GIULIO CESARE DA VARANO

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Busto. Museo Civico e Diocesano di Camerino

Last Updated on 2023/09/15

GIULIO CESARE DA VARANO

Signore di Camerino, Nocera Umbra, Cerreto d’Esi, Esanatoglia, Gagliole, Fiuminata,  Serravalle del Chienti, Belforte del Chienti, Serrapetrona, Fiastra, Acquacanina, Bolognola,  Montacuto e Potenza Picena (dategli in feudo queste ultime dal papa Sisto IV). Figlio di Giovanni da Varano, padre di Annibale da Varano e di Venanzio da Varano, zio di Carlo Baglioni, genero di Sigismondo Pandolfo Malatesta, suocero di Muzio Colonna.

1434 – 1502 (ottobre)

giulio cesare da varano
Giulio Cesare da Varano
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1434Marche Umbria

Ancora in fasce è salvato dalla furia degli abitanti di Camerino dalla zia Tora, vedova di Niccolò Trinci che lo nasconde in un fascio d’erba. Trova asilo in un primo momento a Fabriano presso la zia Guglielmina Chiavelli. Nel 1435 si ribellano anche gli  abitanti di tale città;  i disordini terminano con il massacro dei Chiavelli nella chiesa di San Venanzio. La zia Tora lo salva nuovamente, lo tiene nascosto in un convento di suore per alcuni giorni; lo conduce, infine, a Foligno.

1439Umbria Marche Romagna

Con l’uccisione dei Trinci a Foligno, è portato in salvo a Fossombrone dal nonno Galeazzo Malatesta. Da ultimo è condotto  a Faenza presso altri parenti.

1443
Nov.Marche

Rientra in Camerino con le armi dello zio Carlo di Montone: viene accolto con acclamazioni dal popolo: è ucciso Vincenzo Maligeri, l’autore della congiura che ha portato alla strage dei da Varano nel 1434.

1444Marche

Diviene signore di Camerino con il cugino Rodolfo, di due anni più piccolo e figlio di Piergentile. Ai due giovani è assegnato come precettore e consigliere politico Giovanni dei Conti.

1447Marche

Gli è conferito il vicariato di Camerino dal papa Niccolò V: il governo effettivo,  data la sua giovane età, è preso dalla zia Elisabetta Malatesta.

1448Marche

Con il cugino  Rodolfo esercita il potere in concordia  guadagnandosi il consenso popolare; Giulio Cesare e Rodolfo da Varano riescono ad opporsi  ad altre insidie tanto da riuscire a sventare,  appena usciti di tutela, ad una congiura ai loro danni.

1453FirenzeNapoliToscana
1454
Nov.SienaPitigliano500 cavalli e 200 fantiToscana

Combatte il conte di Pitigliano Aldobrandino Orsini. Prende parte all’ assedio di Sorano ove si colloca sul fronte opposto rispetto a Carlo Gonzaga ed a Pietro Brunoro.

Dic.Toscana

Il capitano generale Sigismondo Pandolfo Malatesta stipula con gli avversari una tregua senza averne l’autorizzazione da parte dei senesi. Giulio Cesare da Varano raggiunge  segretamente  Siena ed accusa il Malatesta di essersi fatto corrompere. Ne parla con un amico, Giovanni Bichi, che ne informa, a sua volta, il governo cittadino. In un primo momento non viene creduto; vi sono presto alcune conferme del fatto da parte di uno dei commissari al campo Cristoforo Gabrielli.

1455
Gen.ToscanaSi incontra a Grosseto con Pietro Brunoro per stabilire un’azione comune contro gli avversari.
……………..CamerinoMatelicaMarcheLascia gli stipendi di Siena e ritorna a Camerino, il cui comune è impegnato in un conflitto con Matelica.
Giu. lug.ChiesaComp. ventura100 lance e 50 fantiToscana

Passa con il cugino Rodolfo agli stipendi del papa Callisto III per contrastare la compagnia di Jacopo Piccinino che sta devastando il senese. Da Spoleto si sposta a Todi con Braccio Baglioni (luglio). Interviene nella città a causa dei tumulti provocati dagli scontri tra i fautori dei Chiaravalle (i di Canale) e quelli degli Atti. Molte abitazioni sono messe a ferro e fuoco.

