GIOVANNI ANTONIO CALDORA Padre di Berlingieri Caldora, nipote di Antonio Caldora. Conte di Trivento, barone di Monteodorisio.
+ 1500 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1441 | |||||
Gen. |
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Campania |
Viene dato in ostaggio dal nonno Antonio al re Alfonso d’Aragona. |
1448 | |||||
Sett. | Napoli | Firenze |
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Toscana |
Si distingue nella battaglia di Piombino con Giovanni Antonio di Fixia. |
1452 | |||||
Apr. |
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Campania |
Partecipa a Napoli ad una giostra indetta in onore dell’l’imperatore Federico d’Austria. |
1455 |
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Sfida a duello il marchese di Vasto Ignazio di Guevara che ha definito i Caldora traditori per definizione. Interviene il re Alfonso d’Aragona ed impedisce ai 2 di battersi. |
1459 | |||||
…………….. | Napoli | 15 lance | Agli stipendi del re di Napoli. Gode, con il fratello Jacopo, di una condotta di quindici lance. | ||
…………….. | Angiò | Napoli |
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Segue lo zio Antonio Caldora nella ribellione a Ferrante d’Aragona a favore del pretendente al regno di Napoli Giovanni d’Angiò. |
1462 | |||||
Lug. | Abruzzi | Con lo zio Antonio si prefigge di andare incontro a Sigismondo Pandolfo Malatesta ed a Silvestro da Lucino in marcia verso gli Abruzzi. | |||
1463 | |||||
Gen. |
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Abruzzi |
Affianca Jacopo Piccinino all’assedio di Sulmona. |
1464 | |||||
Giu. lug | Abruzzi | Gli viene conquistata Monteodorisio. Gli sono confiscati i suoi beni a favore del figlio di Ignazio di Guevara. Il Caldora abbandona gli Abruzzi al seguito di Jacopo Piccinino, diretto a Milano per sposarvi la figlia di Francesco Sforza, Drusiana. | |||
Ago. |
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Lombardia |
Si trova a Milano e presenzia, come testimone, alla consegna dei beni parafernali e del corredo di Drusiana Sforza, moglie di Jacopo Piccinino. |
1466 | |||||
Ago. | Lombardia | In esilio nel ducato di Milano con Francesco da Ortona (Francesco Riccardi) altro seguace del partito angioino. | |||
Dicembre | Venezia | Lombardia | Lascia Milano a metà mese e passa agli stipendi dei veneziani. Milita nella compagnia di Bartolomeo Colleoni. | ||
1467 | |||||
Giu. | Venezia | Firenze Milano | Romagna |
Affianca con Marco Pio il Colleoni nella sua azione a favore dei fuoriusciti fiorentini ai danni dei Medici e dei ducali. |
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Lug. |
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Emilia |
Partecipa alla battaglia di Molinella. |
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1468 | |||||
Lug. | Milano | E’ contattato da Sforza Secondo Sforza per passare agli stipendi del duca di Milano Galeazzo Maria Sforza. Gli è offerta una provvigione di 450 ducati l’anno. | |||
1477 | |||||
Ott. | Venezia | Impero Ottomano |
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Friuli |
Fronteggia i turchi agli ordini di Girolamo Novello. E’ sconfitto e catturato con un figlio nei pressi di Gradisca d’Isonzo. |
Nov. |
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Bosnia |
Condotto in Bosnia viene poco dopo liberato con Giovanni Giacomo Piccinino dietro il pagamento di una taglia di 3200 ducati. |
Dic. |
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Veneto |
Gli è consegnato del denaro dai veneziani a titolo di risarcimento per i danni subiti nelle traversie precedenti. |
1479 | |||||
Gen. | Venezia | Napoli Chiesa |
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Toscana e Liguria |
Viene inviato in Toscana in soccorso dei fiorentini. Catturato nel contado di Sarzana da Roberto da San Severino, è condotto a La Spezia. Liberato, rientra a Sarzana. |
1482 | |||||
…………….. | Venezia | Ferrara Milano Firenze | 40 lance | Romagna | Con Niccolò Secco (4000 soldati) assale invano Bagnacavallo, difesa da un presidio di militi estensi e fiorentini. Respinto, si pone all’assedio delle terre di Lugo e di Fusignano. Queste si arrendono alla Serenissima. |
Mag. |
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Romagna |
E’ posto alla guardia di Ravenna, sempre con Niccolò Secco allorché Roberto Malatesta si porta a Roma per affrontarvi le milizie aragonesi. |
Ago. |
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Romagna Lazio |
Con il Secco coadiuva Carlo da Pian di Meleto alla difesa di Forlì attaccata dagli avversari. Si sposta anch’egli nel Lazio; prende parte alla battaglia di Campomorto inserito nella terza schiera. |
Ott. |
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Romagna |
Si reca ad Argenta con il provveditore Giacomo di Mezzo alla testa di 300 cavalli. |
Nov. |
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Romagna |
Sconfigge gli estensi nei pressi di Argenta. |
1483 | |||||
…………….. |
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Romagna |
E’ segnalato sempre in Romagna al comando di 2 squadre di cavalli; assedia ancora Bagnacavallo. |
Ago. | Chiesa | Venezia |
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Emilia |
Diserta nel campo nemico per passare al soldo dei pontifici con 60 cavalli: ha l’incarico di opporsi ai veneziani e di prestare soccorso alle truppe del duca Ercole d’Este. |
Sett. |
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Emilia |
Al campo con gli estensi. |
Ott. |
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Emilia |
Di stanza a Ferrara con i suoi uomini d’arme. Muove verso Pontelagoscuro con gli estensi: è costretto e ripiegare in gran disordine per il mancato arrivo di rinforzi. Sulla fine dell’anno aderisce con scarso vigore alla congiura dei baroni ai danni del re Ferrante d’Aragona. |
1486 | |||||
Primavera | Chiesa | Napoli |
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Lazio |
Asseconda Roberto da San Severino contro gli aragonesi. Giunge nell’alto Lazio con Lucio Malvezzi; lascia Corneto (Tarquinia) e cavalca verso Bracciano. Viene assalito dal duca di Calabria Alfonso d’Aragona e da Virginio Orsini che tolgono ai due condottieri tutte le prede (50000 capi di bestiame tra piccoli e grandi). Si rafforza con il Malvezzi e muove contro gli avversari. Ne segue una nuova razzia di bestiame condotta a Barbarano Romano. |
…………….. |
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Lazio |
Opera ancora a Tarquinia; blocca il passo a Giovan Francesco da San Severino. |
Apr. |
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Toscana e Lazio |
E’ inviato a Montepulciano per lottare contro Alfonso d’Aragona. Quando quest’ ultimo riceve notevoli rinforzi dai suoi alleati il Caldora retrocede ad Aquapendente. |
1492 |
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Campania |
Rientra nel regno di Napoli alla corte di Ferrante d’Aragona. |
1494 | |||||
Mag. |
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Campania |
A Napoli all’incoronazione di Alfonso d’Aragona. |
1500 |
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Campania
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Muore a Napoli. Sposa Lucrezia/Lucetta Suardi. |
CITAZIONI
-Con Niccolò Secco “Ductores, virique magni nominis.” CIRNEO
-Con Anastasio da Sant’Angelo “Viri fortissimi.” J. DI PORCIA