Last Updated on 2023/08/17
GIOVANNI D’ ISEO (Giovanni Oldofredi) Conte. Ghibellino.
Signore di Iseo, Clusone, Roccafranca, Lumezzane ed altre terre (entrata annua di 80000 scudi).
- 1382
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
………. | Lombardia | Podestà a Milano. | |||
1373 | Milano | Guelfi | Lombardia | Agli stipendi di Bernabò Visconti danneggia i guelfi del bergamasco. | |
1378 | |||||
………. | Milano | Guelfi | Lombardia | Si scontra ancora con i guelfi del bergamasco in occasione di un conflitto con gli scaligeri. Solleva la Val Camonica, assale Roccafino e Cerete, distrugge Desenzano del Garda, incendia gran parte di Comenduno e di Clusone. Dappertutto uccide i membri della fazione avversa che incontra sulla sua strada. | |
Lombardia | Si collega con Giovanni dell’ Ischia e Giacomo Pio (500 cavalli e 800 fanti). Dà alle fiamme Alzano Lombardo ed Albano Sant’ Alessandro, devasta le terre di Riva di Solto, di Grumello del Monte, di Mezzate, di Bagnatica e di Brusaporto; assale il castello di Castrezzato per saccheggiarlo. Gli abitanti si rifugiano tutti nella chiesa che Giovanni da Iseo non attacca perché, secondo una tradizione, gli sono apparsi molti santi armati che lo hanno persuaso a ritirarsi. | ||||
Lug. | Lombardia | A Console Lampugnani ed a Castelli Calepio; nella seconda località viene dato alle fiamme il palazzo di Baratino Suardi. | |||
………. | Lombardia | Si muove ancora in Val Camonica. E’ nominato conte d’ Iseo e della Bracciana da Bernabò Visconti, nonché vicario di tutta la Franciacorta. | |||
1379 | Lombardia | Capeggia i ghibellini di Lovere e della Val Camonica. | |||
1380 | Lombardia | Ricevuti da Bernabò Visconti 800 fanti desola nuovamente la terra di Albano Sant’ Alessandro. | |||
1382 | Lombardia | Si collega nuovamente con Giacomo Pio e Giovanni dell’ Ischia; assale a Stezzano i guelfi comandati da Merino dell’ Olmo. Viene respinto. E’ ucciso in combattimento da Antonio di Calino. |
CITAZIONI
-“Prode soldato, ma che pendea nel crudele, sempre i Visconti amò.” ODORICI
Fonte immagine: wikimedia