1919 GIROLAMO TARTARO Di Padova.
+ 1514 (maggio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1498 | |||||
Ago. | Venezia | Firenze | 50 fanti | Toscana |
Combatte in Toscana a favore dei pisani. |
1499 | |||||
Lug. | Venezia | Impero Ottomano | 200 fanti | Montenegro |
Si trova alla difesa di Cattaro con Sebastiano da Vicenza per prevenirvi eventuali scorrerie dei turchi. |
1500 | |||||
Lug. | Montenegro | Raccoglie fanti a Dulcigno. | |||
1501 | |||||
Feb. | 50 fanti | Croazia |
Segue a Zara il provveditore Giovanni Diedo con 50 provvigionati. |
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Mar. | Croazia |
Si trasferisce alla guardia di Nona. Giovanni Diedo chiede che gli uomini della compagnia di Bernardino da Legnago passino ai suoi ordini. |
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1503 | |||||
Mar. | Croazia |
Gli abitanti di Nona si oppongono ad un rientro di Girolamo Tartaro nella città per le ruberie perpetrate dai suoi soldati e per avere trafugato il corpo di Santa Marcella. |
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Ott. | 77 fanti | Romagna | |||
1509 | |||||
Mar. | Venezia | Chiesa | 250 fanti | Romagna |
Alla guardia di Faenza con 250 provvigionati. |
Apr. | Romagna |
Lascia Granarolo; è inviato dal provveditore Marco Orio in Val di Lamone. Catturato dai pontifici con 25 fanti è trattato in modo onorevole. |
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Giu. | Veneto |
Rilasciato rientra a Venezia. |
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…….. | Grecia |
Di guarnigione a Corfù. |
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1512 | |||||
Lug. | Venezia | Francia | 237 fanti | Lombardia |
Lascia Corfù ed è spedito dal Collegio dei Pregadi nel bresciano con il provveditore Leonardo Emo. |
Sett. | 168 fanti | Lombardia |
Prende parte all’ assedio di Brescia. Con 250 provvigionati è inquadrato nella terza squadra che deve attaccare le mura della città in caso di assalto generale. |
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Nov. | Lombardia |
Nella sua compagnia militano 150 fanti. Entra in Bergamo con i suoi uomini che non sono molto bene armati: parte sono spostati alla difesa della città e parte nel forte della Cappella. |
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1513 | |||||
Giu. | Venezia | Spagna Impero | 100 fanti | Lombardia |
Con l’attacco degli spagnoli a Bergamo ripara nel forte della Cappella con il provveditore Bartolomeo da Mosto. |
Ago. ott.
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73 fanti
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Lombardia Emilia e Veneto |
Assalito con forza ad agosto, ai primi di ottobre deve arrendersi a discrezione per la mancanza di acqua e di vino; d’altra parte tutta la fortezza è stata minata e gli sono concessi quattro giorni per la resa. Tutti sono svaligiati; Girolamo Tartaro abbandona Bergamo con i suoi uomini, Bartolomeo da Mosto ed il castellano Carlo Miani; per Brescia, Mantova e Ferrara (via Po) raggiunge Venezia. Gli è data la paga ed è trasferito alla guardia di Treviso. |
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1514 | |||||
Gen. | Veneto. |
A Treviso. Il bresciano Valerio Paiton si offre di consegnare agli spagnoli una porta della città. I veneziani ne ordinano l’arresto ed incaricano Girolamo Tartaro di tradurlo a Venezia per essere interrogato dal Consiglio dei Dieci. Valerio Paiton viene a conoscenza della misura e precede tutti fuggendo a Ferrara. |
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Mag. | 200 fanti | Friuli. |
E’ segnalato all’ assedio di Marano Lagunare. Rimane ucciso in una zuffa provocata dai soldati per il ritardo delle paghe. Secondo un’altra versione è ferito mortalmente alla testa da un colpo di schioppetto dopo essere salito su alcuni ripari per collocarvi dei pezzi di artiglieria. |
CITAZIONI
“Valoroso capitano di fanti.” BARBARO