
Last Updated on 2023/11/04
GIOVANNI DI MALESTROIT (Jean de Maléstroit, Malastracca) Bretone.
- 1385 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1371 | |||||
Gen. feb. | Angiò | Inghilterra | Francia | Prende parte alla guerra dei Cent’Anni. Con Silvestro di Budes viene preposto dal duca Luigi d’Angiò alla guardia del castello di Saint-Bazile nel Périgord. Allorché il duca di Lancaster assedia nella stessa regione, Montpont-en-Bresse i due condottieri lasciano la fortezza per prestare soccorso ai difensori della località. Il loro intervento si rivela inutile. | |
1373 | |||||
Gen. mar. | Francia | E’ assunto dal duca di Har con il fratello Hervé. Spinto dal damigello (un nobile non ancora armato cavaliere) di Pierrefort, assale Barrois, saccheggia Bassinty e depreda Gondrecourt. A metà marzo tratta con il duca di Bar e rientra in Linguadoca per ricongiungersi con le truppe di Luigi d’Angiò. | |||
1374 | Maiorca | Aragona | Francia e Spagna | A giugno è segnalato a Montpellier con Silvestro di Budes al servizio del duca d’Angiò. Ad agosto i 2 condottieri si pongono agli ordini di di Giacomo di Maiorca che rivendica la corona d’Aragona. Ad agosto lascia Narbonne, entra nel Rossiglione, occupa alcuni centri come Prades, Mont-Carrigou, Villefranche. Si porta poi in Cerdagna (Cerdanya). A novembre occupa Urgel. | |
1375 | Spagna | Giacomo di Maiorca muore all’improvviso a Soria a fine febbraio. Mancano i rifornimenti alle truppe, per cui la campagna non ha alcuna prospettiva di successo. L’esercito si scioglie. Giovanni di Maléstroit è incaricato dalla marchesa di Montferrat, sorella del defunto, di riportare le truppe in Francia. Nel maggio è segnalato nel Béarn. | |||
1376 | |||||
Mag. | Chiesa | Firenze | Capitano g.le | Francia | Resta inoperoso in Francia a causa della pace conclusa tra francesi ed inglesi nella guerra dei Cent’Anni. Passa allora agli stipendi del cardinale legato Roberto di Ginevra per combattere i fiorentini nel conflitto degli Otto Santi. Gli sono consegnati 31000 fiorini per provvedere alle paghe delle varie compagnie di bretoni. Altre somme gli sono promesse al suo arrivo nel bolognese. La cosiddetta Compagnia dei Bretoni consta inizialmente di 6000 cavalli e di 4000 fanti Ai suoi ordini militano capitani normanni, borgognoni, inglesi e guasconi. Tra i suoi luogotenenti bretoni si segnalano Soraye, Trémagon. Treffily, Calvaric, Lo Crist, Le Carias, Jacques Le Noir, Taleverne, Chiquet, Kerouvare, Trogorant, La Haye, Thomas, Pansart, Daviz. Giovanni di Maléstroit lascia Avignone, attraversa il Delfinato, le Alpi al passo di Susa e le terre del conte di Savoia; giunge in Italia con Silvestro di Budes. Durante la marcia assale Cuneo: alla difesa della località non interviene il Conte Verde Amedeo di Savoia. |
Giu. | Piemonte Lombardia | Giunge ad Asti; prende la strada di Alessandria e di Tortona per avviarsi verso il bolognese. Il marchese d’Este interviene in suo aiuto. Durante il tragitto i bretoni assecondano tutta la loro violenza: devastano paesi, vivono a spese della popolazione locale, bruciano, uccidono, violentano. | |||
