Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
GIOVANNI CAPOCCIO Di Tagliacozzo o di Spinazzola.
+ 1522
Anno, mese | Stato, Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1503 | |||||
Gen. | Spagna | Francia | Puglia | Combatte i francesi nelle file dei colonnesi. Con Giovanni Bracalone viene inviato da Prospero Colonna dal La Motta affinché ritratti o confermi un discorso offensivo tenuto contro le milizie italiane con Ignazio Lopez di Ayala. | |
Feb. | Puglia | E’ scelto tra i campioni italiani nella famosa disfida di Barletta. Al termine del vittorioso combattimento viene armato cavaliere da Consalvo di Cordoba. | |||
……….. | Affianca Marcantonio Colonna nella sua compagnia con l’incarico di governatore. | ||||
1509 | |||||
Mag. giu. | Firenze | Pisa | Toscana | Sempre agli ordini del Colonna combatte agli stipendi dei fiorentini contro i pisani. Staziona al campo di Mezzana. In uno scontro con gli avversari sono uccisi alcuni uomini della sua squadra. | |
1510 | |||||
Mar. | Toscana | Contattato dalla Serenissima, chiede ai veneziani una condotta di 1000 fanti. | |||
Sett. | Veneto | Transita per Venezia e si offre nuovamente agli stipendi della Serenissima. Il doge Leonardo Loredan rinvia le trattative al futuro inverno. | |||
1512 | |||||
Mar. | Chiesa | Francia | Lazio e Romagna | Milita agli stipendi del papa Giulio II. Raccoglie a Roma 700 fanti che conduce in Romagna per contrastarvi i francesi; ai suoi uomini viene consegnata mezza paga al campo. | |
Apr. | Romagna | Alla testa di 2000 fanti italiani prende parte alla battaglia di Ravenna. Ferito da un colpo di falconetto, è fatto prigioniero dagli avversari. | |||
1522 | |||||
Primavera | Lazio | Muore a Roma. Gli è dedicata una piazza a Tagliacozzo. Alcune fonti, invece, lo dicono originario di Spinazzola. Nel 1887, in tale località, gli amministratori comunali gli hanno dedicato una via e posta una lapide, con un’epigrafe di Giovanni Bovio, sulla facciata del municipio. La tradizione gli attribuisce l’appellativo di “più forte campione italico dopo il Fieramosca”. |
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