano Solimano. | |
Ago. | Ungheria | Si muove sui confini ungherese ed austriaco per rispondere alle scorrerie degli avversari. | |||
Sett. | Austria | Si collega a Vienna con Filippo Tornielli. | |||
1546 | |||||
Sett. | Impero | Protestanti | Germania | Appoggia Ottavio Farnese in Germania per combattervi le truppe protestanti della lega smalcaldica. Contrasta le milizie del duca di Sassonia e del landgravio Filippo d’ Assia sotto Augusta; con Giambattista Castaldo, Cesare da Napoli, Alessandro Vitelli, Pirro Colonna e Paolo Vitelli tocca Ulm; è inviato in avanscoperta con 600 archibugieri italiani e spagnoli e 60 cavalli leggeri. | |
Ott. | Germania | Assale Donauworth. | |||
1547 | Chiesa | Lazio | Richiamato dal papa, sulla fine dell’anno è segnalato sul confine con il regno di Napoli per controllare i movimenti di Ascanio Colonna e quelli del principe di Sulmona. | ||
1548 | Germania e Belgio | Si reca ad Augusta in missione diplomatica presso l’imperatore Carlo V per chiedere la restituzione di Piacenza ai Farnese: l’ambasceria fallisce per la posizione troppo rigida espressa dal pontefice. Raggiunge poi le Fiandre per consegnare all’infante Filippo di Spagna una spada ed un copricapo. | |||
1549 | |||||
Nov. | Lazio | Alla morte di Paolo III è chiamato dal collegio dei cardinali alla guardia di Roma per contrastare Ascanio Colonna che tenta di recuperare quanto gli è stato tolto in precedenza dai pontifici. | |||
1551 | |||||
Primavera | Chiesa | Francia | Emilia | Prende parte all’assedio di Mirandola. | |
1556 | |||||
Estate | Chiesa | Impero | Lazio | Affronta gli imperiali per conto del papa Paolo IV. Ha il compito di sorvegliare il contado di Roma; al comando della fanteria contrasta sotto le mura del capoluogo una scorreria condotta da Marcantonio Colonna con 800 cavalli. Preposto con 500 fanti alla difesa di Valmontone con Francesco Colonna, Papirio Capizucchi ed Angelo da Spoleto, è costretto alla resa a patti a seguito di un intenso bombardamento. I difensori escono con le loro armi ed i bagagli: i soldati e gli abitanti di Montefortino (Artena) mettono a sacco la città ed incendiano molte case in punti diversi. Il Colonna non riesce ad impedire tale fatto anche a causa del forte vento che alimenta le fiamme. | |
Sett. | Lazio | Deve abbandonare Cassino e Frosinone di fronte all’offensiva portata dal duca d’Alba Fernando Alvarez de Toledo (12000 fanti e 2400 cavalli). | |||
Ott. | Capitano g.le fanteria italiana | Lazio | Con la perdita di Vicovaro è preposto con 1000 fanti, per lo più guasconi, alla difesa di Paliano al posto del duca di Somma. Esce spesso dalla località per intercettare il flusso dei rifornimenti destinati agli imperiali; espugna e dà alle fiamme Serrone; attacca, alla testa di 1500 fanti, di 2 compagnie di cavalli e 3/4 pezzi di artiglieria, Piglio che è controllata dai colonnesi. Giunge da Anagni con 300 fanti e 100 cavalli il conte di Sarno che, con l’aiuto degli abitanti di Paliano, lo mettono in fuga e gli infliggono molte perdite tra morti e prigionieri. | ||
1557 | |||||
…………….. | Lazio | Con l’arrivo dei soccorsi ai pontifici condotti dai pontifici si accinge alla riconquista di Anagni. Interviene Marcantonio Colonna. E’ costretto a rientrare a Roma. | |||
Mag. | Lazio | A Roma. Si rende conto della debolezza delle posizioni degli avversari nella Campagna romana. Esce dalla città con 3000 fanti italiani, 2 compagnie di fanti veterani tedeschi reduci da Montalcino e 7 pezzi di artiglieria. Assale Montefortino (Artena), alla cui difesa si trova Giannantonio da Piacenza: dopo due giorni di intenso di bombardamento gli abitanti si arrendono a discrezione, mentre i soldati sono lasciati andare a bandiere spiegate con armi e bagagli. La città viene messa a sacco ed è data alle fiamme per rappresaglia a causa di un’imboscata tesa in precedenza dagli abitanti ai pontifici. Giulio Orsini occupa Alatri, Veroli e Subiaco; assale nuovamente Piglio, difesa dal Colonna e da Giorgio Doria, per limitare le operazioni degli imperiali tra Frosinone, Ferentino ed Alatri. Incomincia a bombardarne le mura; gli avversari, con una sortita di 15 insegne di fanti e di molti cavalli scompaginano le sue file. Si trova circondato su tre lati; fa condurre le artiglierie a Paliano con la scorta di Cencio Capizucchi e si appresta a sostenere l’urto dei nemici. La ritirata avviene in ordine nonostante le continue scaramucce; nella pianura prevale la cavalleria pontificia. Gli imperiali si ritirano. | |||
Lug. | Lazio | Tenta di prestare soccorso a Paliano, assediata dagli avversari, con 3000 svizzeri, altrettanti fanti italiani, 200 cavalli ed un grosso convoglio di viveri e di munizioni: gli è bloccata la strada in una collina tra Valmontone, Paliano e Segni. Comincia a ripiegare; sul torrente Sanguinario è affrontato dal Colonna, dal barone di Feltz, dal Salinas (400 archibugieri italiani) e da un altro squadrone di tedeschi agli ordini del Vualter. I fanti italiani, che militano al soldo dei pontifici, caricano gli spagnoli. L’Orsini deve retrocedere a causa dell’ intervento della cavalleria del Colonna e per il fuoco dell’artiglieria che prende le sue truppe d’infilata; i lanzichenecchi del Vualter mettono in fuga i pontifici. Nel frattempo anche i fanti svizzeri cedono di fronte ai lanzichenecchi del Feltz: di costoro molti sono uccisi e 400 vengono fatti prigionieri; sono uccisi o catturati tutti gli ufficiali svizzeri tranne il colonnello Vuertz e due capitani che si salvano con la fuga a cavallo. L’Orsini punta su Segni: ferito ad una coscia da un colpo di archibugio, è catturato dal Colonna. E’ trattato dall’avversario con cortesia. | |||
1567 | Muore. Sposa Violante da San Severino. |
CITAZIONI
-“Stimato un valoroso capitano.” ALBERI
Fonte immagine: wikipedia