Lug. | Emilia | Attraversa il parmense ed il reggiano. Marcia lungo le rive dell’Enza. Un primo scontro con gli avversari avviene al passaggio del Panaro, in cui 67 bretoni sono uccisi o fatti prigionieri. Con Bernardo della Sala ed il Budes inizia ad assediare in Bologna Rodolfo da Varano e Guido d’Asciano. Occupa uno dopo l’altro i castelli di Crespellano, di Oliveto e di Monteveglio che si arrendono a patti: i capitolati, tuttavia, non sono osservati dai pontifici e tutte le località vengono messe a sacco e date alle fiamme. Espugna Pizzano; gli abitanti, compresi i bambini, sono ammazzati. | |||
Ago. | Marche | Ottiene Montegiorgio tramite un trattato con un prete. La popolazione è massacrata. | |||
Sett. | Emilia e Toscana | Ritorna ad assediare Bologna. Roberto di Ginevra capisce l’inutilità del proseguo delle operazioni e lo spinge in Toscana. Il Maléstroit fa resistenza con il Budes; alla fine si fa corrompere dal denaro dei fiorentini. | |||
Ott. dic. | Romagna | Chiede di portare i suoi uomini nelle stanze invernali; il legato costringe Galeotto Malatesta a farlo entrare in Cesena con i bretoni. Le vettovaglie scarseggiano; i soldati si lamentano per la mancanza di cibo e di foraggio per le loro cavalcature. I venturieri trattano gli abitanti come nemici. Nel periodo ha il comando con Silvestro di Budes di 1844 lance. | |||
1377 | |||||
Feb. | Romagna | Ai primi del mese i cesenati si ribellano ed uccidono dai 300 ai 400 bretoni; altri si salvano dalla furia degli abitanti rinchiudendosi nella Murata. Galeotto Malatesta persuade i cittadini ad aprire le porte ai soldati con la promessa di un perdono generale: Roberto di Ginevra non mantiene fede a quanto assicurato dal signore di Rimini ed ordina un massacro collettivo. Ad esso partecipa anche Giovanni Acuto chiamato da Faenza. Da 2500 a 8000 persone, secondo le stime dei vari cronisti, sono passate a fil di spada. I pozzi di Gattolini e di Belpavone sono riempiti di cadaveri bretoni. Gli abitanti uccisi sono gettati nei pozzi o tumulati in grandi fosse scavate nei piazzali delle chiese e nella piazza centrale. | |||
Lug. | Romagna | Giovanni di Maléstroit si trova a Montefiore Conca ospite di Galeotto Malatesta; presenzia alle cerimonie che si svolgono in onore del figlio del signore di Rimini Galeotto Novello. | |||
Ago. | Romagna Marche Umbria e Lazio | Esce da Cesena al comando di 20000 uomini; si porta alla difesa della rocca di Faenza assediata da Astorre Manfredi e dall’ Acuto che ora milita al servizio dei fiorentini. I bretoni sono respinti. Nella sua marcia tocca Fano Gubbio, Spello e Bevagna. A fine mese si collega con Silvestro di Budes per assalire Bolsena. Suoi uomini si accordano con dei frati minori ed alcuni fuoriusciti per essere introdotti in segreto nel cassero e nel vicino convento di San Francesco. Al momento prefissato seguono l’assalto alle mura e la conquista della città. Sono incendiate le case. Ai soldati è concesso il saccheggio generalizzato. Sono trucidati 500 abitanti di ogni sesso ed età. Sono fatti numerosi prigionieri utili per riscattare taglie. Il castello è dato alle fiamme. | |||
Sett. ott. | Umbria | Gli è ordinale dal cardinale Roberto di Ginevra di congiungersi con Raimondo di Turenna e Silvestro di Budes per un’azione comune in Toscana ai danni dei fiorentini. I tre condottieri, invidiosi l’uno dell’altro, rifiutano di collegarsi insieme preferendo ciascuno di scegliere il proprio obiettivo. Silvestro di Budes e Raimondo di Turenna si dirigono a Todi, mentre egli preferisce invadere il ducato di Spoleto. Gli vengono contro Giovanni Acuto e Lucio Lando. Gli sono rifiutati dal pontefice. A fine ottobre è ricondotto dai pontifici. | |||
