GIOVANNI DI ROD (Giovanni di Rood) Tedesco. Signore di Santo Stefano.
+ 1375 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1368 | Napoli | Pretalti |
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Abruzzi e Lazio |
Milita al servizio di Giovanna d’Angiò. E’ inviato a L’Aquila per combattervi i Pretalti che si sono ribellati alla regina; con la sconfitta di Nicola d’Alemagna a Corvaro lascia il campo e rientra a L’Aquila. |
1369 |
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Estate | Milano |
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Toscana |
Agli stipendi di Bernabò Visconti. Con Giannotto Visconti (1500 cavalli) è inviato a Lucca per soccorrervi l’imperatore Carlo di Boemia: prende alloggio con i suoi uomini nei pressi del castello cittadino; gli abitanti si ribellano per cui il Rod si colloca sui gradini del Palazzo di San Michele per controllare la piazza. Il ghibellino Alderigo Castracani lo invita a porre a sacco la città; la rivolta monta sempre più; con la cattura del Visconti e del Castracani è costretto a ripiegare nei borghi. |
1371 |
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………. | Chiesa | Camerino |
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Umbria e Marche |
Staziona in Umbria al soldo dello stato della Chiesa. Rodolfo e Gentile da Varano sono convocati a Perugia dal legato il cardinale Pietro di Bourges: nel contempo il Rod è avviato a Camerino per impadronirsi della città per conto dei pontifici. Rodolfo da Varano riesce tuttavia a liberarsi con destrezza dal pericolo per cui il Rod è obbligato a rientrare a Perugia. |
Sett. | Comp. ventura |
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500 lance | Toscana Umbria e Abruzzi |
Assale Castiglion Fiorentino e ne depreda il contado. Con l’arrivo a Perugia di Gomez Garcia il cardinale Pietro di Bourges tenta di farlo entrare con i suoi cavalli nel borgo di Sant’ Antonio: gli abitanti si oppongono alla decisione e convincono il prelato a desistere da tale misura. Licenziato poco dopo con 500 lance si reca a Foligno dove è contattato dai senesi per passare al loro soldo; si trasferisce invece negli Abruzzi. Coadiuva a L’Aquila Lallo dei Camponeschi nel suo tentativo di pacificare le fazioni cittadine. Restituisce agli abitanti la rocca di Santo Stefano, nei pressi della città, della quale si è impadronito anni prima. |
1372 |
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Giu. | Firenze | Milano | 300 lance | Emilia |
E’ sconfitto e fatto prigioniero a Rubiera da Giovanni Acuto e da Ambrogio Visconti: è sospettato di tradimento perché i suoi uomini non si sono impegnati nella battaglia. Ritorna a Bologna e vi è accolto a male parole dal cardinale Pietro di Bourges: viene licenziato ed è trattenuto per qualche tempo in carcere. |
1374 |
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Giu. | Padova |
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Veneto |
Al servizio di Francesco da Carrara. Partecipa ad una giostra a Padova in cui vince il secondo premio con Arcuano Buzzaccarini: nel torneo guida la squadra vestita di rosso contro quella di Arnaldo Tedesco contrassegnata da una livrea bianca. |
Ott. |
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Lombardia e Veneto |
Lascia la Lombardia con 100 lance e rientra a Padova: Bernabò Visconti chiede a Ludovico Gonzaga di concedergli il passo nei suoi territori. |
1375 |
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Muore. |
CITAZIONI
Dopo la sconfitta di Nicola d’Alemagna nei pressi di Corvaro “Missere Vannolo allu Latussu stava colla jente,/ Quanno lo sentio non ve se sisse niente,/ Subito levone canpo, immantenente fone,/ Ne Aquila revenne, e al forte tirone (di Santo Stefano).” A. DI BUCCIO