1456Sposa Giovanna Malatesta, figlia di Sigismondo Pandolfo e di Polissena Sforza. La cerimonia nuziale è rappresentata in una sala a piano terreno del palazzo ducale di Camerino attraverso un ciclo di affreschi. La dote portata dalla sposa è valutata in 5000 ducati tra denari e gioielli. Un residuo di 1557 ducati sarà impegnato dalla moglie nel 1492 per la ristrutturazione del castello di Lanciano nelle vicinanze di Castelraimondo.
1458
Ago.RiminiNapoli

E’ assoldato dal suocero Sigismondo Pandolfo Malatesta  per opporsi agli aragonesi comandati da Federico da Montefeltro. Segue il signore di Rimini nel Montefeltro;  dà il guasto a numerosi castelli.

1460
Apr. giu.AngiòNapoliAbruzziCombatte gli aragonesi negli Abruzzi agli ordini di Jacopo Piccinino. Attraversa il fiume Pescara con 4 squadre di cavalli.
Lug.Abruzzi

Partecipa alla battaglia di San Flaviano/San Fabiano. Lotta all’ avanguardia contro le prime squadre di Marcantonio Torelli e di Alessandro Sforza che agli inizi mettono  in rotta le truppe ai suoi ordini; lo scontro cessa a notte inoltrata, dopo sette ore, con molti morti d’ambo le parti.

Ago.LazioIl Piccinino si sposta nel Lazio;  lascia all’assedio di Chieti il da Varano ed Antonio Caldora alla testa di 12 squadre.
Ott.MarcheMinaccia Ancona. I pontifici intercettano alcuni suoi messaggi riguardanti l’organizzazione di un trattato in città a favore della causa angioina.
1461
Feb.MarcheA fine mese rientra nelle Marche insoddisfatto per il trattamento ricevuto da Jacopo Piccinino.
Giu.ChiesaRiminiMarche

Viene contattato dai pontifici. Accetta la condotta. E’ assolto da tutti i misfatti commessi nella marca d’ Ancona.  Passa al  servizio dello stato della Chiesa allo scopo di contrastare il Malatesta.

Lug.MarcheSigismondo Pandolfo Malatesta fa pressione nei suoi confronti affinché ritorni sui suoi passi. La sollecitazione non ha alcun seguito.
Nov.AbruzziNon riceve il soldo pattuito da cinque mesi. Gli sono infine consegnati 1200 ducati; rimane creditore per la prestanza di altri 4800 ducati.
1462
PrimaveraLombardia

A marzo è avvicinato dagli sforzeschi per combattere nel regno di Napoli a favore degli aragonesi: si reca anche a Milano al riguardo. Si riavvicina, viceversa, al signore di Rimini e trama con il duca di Modena Borso d’Este ed il Piccinino. Il papa Pio II ne è tanto esacerbato da proporre al duca di Milano Francesco Sforza di catturarlo a tradimento.

Ago.Chiesa NapoliAngiòPassa agli stipendi di pontifici ed aragonesi per combattere nel regno di Napoli gli angioini ed i loro aderenti. Gli sforzeschi gli fanno avere 1500 ducati.
1463
Gen.AngiòChiesa NapoliAbruzziMuta partito ed affianca il Piccinino nella sua azione.
Dic.Viene contattato dai veneziani al fine di comandare il corpo di spedizione in Morea contro i turchi.
1464Marche

E’ accusato dai pontifici di avere fatto avvelenare il cugino Rodolfo da Varano cosignore di Camerino. La moglie del cugini Camilla d’Este è rimandata a Ferrara con i due figli.

1465ChiesaAgli stipendi del papa Paolo II.
1466
Lug.LazioSi incontra a Roma con il suocero. Gli chiede la consegna di Rimini allo stato della Chiesa per conto del papa Paolo II.
1467Napoli40 lanceAgli stipendi degli aragonesi. Ha il comando di 40 lance. Milita nelle compagnie di Matteo da Capua.
1468
Mag.Lazio

E’ segnalato a Roma presso il papa. Viene confermato con i figli nella signoria di Camerino. Il territorio controllato comprende le alte valli dell’Esino (Esanatoglia), del Potenza (Da Fiuminata a Gagliole), dell’alta Valle del Chienti (da Serravalle del Chienti a Belforte del Chienti e Serrapetrona), i castelli di Caldarola, Montalto e Coldipietra (questi ultimi nel comune di Cessapalombo), Fiastra, Acquacanina e Bolognola.