1378 | |||||
…………… | Lazio | Durante il conclave, che si svolge alla morte del papa Gregorio XI, si accampa nei dintorni di Roma; più volte i cardinali francesi pensano di ricorrere ai suoi uomini per resistere alla violenza dei romani che vogliono un papa italiano. I cardinali transalpini, da ultimo, riparano ad Anagni. Giovanni di Maléstroit abbraccia il partito del nuovo eletto, l’antipapa Clemente VII (il cardinale di Ginevra) contro il papa eletto a Roma (Urbano VI). | |||
Lug. | Antipapa | Chiesa | Lazio | Sconfigge i romani al ponte Salario (500 morti tra gli avversari). | |
1379 | |||||
Apr. | Lazio | E’ sconfitto una prima volta da Alberico da Barbiano a Carpineto Romano. Con Bernardo della Sala e Luigi di Montjoie è sconfitto in modo definitivo dal Barbiano a Marino in uno scontro di cavalleria che dura cinque ore. | |||
Ago. | Campania e Lazio | Milita al servizio della regina di Napoli Giovanna d’Angiò. Esce dal beneventano e devasta la campagna romana con Rinaldo Orsini. | |||
1385 | Campania | Finisce oscuramente i suoi giorni a Napoli per un male che non perdona; è sepolto in tale città. Secondo alcune fonti sarebbe invece rientrato in Francia e nel 1382 avrebbe combattuto per il re Carlo VI contro i fiamminghi: in tale veste avrebbe affiancato Enguerrand de Coucy nella battaglia di Roosebeke. |
CITAZIONI
-“Maledetta creatura.” G. DI M. PEDRINO
-Con Silvestro di Budes “Ils acquirent une sinistre réputation. Le massacre qu’ils organisèrent en répresailles contre la population de Cesena..reste dans les mémoires.” BUTAUD
-“Questi brettoni hanno fama di essere i più feroci venturieri di allora. Certo sono i più spavaldi, come ne fanno fede le parole dette al papa dal Malestroit, il quale, chiesto se i suoi soldati sono capaci di entrare a Firenze, rispose: “Se v’entra il sole, vi entreremo anche noi” ed aggiunge che entro un mese la città sarebbe stata occupata.” BASSETTI
-Con Silvestro di Budes “Rien n’égalait la brutalité et l’outrecuidance des ces aventuriers. Comme le Pape demandait à Jean de Maléstroit, avant son départ, s’il se croyait capable d’entrer à Florence: “Le soleil entre-t-il à Florence, rèpondit superbement le chef de bande? Nous y entrerons donc aussi.” DURRIEU
–Strage di Cesena “Nulla è stato rispettato, né età né sesso. Vecchi, bambini, infermi, uomini, donne, nessuno è stato risparmiato. Le donne incinte furono sventrate: le loro viscere furono strappate e gettate nel fuoco. Inseguite, le fanciulle caddero preda della furiosa lussuria dei soldati. Le porte della città erano chiuse. Gli abitanti credevano di fuggire attraverso le mura: ma furono scagliati nei fossi. Quasi tutti morirono lì. La Porta di Cervia offriva loro una via d’uscita attraverso la quale avrebbero potuto raggiungere la campagna. Il nemico li stava aspettando lì, tutti vi furono massacrati. Altrove, i fuggitivi hanno cercato di bloccare un ponte che dava accesso alla città. Tentativo vano: tutti vi perirono..Nessuno sapeva dove seppellire i morti; furono gettati alla rinfusa nei pozzi che furono poi ricoperti di terra. Molti furono gettati alla rinfusa nei pozzi che furono poi ricoperti di terra. Molti furono bruciati, altri caddero prede di cani e uccelli rapaci. Poi la città fu saccheggiata.” MIROT