Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
GIOVANNI FRANCESCO GONZAGA Di Mantova. Conte di Rodigo.Signore di Sabbioneta, Viadana, Bozzolo, San Martino dell’Argine, Rivarolo Mantovano, Isola Dovarese, Pomponesco, Correggioverde, Belforte, Commessaggio, Dosolo, Rodigo e Gazzuolo. Figlio di Ludovico Gonzaga; fratello di Federico Gonzaga e di Rodolfo Gonzaga; padre di Federico Gonzaga, Ludovico Gonzaga, Pirro Gonzaga e Febo Gonzaga da Bozzolo; zio di Francesco Gonzaga; suocero di Giovan Francesco da San Severino e di Filippo dei Rossi. Dà origine al ramo dei Gonzaga duchi di Sabbioneta e principi di Bozzolo. 1446 (ottobre) – 1496 (agosto) | |||||
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1459 | |||||
Dic. | Lombardia | Accompagna a Mantova il marchese Alberto di Norimberga, che viene accolto a Roverbella dal padre Ludovico, marchese di Mantova. | |||
1460 | |||||
Feb. | Lombardia | A Milano. Si incontra spesso con il figlio di Francesco Sforza, Galeazzo Maria con il quale intrattiene buoni rapporti. | |||
Mar. | Chiesa | E’ raccomandato per una condotta al papa Pio II da Gianfrancesco da Piagnano. Viene così contattato dai pontifici per combattere nel regno di Napoli a favore del re Ferrante d’Aragona agli ordini di Federico da Montefeltro. | |||
Lug. | Lazio | E’ segnalato a fine mese nel Lazio. | |||
1462 | Milano | Milita agli stipendi degli Sforza. | |||
1463 | |||||
Mag. | Veneto e Austria | Si reca in Baviera con il fratello Rodolfo per prelevarvi Margherita di Wittelsbach, moglie del fratello maggiore Federico. Durante il viaggio i due Gonzaga si fermano a Verona, ove sono ricevuti dai rettori veneziani che li ospitano nell’abbazia di San Zeno. Si trovano con la congiunta ad Innsbruck; nel viaggio di ritorno sostano ancora a Verona (sono alloggiati nel vescovado) e fanno rientro a Mantova. | |||
1465 | |||||
Ott. | Napoli | Lombardia | Gli è concessa dagli aragonesi una provvigione annua di 2000 ducati. Parte per il Regno di Napoli. | ||
1467 | |||||
Gen. | Lombardia | A Milano con il fratello Federico. I due sono segnalati andare a cavallo nel giardino dietro il castello di Porta Giovia. | |||
1468 | |||||
Gen. feb. | Lombardia | Prende parte a Pavia ed a Milano a varie feste in occasione della visita nella capitale del ducato della duchessa di Calabria. A febbraio rientra nel mantovano. | |||
1469 | |||||
Ago. | Firenze | E’ gravemente ammalato. | |||
1470 | |||||
………… | Romagna | Soggiorna a Cesena. | |||
Nov. | Milano | Lombardia | A Milano. Gli è offerta una condotta che prevede una provvigione annua di 3000 ducati ed il comando di 120/150 cavalli. Non accetta la proposta chiedendo una condotta di 600 cavalli in tempo di guerra e di 300 in pace. Alla fine accetta ed i suoi uomini stazionano nel bolognese, a spese della popolazione, a sostegno della signoria di Giovanni Bentivoglio. | ||
1471 | |||||
Gen. | Emilia | I riformatori bolognesi si sentono autorizzati a chiedergli un sussidio di armati da utilizzare contro Ercole d’Este per una disputa di confine. Il Gonzaga rifiuta con modi assai poco diplomatici ed arroganti. Il duca di Milano fa sequestrare armi e cavalcature a tutta la sua compagnia. | |||
Sett. | Chiesa | Lombardia e Lazio | Lascia Mantova con il fratello Rodolfo e si reca a Roma. Milita ora agli stipendi del papa Sisto IV riconoscente al cardinale Francesco Gonzaga suo grande elettore al recente conclave. Gli viene concessa una provvigione annua di 7000/10000 fiorini l’anno. | ||
