Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
GIOVANNI GONZAGA Di Mantova. Marchese di Vescovato. Principe del Sacro Romano Impero. Signore di Piadena, Casalmaggiore, Calvatone, Spineda, Casteldidone, Vescovato.
Borgofranco sul Po, Belgioioso, Sermide, Revere. Figlio di Federico Gonzaga, fratello di Francesco Gonzaga, padre di Alessandro Gonzaga e di Sigismondo Gonzaga, cognato di Guidobaldo da Montefeltro e di Giberto Pio, suocero di Piermaria dei Rossi.
1474- 1526
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
………. | Lombardia | Viene istruito nella prima infanzia con i fratelli Francesco e Sigismondo da Giovan Maria Filelfo e, in un secondo momento, dal veronese maestro Colombino. | |||
1491 | |||||
Giu. | Emilia | Si reca a Bologna con il fratello Francesco per sposarsi con Laura Bentivoglio, figlia naturale del signore della città Giovanni; è ospitato nella casa di Carlo degli Ingrati. | |||
1492 | |||||
Feb. | Emilia | A Bologna per il carnevale. Durante il soggiorno Giovanni Bentivoglio organizza una festa basata sul lancio di uova da parte di centoventi giovani contro altri dieci che, armati di lunghe pertiche, cercano di colpire gli antagonisti per difendersi. | |||
Ott. | Emilia e Lazio | Transita per Bologna con 40 cavalli. E’ diretto a Roma pere rendere omaggio al nuovo pontefice Alessandro VI. | |||
1493 | |||||
Ago. | Emilia | Accompagna a Bologna il fratello Francesco. | |||
1494 | |||||
Ago. | Napoli | Francia | 50 lance | Lombardia | Milita agli stipendi del re di Napoli Alfonso d’Aragona. Gode di una provvigione annua di 1000 ducati. |
Sett. | Lombardia | Lascia Mantova con i suoi uomini d’arme. | |||
Ott. | Emilia e Lombardia | Viene invitato a raggiungere in Romagna l’esercito aragonese. Si muove con 600 cavalli; pervenuto nel ferrarese, viene a conoscenza che che Caterina Sforza, signora di Forlì, si è accordata con i francesi e che, nel contempo, Gaspare da San Severino è pronto a sbarrargli la strada. A causa di tali ostacoli fa ritorno nel mantovano. | |||
1495 | |||||
Gen. | Veneto | Alla fine del mese ritarda a presentarsi al campo per prendere parte, a Venezia, ad una festa in cui compare vestito alla stradiotta. | |||
Lug. ago. | Milano | Francia | 40 lance | Emilia e Piemonte | Si trova nel parmense dove ha il comando di 200 balestrieri a cavallo e di undici squadre di uomini d’arme. Partecipa alla battaglia di Fornovo; si sposta, successivamente, in Piemonte all’assedio di Novara. Si trova al campo di Vespolate; con Annibale Bentivoglio e Giampiero Gonzaga va incontro agli ambasciatori veneziani venuti a consegnare al fratello Francesco il bastone e lo stendardo simboli del capitanato generale della Lega Italica. Penetra nel vercellese con Gaspare da San Severino; devasta terre e castelli perché la duchessa di Savoia continua a favorire i francesi. A metà agosto rientra a Novara abbandonata dai francesi. |
1496 | |||||
Apr. | Milano | Francia | 50 lance | Lombardia | |
Mag. | Lazio e Campania | Da Roma si dirige verso Napoli. Tocca Padula, si collega con Giovanni Sforza (200 uomini d’arme) ed a Fragneto Monforte con il resto dell’esercito aragonese. | |||
………. | Campania | Il nuovo re di Napoli Ferdinando d’Aragona lo ricompensa con il ducato di Sora tolto a Giovanni della Rovere. | |||
Nov. | Lombardia | A Milano. | |||
1497 | |||||
Estate | Veneto | A Venezia, a causa del licenziamento del fratello Francesco da parte della Serenissima. Non è neppure ricevuto dal Senato. | |||
