GIOVANNI DEGLI OBIZZI

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Castel Ivano, Trento
Castel Ivano, Trento

Last Updated on 2023/11/04

GIOVANNI DEGLI OBIZZI  Di Lucca. Fuoriuscito. Figlio di Alamanno degli Obizzi, padre di Antonio degli Obizzi e di Niccolò degli Obizzi.

  • 1395 ca.
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1355
Lug. ago.FuoriuscitiLuccaToscana ed Emilia

Guelfi e ghibellini di Lucca decidono di allearsi per scacciare i pisani dalla loro città. Si collega con Orlando Salamoncelli;  muove contro Lucca alla testa dei fuoriusciti. Un primo tentativo di impadronirsi di sorpresa della  città fallisce  a causa del ritardo di Valeriano e di Arrigo Castracani. Ad agosto avviene il ricongiungimento dei fuoriusciti. Assieme assediano con 400 cavalli e 2000 fanti Castiglione di Garfagnana. Vengono loro contro pisani e senesi, forti di 6000 fanti e di 700 cavalli. Fiducioso nel vantaggio della posizione Giovanni degli Obizzi e gli altri condottieri si accorgono in ritardo che il capitano avversario, Biordo degli Ubertini, ha aggirato l’altura su cui si sono posti gli assedianti e che si è impadronito del passo, attraverso il quale transitano i rifornimenti alle sue truppe. Lascia di notte il campo e si rifugia nel Frignano.

1363
Ott.FirenzePisaToscana

Con Ranuccio Farnese è sconfitto e catturato nella battaglia di Incisa dalla Compagnia Bianca di Alberto Sterz: i fiorentini, tra morti e prigionieri, perdono più di 400 uomini.

1365
Sett.PadovaAustriaTrentino

Guerreggia in Valsugana contro le truppe del duca Rodolfo d’Austria. Assedia in Castel Ivano Biagio di Grigno. Quest’ultimo è  costretto, dopo un mese e mezzo, ad arrendersi a patti agli avversari per mancanza di vettovaglie:  non giungono infatti a sostenerlo gli sperati soccorsi da parte del duca Rodolfo d’Austria entro il termine stabilito di otto giorni. Le milizie provenienti da Trento sono state bloccate dai carraresi per cui Biagio di Grigno deve lasciare la fortezza. A fine mese Biagio di Grigno ne esce libero con moglie, figli e fautori. Cecco leone riceve la fortezza a nome del signore di Padova Francesco da Carrara.

1368
Giu.ChiesaPerugiaToscanaSorprende e cattura presso Arezzo Giovanni Acuto. Il combattimento dura 4 ore.
1369
Mar.ToscanaRientra in Lucca al seguito dell’imperatore Carlo di Boemia.
Apr.ImperoPisaToscana

Con Orlando Salamoncelli ed altri fuoriusciti di Lucca (300 cavalli) appoggia gli imperiali  ai danni dei pisani. Si trasferisce in Val di Serchio e ne infesta il territorio con razzie, incendi e cattura di prigionieri. Assale Motrone: il castellano Bruto da Camaiore si arrende  a seguito della minaccia di impiccagione sotto le mura del fratello e di altri parenti catturati in precedenza.

EstateLuccaCastracaniToscana

Collabora nello scacciare da Lucca le milizie che Bernabò Visconti ha inviato nella città per sostenervi la parte filoimperiale. Gli viene dato l’incarico di imprigionare Alderigo Castracani.

1370Toscana

Difende Lucca dagli attacchi portati da Alderigo, da Giovanni e da Orlando Castracani i quali sono spalleggiati dai Visconti. Si sposta in Garfagnana, riconquista il castello di Camporgiano.

1371
…………….Toscana

Recupera pure a patti Gallicano con il podestà di Lucca Ugolino Galluzzi: anche questa fortezza, come quella di Camporgiano, viene fatta smantellare dal comune.

…………….Toscana

A Lucca viene impedito agli Obizzi di ricoprire cariche pubbliche; in particolare a Giovanni è vietato di rientrare nel capoluogo. Il condottiero disprezza l’ordine e solleva gli abitanti a suo   favore. Entra di nascosto nella città per la Porta di San Gervaso; suona la campana del popolo.  Gli abitanti prendono le armi.  L’Obizzi è arrestato dal podestà ed è condannato al confino oltre che all’ esborso di 10000 fiorini per non avere rispettato l’ordine precedente: tra i suoi mallevadori vi sono Tommaso degli Obizzi e Niccolò Diversi che devono far fronte all’intera somma per la sua disubbidienza.

Dic.Comp. venturaLuccaToscana

Si reca a Firenze ed istiga la repubblica a muovere guerra a   Lucca. Irrompe nel lucchese con Corrado Lando: nella città è scoperta una congiura che si conclude con l’esecuzione di alcuni complici. Da parte sua devasta il contado ed ottiene Moriano dal castellano, il Basselotto.

