GIOVANNI MANFREDI

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ruderi del castello di Moneta
ruderi del castello di Moneta

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

GIOVANNI MANFREDI  Di Reggio Emilia. Fuoriuscito. Figlio naturale di Ricciardo Manfredi. Signore di Faenza, Bagnacavallo, Solarolo, Brisighella, Modigliana, Rocca San Casciano. Padre di Astorre Manfredi e di Francesco Manfredi.

1324 – 1373

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1334
Feb.VeronaImpero ChiesaEmilia

Milita agli stipendi di Mastino della Scala contro le truppe di Giovanni di Boemia. Con Ettore di Panigo e Gottifredo da Sesso si unisce con i da Correggio e saccheggia il reggiano alla testa di 500 soldati. Sconfitto, è catturato dai da Fogliano: è riscattato da Mastino della Scala con altri capitani dietro l’esborso ai reggiani di 6600 fiorini.

……………..RomagnaSi impadronisce di Bagnacavallo attirandosi l’odio del conte Bernardino di Cunio. Il papa tenta di fargli ribellare la località. E’ dato incarico a Lambertuccio Ranieri ed a Giovanni di Anselmuccio di organizzare una congiura ai suoi danni. La trama viene scoperta: i due cospiratori sono fatti cavalcare per tutta la città dietro la coda di un asino per essere, infine, impiccati.
1340
Ago.E’ armato cavaliere con i fratelli ed il cugino Giovanni di Alberghettino. Ottiene pure la nomina, sempre dall’imperatore Ludovico il Bavaro, di vicario imperiale di Faenza.
1341
……………..RomagnaIsabella di Cunio, vedova del conte Ugolino, invia un prete a Bagnacavallo per organizzare una nuova congiura. Il sostenitore di quest’ ultimo è scoperto; viene frustato e gli è strappata la lingua.
Dic.RomagnaIl consiglio generale di Faenza lo elegge capitano del popolo.
1343RomagnaSi proclama signore di Faenza e della Val di Lamone con il fratello Guglielmo. Fa distruggere il castello di Porta da Ponte.
1344
Feb.Romagna

Ottiene in feudo dal papa Clemente VI Bagnacavallo dietro il censo annuo di 50 fiorini da consegnarsi il giorno di San Pietro e Paolo al tesoriere della provincia di Romagna.

Nov.Emilia

Ritorna a Reggio Emilia con Giacomo Pepoli, Malatesta Malatesta Guastafamiglia, Ostasio da Polenta e Riccardo Alidosi; presenzia alla cerimonia in cui Obizzo d’Este viene proclamato signore di Parma, città appena acquistata da quest’ultimo da Azzo da Correggio.

1347
……………….FaenzaChiesaRomagna

Si rifugia a Bagnacavallo, dopo essere stato scacciato da Faenza dal rettore pontificio della Romagna Almerico di Valle. Il rettore imprigiona il fratello Guglielmo e minaccia di farlo decapitare nel caso in cui Giovanni Manfredi non ceda subito la località.

Lug.Romagna

Raduna numerose truppe;  è affrontato da Giovanni Malavolti. Assediato, in pochi giorni è costretto alla resa a patti. In Faenza entra come podestà l’omonimo Giovanni di Alberghettino Manfredi;  il Manfredi riceve una condotta dal rettore e  può rientrare nella città con il fratello Guglielmo.

1349
PrimaveraRomagna

Il conte di Romagna Astorgio di Durafort cerca di mettere pace tra i Manfredi allestendo una sontuosa festa di Pasqua alla quale prendono parte tutti i notabili cittadini. Durante il banchetto il Manfredi, riscaldato dal vino e dalle vivande, pretende di avere, secondo le consuetudini, il “padronatico” dal vescovo della città, una consuetudine che consiste  nella consegna di una gallina e di  12 pollastri, un vero e proprio censo a fronte della cessione di alcune terre fatta in precedenza al vescovado medesimo. Avuto probabilmente dal  Durafort il consenso di far valere il suo diritto, si reca nella cucina del prelato: la trova chiusa per cui invia alcuni servitori con accette ed arnesi similari a romperne la porta. Da qui nascono tafferugli ed uccisioni. Il legato pontificio gli invia Francesco della Valle, suo amico, perché metta pace tra i contendenti: costui viene ucciso dai pontifici con 3 partigiani del Manfredi. Giovanni Manfredi viene espulso da Faenza.