1473 | Chiesa | ||||
Sett. | Chiesa | Lombardia | Accoglie a Borgoforte il cardinale Pietro Riario in visita a Mantova. | ||
1474 | |||||
Giu. | Chiesa | C. di Castello | Umbria | Si trova al fianco di Pino Ordelaffi con Giovanni Francesco da Bagno, Giorgio da Massa, Antonello da Forlì e Malatesta Malaspina. Assedia in Città di Castello Niccolò Vitelli. | |
Lug. | Umbria | Ha ai suoi ordini 2 squadre di uomini d’arme con le quali si colloca verso Borgo San Sepolcro (Sansepolcro) per sostenere l’azione di Girolamo Riario. Al termine del conflitto il pontefice gli concede in feudo San Giorgio, nel cesenate, a compenso del suo credito per paghe arretrate di 1849 fiorini verso la Camera Apostolica. | |||
Ago. | 36 lance e 100 fanti | Umbria | |||
1477 | |||||
Giu. | Chiesa | Comp. ventura | Umbria | Si muove nel perugino con Giovanni Francesco da Bagno ed Antonello da Forlì (430 cavalli e 100 fanti) per difendere il territorio da Carlo di Montone. Il condottiero avversario ripara nel senese. | |
1478 | Umbria | Di stanza a Todi. | |||
1479 | |||||
Lug. | Sposa Antonia del Balzo, figlia di Pirro, principe di Altamura e duca di Andria. La moglie gli porta in dote 8000 ducati. | ||||
Sett. | Firenze | Chiesa Napoli | Toscana | Prende parte alla battaglia di Poggio Imperiale (Poggibonsi). Gli è concessa una provvigione di 10000 ducati. | |
1480 | |||||
Gen. | Lazio Lombardia e Veneto | A Roma, per le feste date in onore di Caterina Sforza e del marito Girolamo Riario. Sempre nel mese accompagna la madre a Trento presso la tomba del beato Simone; sulla strada del ritorno si ferma a Verona; viene accolto a Bussolengo dal podestà della città Agostino Barbarigo. | |||
Giu. | Alla morte del padre, a seguito della suddivisione dello stato gonzaghesco eredita con il fratello Francesco, cardinale, i territori posti tra il Po e l’Oglio, Bozzolo, Isola Dovarese, Rivarolo Mantovano, San Martino dall’ Argine, Commessaggio, Dosolo, Sabbioneta, Viadana, Gazzuolo ed altre terre minori. | ||||
1482 | |||||
Feb. | Agli stipendi dei veneziani con il fratello Rodolfo. | ||||
Mar. apr. | Rifiuta la condotta con la Serenissima. Rifiuta agli inizi le proposte che gli sono fatte da Ludovico Sforza. La pressione degli oratori gonzagheschi a Milano fa sì che gli sia aumentata la condotta: provvigione di 7000 ducati in tempo di pace (60 uomini d’arme) e di 9000 in tempo di guerra (80 uomini d’arme). I suoi alloggiamenti sono previsti nel bolognese. Giovanni Bentivoglio non accetta tale clausola, per cui lo Sforza si assume l’onere al riguardo. Il contratto è stipulato da Pietro Francesco Visconti. Negli stessi giorni un suo caposquadra permette che i veneziani facciano passare per Rivarolo Mantovano alcuni pezzi di artiglieria destinati a Pietro Maria dei Rossi. | ||||
Lug. | Milano | Venezia | 40 uomini d’arme | Ha a sua disposizione solo 40 uomini d’arme in quanto il re di Napoli (altro compartecipe alle spese della sua condotta) non ha inviato quanto dovutogli per la sua prestanza. | |
Sett. | Emilia | Alla difesa di Ferrara. Preposto alla guardia di Stellata, si ritira di fronte agli avversari. E’ accusato di avere abbandonato tale posizione. | |||
Ott. | Emilia | Nel territorio degli estensi. | |||
1483 | |||||
………… | Chiesa | Venezia | 40 lance | Emilia | E’ sempre nel ferrarese per proteggere lo stato del duca di Ferrara Ercole d’Este. |