1372
Gen.Toscana

Continua nelle sue scorrerie: tutti i suoi famigliari sono scacciati da Lucca ed i loro beni sono confiscati.  L’arrivo nella regione del conte Amedeo di Savoia e di Enguerrand di Coucy lo costringono ad allontanarsi da Moriano ed a trasferirsi in Lunigiana con Corrado Lando e Giannichino  Bottigler.

AutunnoPadovaVeneziaVenetoPassa agli stipendi dei carraresi contro i veneziani. E’ di stanza a Cittadella.
1373
Feb.PadovaVeneziaVenetoGiovanni da Peraga lo chiama per un assalto al borgo di San Tomaso a Treviso. Presa la strada della montagna i carraresi e gli ungheri devastano i contadi di Pederobba e di Cornuda. Scendono nel piano, attraversano il Piave e saccheggiano tutte le località che si presentano sul loro cammino. Molti ungheri, facenti parte della spedizione, rimangono feriti e si rifiutano di spartire il bottino con altri soldati.
Lug. ago.Capitano g.leVeneto

Viene nominato capitano generale a seguito della rotta subita dai carraresi ad opera dei veneziani alla bastia del Buon Conforto. L’ultimo giorno del mese Giovanni degli Obizzi assale la bastia di Medicina, costruita da poco da Francesco Ordelaffi, con Giovanni da Peraga, Arcuano Buzzaccarini, Francesco da Carrara e Giovanni di Polisna. Dalla fortezza si risponde contro gli attaccanti con le balestre e le bombarde. Una pietra lanciata da una bombarda colpisce alla gamba Rizzardo di San Bonifacio, un verrettone Antonio Dotto alla mano destra, Niccolò da Carrara è anch’egli ferito al braccio destro. Giovanni degli Obizzi con Giovanni da Peraga getta un ponte sul fossato. vi sale con la cavalleria e vince inizialmente la resistenza degli avversari. Il combattimento termina con la vittoria dei veneziani comandati da Giberto da Correggio. Sempre negli stessi giorni è informato della congiura di Marsilio da Carrara ai danni del fratello Francesco.

Dic.Comp. venturaLuccaToscanaCon alcuni fuoriusciti guelfi si collega in Toscana con la compagnia di Corrado di Altinberg (1000 cavalli e 1000 fanti licenziati di recente dai fiorentini) diretta in Lombardia per passare agli stipendi dei viscontei.  Giovanni degli Obizzi si unisce per qualche tempo con costoro per arrecare danni al lucchese. Lucca reagisce ed i venturieri lo lasciano solo proseguendo il loro tragitto verso Sarzana, controllata dai viscontei.
1375NapoliAbruzziMilita al servizio della regina di Napoli Giovanna d’Angiò. Viene nominato capitano di L’Aquila al posto del congiunto Tommaso degli Obizzi.
1376L’AquilaRietiAbruzzi e Lazio

Ha il comando delle milizie cittadine di L’Aquila (15000 uomini) per combattere Rieti e Cittaducale: le 2 località sono costrette a trattare con gli aquilani.

1377AbruzziLascia il comando al rientrante Tommaso degli Obizzi.
1378
Mag.PadovaVeneziaCapitano g.leVenetoI carraresi lo rieleggono loro capitano generale nella guerra contro i veneziani.
Giu.Veneto

Alla testa di 16000 uomini, compresi gli ungheri e le truppe del patriarca di Aquileja, entra nel trevigiano e terrorizza il territorio con incendi e scorrerie; si muove ad Oriago dove fa ricostruire la bastia con il fossato ed edifica un castello; rafforza  Castelcarro nonostante i continui attacchi che provengono da Chioggia.

Lug.Veneto

Esce da Padova a bandiere spiegate; sosta a Carpanedo ed attacca Mestre dove si impossessa del borgo di San Lorenzo alla cui difesa cadono molti veneziani. Dopo lo scontro viene armato cavaliere Sicco da Caldonazzo; tutti i prigionieri sono condotti a Padova. Dà alle fiamme il borgo ed inizia a colpire Mestre con le bombarde; tenta  di impadronirsi del castello sorvegliato da 300 fanti. Vi sono più assalti che si concludono con numerose perdite per gli attaccanti. Un assalto è portato direttamente da Francesco Novello da Carrara;  è parimenti respinto dopo quattro ore di combattimento. Tra i padovani sono uccisi 25 uomini ed altri 500 sono feriti, fra i quali vi sono Simone Lupo e Giacomo di Porcia; fra i veneziani si registrano nel complesso 28 morti e 100 feriti.  Giovanni degli Obizzi è preso a male parole da Francesco Novello da Carrara;  viene pure criticato da Gerardo da Monteloro che, inutilmente, durante la battaglia lo ha esortato a fare riposare i soldati. Solo Giovanni da Peraga ed Antonio Lupo supportano Giovanni degli Obizzi nella disputa.