1469
Lug.ChiesaRiminiRomagnaCombatte Roberto Malatesta. Assedia Rimini. E’ sconfitto e fatto prigioniero da Federico da Montefeltro a Mulazzano.
Ott.UmbriaRilasciato, si reca a Perugia ospite di Braccio Baglioni.
1471
Apr.RomagnaA Rimini per la definizione dei termini di una parentela che leghi Malatesta e Montefeltro.
Giu.MarcheGli sono offerti dagli abitanti di San Severino Marche 50 ducati affinché ritiri le sue truppe da tale territorio.
1472CamerinoFermoMarcheEntra in lite con Fermo per il possesso di Castelgsmondo.
1474
Mag.Umbria

Ha un colloquio a Foligno con Braccio Baglioni e Federico da  Montefeltro per concordare le linee della politica pontificia da perseguire in Umbria.

Giu.ChiesaTodi SpoletoUmbria

Segue il cardinale di San Pietro in Vincoli Giuliano della Rovere, occupa Todi con un breve assedio ed entra in Spoleto con il Baglioni: la città è messa a sacco per quattro giorni. A compenso del suo operato ottiene in custodia Montesanto (Potenza Picena); continua a tenere Cerreto ottenuta dal papa Sisto IV all’inizio dell’anno; ha anche Sellano.

Lug.ChiesaC.di CastelloCapitano g.leUmbria

Assedia Niccolò Vitelli in Città di Castello. Al comando di 300/400 cavalli e di 2300 fanti si accampa sul colle della Cecca verso la Porta di Santa Maria.

Ago.Umbria

Si sposta dalla parte di Borgo San Sepolcro (Sansepolcro) con il legato pontificio; fa costruire una prima bastia nella chiesa di Sant’Angelo da Corzano ed una seconda di fronte al ponte. Vengono entrambe munite di numerosi pezzi di artiglieria tra cui una serpentina capace di lanciare palle di piombo del peso di dieci libbre. Un’altra bastia è posta di fronte alla Porta del Prato, ove sono piantate altre 2 bombarde.  Una quarta bastia è collocata di  fronte al mulino della Canonica: i pezzi di artiglieria di quest’ ultima provengono da Castel Sant’ Angelo. La città è bombardata giorno e notte. Seguono duri scontri davanti alla Porta Orientale ed a quella Occidentale. In una sortita (fine mese) condotta dai difensori contro il suo campo, viene ferito Giovanni Francesco da Bagno; nel corso del combattimento  si registra la perdita di 40 cavalli tra i pontifici (150 tra morti e feriti tra gli attaccanti, 35 tra i castellani per altre fonti).

1475
Ott.ChiesaVitelliUmbriaScaccia dal tifernate Niccolò Vitelli intento a rientrare in Città di Castello.
……………..CamerinoFermoMarcheEsercita una rappresaglia nei confronti del comune di Fermo. Si impadronisce sui monti Sibillini, nei pressi di Montefortino, di 6000 pecore. Minaccia il comune.
1476MarcheInvia numerosi armati sui monti di Sarnano per intimidire sempre gli abitanti di Fermo.
1477Marche

Invia 90 fanti in soccorso degli anconetani in conflitto con Fermo. Fa assalire e ferire da alcuni banditi di Mogliano l’ambasciatore del comune Giovanni Aceti, che si sta recando a Roma per una composizione dei conflitti in essere. Il contenzioso si chiuderà solo nel 1482.  A Giulio Cesare da Varano  sono riconosciuti 1500 ducati mentre Castel Gismondo rimane nella giurisdizione di  Fermo.

