Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
GIOVANNI DEL CARRETTO Marchese del Finale. Signore di Finale Ligure.
1410 ca. – 1468
Immagini di Castel Gavone
Anno, mese | Stato, Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1422 | del Carretto | Genova | Liguria | Alla morte del padre Lazzarino, con il fratello maggiore Galeotto, tenta di approfittare dell’ appoggio visconteo per allargare a spese di Genova il proprio marchesato. Il conflitto è destinato a durare decenni. | |
1436 | Milano | Genova Firenze | Liguria | Affianca Niccolò Piccinino nelle due Riviere. Viene fatto prigioniero da Baldaccio d’Anghiari. Il doge Tommaso Fregoso, informato della sua cattura, ad aprile ordina a Tommaso Doria di trasportare il del Carretto a Genova sulla nave di Ottobono Imperiali. Mentre l’imbarcazione si trova al largo del Finale, si getta in acqua e riesce a raggiungere a nuoto la costa ponendosi in salvo. Il doge si congratula per tale fatto con il fratello Galeotto. | |
1438 | Liguria | Con l’appoggio di Cesare da Martinengo tenta senza successo di recuperare Balestrino, il cui signore Piero del Carretto è stato in precedenza sconfitto e catturato da Giovanni Fregoso. | |||
1447 | del Carretto | Genova | Liguria | Sempre in guerra con i genovesi con il fratello Galeotto. E’ incendiata Finale, la capitale del marchesato; è demolito dagli avversari Castel Gavone. Si deve sottomettere ai genovesi. | |
1448 | |||||
Apr. | Liguria | Accorre in difesa dl castello di Giustenice, nel savonese, assediato dagli avversari. Dopo tre giorni di lotta i difensori si arrendono; il del Carretto è fatto prigioniero con altri membri della sua famiglia. Viene condotto prima a Pietra Ligure e poi a Savona; di seguito è tradotto a Lerici ove è rinchiuso nella prigione della Grimaldesca. E’ qui custodito con buona scorta dal podestà e castellano Giannone o Giannino de Ivano. E’ qui raggiunto da un altro fratello (Giacomo) che si trova in cattive condizioni di salute. I due sono incarcerati nella medesima cella. | |||
1449 | |||||
Apr. | Liguria | Il doge interviene per mitigare la dura custodia in cui il castellano sottopone i due del Carretto, ordinandogli di togliere i ceppi con cui sono incatenati. | |||
1450 | del Carretto | Genova | Liguria | Con la conquista del Finale e la fuga del fratello Galeotto il nuovo doge di Genova Ludovico Fregoso decide di liberare i due prigionieri grazie anche alle pressioni esercitate dal marchese del Monferrato e da Francesco Sforza. Giacomo è trasferito per primo a Genova, seguito poco dopo dal fratello Giovanni dopo una prigionia durata diciotto mesi. E’ costretto a riparare in Francia in condizioni economiche disastrose. Qui ritrova il fratello maggiore Galeotto. Nello stesso anno costui perde la vita in uno scontro navale al largo della Bretagna. Giovanni del Carretto, erede del titolo di marchese, ritorna in Italia e passa di corte in corte a sollecitare un intervento a suo favore. E’ accolto dal marchese del Monferrato e dal nuovo duca di Milano, lo Sforza. Con la cacciata dal dogado di Ludovico Fregoso da parte del congiunto Pietro, non ritiene più valido il giuramento fatto al doge precedente. Decide di occupare il Finale con gli aiuti che gli sono concessi dal marchese del Monferrato e del re di Francia Carlo VII. Fallito il primo tentativo contro Noli, riesce a riconquistare il marchesato con il Finale ed a resistere alla reazione dell’esercito genovese. In particolare approfitta delle discordie insorte in Genova tra le varie fazioni per impadronirsi, sempre nel savonese, di Noli e della pieve del Teichio con la rocca di Ranzo. | |
1451 | |||||
Ago. | Giunge ad un accordo con Pietro Fregoso: si riconosce feudatario di Genova per la terza parte del Finale, mentre Castelfranco rimane sotto il controllo degli avversari. | ||||
1452 | Liguria | Cerca di rinsaldare il suo dominio; riedifica le mura del borgo del Finale e Castel Govone. Stringe sempre più i rapporti con la Francia ed il ducato di Milano. Nell’anno ratifica l’alleanza stretta dalle repubbliche di Genova, Firenze e Milano. Ha tuttavia modo di persuadere il delfino Luigi, figlio del re Carlo VII, a tentare di impadronirsi di Genova dove il doge si trova in difficoltà. Dietro le insistenze di Giovanni del Carretto e di Giovanni Filippo Fieschi il delfino raggiunge Chieri per tentare l’impresa. Interviene Renato d’Angiò che convince quest’ultimo a desistere dalla sua azione. | |||
1456 | del Carretto | Genova | Liguria | Genova interviene per impedire che si portino aiuti al Finale, dove si sta allestendo una flotta destinata probabilmente ad unirsi con il re d’Aragona in lotta con i genovesi. | |
1458 | |||||
Mag. nov. | Fuoriusciti | Francia | Liguria | Giovanni d’Angiò occupa Genova. La politica di Giovanni del Carretto nei confronti della città non cambia. Ottiene dal duca di Milano un finanziamento per provocare una rivolta contro i francesi nella Riviera di Ponente. A maggio si collega con 1000 armati a Portofino con Barnaba Adorno che dispone, a sua volta, di altri 800 uomini. A novembre raccoglie ancora truppe; è ora collegato con Pietro Fregoso e Giovanni Filippo Fieschi. | |
1459 | |||||
Feb. apr. | Liguria | A febbraio assedia Albenga con i suoi partigiani. Occupa con un colpo di mano Noli. In tale porto si rifugia Bernardo Villamarina con 12 galee del re di Napoli. Genova rompe gli indugi, attacca di sorpresa la flotta nemica. Questa è in ogni caso in grado di sfuggire all’insidia. Noli è riconquistata dai genovesi. Ad aprile è ancora impegnato all’assedio di Albenga. Nello stesso mese viene raggiunto da un emissario del re Ferrante d’Aragona, Lancillotto di Macedonia, che dovrebbe consegnargli 1600 ducati per potere continuare il conflitto. Il del Carretto considera inadeguata l’offerta, la rifiuta e preferisce accordarsi con l’Angiò. Gli sono assicurate ampie concessioni. | |||
1461 | |||||
Mar. apr. | Fuoriusciti | Francia | A Genova. All’assedio del Castelletto. | ||
1462 | |||||
Mag. | Liguria | Si riavvicina ai francesi tramite il governatore di Asti Filippo di Bresse. | |||
1463 | |||||
Apr. | Milano | Genova | Liguria | Diviene consigliere segreto del duca di Milano Francesco Sforza di cui sostiene sempre la causa nel savonese. Collabora validamente con gli sforzeschi ai danni di Genova nell’azione volta conquista della Riviera di Ponente. Alcuni suoi partigiani si uniscono con i fuoriusciti in un vano attacco contro Genova respinto da Paolo Fregoso. | |
1464/1465 | Liguria | E’ nominato da Francesco Sforza governatore di Albenga. | |||
1468 | |||||
Aprile | Muore. Ospita Giovanni Maria Filelfo che, utilizzando i suoi ricordi personali, compone il “Bellum Finariense” sulle guerre sostenute da Galeotto del Carretto contro i genovesi. Sposa Valentina Adorno, figlia di Barnaba. |
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