Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
GIOVANNI COSSA (Giovanni Coscia, Giovanni Salvacossa) Di Ischia. Conte di Troia, barone di Grimaud.
Signore in Provenza di Grimaud, Marignane e Gignac. Figlio di Gaspare Cossa, nipote dell’antipapa Giovanni XXIII, nonno di Ruggero Accrocciamuro.
1400 ca.- 1476 (ottobre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1423 | Angiò | Re d’Aragona | Liguria e Campania | Si imbarca a Genova sulla flotta viscontea allo scopo di assalire Napoli. Ha il comando di un brigantino. | |
1434 | |||||
Nov. | Napoli | Calabria | Alla morte di Luigi d’Angiò la regina di Napoli Giovanna d’Angiò lo nomina viceré di Calabria e lo spedisce in tale territorio per farlo rientrare nell’orbita della corona. | ||
1435 | Napoli | Re d’Aragona | Campania | Combatte a favore di Renato d’Angiò contro Alfonso d’Aragona. | |
1436 | Lazio | Viene inviato con Ottino Caracciolo presso il papa Eugenio IV alla ricerca di soccorsi. | |||
1438 | Supporta, anche con aiuti finanziari, il re di Provenza nella sua spedizione nel regno di Napoli tramite la fornitura di prestiti senza garanzie. | ||||
1439 | Angiò | Re d’Aragona | 300 cavalli | Campania | Si trova con Ottino Caracciolo alla difesa di Napoli; esce dalla città con tale capitano alla testa di 500 cavalli, si impadronisce di Caivano e ne uccide il presidio. |
1440 | |||||
Gen. | Campania | A fine mese Renato d’Angiò decide di abbandonare Napoli per spostarsi negli Abruzzi. Il Cossa lo affianca nel tentativo alla testa di un convoglio comprendente bagagli e rifornimenti. Giunto nei pressi di Nola, è sorpreso dagli avversari. Si dà alla fuga lasciando le salmerie in mano agli avversari. | |||
1442 | |||||
………….. | Campania | A Napoli. Con Robino Galeota ha il compito di controllare i pozzi d’acqua e l’acquedotto che alimenta la città da Dogliuolo (Poggioreale): i due capitani danno le opportune disposizioni, interrompono il collettore con un triplice muro e ne bloccano la chiusura con un cancello di ferro. Fanno sorvegliare il tutto da molte guardie; non seguono, tuttavia, con la dovuta attenzione l’attuazione dei loro ordini. | |||
Mag. | Campania | Un disertore informa gli aragonesi che le condotte d’acqua che portano a Napoli non sono bene controllate dal servizio di sorveglianza. Gli aragonesi approfittano di tale fatto per introdurre in città, passando per il loro interno, 650 fanti armati di balestre e di partigiane. 40 uomini escono da un pozzo vicino alla Porta di Santa Sofia nella casa di un sarto. | |||
Giu. | Campania | Gli aragonesi assalgono Napoli. Giovanni Cossa è assediato in Castelnuovo con Renato d’Angiò; è obbligato alla resa a patti in pochi giorni. Gli sono consegnati 212 ducati per il materiale bellico che lascia nel castello; si incontra con Lupo Ximen de Urria e Raimondo Boilo nella chiesa di Santa Maria Coronata. Giungono, infine, 2 navi genovesi che prelevano il Cossa, Renato d’Angiò, Ottino Caracciolo e Giorgio della Magna. | |||
………… | Toscana e Campania | Sbarca a Porto Pisano. Accompagna l’Angiò a Firenze e dal papa che risiede in tale città. Rientra nel regno di Napoli. | |||
Dic. | Il giorno di Natale consegna agli aragonesi anche Castelnuovo e Sant’Eramo in Napoli, alla cui difesa era rimasto Antonio Calvo. Ottiene da Alfonso d’Aragona il perdono per tutti i fautori degli angioini. | ||||
1441 | |||||
Apr. | Francia | Gli è concessa in feudo Grimaud in Provenza. | |||
1443 | Lazio Liguria e Francia | Con Ottino Caracciolo, e Giorgio della Magna si imbarca a Castelnuovo ed abbandona il regno di Napoli; si dirige a Roma. Da qui ritorna in Provenza alla corte di Renato d’Angiò. A Genova si incontra con l’ambasciatore fiorentino Luigi Guicciardini. | |||