1478
Lug.ChiesaFirenzeUmbriaA Perugia al comando di 6 squadre di cavalli.
Ago.UmbriaDifende Città di castello dalle mire dei Vitelli. Assalito da Andrea Corso, corre il pericolo di essere catturato.
Sett.Toscana

Assedia Cacciano con Federico da Montefeltro. Guida personalmente un assalto alle mura. Il castello è espugnato e messo a sacco. Si sposta   all’assedio di Monte San Savino.

1479
Giu.Umbria

Con Matteo da Capua tende un’imboscata a Torricella ai saccomanni nemici;  cattura 60 cavalli. Sconfitto sempre con Matteo da Capua, Giovanni della Rovere e Giovanni Francesco da Bagno a Passignano sul Trasimeno da Roberto Malatesta, deve riparare a Bettona.

Lug.UmbriaA Perugia per incontrarvi il governatore della città, il cardinale Giovambattista Savelli.
Sett. nov.Toscana

Prende parte alla battaglia di Poggio Imperiale (Poggibonsi). Transita per Siena con 10 squadre di cavalli e 700 fanti;  alloggia all’albergo fuori della Porta Camollia. Si sposta in Val d’Elsa con il Montefeltro ed il duca di Calabria Alfonso d’Aragona;  vi assedia Colle di Val d’Elsa che cederà solo  a novembre dopo un lungo assedio. Al  termine di tali operazioni ed alla firma di una tregua ritorna a Siena con Federico da Montefeltro.

1480UngheriaMilita agli stipendi del re d’Ungheria Mattia Corvino.
1481
Lug.UmbriaOspite a Perugia dei Baglioni.
Ott.MarcheSi reca a Fabriano dove è ricevuto con tutti gli onori.
1482
Giu.ChiesaNapoli50 uomini d’armeLazio ed Umbria

A Palestrina. Lascia Quinto con Girolamo Riario ed entra in Roma. Si accampa in San Giovanni in Laterano; dopo qualche giorno si dirige a Perugia per controllare i movimenti del Vitelli che si è   impossessato di Città di Castello con l’aiuto dei fiorentini agli ordini di Costanzo Sforza.

Ago.LazioFronteggia gli aragonesi e le milizie dei Colonna. Prende parte alla battaglia di Campomorto.
Sett.Umbria e Marche

Punta su Perugia con Giordano Orsini e Giovanni Colonna per difendere la città da Costanzo Sforza. Sempre nel mese, come luogotenente della Marca, su disposizione del papa assiste San Ginesio nelle sue dispute con Fermo.

1483
Mag.

I veneziani cercano di averlo ai loro stipendi con la promessa di uno stipendio di 35000 ducati: non accetta la condotta per le possibili ritorsioni pontificie.

Sett.SienaCapitano g.leToscanaA Siena a prendere possesso della carica di capitano generale.
……………..Viene inscritto alla nobiltà veneziana.
1484
Mag.VeneziaGovernatore g.leMarche

Passa agli stipendi dei veneziani con il titolo di governatore generale della Romagna: la ferma è stabilita in due anni più uno di rispetto. Oltre la protezione dei suoi stati gli è riconosciuta una provvigione di 50000 ducati in tempo di guerra e di 25000 in tempo di pace; la condotta è stabilita in 300 lance (1200 cavalli), 50 balestrieri a cavallo e 500 provvigionati nella prima fattispecie; della metà nella seconda. Il contratto è stipulato per suo conto a Venezia da Alvise Tedaldini. Alvise Loredan gli consegna del denaro a Camerino.

Ago.MarcheAlla morte del papa Sisto IV recupera il castello della Rancia alle porte di Tolentino.
1485
Feb.Veneto

Assiste a Venezia in piazza San Marco ad una solenne giostra indetta da Roberto  da San Severino. Sempre negli  stessi giorni gli vengono consegnati  lo stendardo ed il bastone simboli del  comando;  i figli Cesare ed Annibale sono armati cavalieri. Lo accompagnano trecento persone. Alloggia  nel palazzo di Bartolomeo Vitturi; gli sono riconosciute per le sue spese 40 ducati al giorno.

