GIOVANNI BRANDOLINI Conte di Valmareno.
Figlio di Cicco Brandolini, fratello di Guido Brandolini e di Ettore Brandoliini, cugino di Sigismondo Brandolini e di Leonello Brandolini.
1460 ca. – 1527
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1464 |
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Dic. |
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Il doge Cristoforo Moro rinnova a lui ed ai fratelli il feudo di Valmareno. |
1476 | Milano | ||||
1483 |
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Sett. | Venezia | Milano | 25 lance | Lombardia |
Affronta gli sforzeschi nel bresciano con il fratello Guido. |
1487 |
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………….. | Venezia | Austria |
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Trentino |
Combatte le truppe del duca Sigismondo d’Austria. Si trova alla difesa di Rovereto. |
Lug. |
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Trentino |
Ha il comando di 100 cavalli con il fratello. Partecipa alla battaglia di Monte Corona; con i fratelli Guido ed Ettore libera per tre volte dalle mani degli austriaci Antonio Maria da San Severino, che, alla fine, viene catturato. |
Ago. |
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Trentino |
Prende parte alla battaglia di Calliano. Si colloca alla difesa di Serravalle all’ Adige ed impedisce agli avversari di avvantaggiarsi dalla loro offensiva. |
1495 |
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Giu. | Venezia | Francia |
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Emilia |
Con il fratello Guido nel parmense. |
Lug. |
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Emilia |
E’ presente alla battaglia di Fornovo. |
………….. |
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Puglia |
Si imbarca sulla flotta di Antonio Grimani e sbarca in Puglia per soccorrervi gli aragonesi; si distingue alla conquista di Monopoli che viene messa a sacco. |
1498 |
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Ott. | Venezia | Firenze |
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Romagna |
Viene trasferito a Ravenna con 160 cavalli. |
Nov. |
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Romagna |
Staziona a Castiglione di Cervia. |
Dic. |
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Romagna |
Si muove in Val di Bagno con il provveditore Giovanni Paolo Gradenigo al fine di portare aiuto a Ramberto Malatesta da Sogliano. E’ presto in difficoltà per la mancanza di denaro; con altri condottieri si lamenta del Malatesta per le sue promesse rivelatesi tutte fallaci. |
1499 |
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Feb. |
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Romagna |
A Ravenna: protesta per il ritardo delle paghe. |
Apr. |
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Romagna |
Reitera le sue lamentele. |
Lug. | Venezia | Impero Ottomano | 140 cavalli | Friuli |
E’ allertato con il fratello per contrastare eventuali scorrerie dei turchi. |
1502 |
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Estate |
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320 cavalli |
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Ottiene una condotta congiunta con il fratello Guido. |
Ott. |
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Veneto |
Si reca a Venezia nel Collegio dei Pregadi. |
1503 |
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Feb. |
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Veneto |
Ritorna a Venezia per chiedere che militino ai suoi ordini anche i cavalli del fratello Guido, deceduto negli stessi giorni. |
Mag. |
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Veneto |
Ottiene il comando dell’intera compagnia. |
Ago. |
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Veneto |
A Lovadina per la mostra dei suoi uomini. |
Sett. |
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Veneto |
Si trasferisce in Polesine. |
Ott. |
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Romagna |
E’ spostato a Ravenna. |
Nov. | Venezia | Faenza | 320 cavalli | Romagna |
Transita per Russi ed il ferrarese. Prende parte all’ assedio di Faenza dove con il fratello Ettore ha il comando di 80 lance. |
Dic. |
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Veneto |
Alla conclusione della guerra tocca Argenta e ritorna nel Polesine. |
1506 |
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Feb. |
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Si discute in Collegio se licenziare o meno 40 uomini d’arme della sua compagnia: si decide di soprassedere alla misura. |
Mag. |
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Veneto |
A Conegliano alla mostra della sua compagnia: viene lodato dal podestà di Treviso Piero Querini. |
Sett. |
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Friuli |
Opera in Friuli per controllare i confini da possibili infiltrazioni degli imperiali di Massimiliano d’Austria. |
1507 |
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Apr. |
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Veneto |
A Oderzo per la rassegna dei suoi uomini. |