Ago.Veneto

E’ sospettato di essersi fatto corrompere dai veneziani e di non avere esercitato al meglio le sue capacità: è privato del suo incarico da Francesco da Carrara. I padovani abbandonano l’assedio a causa della peste entrata nel campo.

1384
Ott.FirenzeComp. venturaCapitano g.leToscana

Viene inviato nell’aretino a seguito dell’entrata nel capoluogo di Enguerrand de Coucy, dei Tarlati con Carlo da Pietramala e dei viscontei con Ruggero Cane. Conquista Castiglion Fiorentino;  si accampa nei pressi di Arezzo: compie quotidiane ai danni dei francesi costringendo il de Coucy a rendersi conto della precarietà della sua situazione. Minaccia anche il lucchese; il comune fa rafforzare i presidi di Lucca e delle 40 rocche e castelli controllati.

Nov. dic.Toscana

Enguerrand di Coucy vende Arezzo ai fiorentini per 45000 fiorini, somma che sale a 60000  con la cessione del castello cittadino. Giovanni degli Obizzi entra in Arezzo; a dicembre torna a Firenze e consegna ai Dieci di Balia le insegne del comando.

1385
…………….Toscana

Alla morte di Francesco Guinigi cerca di rientrare in Lucca: due cittadini (Matteo Gigli e Biagio Averardi) che si sono messi in contatto con lui tramite due frati carmelitani sono subito decapitati.

Mar. apr.FirenzeComp. venturaEmiliaViene inviato in soccorso dei bolognesi, sconfitti da Giovanni degli Ubaldini. Ad aprile rientra a Firenze.
Mag.FirenzeTarlatiToscanaCavalca nell’aretino ai danni dei Pietramala.
Giu.FirenzeCortona TarlatiToscana

Entra nel territorio di Cortona;  vi razzia del bestiame perché il signore di Cortona Francesco Casali sta cercando di ostacolare i fiorentini nel possesso del castello di Penna. Continua  nell’aretino la sua azione ai danni dei Pietramala;  si impadronisce della rocca di Anghiari; assedia Sorci ed entra in Chiusi. Fa costruire cinque bastie ed assedia Pietramala con macchine da guerra e bombarde.

Ago.Toscana

Dopo due mesi di assedio obbliga Marco da Pietramala ad abbandonare Pietramala in cambio di 2000 fiorini: il castello è distrutto dalle fondamenta. Rientra a Firenze ove è accolto con tutti gli onori dalle autorità a dalla parte guelfa.

1386
Apr.FirenzeUrbinoUmbria e Marche

Combatte Antonio da Montefeltro. Da Città di Castello si dirige nel nel territorio del signore di Urbino; si attenda vicino alle mura di Gubbio con 2000 cavalli e 200 fanti. Assalito dagli avversari, si spinge verso Cagli, Colbordolo e Talacchio recando ovunque gravi guasti alle campagne.

Lug.ToscanaI fiorentini si accordano con Antonio da Montefeltro. Giovanni degli Obizzi rientra a Firenze.
…………….ToscanaRichiamato a Lucca, gli è assegnata una onorevole provvigione.
1388
Apr.Toscana

A Firenze. Nella chiesa di San Giovanni presenzia alla cerimonia in cui Giovanni Panciatichi è armato cavaliere dal capitano del popolo Gabriele Emo.

1395Emilia

Muore a Ferrara. Ritratto in una sala del castello del Catajo a Battaglia Terme, nei pressi di Padova,  in cui sono raffigurate le gesta di alcuni membri della famiglia Obizzi.

 CITAZIONI

-“Capitano valoroso de’ Fiorentini et in loro più molte honorate imprese.” ZABARELLA

-“Gran soldato e huomo di guerra.” SANSOVINO

-“Cavaliere di molto valore.” CHINAZZI

-“Valoroso Capitano.” GAMURRINI

-Capitano dell’Aquila al posto di Tommaso degli Obizzi “E questo capetano fu molto celebrato,/ E per sconzare el nostro stato illu fone bene adorno:/ Poiché forno el tenpo per lu antro fu mandato,/ Quili, che vi gero, questo abero confermato.” A. DI BUCCIO

-“Fu uomo di guerra.” ARGEGNI

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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1 COMMENT

  1. Vi segnalo che la foto del castello di Pietramala che compare in questa pagina si riferisce al toponimo di P. in provincia di Cosenza e non al toponimo di P. nel comune di Arezzo. L’attività militare di Giovanni degli Obizzi fu contro P. di Arezzo e non contro P. di Cosenza. Il castello di Pietramala di Arezzo è oggi un cumulo di rovine da cui emerge solo una casa contadina abbandonata e fatiscente (vedi alcune immagini sul sito https://www.arezzometeo.com/c%E2%80%99era-un-castello%E2%80%A6/)

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