……………..Ascoli PicenoFermoMarcheCome luogotenente della Marca cerca di ostacolare il prosieguo del conflitto che oppone i comuni di Ascoli Piceno e di Fermo.
1486
Mar.Gli è rinnovato dai veneziani l’anno di rispetto, previsto dalla sua condotta con la Serenissima, tramite il suo procuratore Pandolfo Collenuccio.
Apr.ChiesaNapoliMarcheAffronta nelle Marche Castruccio Castracani.
Sett.VeneziaVenetoA Padova per la rassegna delle sue compagnie. Alloggia Venezia a spese della Serenissima.
Dic.Il papa Innocenzo VIII gli affida l’incarico di stipulare un trattato di alleanza tra lo stato della Chiesa e la Serenissima.
1487
Feb.LazioA Roma. E’ segnalato nella basilica di San Pietro a fianco del pontefice.
PrimaveraChiesaOsimoMarcheSi trova al campo pontificio di Osimo. ha il compito di indurre alla resa Boccolino Guzzoni.
Apr. mag.VeneziaAustriaVeneto

E’ chiamato in gran fretta dai veneziani per fronteggiare le truppe del duca d’Austria Sigismondo. Ai primi di maggio  giunge a Verona, dove viene accolto dal provveditore Cristoforo Duodo. Si trova a Serravalle all’ Adige con 1000 cavalli e 24000 fanti. Il fiume in piena  gli impedisce di muovere verso Rovereto assediata dagli avversari. Questa dilazione, unita alla sua richiesta di denaro, fatta in termini non troppo gentili, predispone a suo sfavore l’animo dei provveditori. A fine mese il Collegio dei Pregadi decide di licenziarlo. La decisione non viene ratificata.

Giu.TrentinoIn Val Lagarina.
Lug.Trentino e Veneto

I veneziani assumono di nuovo Roberto da San Severino. Il Varano colloca il suo campo con tale capitano vicino a quello degli imperiali: si muove in perlustrazione con 200 cavalli. Viene attaccato all’ improvviso dagli avversari. Sta per essere catturato a Ravazzone con il San Severino: si muovono a  difesa dei 2 condottieri i figli Annibale da Varano ed Antonio Maria da San Severino che liberano i loro padri dal pericolo. Vengono  entrambi  catturati dagli avversari. Il Varano si ammala ed è trasportato a Verona nel vescovado; altre fonti riferiscono che deve lasciare il campo sia per i risultati negativi del suo comando, sia per avere ucciso un connestabile veneziano nel suo padiglione.

Ago.Veneto e Trentino

Alla morte del San Severino a Calliano lascia Verona e raggiunge il campo. Entra in Rovereto, abbandonata dagli avversari.

Nov. dic.Trentino e Veneto

Alla firma della pace (metà novembre) dalla Valsugana si dirige con le truppe ai campi  invernali.  A  Montagnana;  a dicembre è licenziato dal Collegio dei Pregadi anche perché non è riuscito a mantenere l’ordine nell’esercito.

1488
………………MarcheRientra scontento a Camerino. In ogni caso è chiamato a ricoprire per lo stato della Chiesa l’incarico di luogotenente della Marca.
Nov.MarcheAd Offida, a seguito di una scorreria degli abitanti di Ascoli Piceno ai danni di quelli di Fermo.
1491
PrimaveraChiesaAscoli PicenoMarcheSi dirige a Montefalcone Appennino con il figlio Annibale. Si ritira di fronte all’esercito ascolano superiore in forze.
1492
Ago.LazioA fine mese presenzia a Roma alle cerimonie organizzate per l’elezione pontificia di Alessandro VI.
……………NapoliE’ assoldato dagli aragonesi. Non può prestare con efficacia il suo operato a causa di una malattia.
1493Alessandro VI concede al figlio naturale Pirro il priorato di Sant’Angelo di Esanatoglia.
1494
Giu.ChiesaFermoMarche

Convoca da Jesi il condottiero pontificio Gaspare da San Severino per indurlo ad attaccare gli abitanti di Fermo  restii ad una tregua con Ascoli Piceno: costui si rifiuta di ubbidire all’ordine. Il Varano ritorna a Macerata. Nell’anno ospita a Camerino Isabella d’Este.