1444/1445 | Francia | E’ presente a Nancy al raduno organizzato dalla corte francese. E’ uno degli organizzatori dei tornei tenuti in occasione delle nozze di Margherita d’Angiò, figlia di Renato, con Enrico VI. | |||
1446 | |||||
Mag. | Francia | Ottiene una pensione annua di 1500 fiorini a valere sulle tasse pagate dagli ebrei provenzali. | |||
1447 | |||||
Estate | Francia | Con Charles de Castellar ed il vescovo di Marsiglia Nicola Brancaccio (Nicolas de Brancas) prende parte all’assemblea tenuta a Lione intesa a far cessare lo scisma che travaglia da tempo la Chiesa. Il duca di Savoia, l’antipapa Felice V dà le dimissioni ed unico pontefice è Niccolò V, appena salito al soglio di San Pietro. | |||
1448 | Francia | E’ insignito dell’ordine della Luna Crescente. | |||
1450 | |||||
Mag. | Lombardia | Si trova a Lodi come testimone, ed eventuale arbitro in caso di contestazione, alla firma dell’atto di rinuncia da parte di Guglielmo di Monferrato, a favore del duca di Milano Francesco Sforza, alla signoria di Alessandria e del suo contado. | |||
1451 | |||||
Nov. | Scorta l’ambasciatore fiorentino Angelo Acciaiuoli incaricato di concludere un trattato di alleanza tra Firenze, il ducato di Milano ed il regno di Francia. | ||||
1452 | Francia | Agli inizi dell’anno si trova alla corte francese a Tours con Bertrand de Beauvu allo scopo di appoggiare l’Acciaiuoli nei suoi obiettivi. A maggio si ammala gravemente a Tarascona con Renato d’Angiò ed il suo seguito. Ad ottobre il re di Francia Carlo VII lo invia con l’arcivescovo di Tours Jean Bernard nel Monferrato e bel ducato di Milano per impedire un eventuale conflitto tra Guglielmo di Monferrato e lo Sforza. | |||
1453 | |||||
………….. | Veneto | In missione diplomatica a Venezia. | |||
Sett. | Milano | Venezia | Lombardia | Con Renato d’Angiò affianca le truppe del duca di Milano Francesco Sforza ai danni dei veneziani. | |
1454 | |||||
Nov. | Toscana Lombardia | E’ segnalato a Firenze ed a Milano. | |||
1455 | Francia | Ha l’incarico di ciambellano e di consigliere di Giovanni d’Angiò. | |||
1456 | Francia e Liguria | Nominato da Renato d’Angiò procuratore del figlio Giovanni, salpa da Marsiglia e raggiunge Genova, ceduta dal doge Pietro Fregoso al re di Provenza. | |||
1458 | |||||
Ago. | Genova | Fuoriusciti Napoli | Liguria | Prende parte alla difesa di Genova contro gli attacchi condotti dai fuoriusciti e dagli aragonesi. Si incontra con Francesco Sforza. | |
Ott. | Lombardia | Il re di Provenza utilizza spesso Giovanni Cossa in missioni diplomatiche per sollecitare aiuti ai danni degli aragonesi. Si reca a Milano per tale scopo. | |||
………….. | Emilia | Sulla fine dell’anno si trova Ferrara per mantenere i contatti con le varie componenti della coalizione antiaragonese. | |||
1459 | |||||
Gen. | Liguria | Alla difesa di Genova. I fuoriusciti di Pietro e Tommaso Fregoso si avvicinano alla città. Giungono ad Albaro. Il Cossa li affronta sul Bisagno assieme con l’alleato Gian Galeazzo Fregoso. Molti sono i morti nello scontro (200), tra cui, tra gli avversari, Giovanni Filippo Fieschi. | |||
Feb. | Liguria | Ha il comando delle forze navali al fine di contrastare i fuoriusciti. | |||
Mag. | Liguria e Francia | Lascia Genova per recarsi in Provenza. | |||
Lug. | Liguria | Fronteggia i fuoriusciti che sono sconfitti nella battaglia di Genova. | |||
Sett. | Liguria e Francia | Recupera Portofino ed altre terre. Respinge un assalto improvviso portato ai danni di Genova da Pietro Fregoso. Si colloca alla Porta di Sant’Andrea e ferisce con due colpi di mazza ferrata alla testa il capitano avversario che sta per fuggire. Quest’ultimo ripara a Novi Ligure. Giovanni Cossa esce dal porto con poche galee per trasferirsi in Corsica a Bonifacio: il suo viaggio è interrotto dalla flotta aragonese di Bernardo Villamarina. | |||
