GIROLAMO DA TRIVULZIO

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1928

Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

Condottieri di ventura

2030      GIROLAMO DA TRIVULZIO  Di Milano. Figlio di Gianfermo, fratello di Alessandro. Cavaliere dell’ordine di San Michele. Senatore di Milano.

  • 1524 (novembre)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1499
EstateE’ esiliato da Ludovico Sforza a causa dell’adesione al partito francese da parte dei suoi famigliari.
1501
Gen.FranciaLombardiaA Cremona con Gianniccolò da Trivulzio, che si sta recando a Luzzara per sposarsi con Paola Gonzaga, figlia di Rodolfo.
1512
………LombardiaE’ eletto senatore di Milano. Viene poco dopo insignito dai francesi del collare dell’ordine di San Michele.
Giu.FranciaChiesa VeneziaLombardiaDeve riparare a Lodi a seguito dell’avanzata degli svizzeri agli stipendi di pontifici e veneziani.
1513
Mar.FranciaSpagnaE’ dichiarato ribelle dal duca di Milano Massimiliano Sforza.
1516
Nov.Lombardia

I francesi gli impongono un’imposta straordinaria di 4000 scudi: non la vuole pagare  preferendo essere arrestato nel Castello Sforzesco.

1517Nel periodo in cui il fratello Alessandro si trova in Francia ricopre la carica di luogotenente delle compagnie del marchese di Mantova Federico Gonzaga.
1518LombardiaViene chiamato a far parte del Consiglio dei 60 decurioni di Milano.
1521
Apr.Lombardia

Partecipa a Milano ad un consiglio di guerra, presieduto dal Lautrec e dal provveditore veneziano Andrea Gritti, teso a concordare i piani del prossimo conflitto con gli imperiali.

Giu. lug.FranciaImpero ChiesaEmilia

Muove alla volta di Parma in soccorso di Federico Gonzaga da Bozzolo. A fine mese si trova a Reggio Emilia a fianco del Lescun e del fratello Alessandro. All’ uccisione per un colpo di archibugio di quest’ultimo, avvenuta durante dei colloqui tra imperiali e pontifici,  subentra al congiunto nel comando della sua compagnia ed alla carica di senatore di Milano. Si trova alla guardia di Piacenza con l’incarico di vicegovernatore. In un’ispezione con Paride Scotti scopre un trattato mediante il quale il connestabile Tameo da Treviso avrebbe dovuto consegnare la Porta di San Raimondo ai nemici provenienti da Reggio Emilia.

Ago.Emilia

A Piacenza. Respinge un assalto condotto alla Porta di San Raimondo da Pietro Buso Scotti. Ricevuti rinforzi da Galeazzo da San Severino e da Michelantonio di Saluzzo, esce a sua volta contro i fuoriusciti. Ritorna a Piacenza e vessa in ogni modo gli abitanti, impone taglie e li obbliga ad accogliere nelle loro case i fanti svizzeri e tedeschi. Con Cesare Scotti assedia in Statto Pietro Buso Scotti che è costretto a darsi alla fuga.

Ott.Emilia

Respinge due nuovi attacchi a Piacenza condotti da Jacopo dal Verme: in una delle due azioni sono sorpresi 3000 fuoriusciti e venturieri tra Grazzano Visconti e Vigolzone; ne sono uccisi 300 e sono catturati 50 cavalli.

Nov.Emilia Lombardia

Su ordine del Lautrec lascia Piacenza con 70 uomini d’arme e 500 contadini. Attraversa il Po e si dirige su Milano per unirsi con i francesi. Nel frattempo la città è caduta in potere degli imperiali; ritorna indietro ed ha appena superato il fiume allorché viene assalito dagli avversari.

1522
Feb.FranciaViene nuovamente dichiarato ribelle dal duca di Milano Francesco Sforza.
Mar.LombardiaRientra in Italia. E’ segnalato a Castelleone. Ad aprile fa parte del presidio di Cremona.
1523
Sett.FranciaImpero Venezia60 lance
Dic.50 lanceLombardiaAffianca il padre Gianfermo sulle sponde del Ticino alla testa della sua compagnia.
1524
Mar.LombardiaA Vigevano con i suoi uomini d’arme.
Mag.Lombardia

E’ inviato da Renzo di Ceri con la sua compagnia di cavalli ed alcuni fanti a spiare i movimenti degli imperiali che, arrivati sul Ticino, stanno puntando su Vigevano. Cade in un’imboscata  tesagli dagli  avversari.

Ago.30 lance
Nov.FranciaImperoLombardia

Si fortifica a Melegnano con Ludovico Barbiano da Belgioioso. E’ inviato a Melzo con 60 uomini d’arme di scorta ad un convoglio di rifornimenti. Alle prime luci dell’alba la località è attaccata da Ferdinando d’Avalos che giunge sotto le mura senza essere avvistato con 2000 fanti, 200 cavalli leggeri e 100 uomini d’arme. Il Trivulzio esce loro incontro senza elmo; il marchese di Vasto Alfonso d’Avalos lo affronta. E’ gettato dalla sua cavalcatura con un colpo di picca ad un occhio; nella confusione gli è tagliata la mano destra. Catturato dal Santillana, viene consegnato al marchese di Pescara che lo fa portare immediatamente a Lodi.  Muore in pochi giorni per le ferite riportate. Si sposa con Antonia Barbiano da Belgioioso.

 CITAZIONI

-“Uno de’ più prodi condottieri al servizio francese nel secolo XVI.” BOSI

-“Riuscì uni dei prodi condottieri della corona di Francia.” LITTA

-Con Gian Giacomo da Trivulzio “Caballeros milaneses foragidos, enemigos de su duque y capitanes de gente de armas del rey de Francia,” SANDOVAL

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