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GIOVANNI GIACOMO PICCININO (Giovanni Piccino) Di Napoli. Figlio naturale di Jacopo Piccinino.
- 1495 (luglio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1465 | |||||
Giu. lug. | Abruzzi | Si trova negli Abruzzi con la compagnia del padre. A fine giugno lascia San Pantalone dove sono attendate le forze braccesche per recarsi disarmato con Silvestro da Lucino a San Flaviano dove si trova la matrigna Drusiana Sforza. A Cerano, porto di Atri, viene a conoscenza del disarmo dei bracceschi da parte di Alfonso d’Avalos e dell’ imprigionamento a Napoli del padre Jacopo. Riesce a mettersi in salvo con Silvestro da Lucino. Si rifugia prima a Cesena presso Domenico Malatesta e poi in Lombardia. | |||
………. | Milano | Baroni ribelli | Francia | Affianca nel Delfinato Galeazzo Maria Sforza giunto in soccorso del re di Francia Luigi XI impegnato contro i baroni ribelli del suo paese. | |
1475 | Lombardia | E’ chiamato dal duca di Milano Galeazzo Maria Sforza a far parte della famiglia ducale. | |||
1477 | |||||
Ott. | Venezia | Impero Ottomano | 80 cavalli | Friuli e Bosnia | Fronteggia i turchi. Partecipa alla battaglia di Gradisca d’Isonzo; catturato è condotto in Bosnia con altri 1500 prigionieri. Sarà liberato solo con il pagamento di una taglia di 3200 ducati. |
Dic. | I veneziani gli consegnano del denaro a titolo di compensazione per i danni subiti nella battaglia di Gradisca d’Isonzo. | ||||
1479 | Venezia | Chiesa Napoli | Umbria | Affianca Carlo di Montone nei pressi di Perugia. | |
1481 | |||||
Feb. | Napoli | Impero Ottomano | Puglia | Affronta ancora i turchi nella guerra d’Otranto. Viene catturato dagli avversari. E’ condotto per nave a Valona. La flotta ottomana è intercettata a Saseno da quella aragonese. Il combattimento termina con la cattura o l’affondamento di 5 galee, 4 palandrane e 12 fuste. Muoiono nello scontro 800 turchi e ne sono catturati altri 200. Sono liberati dalle catene 100 uomini tra cui il Piccinino e Francesco de Montibus. | |
Giu. | Puglia | A fine mese la città Otranto bombardata dagli aragonesi appostati sui vicini monti di San Francesco e di San Domenico. Con Matteo da Capua ed il capitano tedesco Alberigo dell’Ugo affianca il duca di Calabria Alfonso d’Aragona in una scaramuccia notturna alle mura cittadine. Lo scontro dura un’ora e mezzo e termina con l’uccisione di Andrea Capodiferro. | |||
Ago. | Puglia | Esce in perlustrazione con Matteo da Capua nei pressi d’ Otranto; avvista 300 cavalli turchi usciti dalla città per una sortita; ne informa il duca di Calabria. Gli avversari vengono respinti entro le mura. | |||
Sett. | Puglia | Gli aragonesi ottengono la vittoria e possono entrare in Otranto. | |||
1482 | |||||
Ago. | Chiesa | Napoli | 20 lance | Lazio | Si distingue per il suo valore nella battaglia di Campomorto ove combatte inserito nell’ ala destra. Si scontra con il duca di Melfi; gli è uccisa la cavalcatura. |
1483 | |||||
Feb. | Siena | Fuoriusciti | Toscana | I fuoriusciti occupano Monteriggioni; il Piccinino recupera la località ed impedisce a Chigi Chigi di impiccare Giacomo Cerretani tagliando la fune del capestro. | |
Sett. | Venezia | Milano | Lombardia | Nel bresciano al comando di 2 squadre di cavalli. | |
1486 | |||||
Giu. | Umbria e Marche | Si reca a Perugia; le autorità gli donano 12 tazze d’argento di cui 2 piene di denaro (valore complessivo 200 scudi). Dalla città si porta a Camerino. | |||
Ago. | Marche | Si trova in un’osteria a Sassoferrato: il pavimento crolla nella notte provocando la morte di alcuni suoi uomini e quella di 16 destrieri nella scuderia. | |||
1488 | |||||
Nov. | Umbria | Con il fratello Angelo si impossessa di Sterpeto, già feudo del padre. Il legato pontificio, il cardinale Francesco Todeschini Piccolomini, intima ai due fratelli di restituire la località a meno che non vogliano essere considerati ribelli. | |||
1491 | Umbria | In Perugia sostiene la fazione degli Oddi ai danni di quella dei Baglioni. E’ espulso dalla città. | |||
1493 | |||||
Lug. | Ferrara | Capitano cavalli leggeri | Emilia | Ha il comando dei balestrieri a cavallo del duca di Ferrara Ercole d’Este. Gli è concesso uno stipendio pari alla metà di quello goduto dal suo predecessore. | |
1495 | |||||
Lug. | Milano | Francia | Emilia | Prende parte alla battaglia di Fornovo inserito nello squadrone di Giovan Francesco da San Severino: messo in fuga dai francesi del maresciallo di Gié rimane ucciso nella calca. Con Carlo di Montone, Silvestro da Lucino e Braccio Baglioni in un sirventese ed in una canzonetta, di autore ignoto, scritti in occasione della morte di Jacopo Piccinino. |
CITAZIONI
-“El quale in fatto d’arme ben simigliava del gentile sangue di Niccolò Piccinino.” MATARAZZO
“Chiarissimo capitano.” GIOVIO
“Famosissimo capitano.” SABELLICO
“Affetionato alla gloria dell’avolo.” BENEDETTI
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