Ott. | Angiò | Napoli | Campania | Viene contattato dal genero Marco della Ratta; su sollecitazione del congiunto si allontana da Genova per trasferirsi nel regno di Napoli per difendervi gli interessi di Giovanni d’ Angiò. Compare con la flotta (10 galee e 3 navi) davanti a Napoli, tenta di sbarcare sulla spiaggia della Maddalena: ne è impedito da Carlo Pagano, che gli conquista lo stendardo reale e gli infligge gravi perdite. | |
Nov. | Campania | Un nuovo tentativo ha successo; si congiunge con Giovanni d’Angiò, il principe di Rossano e duca di Sessa Marino di Marzano ed Antonio Caldora: insieme si muovono alla volta di Calvi. | |||
1460 | |||||
Gen. | Lazio e Campania | Si trova nel territorio dell’ abbazia di Montecassino. Calvi passa dalla parte degli aragonesi e Giovanni Cossa è costretto ad allontanarsi da tale territorio. | |||
Mar. | Puglia | In Puglia con Giovanni d’Angiò. | |||
Lug. | Campania | Alla battaglia di Sarno. Con la vittoria cerca invano di persuadere Giovanni d’Angiò ad inseguire gli aragonesi in fuga disordinata verso Napoli. Prevale, viceversa, il parere negativo del principe di Taranto Giovanni Orsini del Balzo: la capitale è ben fortificata e rifornita di abbondanti viveri e munizioni. | |||
1461 | |||||
Lug. | Puglia | Alla guardia di Troia. | |||
Ago. | Puglia | Alla difesa di Manfredonia. | |||
1462 | |||||
Mag. | Francia | Sta per partire da Marsiglia con 15 galee e 2 grosse navi cariche di frumento. Porta con sé 80000 ducati destinati alle paghe delle truppe di Giovanni d’Angiò. | |||
………….. | Campania | Assale senza esito Benevento con il duca di Sora Giovampaolo Cantelmi. | |||
Ago. | Puglia | Prende parte alla battaglia di Troia. Passato alla guardia della città dopo la sconfitta di Jacopo Piccinino, gli abitanti si accordano con Alessandro Sforza, aprono le porte agli aragonesi che catturano il presidio di 70 cavalli e di 300 fanti. Amico da lunga data dello stesso Sforza, il Cossa si arrende nelle mani di Ippolita Sforza, figlia di Francesco e nuora del re Ferrante d’Aragona. Viene condotto al padiglione del sovrano ed è lasciato libero dopo essere stato invitato a rimanere nel regno di Napoli. Lascia agli aragonesi in ostaggio un figlio affinché siano restituiti loro alcune località, dal Cossa ancora controllate nel contado finitimo. Ritorna al fianco di Giovanni d’Angiò. | |||
Sett. ott. | Puglia Romagna Toscana | Raggiunge Giovanni d’Angiò a Lucera; si sposta a Manfredonia e rafforza le difese di tale località. A fine mese si imbarca per Rimini (dove si incontra con Sigismondo Pandolfo Malatesta); da qui prosegue per Ancona. Si ferma per qualche tempo in tale città in attesa di un salvacondotto del cardinale legato. Prosegue per Firenze; si imbarca a Pisa e raggiunge la Provenza con la scorta della squadra di Bernardo Villamarina, passato negli stessi giorni per tre mesi al servizio del re di Francia. | |||
1463 | |||||
Gen. | Francia | A Bayonne presso la corte francese. Fa di continuo la spola fra il re Luigi XI ed il duca di Lorena allo scopo di procacciare denaro per la flotta provenzale. Si incontra con il re Giovanni d’Aragona per trovare un accordo con gli abitanti di Barcellona ribellatisi agli aragonesi. | |||
Mar. mag. | Liguria | Si ferma a Savona per tre mesi. Salpa, infine, da tale porto con 8 galee e si dirige verso il regno di Napoli. Ha con sé 50000/60000 ducati destinati alle paghe delle truppe. | |||