Nov. | Lombardia | A fine mese ritorna a Milano per conto del fratello. Si incontra con Ludovico Sforza e Galeazzo da San Severino. Tratta per una possibile condotta per il marchese di Mantova. Agli incontri prende parte anche Giovan Francesco da San Severino. A fine mese ha un colloquio con Galeotto della Mirandola e Giovan Francesco da San Severino. | |||
1498 | |||||
Mar. | Lombardia | Rientra a Milano dove vive alla corte del duca di Milano Ludovico Sforza. | |||
Sett. | Milano | Venezia | 100 uomini d’arme | Veneto e Romagna | Contatta i veneziani per passare ai loro stipendi; si reca anche a Venezia per tentare di convincere la Serenissima a ridare una condotta al fratello. Nel contempo esercita vane pressioni sul signore di Faenza Astorre Manfredi affinché non dia il passo alle truppe della Serenissima in marcia verso il Casentino. E’ assunto da Ludovico Sforza che gli affida il comando di 100 uomini d’arme. Gli è richiesto di trasferirsi a sua volta in Toscana in soccorso dei fiorentini: per mettere in ordine la sua compagnia chiede 30 ducati per ogni uomo d’arme. |
Ott. | Veneto | A Venezia, per discutere su una possibile condotta del fratello Francesco; gli sono consegnati 3000 ducati (di cui 1000 per raccogliere 1000 provvigionati) per muoversi in soccorso di Pisa contro i fiorentini. Alla fine il marchese di Mantova si conduce agli stipendi del duca di Milano Ludovico Sforza. Giovanni Gonzaga ragguaglia i veneziani di tale fatto cercando di giustificare in Senato il comportamento del fratello. Non è creduto; non è neppure ricevuto in Collegio o dal doge; sfuma anche la sua possibilità di avere una condotta. | |||
1499 | |||||
Gen. | Veneto | A Venezia; alloggia in San Giorgio. Gli è negata la condotta da lui richiesta; ottiene solo, in esenzione di dazio, sei botti di vino friulano che può condurre con sé a Mantova. | |||
Mag. | Emilia e Veneto | Ritorna alla carica per avere una condotta dalla Serenissima. Si incontra a Ferrara con il vicedomino veneziano; non viene ricevuto per parlarne nel Consiglio dei Savi. | |||
Sett. | Lombardia | A Milano per accogliervi il re di Francia Luigi XII. Rientrato a Mantova, esercita forti pressioni sul fratello Francesco affinché abbandoni Ludovico Sforza al suo destino. | |||
1500 | |||||
Feb. | Sforza | Francia | Lombardia | Su invito del fratello coadiuva Ludovico Sforza nel suo tentativo di recuperare il ducato di Milano a spese dei francesi. Gli è concesso uno stipendio di 15000 ducati. Entra in Vigevano; esce dalla città con Giovanni Bernardino Caracciolo alla testa di 400 cavalli e si scontra in aperta campagna con il Chastellart, che proviene da Mortara con 50 uomini d’arme. E’ messo in fuga. | |
Mar. | Lombardia | A Melegnano, con 70 balestrieri a cavallo. | |||
Apr. | Lombardia ed Emilia | Alla notizia della sconfitta e della cattura di Ludovico Sforza a Novara si dà alla fuga. Incalzato dai contadini, si salva a Sant’Angelo Lodigiano; si unisce con altri sforzeschi ed è sconfitto in Val di Tidone con Alessandro Sforza dai veneziani di Carlo Orsini e di Soncino Benzoni. Si rifugia nel castello di Rivalta Trebbia: vi è catturato dai due capitani della Serenissima che lo spediscono prigioniero a Crema ed a Piacenza con altri nobili. In tale località viene salvato dal suocero Giovanni Bentivoglio che invia alcuni uomini per aiutarlo a fuggire. Per gli annalisti veneziani il Gonzaga è liberato con il pagamento a Carlo Orsini di una taglia di 3000 ducati. A Mantova. | |||