Lug. | Lombardia | Muore il fratello Federico, marchese di Mantova. Presta il giuramento di fedeltà nelle mani del nipote Francesco. | |||
Sett. | Lombardia | A Mantova, nella chiesa di San Francesco per la benedizione delle bandiere prima dell’attacco generale ad Asola: il Gonzaga nell’occasione regge il gonfalone dello stato della Chiesa. | |||
Ott. | Emilia | Agli ordini del duca di Ferrara muove con 20 squadre di uomini d’arme, molti balestrieri a cavallo, fanti, guastatori ed artiglierie contro Pontelagoscuro. Non giungono le truppe di Alfonso d’Aragona che avrebbero dovuto sostenere la sua azione: è costretto a ritirarsi. | |||
…………. | Ottiene Bozzolo e Viadana in permuta con Rodigo. | ||||
1485 | |||||
Mag. | Lombardia | Francesco Secco è nominato reggente del marchesato. Con i fratelli Rodolfo e Ludovico, vescovo di Mantova, ed Evangelista Gonzaga organizza una congiura per fare uccidere il nipote Francesco dal cameriere Paolo Erba. Il Secco scopre il complotto e condanna Giovanni Francesco Gonzaga al confino perpetuo a Bozzolo. | |||
1491 | |||||
Primavera | Emilia | Si riconcilia a Ferrara con il nipote Francesco. | |||
1494 | |||||
Dic. | Francia | Napoli | Lombardia | Rappresenta a Mantova il partito filofrancese. | |
1495 | |||||
Mag. | Veneto | Si reca a Venezia; viene alloggiato nel palazzo già di Roberto da San Severino. Si intrattiene con il doge Agostino Barbarigo. Parte per il regno di Napoli dove deve acquisire un’eredità per conto della moglie. | |||
Lug. ago. | Puglia e Lombardia | Ritorna nel regno di Napoli per incontrarsi con il re di Francia Carlo VIII: per strada viene catturato dalle truppe di Ferdinando d’Aragona. Liberato, si imbarca in Puglia ed a agosto è di ritorno a Mantova. | |||
1496 | |||||
Apr. | Lombardia | Invia due figli presso il re di Francia allo scopo di potere ritornare agli stipendi dei transalpini. | |||
Ago. | Lombardia | Muore a fine mese a Bozzolo. E’ sepolto a Mantova nella chiesa di San Francesco. Sceglie come sede della propria corte Gazzuolo: la cittadina è fortificata ed abbellita. Ospita a Gazzuolo numerosi letterati, tra i quali il Bandello, l’Ariosto, il Muzzarelli e Baldassarre Castiglione. Il Bandello dedica una novella a Pirro Gonzaga da Bozzolo, a Luigi Rodomonte Gonzaga ed alla moglie Antonia del Balzo. |
CITAZIONI
-“Fu uomo che tenne in buon conto le lettere, onde nel suo palazzo di Gazzuolo, ove soggiornava, aveva raccolto molti oggetti di rarità.” LITTA
-“Fu di quieta natura.” SANSOVINO
-“Rotondo in volto e piaxevolo e zocha volontera a sozo, a tavolii e giostra.” SCHIVENOGLIA
-“Fu l’iniziatore della dinastia di Gazzuolo, Bozzolo e Sabbioneta. Cresciuto alla corte germanica presso i parenti di sua madre Barbara di Brandeburgo, della quale sembra fosse stato il prediletto, fu poi avviato alla carriera delle armi.” TAMALLIO
-“Alla morte del padre, poté finalmente ritornare alle occupazioni preferite e più consone ala sua indole pacifica. A lui si attribuisce un’attività umanistica, letteraria ed artistica; altri gli riconoscono soltanto un interesse ed un impegno promozionale. E’ certo che non trascurò gli affari del suo piccolo stato, sia perché doveva collaborare col fratello, poiché erano insieme, sia perché tenuto a dargli conto del suo governo quando il cardinale era lontano.” AGOSTA DEL FORTE
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