1350
Feb.Romagna

Durante un’assenza del Durafort, impegnato ad Avignone, rientra in Faenza con l’ assenso del nuovo legato pontificio, il cardinale Annibaldo di Ceccano. Si accorda, quindi, con gli Ordelaffi, i Pepoli ed i da Polenta e scaccia dalla città il vicerettore Guido di Pruina che rappresenta il Durafort. Costui è costretto a riparare ad Imola. Il Manfredi  si fa eleggere capitano generale di Faenza.

Apr.FaenzaChiesaRomagna ed Emilia

Viene attaccato dai pontifici. Si porta a Ferrara alla ricerca di aiuti, entra in contatto con Giacomo Pepoli per fargli abbandonare la causa degli ecclesiastici.

……………..RomagnaIn rotta con il fratello Guglielmo invita il cugino Alberghetto ad occupare  Bagnacavallo.
Nov.Romagna

Durante un banchetto, che si svolge castello di famiglia di Pieve Cesato, fa uccidere dai suoi scherani i congiunti Alberghetto, Manfredo, Francesco ed Ugolino Manfredi: la fortezza è subito distrutta per impedire che pervenga nelle mani dei pontifici. Sono demolite a Faenza le case dei guelfi Rogati.

1351
……………….MilanoChiesa

Bernabò Visconti acquista Bologna dai Pepoli;  il Manfredi passa al suo servizio. Nell’anno con Guido di Battifolle ha continue contese con il congiunto Giovanni di Alberghettino Manfredi. Viene presto stilato un compromesso per cui il secondo riconosce che non ha alcuna ragione in Val di Lamone; al rivale, viceversa, è dato atto dei suoi diritti su alcuni villaggi del faentino.

Apr.Romagna

Occupa il castello di Limacidio e ne espelle i Rogati; ha una feroce scaramuccia con i pontifici alla tomba di Gentile Alidosi.

Mag.Romagna

Si impadronisce di Bagnara di Romagna; fa costruire una bastia sul fiume presso Imola ed attacca il capoluogo con Francesco Ordelaffi. Ne viene respinto da Roberto Alidosi.

1352
Lug.Romagna

E’ scomunicato con il fratello Guglielmo. Tra il 1352 ed il 1354 si avvale del lavoro di due addetti alla zecca di Venezia, costretti ad abbandonare la città lagunare a causa della povertà. Viene così installata a Faenza una zecca per la produzione di moneta contraffatta.

1354
……………….Romagna

Sventa una congiura ordita contro di lui da Giovanni di Alberghettino Manfredi: 100 cospiratori sono catturati, 20 sono decapitati o impiccati vicino alla chiesa di Santa Maria, gli altri vengono condannati al carcere o al confino.

Mar.RomagnaViene citato alla corte di Avignone. Ad ottobre è dichiarato eretico.
1355
Feb.Romagna

Distrugge il forte di San Martino, fatto costruire a suo tempo da Almerico di Valle. E’ scomunicato con Francesco Ordelaffi dal patriarca di Grado.

1356
Mar.FaenzaChiesaRomagnaE’ assediato dai pontifici in Faenza.
Nov. dic.Romagna

Si arrende a patti con la mediazione dell’ ambasciatore del re Ludovico d’Ungheria: consegna in ostaggio i figli Astorre e Francesco;  costoro sono affidati alla custodia del signore di Padova Francesco da Carrara. Rinuncia alla signoria di Faenza e di altri castelli; gli rimane solo il controllo della Val di Lamone con i centri di Solarolo e di Bagnacavallo per i quali deve corrispondere un censo annuo di 50 fiorini. Prima di lasciare Faenza si rivale sugli abitanti che gli sono stati contrari.

1357
Gen.MarcheAd Ancona. Presta con il fratello Guglielmo il giuramento di fedeltà allo stato della Chiesa.
Mar. apr.ChiesaForlìRomagnaCon Ostasio da Polenta si collega nel forlivese con le truppe di Galeotto Malatesta, di Galeotto Malatesta Ungaro e di Roberto Alidosi. Ad aprile ha inizio la campagna contro Francesco Ordelaffi; il campo viene collocato a Brusada.
Giu.RomagnaContrasta gli Ordelaffi.
1360
Gen.Romagna

E’ contattato da Gomez Albornoz e da Piero Farnese: si dice pronto a combattere Bernabò Visconti in cambio di alcune concessioni. La trattativa non ha seguito.