1508 |
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Mar. | Venezia | Impero | 220 cavalli | Veneto |
Partecipa alla battaglia di Tai di Cadore. Il suo comportamento è elogiato in Collegio da Bartolomeo d’Alviano. |
Apr. |
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Friuli |
Al campo di Savorgnano. |
Lug. |
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Veneto |
Accompagna Bartolomeo d’Alviano a Venezia nel suo solenne ingresso nella città; è presente alla cerimonia in San Marco in cui vengono consegnati al condottiero lo stendardo ed il bastone di governatore generale. Nell’anno la sua paga ascende a 2832 ducati. |
1509 |
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Mag. | Venezia | Francia Impero | 220 cavalli | Veneto e Lombardia |
Fronteggia i francesi nel veronese; è coinvolto nella rotta di Agnadello. Con Lucio Malvezzi è fra i pochi capitani veneziani a mantenere la calma dopo la disfatta. Si ritira a Valeggio sul Mincio; segue Niccolò Orsini. Attraversa il Brenta a San Bauson e perviene a Mira ed a Mestre. |
Lug. |
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Maresciallo campo | Veneto |
Di stanza a Treviso con Taddeo della Volpe, Giuliano da Cotignola e Meleagro da Forlì. Cerca di soccorrere in Serravalle (Vittorio Veneto) il podestà Piero da Canal; gli abitanti, al contrario, preferiscono cedere agli imperiali. Ritorna a Conegliano, si unisce con fra Leonardo Prato; assale Serravalle alla cui guardia si trovano 800 uomini, fra cui 500 spagnoli. Il castello è conquistato con otto ore di combattimento e viene messo a sacco. A fine mese chiede la resa di Belluno; entra nella città con Pietro Corso, al comando di 2500 uomini, per la Porta di Rudo fattagli trovare aperta dai cittadini. Segue puntualmente il saccheggio da parte della popolazione delle dimore dei nobili filoimperiali. |
Ago. |
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Veneto |
Assedia il castello di Belluno difeso da 100 fanti tedeschi; conquista la fortezza ed i difensori sono fatti a pezzi. Nel saccheggio i veneziani si impadroniscono di alcuni carri il cui contenuto è spedito a Venezia. Il capitano ed il podestà imperiali sono rinchiusi in carcere duro a Venezia. Nel proseguimento della sua azione il Brandolini ottiene Feltre con l’aiuto dei contadini e degli abitanti di Valmareno; vi irrompe con 200 cavalli; consegue pure la resa della rocca. Di seguito recupera il castello della Scala e Castelnuovo sul Piave. Assedia di nuovo Belluno, riconquistata nel frattempo dai nemici e dagli stessi messa a sacco. Con l’occupazione della località a metà mese si muove alla testa di 6000 contadini con i quali assale Serravalle. Dopo un breve bombardamento, che distrugge una parte delle mura, le truppe veneziane penetrano nel centro. Sono uccisi molti soldati spagnoli e tedeschi del presidio. Anche molti contadini restano sul terreno. La località è messa a sacco. Si fortifica in un primo momento in Serravalle con il provveditore Angelo Gabriel. A seguito della perdita di Castelnuovo ripiega a Feltre con 200 cavalli e 400 fanti. E’ attaccato dagli imperiali comandati dal principe Rodolfo di Anhalt (Rudolf von Anhalt-Bernburg). Gli avversari irrompono nella città dopo che sono stati uccisi moltissimi contadini e quasi tutti i difensori. Ripara a Belluno; non tenta ora di opporsi agli avversari ed abbandona la località per l’avvicinarsi di 4000 cavalli. |
Sett. |
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Friuli |
Affianca le truppe radunate da Girolamo e da Giovanni Savorgnano; si collega con Meleagro da Forlì e con quest’ultimo mette a sacco Cormons. |
Nov. |
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Veneto |
Fa ritorno a Treviso; riconquista Castelnuovo, sorvegliata malamente dai tedeschi; alla testa di 6000 contadini assale Serravalle. Si porta a Serravalle e cerca di impadronirsi di Belluno per trattato. Si avvicina a Feltre con il provveditore Alvise Mocenigo. |
Dic. |
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Veneto |
Con il provveditore Alvise Barbarigo riconquista in Valsugana il castello di Scala conquistato nel precedente agosto da Giorgio di Lodrone. E’ ricevuto a Venezia in Pregadi. |
1510 |
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Gen. |
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Veneto |
Nel veronese con 38 lance. |
Feb. |
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Veneto |
Si trova nei pressi di San Bonifacio per la rassegna dei suoi uomini. |
Apr. |
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Veneto |
Si lamenta con i veneziani perché non ottiene il permesso di completare l’organico della propria compagnia a 60 uomini d’arme. |
Mag. | Venezia | Francia Impero Ferrara |
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Veneto |
Staziona a San Bonifacio; da qui viene trasferito al campo di Brentelle presso Padova. |
Giu. |
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Veneto |
Ha sempre il comando di 38 lance. Rientra nel veronese con Lucio Malvezzi di cui condivide le tesi attendiste. |
Lug.