1495
Giu.FranciaChiesaUmbriaInfesta il contado di Norcia con Antonello Savelli.
1496
Gen.Umbria

Interviene con Guidobaldo da Montefeltro in Assisi per raggiungere una tregua tra le fazioni;  se ne rende mallevadore per conto dei Baglioni. A giugno è ancora costretto a ritornare in Assisi con Guidobaldo da Montefeltro.

……………….FermoAscoli PicenoMarche

Sempre con Guidobaldo da Montefeltro appoggia  Fermo ai danni di Ascoli Piceno.  Obbliga i soldati di tale località a desistere dall’ assedio di Offida.

1497
Mag.MarcheRaggiunge con 3000 fanti il figlio Annibale intendo ad assediare il castello di San Pietro Morico.
Giu.Emilia e LombardiaLascia Camerino per recarsi a Ferrara ed a Milano.
Sett.Umbria

E’ coinvolto ancora una volta nelle trattative di pace tra Assisi ed i Baglioni. Il papa Alessandro VI gli chiede il pagamento del censo.

1498
……………….Umbria

Niccolò Piccinino a seguito di una lite con i congiunti  dona al Varano un terzo della comproprietà della rocca di Agello presso Magione nel perugino. Tale bene è particolarmente conteso a Niccolò Piccinino dal cugino Angelo: quest’ultimo dona, a sua volta, i beni contestati a Gismondo Baglioni figlio di Guido. Desideroso di vendicarsi il signore di Camerino spinge Girolamo dalla Penna ad uccidere Angelo Piccinino: è l’inizio delle  controversie del Varano con i Baglioni. Gismondo Baglioni, intimo amico dell’ucciso, fa occupare dai suoi uomini la rocca di Agello e giura di non farsi tagliare più la barba fino a quando non venga ucciso il dalla Penna.

Dic.

Viene sospettato dal papa Alessandro VI di avere fatto derubare un corriere veneziano di 500 ducati e di alcuni messaggi in cifra.

1500
Lug.E’ considerato il principale istigatore della congiura che in una notte di luglio porta all’uccisione in Perugia di Astorre Baglioni. Giampaolo Baglioni rientra poco dopo nella città e ne scaccia i fuoriusciti. Costoro, espulsi anche dal ducato di Urbino, si riducono a Camerino alla sua corte.
1501
Gen.MarcheIl pontefice gli indirizza un breve con il quale gli intima di espellere i fuoriusciti rifugiatisi nel suo territorio; è minacciata la confisca dei suoi beni ed una multa di 50000 ducati.
Mag.MarcheE’ scomunicato da Alessandro VI: è accusato di avere ucciso il cugino Rodolfo.
Lug.MarcheVitellozzo Vitelli ed Oliverotto da Fermo transitano per il territorio di Camerino e mettono a sacco il castello di Casavecchia. Invano  Giulio Cesare da Varano chiede al comune di Fermo ed al luogotenente della Marca la restituzione delle prede.
1502
Feb.MarcheCon Giovanni della Rovere e Giovanni Antonio Acquaviva favorisce i fuoriusciti di Fermo ai danni del nuovo signore della città Oliverotto da Fermo.
Mar.MarcheE’ dichiarato reo di scomunica maggiore e dell’anatema di spergiuro dal papa per avere sospeso il pagamento del censo alla Camera Apostolica; viene pure pubblicato un monitorio del vicecamerlengo contro di lui per avere dato assistenza ai ribelli dello stato della Chiesa e (nuovamente) per avere ucciso il cugino Rodolfo. E’ assalito nei suoi territori dai fuoriusciti di Montesanto e da alcuni spoletini; anche i suoi sudditi lo odiano e per diverse volte cercano di ribellarsi al suo dispotismo.
Mag. giu.CamerinoChiesaMarche

Minacciato da Cesare Borgia invia il figlio Giovanni Maria  con il tesoro della famiglia alla ricerca di aiuti militari; chiede soccorsi a Guidobaldo da Montefeltro; arruola soldati. Camerino viene assediata dalle truppe di Vitellozzo Vitelli, di Francesco Orsini e da quelle di Oliverotto da Fermo. Gli uomini dei tre condottieri pontifici riforniscono, a caro prezzo,  derrate alimentari agli assediati. A giugno, il Varano viene ancora scomunicato.

