GIOVANNI MOSTARDA

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Castello di Pollenza
Castello di Pollenza

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

GIOVANNI MOSTARDA  (Giovanni dalla Strada) Di Forlì. Signore di Amandola e di Pollenza. Figlio di Mostarda da Forlì, fratello di Ludovico da Forlì.

  • 1445 ca.
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1405RomagnaAll’ uccisione del padre è affidato con i fratelli, tra cui Ludovico da Forlì, alla tutela di Carlo Malatesta.
1414
Mag.

Viene falsamente sospettato con Muzio Attendolo Sforza di avere cercato di avvelenare Paolo Orsini che ha assassinato anni prima suo padre.

Lug.

In occasione della pace tra il re di Napoli da un lato, e l’antipapa ed i fiorentini dall’altro è dichiarato proprio aderente dai Malatesta per i suoi possedimenti nella marca d’ Ancona.

1424
Lug.FirenzeMilanoRomagnaE’ fatto prigioniero dai ducali nella battaglia di Zagonara.
1431
PrimaveraChiesaColonnaLazioCon il fratello Ludovico da Forlì respinge a Roma, in piazza San Marco, un attacco portato alla città da Stefano Colonna.
1432
Sett.ChiesaVicoLazio

Assedia Vetralla con Everso dell’ Anguillara e Niccolò Fortebraccio. Prende parte all’ assalto contro la città che si svolge nella strada verso Viterbo su un tratto rovinato di mura vicino ad un mulino.

1433
Mag.ChiesaFortebraccioLazioPrende nuovamente parte all’assedio di Vetralla.
1434
Ago.FirenzeMilanoEmiliaViene sconfitto da Niccolò Piccinino a Castel Bolognese. Fatto prigioniero, è condotto a Milano dal duca Filippo Maria Visconti.
1435
Ago.SforzaFortebraccioUmbriaMilita agli ordini di Francesco Sforza. E’ catturato a Montefalco con Leone Sforza.
1441
Giu.MilanoFirenzeRomagnaCeca di entrare in Forlì per la rocca di Ravaldino con Francesco Piccinino.
1445Muore.

 CITAZIONI

“Et sanguine, et militari scientia, sub inclyti genitoris Mustardae documentis et exemplis, mercedem gloriae, quam bellici labores exposcunt, acquisivit.” VIVIANI

Con Ludovico da Forlì “I quali divenenro essi pure abilissimi condottieri.” P. BONOLI

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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