Ago. | Marche Croazia Bosnia Slovenia Veneto | Raggiunge Pesaro; si imbarca con l’intenzione ufficiale di recarsi a Costantinopoli. Attraversa l’Adriatico con un seguito di quaranta persone; giunge in Istria, territorio controllato dall’imperatore Massimiliano d’Austria. A Quarnaro uccide 3 uomini, tra i quali Giulio da Carpi che fa seppellire a Fiume; si sposta in Bosnia e si incontra con Schander Pascià, prosegue per Ragusa (Dubrovnik) e risale a Capodistria, Fiume e Lubiana. Dalla Slovenia ritorna in Italia; tocca Pieve di Cadore con soli dodici cavalli. | |||
Sett. | Germania | Si unisce con Galeazzo da San Severino e continua il suo viaggio per Augusta per incontrarvi l’imperatore: suo obiettivo è sia quello di spingerlo ad intercedere a favore del fratello nei confronti dei francesi, sia di ottenere il permesso di riscuotere l’eredità della zia Paola Gonzaga moglie del conte di Gorizia. | |||
1502 | |||||
Ott. | Bologna | Chiesa | 100 lance | Lombardia | Si dichiara partigiano dei veneziani; coadiuva Guidobaldo da Montefeltro contro i pontifici di Cesare Borgia. Passa, infine, al servizio dei Bentivoglio ai danni dei pontifici. Esce da Bologna con 200 uomini d’arme e recupera Castel Bolognese. |
Nov. | Emilia | A Bologna. Alla guardia della città minacciata dalle truppe di Cesare Borgia. | |||
Dic. | Lombardia | Si offre una volta di più al servizio dei veneziani. | |||
1503 | |||||
Feb. | Bologna | Governatore g.le | |||
Giu. | Firenze | Pisa | 50 lance | Toscana | |
1504 | |||||
Feb. | Emilia e Toscana | A Ferrara. E’ diretto in Toscana allo scopo di verificare se viene rinnovata o meno dai fiorentini la sua condotta. | |||
Mag. | Chiesa | Borgia | Toscana e Lazio | Licenziato dai fiorentini, si reca in incognito a Roma per chiedere di essere nominato luogotenente della compagnia di Francesco Maria della Rovere. Milita agli stipendi del papa Giulio II; gli viene concessa una provvigione di 2000 ducati. | |
Giu. | Romagna | A Cesena. Con 200 cavalli, 2 cannoni e 2 falconetti prelevati dalla rocca si porta a Forlì ed a Forlimpopoli. | |||
Lug. | Romagna | A Forlì con il duca di Urbino Guidobaldo da Montefeltro. | |||
Ago. | Romagna | A Ravenna. Si offre come ostaggio per permettere ai pontifici di ottenere la rocca di Forlì secondo i patti conclusi con il castellano del Borgia, Consalvo di Mirafonte. Raggiunge Ravenna ed alloggia presso il camerlengo della Serenissima; con l’arrivo del Mirafonte nella città può rientrare libero a Forlì. | |||
Sett. | Romagna | A Forlì, sempre al fianco del Montefeltro. | |||
1505 | |||||
Feb. | Lazio | A Roma, per trattare le nozze della sorella Eleonora con Francesco Maria della Rovere. | |||
Ago. | Chiesa | Venezia | Governatore g.le | Ricopre la carica di governatore generale agli ordini di Guidobaldo da Montefeltro. Alloggia a Cesenatico, effettua scorrerie ai danni dei veneziani e si impadronisce di un carico d’armi proveniente da Rimini. Fugge verso il ponte del fiume Savio; lo trova rotto ed è costretto ad abbandonare il bottino. | |
Sett. | Romagna | Incarcera nella rocca di Cesena alcuni partigiani dei Tiberti. | |||
1506 | |||||
Feb. | Romagna | Organizza in Cesena una festa per il carnevale. | |||
Mar. | Emilia | A Bologna, allorché il fratello Sigismondo riceve le insegne cardinalizie. | |||