Giu. | Francia | Ad Avignone, sempre alla ricerca di denaro per la continuazione del conflitto nel regno di Napoli. Raggiunge Ischia. | |||
Ott. nov. | Toscana Veneto | Salpa da Ischia a bordo di una squadra francese di 12 galee comandate da Jean de Villages. Sbarca a Porto Pisano, tocca Firenze e prosegue per Modena. In missione diplomatica a Venezia: afferma che Luigi XI è sempre favorevole alla causa angioina nel regno di Napoli e che sono false le voci relative ad un possibile accordo tra il re di Francia e lo Sforza. Si dirige, infine, verso la Francia prendendo la strada per la Germania. | |||
Dic. | Il duca di Milano gli nega il salvacondotto per potere attraversare con sicurezza le sue terre di Lombardia: la sua presenza è ritenuta controproducente in funzione della stipula del prossimo accordo tra francesi e sforzeschi per Genova e Savona. | ||||
1464 | |||||
Gen. mar. | Francia e Lazio | Si reca ad Arras alla corte del re di Francia alla ricerca di aiuti per Giovanni d’Angiò assediato in Ischia dagli avversari. Si incontra, di seguito, con il papa Pio II. | |||
Apr. | Toscana Veneto e Lombardia | Giunge a Firenze e si ferma per qualche tempo a Pisa. E’ pure segnalato a Venezia e a Milano. | |||
………….. | Francia | In Provenza. Viene nominato luogotenente generale di Ferry di Lorena, gran siniscalco di Provenza. | |||
1466 | Francia | La città di Barcellona ed i rappresentanti del principato di Catalogna inviano una delegazione a Renato d’Angiò per offrirgli la corona d’Aragona. Allorché Giovanni d’Angiò intraprende la spedizione in Spagna il Cossa si adopera per raccogliere i fondi necessari per l’impresa. | |||
1470 | Francia | Subentra nella carica di gran siniscalco di Provenza a Ferry di Lorena. | |||
1474 | Francia | Negozia con il duca di Borgogna Carlo il temerario le clausole per una possibile cessione della Provenza. E’ nominato governatore del ducato di Bar. | |||
1475 | |||||
Feb. | Francia | Effettua una infruttuosa missione presso la corte del nuovo re di Francia Luigi XI: si lamenta nei confronti del signore di Caon che continua ad occupare terre del ducato di Bar appartenenti agli Angiò. | |||
Apr. | Francia | Ritorna a Lione con Renato d’Angiò. Si fa notare per le sue franche risposte al sovrano francese. | |||
Mag. | Francia | Spinge Renato d’Angiò a cedere alla sua morte, in cambio di 50000 scudi, i suoi possedimenti al re di Francia. Gode di una pensione annua di 2500 fiorini. Sempre nel mese riceve in feudo le signorie di Marignane e di Gignac. | |||
1476 | |||||
Ott. | Francia | Muore ai primi del mese a Tarascona. E’ sepolto in tale città nella cripta della chiesa di Santa Marta. La tomba è opera di Francesco Laurana. Dal Cossa discende la casa di Cossé Brissac. |
CITAZIONI
-“Homme de bien et de bonne maison du royaume de Naples.” COMMYNES
-“Huomo ne i negocii del mondo esperto molto.” PONTANO
-“Qui a Ludovico IX rege Galliae et Renato Andegavense multi dignitatibus aucti sunt in Galliis, posterior etiam in Provincia (Provenza) magnus seneschallus fuit.” BACCI
-“Il quale in tutta la guerra fu di grandissimo conto e stima appresso il duca (Giovanni d’Angiò).” AMMIRATO
-“N’avoit point d’autres interets que ceux de son maitre (Giovanni d’Angiò), et n’agissoit que pour le rétablir sur le trone de ces ancetres..Il étoit né avec de deux qualitéz qui distinguoient les François d’avec les étrangers. Il avoit une sincerité sans affectation; et une liberté de langage qui n’alloit jamais jusqu’à la raillerie, ni jusq’à la satyre.” VARILLAS
-“Uomo veramente magnanimo, e nelle arti di pace e di guerra dottissimo.” TOMACELLI CAPECE
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