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Friuli
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Ago.
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36 lance | Veneto |
A Padova per la rassegna dei suoi uomini. Si reca a Venezia per curarsi ad una gamba lesa da un calcio di un cavallo. Si incontra con il doge; si lamenta per il trattamento che gli è stato riservato. Si offre di occupare Belluno, Feltre e Serravalle. |
Ott. | Veneto | Segue il governatore generale Giampaolo Manfrone ed il provveditore Andrea Gritti alla riconquista di Belluno. Alla difesa si trova Andrea di Liechtenstein con 100 fanti e 200 cavalli. | |||
Dic. |
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Veneto |
In Polesine ed a Castelnuovo sul Po. |
1511 |
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Gen. |
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Veneto |
E’ sempre alla guardia del ponte di Castelnuovo. |
Feb. |
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Veneto |
Gli viene ordinato di attraversare il Po e di seguire il Manfrone nella sua azione offensiva. Si rifiuta per non sottostare agli ordini di tale capitano; non viene punito per l’insubordinazione, gode anzi di un sostanziale consenso da parte delle autorità. Viene preposto con Giovanni Greco alla sorveglianza del ponte di Canda. |
Apr. |
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Veneto |
Ai suoi ordini sono 35 lance. |
Mag. |
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Veneto |
Sempre in Polesine. |
Lug. |
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Veneto |
Nel veronese. |
Nov. |
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Veneto Friuli e V. Giulia |
A Treviso; appoggia Renzo di Ceri ed il provveditore Giovanni Paolo Gradenigo alla riconquista del Friuli. Entra in Cormons; è presto costretto a riparare in Monfalcone con Vitello Vitelli e Troilo Orsini per il rigore invernale e per l’acuta mancanza di vettovaglie. |
Dic. |
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Friuli |
Passa all’assedio di Gradisca d’Isonzo con Giovanni Paolo Gradenigo e Baldassarre di Scipione. |
1512 |
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Gen. |
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Friuli |
Si trova in gravi difficoltà per il forte ritardo nel pagamento del soldo delle sue 34 lance. |
Feb. |
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32 lance | Veneto e Lombardia |
A Vicenza, alla mostra della sua compagnia. Si sposta alla difesa di Brescia. E’ catturato dai francesi di Gastone di Foix. |
Apr. |
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Veneto |
I veneziani pensano di licenziarlo a causa della sua età. Il Brandolini si reca a Venezia e difende le sue ragioni in Pregadi. |
Giu. |
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Viene licenziato da Piero Lando. |
Ago. |
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Il Consiglio dei Savi gli concede una provvigione mensile di 20 ducati. |
1514 |
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Feb. | Venezia | Impero |
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Veneto |
E’ inviato dal provveditore generale Girolamo Barbarigo a recuperare Feltre con Lorenzo da Bassano e 250 uomini di Valmareno. Toglie la città a Cristoforo Calepino ed insegue gli avversari sino a Castelnuovo sul Piave. |
1515 | |||||
Ott. | Lombardia | All’assedio di Brescia. | |||
1521 |
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Ago. |
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Veneto |
I veneziani ordinano a lui ed a Antonio Maria Brandolini di provvedere affinché impediscano che da Valmareno arrivino foraggi al campo imperiale. |
1527 |
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Muore. |
CITAZIONI
-“(I Brandolini) quali veramente molto bene se diportavano et cum fede et corre verso il Stato Veneto, dal quale doverianno essere abrazatti et charezatti.” PRIULI
-“Condottiero di gran nome.” SANSOVINO