Apr. | Romagna | Presenzia in Cesena alla pace generale stipulata tra le vaie fazioni cittadine. | |||
Lug. | Romagna | Rafforza la guarnigione di Cesena con 300 fanti a causa del riacutizzarsi della lotta tra le fazioni. | |||
Sett. | Chiesa | Bologna | 200 lance | Umbria ed Emilia | Affianca il pontefice Giulio II a Perugia. Prende parte alla guerra contro i Bentivoglio. Ha il comando di 200 lance facenti parte della compagnia del Montefeltro. |
Ott. | Romagna | A Cesena per la rassegna dell’esercito pontificio. Esce da Imola con Giovanni da Sassatello; si accampa all’alba sotto Castel San Pietro Terme. La località si arrende a seguito del ritiro della guarnigione. | |||
Nov. | Emilia | Con la fuga da Bologna dei Bentivoglio entra nella città al seguito del papa. Ottiene il comando della guardia pontificia. | |||
Nov. | Emilia | Con la fuga da Bologna dei Bentivoglio entra nella città al seguito del papa. ottiene il comando della guardia pontificia. | |||
1507 | |||||
Mag. | Viene licenziato dal papa Giulio II. | ||||
Giu. | Lombardia | Si reca a Milano con 40 cavalli al fine di rendere omaggio al re di Francia Luigi XII. | |||
1508 | |||||
Apr. | Marche | Alla morte di Guidobaldo da Montefeltro, a metà mese, si precipita ad Urbino con Benedetto Capilupi; è presente alle esequie del duca; sollecita il nupovo duca di Urbino Francesco Maria della Rovere a recarsi a Mantova dove lo aspetta la promessa sposa la nipote Eleonora Gonzaga. | |||
Ott. | Emilia | A Bologna, nella cerimonia in cui in San Petronio sono consegnate al cognato della Rovere le insegne di capitano generale dello stato della Chiesa. | |||
1509 | |||||
Lug. | Impero Francia Ferrara | Venezia | 100 lance | Veneto e Lombardia | Fronteggia i veneziani a Caldiero con 300 cavalli; giunge a Verona dove alloggia nella cittadella. Con la cattura del fratello Francesco ad Isola della Scala ritorna a Mantova e sorveglia la città: per strada cade in un’imboscata nella quale sono catturati tre capitani francesi. Si propone con la sua compagnia di trasferirsi alla guardia di Vicenza: la strada gli è impedita dai contadini filomarcheschi in rivolta. |
Ago. | 200 cavalli | Veneto | A Piombino Dese, alla rassegna dell’esercito imperiale tenuta da Costantino Arianiti. Prende parte all’assedio di Padova. | ||
Sett. | Veneto | Tenta di impadronirsi di Legnago. Ne mette a sacco il territorio. | |||
Ott. | Veneto e Lombardia | A Vicenza. Si muove con Rigo Porro (200 uomini d’arme e 300 cavalli leggeri) in soccorso di Pandolfo Malatesta, assediato in Cittadella. Giunto al guado di Santa Croce Bigolina per attraversare il Brenta il passo gli è sbarrato dai contadini filomarcheschi. Rientra a Vicenza e da qui passa a Mantova. | |||
Nov. | Veneto | Alla difesa di Verona alla testa di 30 uomini d’arme, 50 cavalli leggeri e 1500 fanti spagnoli. nella città alloggia in San Nazzaro. | |||
Dic. | Veneto | A Verona. Ha l’incarico di provvedere alla sorveglianza di Porta Vescovo. | |||
1510 | |||||
Gen. | Veneto | Viene sconfitto a Villanova da fra Leonardo Prato. Abbandona Verona per la mancanza di foraggio per le cavalcature della sua compagnia. | |||
Feb. | 100 cavalli | Veneto | Rientra a Verona. Ha a sua disposizione soli 100 cavalli tra uomini d’arme e cavalli leggeri. | ||
Mar. | Veneto | I veneziani gli impediscono di uscire da Verona per rifugiarsi a Mantova. | |||
Apr. | Veneto | Si offre come intermediario per trattare la pace tra veneziani ed imperiali: i negoziati non hanno seguito. | |||
