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GIOVANNI DEL MATTO Di Casalbuttano ed Uniti.
- 1505
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1464 | |||||
Mag. giu. | Milano | Genova | Liguria | Milita agli stipendi del duca di Milano Francesco Sforza. Prende parte all’assedio del Castelletto a Genova; ai primi di giugno vi entra con Ambrosino da Longhignana. | |
1475 | |||||
Gen. mar. | Milano | Lombardia | Il duca di Milano Galeazzo Maria Sforza gli fa dono di alcune pezze di panno affinché si faccia un vestito ed una cappa. A marzo, sempre lo Sforza, gli dona dell’altro panno destinato al taglio di una veste per una figlia. | ||
Giu. | Milano | Borgogna | Piemonte | In Piemonte, per prestare soccorso alla duchessa Bona di Savoia, reggente dello stato, a seguito delle minacce del duca di Borgogna Carlo il Temerario. | |
1477 | |||||
Ott. | Venezia | Impero Ottomano | Friuli e Bosnia | Prende parte alla battaglia di Gradisca d’Isonzo. Catturato, viene condotto in Bosnia con altri 1500 prigionieri. | |
1495 | |||||
Lug. | Venezia | Francia | 200 fanti | Emilia e Piemonte | Milita al soldo del marchese di Mantova Francesco Gonzaga per conto dei veneziani. Gli è dato il comando di un colonnello di fanti; partecipa alla battaglia di Fornovo dove con Gorlino Tombesi ha il comando di 2000/4000 uomini. Si sposta, successivamente, all’ assedio di Novara; si accampa a Castellazzo con Paolo Albanese (500 fanti) e Taliano da Carpi (100 lance). |
1496 | |||||
Mag. | Venezia | 100 fanti | Lombardia | Al servizio diretto della Serenissima. Di presidio a Crema. | |
1497 | |||||
Gen. | Venezia | Firenze | Toscana | Nel pisano in soccorso dei pisani. ha il comando di 600 fanti con Marco da Rimini e Michele Schiaveto. | |
Mar. | Toscana | A causa del ritardo delle paghe incomincia a tenere un comportamento insolente nei confronti delle autorità della Serenissima. | |||
1498 | Lombardia | Viene segnalato a Crema. | |||
1499 | |||||
Gen. | Lombardia | E’ trasferito a Cipro. A causa delle sue richieste, ritenute eccessive, rimane in Italia. | |||
Feb. | Venezia | Firenze | Romagna e Marche | E’ spostato nel Casentino per fronteggiare i fiorentini; completa l’organico della sua compagnia nel riminese, dove è inviato dal provveditore della Romagna Lorenzo Giustinian. Si sposta, quindi, a Casteldelci per unirsi con Marco da Rimini e Michele Schiaveto (600 fanti) con le truppe del capitano generale della Serenissima Niccolò Orsini. | |
Mar. | Toscana | Si lamenta una volta di più per il ritardo delle paghe. | |||
Lug. | 150 fanti | Lombardia | A Crema con 150 provvigionati. | ||
Ago. | Venezia | Milano | 196 fanti | Lombardia | Intercetta alcuni messaggi inviati dal duca di Milano Ludovico Sforza a Giovan Francesco da San Severino ed a Francesco Bernardino Visconti. Si porta a Brescia con i suoi uomini e da qui si sposta a Pontoglio. Segue Bartolomeo d’Alviano nella sua azione offensiva oltre l’Oglio, occupa Barbata e vi lascia alla guardia venti suoi fanti. Raggiunge Fontanella e da questa località attacca Mozzanica alla cui difesa si trovano 50 fanti. Con la conquista della località ne rimane alla guardia. |
………. | 200 fanti | Lombardia | Entra nel castello di Cremona con 200 fanti. | ||
Nov. | Lombardia | Al termine del conflitto con gli sforzeschi rimane di stanza a Cremona con 100 provvigionati. | |||
1500 | |||||
Mar. | Milano | Francia | Emilia | Ha l’incarico di connestabile della Porta Nuova di Parma. | |
………. | Venezia | Lombardia | Ritornato agli stipendi dei veneziani, è inviato alla guardia della rocca di Crema. | ||
1501 | |||||
Gen. | Lombardia | E’ elogiato a Venezia, nel Collegio dei Pregadi, dal capitano generale della fanteria veneziana Giovambattista Caracciolo. | |||
……… | Lombardia | A Cremona come castellano. | |||
1503 | |||||
Sett. | Lombardia | Gli è aumentata la provvigione da 20 a 25 ducati per paga (per otto paghe l’anno). | |||
Nov. | Venezia | Faenza | 300 fanti | Lombardia Romagna | Si offre di lasciare Cremona per recarsi a combattere a Faenza: tocca Ferrara e Lugo e raggiunge la Romagna a cose già ultimate. Viene dirottato verso Rimini. |
Dic. | Romagna | Prende possesso con 50 fanti della rocca di Santarcangelo di Romagna tenuta dal castellano di Guidobaldo da Montefeltro Federico Fregoso. Le angherie dei suoi uomini costringono il provveditore di Faenza Niccolò Foscarini e quello di Rimini Domenico Malipiero a congedarlo ed a fare sì che abbandoni subito la Romagna. | |||
1505 | |||||
Sett. | Lombardia | Rientra a Cremona come connestabile. Muore. |
CITAZIONI
-Uomo pronto e coraggioso.
Fonte immagine: wikimedia