Lug. ago.Marche

Oppone alle forze pontificie una vigorosa resistenza. Uno scontro favorevole ai da Varano rinfocola le  sue speranze. Tuttavia la successiva  caduta delle sue fortezze, una ad una, lo costringono in breve tempo a ritirarsi a Camerino in rivolta.

Sett.Marche

Assediato ancora da Francesco Orsini e da Oliverotto da Fermo si arrende a patti con i figli Venanzio ed Annibale nelle mani di Giulio Orsini. Il figlio Venanzio si dà invece alla fuga, cosicché Giulio Cesare è incarcerato in una stalla, tormentato sempre più dalla gotta che gli impedisce di camminare. Al momento della cattura il Varano viene invitato, da un certo Premuccio, a baciare gli stipiti della città allorché si appresta ad uscire da Camerino come per auspicargli di non farvi più ritorno. Costui sarà condannato a morte alla fine del mese successivo al momento del rientro in Camerino di Giovanni Maria da Varano. Il Varano è spogliato d’ogni cosa; gli è permesso solamente di potersi recare a Matelica presso il genero Ranuccio Ottoni, marito della figlia naturale Emilia. La memorialistica locale ricorda che durante l’assedio di Camerino un giovane appartenente alla borghesia cittadina, Giovanni Antonio Ferraccioli, incoraggia la popolazione alla resa a causa della mancanza di vettovaglie ed inneggia alla fine della signoria dei da Varano. Alla notizia a Roma della caduta della città il pontefice fa suonare a festa la campana del Capitolo e celebra un grande trionfo in piazza San Pietro con luminarie e fuochi d’artificio.

Ott.Marche

Il duca Valentino invita Ranuccio Ottoni ad Urbino; quest’ultimo vi si reca con tutti i parenti dopo avere ricevuto particolari rassicurazioni. Le prime accoglienze sono cortesi; in un secondo momento è imposto all’Ottoni di condurre i suoi congiunti nella rocca di Pergola per loro maggiore sicurezza. Tutti i da Varano sono catturati; solo Ranuccio Ottoni viene risparmiato. Giulio Cesare da Varano è fatto strangolare dal Borgia con un laccio di seta nella rocca di Pergola. Identica sorte avranno poco dopo anche i figli Annibale, Venanzio e Pirro. Riesce invece a fuggire ad Atri la figlia Camilla Battista, suora clarissa, che sarà proclamata beata nel 1843 dal papa Gregorio XVI e, successivamente, santa da papa Benedetto XVI nel 2010.  Le spoglie di Giulio Cesare da Varano saranno trasportate a Camerino alla fine dell’agosto 1503 a seguito del nuovo rientro nella città del figlio Giovanni Maria da Varano. Giovanni d’Angelo d’Antonio lo ritrae in preghiera nella tavola “San Giovanni”. Al 1512 risale la tela votiva di Venanzio da Camerino che lo raffigura, sempre n preghiera con Cristo risorto, tra i pennoni delle sue condotte militari (il re d’Ungheria Mattia Corvino, il papa Sisto IV, la repubblica di Venezia ed il re di Napoli Ferrante d’Aragona). Fa edificare a Camerino (incorporando gli istituti già esistenti)  l’ospedale di Santa Maria della Pietà, il tempio dell’ Annunziata, il convento di Santa Chiara; è ampliato anche il Palazzo Ducale. Avvia, nel contempo, diverse opere idrauliche nei piani di Colfiorito, Montelago e della Rancia. Trasforma i castelli di Beldiletto (frazione di Pievebovigliana), di Lanciano (frazione di Castelraimondo) e di Rocca d’Ajello in residenze fortificate. Sono presenti nella sua corte i letterati Macario Muzio e Ludovico Lazzarelli. Il Cantalicio (Giovanni Battista Valentini) gli dedica una sezione dei suoi “Epigrammata”. Ricordato da Luigi Pulci nelle sue lettere.  Padre di Camilla, figlia naturale, che sarà dichiarata beata con il nome di Beatrice.