Mag. | veneto | Esce da Verona per Porta Vescovo con Federico e Ludovico Gonzaga da Bozzolo: Depreda il territorio circostante. | |||
Giu. | Veneto | A Montagnana, con Gian Giacomo da Trivulzio ed il duca di Ferrara Alfonso d’Este. | |||
Lug. | Veneto | Alla conquista di Monselice. Viene eletto governatore di Lazise. | |||
Ago. | Veneto ed A. Adige | Lascia Verona per raggiungere a Bressanone l’imperatore Massimiliano d’Austria. | |||
Sett. | Veneto | Rientra a Verona senza essere stato soddisfatto nelle sue richieste economiche: domanda del denaro al vescovo di Trento. Insoddisfatto delle risposte abbandona la città. | |||
Nov. | Veneto | A Verona. A sua disposizione vi sono solo 2 uomini d’arme. Impegna alcuni gioielli per potersi mantenere. Esce dalla città e vi rientra alla testa di 50 balestrieri a cavallo. | |||
1511 | |||||
Gen. | Chiesa | Francia | Emilia | E’ segnalato a San Felice sul Panaro ed all’assedio di Mirandola al fianco del papa Giulio II. | |
Feb. | Impero | Venezia | 200 cavalli | Veneto | Viene nominato dagli imperiali governatore di Verona. |
Mar. | Veneto ed Emilia | Seda in Verona un ammutinamento di soldati. Ritorna a Mantova. Si reca a Bologna per le trattative di pace tra imperiali e veneziani; agisce in modo che queste falliscano. | |||
Apr. | Emilia | Accompagna a Parma l’ambasciatore imperiale. A rendergli omaggio vengono Troilo dei Rossi e Giacomo da Correggio. | |||
Giu. | Veneto | Sostituisce alla guardia di Verona Ludovico Gonzaga da Bozzolo che, durante la sua assenza, lo ha sostituito nel suo incarico. | |||
Ago. | Veneto | A Vicenza, con il Connestabile di Borbone (400 cavalli e 300 fanti). L’imperatore gli dimezza la condotta a seguito dell’ andamento dei colloqui con la Serenissima. | |||
Sett. | Veneto | Viene impegnato in un servizio di scorta delle artiglierie che sono condotte da Soave a Vicenza (cinque grossi cannoni, due colubrine e quattro falconetti). Ha l’incarico di governatore di Vicenza. | |||
Ott. | Veneto | A Conegliano con 50 cavalli: partecipa all’ assedio di Treviso. Quando gli imperiali ed i francesi sono costretti a desistere dalle operazioni gli è dato l’incarico di provvedere alla fornitura di pane per le truppe ferme a Nervesa della Battaglia. Ha il compito di scortare con 400 cavalli cento carri di vettovaglie: gli si fanno incontro al ponte del Piave 600 lance, molti cavalli leggeri e fanti. Settanta carri attraversano il ponte finché il manufatto non crolla sotto il peso di parte del convoglio: rimasto sull’altra sponda con 50/ 60 cavalli ed il resto dei carriaggi, sale su un battello ed abbandona i suoi uomini. A Vicenza; 20 cavalli della sua compagnia sono catturati da Renzo Mancini. | |||
Nov. | Veneto e Germania | Abbandona Vicenza per riparare a Verona. lascia nella città come governatrice Isabella da Sesso. Si dirige in Germania per conto del fratello Francesco. | |||
1512 | |||||
Mag. | Veneto | A Verona. Con il cardinale Sedunense Matteo Schinner riceve nella città gli ambasciatori veneziani, pontifici e spagnoli. Sempre nel periodo il fratello Sigismondo gli consegna i feudi di Sermide, di Revere e di Borgofranco sul Po, di cui è stato investito nel 1503 dal precedente vescovo di Mantova Ludovico Gonzaga. | |||
Lug. | Trentino e Veneto | Transita per Trento e Pergine Valsugana a fianco del cardinale di Gurk Matteo Lang. A Lazise. | |||