……………..RomagnaE’ contattato dal signore di Milano Bernabò Visconti. Gli sono fatti avere 6000 corbe di frumento.
1361
Mar.MilanoChiesaRomagna

Si ribella allo stato della Chiesa;  muove guerra ai pontifici da Brisighella. Predispone una congiura in Faenza: scoperta, questa costa la vita a molte persone, tra i quali vi sono sette frati. Con i figli Astorre e Francesco cavalca a Cesenatico, dà alle fiamme case e porto, ruba le mercanzie ivi  depositate;  solo i fiorentini subiscono dall’incursione danni per 12000 fiorini. Il Manfredi tenta di recuperare Solarolo e di occupare Rocca San Casciano;  ritorna a Bagnacavallo senza avere trovato ostacoli negli avversari. Per rivalsa il rettore della Romagna Alberto Cavalcanti fa atterrare in Faenza le case che possiede presso la chiesa di San Pietro.

Mag.Romagna

Si collega con  Francesco Ordelaffi;  organizzano  un complotto con Ramberto Alidosi che ha per oggetto la signoria di Roberto Alidosi in Imola. La trama è  smascherata ed il sicario, che deve uccidere l’Alidosi viene impiccato ai merli delle mura cittadine.

……………..RomagnaRientra a Lugo e, sempre con l’Ordelaffi, devasta il forlivese.
1363
Apr.RomagnaPrende parte alla battaglia di Solara in cui sono sbaragliati i viscontei. E’ attaccato in Bagnacavallo dai pontifici.
Ott.RomagnaE’ segnalato al ponte di San Procolo. Infesta il faentino.
1364
……………….Veneto Romagna  Lombardia

Scacciato da Bagnacavallo dal cardinale Albornoz, si porta a Chioggia con il figlio Astorre per incontrarsi con Sinibaldo Ordelaffi. La notte seguente si reca a Ravenna, ospite di Guido da Polenta per tramare contro lo stato della Chiesa. Subito dopo si dirige a Milano e ritorna al soldo dei Visconti.

Mar.RomagnaCon la firma della pace tra i contendenti è costretto a restituire le fortezze di cui ha preso possesso.
1365
Mar.Con l’Ordelaffi e Riccardo Manfredi è assolto da ogni scomunica.
……………..RomagnaIn lite con il vescovo di Faenza si rimette per la soluzione dei suoi contrasti al cardinale legato Androino di Cluny.
1367RomagnaAcquista il castello di Fontana Moneta dai canonici della cattedrale di Faenza.
1368
Gen.EmiliaA Bologna, al fianco del nuovo cardinale legato Anglico Grimoard, fratello del papa.
Feb.EmiliaSegue il cardinale Grimoard anche a Ferrara dove si discutono i piani previsti per il prossimo conflitto con i Visconti.
Sett.ManfrediChiesaRomagna

A metà mese è assalito di notte in Bagnacavallo dai pontifici. Gli abitanti si ribellano a metà mese alla sua signoria ed introducono in città le truppe del cardinale legato. Dopo che  la rocca si arrende a patti, trova rifugio a Pistoia; perde ogni dominio, anche Solarolo. Da questo momento il suo comportamento risulta ambiguo, perché da un lato mostra un atteggiamento conciliante nei confronti del legato pontificio, il cardinale Anglico di Grimoard, e dall’altro non cessa di cercare nuove intese con Bernabò Visconti.

1373ToscanaMuore a Pistoia, dove si è rifugiato, nel borgo di San Marco. Sposa Ginevra di Mongardino.

 CITAZIONI

-“La vita turbolenta e trascorsa per lo più in imprese di guerra gli impedì di dedicarsi a governare la città: l’unico intervento urbanistico che va sotto il suo nome si riferisce all’ abbattimento di una fortificazione fuori della cinta muraria (castrum Sancti Martini Porte Pontis) edificato dal conte di Romagna Almerico Velloni (Almerico di Valle) quando il Manfredi si apprestava a rafforzare le difese di Faenza nel 1355.” LAZZARINI

-“Il cronista Matteo Villani riferiva nelle sue cronache che il Faentino “fu reputato pei Savi follemente matto”. La nomea di personaggio infido emerge nitida anche in una novella di Franco Sacchetti.” RENZI

Fonte immagine: wikipedia

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