  CITAZIONI

-“Magnanimo signore, di cui è ammirarsi in Camerino splendidi monumenti di grandezza e liberalità.” BORGIA

-“Et l’ornato signore di Camerino/ con molte isquadre et valorosa gente.” Da un cantare riportato dal RAMBALDI

-“Fu anco generale de gli eserciti di Matthia Corvino re di Ungaria e luogotenente di Ferdinando re di Napoli.” SANSOVINO

-“Vecchio e illustre guerriero, e amato dai suoi.” UGOLINI

-“Capitano di grido.” CHIUSOLE

-“Per il suo valore nelle armi, per saggia amministrazione, per il suo favore alle attività artistiche e intellettuali, dette splendore, ricchezza e potenza alla città (di Camerino) e alla sua corte.” MASSARI

-“Divenne uno dei più famosi Capitani del suo secolo.” SAVINI

“Valeva pocho.” SANUDO

-Per la sua morte “Hic veluti Priamus captum videst hostibus urbem/ et miser extintos fata subire satis.” Da un poema di F. Panfili riportato dal COLUCCI

-“Un vieux guerrier de soixante-dix ans, cruel et assoiffé de sang, et qui s’était emparé du trone en assassinant son propre frère.” SABATINI

-“Sarà il promotore e l’autentico artefice della stagione dell’umanesimo camerte…Fu protagonista della stagione più luminosa della dinastia, destinata a cedere di fronte alla straordinaria potenza di Cesare Borgia.” TOZZI

-“..signore di camerino/ con molte squadre & valorose gente.” Da “La guerra dei tedeschi contro i veneziani” in GUERRE IN OTTAVA RIMA 

-“A (ha) pasato gran perigli/ el signor de Camerino/ Vecchio antico con soi figli/ Morti sono a crudi artilli.” DE’ SORCI

-“Il lungo dominio del da Varano, celebrato dalla storiografia locale come l’età aurea della signoria, si fondò su una politica di relativa concordia fra le classi sociali. L’attenta visione del condottiero è ben descritta nella “relazione sullo stato di Camerino” che Alessandro VI commissionò all’arciprete Lodovico Clodio subito dopo la presa dello stato (1503). Ottenuto l’appoggio dell’aristocrazia mercantile e dell’oligarchia locale, il signore ebbe anche il consenso dei “plebei, contadini e poveri” (Falaschi) destinando loro una parte delle entrate. L’atteggiamento insieme paternalistico e promozionale di Giulio Cesare, secondo il Clodio, trovava la sua massima espressione nell’abitudine alla “ricreazione” presso il palazzo varanesco, dove tutta la gente di Camerino si radunava. Secondo la testimonianza del Lilii, il da Varano e Federico da Montefeltro “gareggiavano insieme nella magnificenza”, rivaleggiando nella committenza artistica e letteraria..Prendendo come punto di riferimento il palazzo urbinate dell’antagonista, tra il 1465 edd il 1490 il signore si dedicò all’ampliamento e alla ricostruzione parziale della dimora di famiglia sotto la probabile guida dell’architetto fiorentino Baccio Pontelli.” CHISENA

Immagine: http://www.roccadajello.com/en/history/

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2 COMMENTS

  1. Per Roberto Damiani: Giulio Cesare è anche padre di Giovanni Maria, che fu duca di Camerino. Venanzio era il primogenito, ucciso insieme ai fratelli Annibale e Pirro. Dovresti aggiungere due figli maschi. Poiché tra le figlie femmine c’è anche Camilla Battista, oggi proclamata santa, forse sarebbe opportuno menzionarla.

    • Gentile avvocato, la ringrazio per l’attenzione rivolta al sito. Per quanto riguardo il lavoro (che non vuole essere una ricerca di carattere araldico) mi sono proposto di compilare un dizionario anagrafico di condottieri di ventura e di capitani di guerra del Medio Evo e del primo Rinascimento. E’ per tale motivo che nella scheda di Giulio Cesare da Varano sono riportati alcuni nominative (con schede ad hoc) e tralasciati altri. Ha invece ragione per l’inserimento della famiglia Camilla battista che mi è sfuggito a suo tempo. Lo farò quanto prima. Cordiali saluti.
      Roberto Damiani

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