Dic. | Lombardia | A Milano. Entra nella città con il nuovo duca Massimiliano Sforza. | |||
1513 | |||||
Feb. | Milano | Venezia Francia | Governatore g.le | Lombardia | Gli è riconosciuto dagli sforzeschi uno stipendio di 1000 ducati l’anno. Nel medesimo mese gli sono concessi i feudi di Calvatone, di Piadena e di Spineda, cui seguirà a marzo quello di Casalmaggiore. |
Giu. | Piemonte | Affianca il duca di Milano Massimiliano Sforza alla difesa di Novara, assalita da Gian Giacomo da Trivulzio e dal la Trémouille. Gli avversari non hanno il tempo di organizzare un assalto alle mura per l’arrivo in soccorso degli sforzeschi degli svizzeri. Di seguito il Gonzaga prende parte alla battaglia di Novara. | |||
Ott. | 50 lance | ||||
Dic. | Lombardia | A Cremona. ne ottiene la fortezza a seguito di alcuni negoziati con il castellano francese. | |||
1514 | |||||
Apr. | Lombardia | Combatte nel cremasco le milizie di Renzo di Ceri. Si scontra con i veneziani presso Lodi e recupera le vettovaglie di cui costoro si sono impadroniti: attaccato a sua volta, è obbligato a ripiegare con la perdita di alcuni uomini. Nel mese gli sono concessi in feudo Casteldidone e Belgioioso, confiscati agli avversari del duca di Milano. | |||
Mag. | Lombardia | Esce da Lodi, infesta i contadi di Codogno, di San Colombano al Lambro e di Paullo. | |||
1515 | |||||
Feb. | Lombardia | Gli è donato a Milano il palazzo del vescovo di Lodi, posto tra Porta Tosa ed il fossato. Viene nominato governatore della città. | |||
Mar. | Lombardia | A Milano. Mentre passeggia nei pressi del Castello Sforzesco con il duca Massimiliano Sforza per poco non viene ucciso dagli svizzeri di guardia alla fortezza perché non risponde con la giusta parola d’ordine ad una ronda: rimane ferito nella colluttazione. | |||
Mag. | Lombardia | Sorgono tumulti in Milano. Alcuni fanti svizzeri tentano di catturarlo. | |||
Lug. | Milano | Francia Venezia | Capitano g.le | Lombardia | |
Ago. | Emilia | Nel piacentino al comando di 1500 cavalli e di 300 cavalli leggeri. | |||
Sett. | Lombardia ed Emilia | Alla difesa di Cremona: la città cade nelle mani dei veneziani. Abbandona Lodi; si ritira con il duca Massimiliano Sforza a Piacenza allorché Gian Giacomo da Trivulzio si muove sotto Milano. Partecipa alla battaglia di Melegnano: dopo il primo giorno si sposta a Milano per sostenere i combattenti con vettovaglie e vino. Con la sconfitta viene assediato nel Castello Sforzesco da Pietro Navarro alla testa di 1500 fanti svizzeri e di 500 lombardi. A metà mese iniziano le operazioni di assedio da parte del Connestabile di Borbone e di Pietro Navarro (8000 fanti). A fine mese ottiene un salvacondotto ed apre con il Borbone un primo abbozzo di accordo. | |||
Ott. | Lombardia | Si reca a Pavia con Girolamo Morone; tratta la resa a patti condizionata all’arrivo di soccorsi ai difensori entro il termine di trenta giorni. Al rientro convince il duca a capitolare nelle mani del cugino, il Connestabile di Borbone. Per tale fatto viene accusato dagli sforzeschi di avere convinto Massimiliano Sforza ad accettarne i termini fornendogli informazioni false; è anche accusato di avere incentivato, con un’offerta di 6000 scudi il rientro degli svizzeri nel loro paese. Come risultato Massimiliano Sforza è condotto prigioniero in Francia. Giovanni Gonzaga vede, viceversa, riconfermati dai francesi i beni che gli sono stati donati dal duca nel milanese; gli sono anche concessi un assegno di 2000 scudi, una pensione annua di altri 2000 scudi ed una condotta di 50 lance. | |||
Nov. dic. | Francia | 50 lance | Lombardia | Rientra a Milano allo scopo di ossequiarvi il re di Francia Francesco I. | |
1516 | |||||
………. | dal Verme | Guelfi | Emilia | Coopera con i dal Verme in Val di Tidone. Fa strage dei guelfi locali. | |
Dic. | Il re di Francia Francesco I pretende che la sua compagnia non sverni in Lombardia, bensì nelle sue terre. | ||||
1517 | |||||
Gen. | E’ licenziato dai francesi. | ||||
Apr. | Francia | Comp. ventura | Romagna | E’ riassunto ed è inviato con Ugo Pepoli e le lance francesi in soccorso dei pontifici, impegnati in guerra contro Francesco Maria della Rovere teso alla riconquista del ducato di Urbino. A Sant’Arcangelo di Romagna. | |
1519 | |||||
Mar. | Lombardia | Alla morte dl fratello Francesco eredita la corte della Bocca (rendita di 1500/1600 ducati l’anno). | |||
Apr. | Lombardia | Fa parte del consiglio di tutela del nipote Federico; presenzia a Mantova ai funerali del fratello. Nello stesso anno acquista dai Gonzaga di Novellara il feudo di Vescovato. | |||
1520 | |||||
Nov. | Lombardia | A Milano, in visita al governatore francese del ducato, il Lautrec. | |||
1521 | |||||
Mar. | Sfugge ad un tentativo di assassinio perpetrato ai suoi danni da un certo Bagatto, ispirato da un Borromeo o, forse, dal marchese di Mantova Federico Gonzaga. | ||||
Lug. | Chiesa | Francia Venezia | 50 lance | Lombardia | Milita agli ordini del nipote Federico Gonzaga, marchese di Mantova, contro veneziani e francesi. |
Ott. | Lombardia | A Medole con 800 cavalli, di scorta ad un convoglio che trasporta 60000 ducati destinati al pagamento degli svizzeri arruolati dai pontifici. | |||
Dic. | Emilia | Sul Po, alla difesa di Parma con 200 lance. | |||
1522 | |||||
………. | Chiesa | Rimini | Romagna | Al servizio del papa Adriano VI allo scopo di espellere i Malatesta da Rimini. | |
Estate | Romagna | E’ chiamato a Ravenna dai Rasponi per prendere possesso del castello cittadino controllato dal ghibellino Giovanni Antonio Artusini: ne fa uscire il castellano e lo fa condurre a Forlimpopoli. | |||
1526 | Muore. Dà inizio al ramo dei Gonzaga di Vescovato. E’ autore di due testi introvabili, uno scritto con Manfredo Corezzo e Giovanni Colla intitolato “Libellus de instituendo optimo principi” e l’altro “Introductio mirabile sopra l’arte del minare qualunque rocca fortissima.” |
CITAZIONI
-“Celebre guerriero.” VERMIGLIOLI
-Un commento per la condotta che gli è stata concessa dai fiorentini nel 1503 “Scrive da Prato..al fratello Francesco che la condotta di Giampaolo Baglioni, Ludovico della Mirandola, Marcantonio Colonna è sin per lui offensiva, sempre che “questi signori” di Firenze non lo “crescano” al loro “paro”. A siffatti “condottieri” non intende sottostare nemmeno “un’hora.” Il “rimaner inferior” a “simil gente”, insiste, va contro “l’honor” suo e della stessa “casa” gonzaghesca…Sono parole che valgono a spiegare l’intera esistenza del Gonzaga e realmente impegnative specie dopo che il suo tentativo di una collocazione veneziana è andato a vuoto.” BENZONI
-“Uomo d’armi al soldo dell’imperatore e dei duchi Sforza di Milano, ma che in più di un’occasione contribuì a reggere e difendere le sorti del marchesato insieme alla cognata Isabella d’Este.” TAMALLIO
Fonte immagine: http://lnx.societapalazzoducalemantova.it/2010/pdf/2010/giugno2010p1.pdf