GIOVAN FRANCESCO DELLA MIRANDOLA

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GIOVAN FRANCESCO DELLA MIRANDOLA

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GIOVAN FRANCESCO DELLA MIRANDOLA  (Giovan Francesco Pico della Mirandola) Signore di Concordia e di Mirandola.

Fratello di Ludovico della Mirandola, zio di Galeotto della Mirandola, nipote di Antonio Maria della Mirandola, suocero di Sigismondo Malatesta e di Roberto Boschetti.

1470 – 1533 (ottobre)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

………….EmiliaCompie i suoi studi a Ferrara.
1491
Feb.Lombardia

Partecipa a Milano ad un grande torneo indetto da Ludovico Sforza per il suo matrimonio con Beatrice d’Este: nel corso di una giostra è ferito alla fronte da un colpo di lancia che gli viene inferto da Giovanni da Tolentino.

1494
Ago.MilanoNapoliEmilia e Romagna

Attraversa il bolognese con Rodolfo Gonzaga e Giovan Francesco da San Severino alla testa di 50 squadre di cavalli e di 3000 fanti. Si ferma a Cotignola. Nell’anno chiede all’imperatore Massimiliano d’Austria la conferma dell’investitura di Mirandola e Concordia fatta a suo favore nel 1494. Tale investitura  viene, infatti, contestata dai fratelli Ludovico e Federico.

1499
Ago.MirandolaMirandolaEmiliaHa un breve conflitto con il fratello Ludovico.
1500
………….SforzaFrancia
Mag. giu.Emilia

Con la sconfitta dell’ex-duca di Milano Ludovico Sforza tenta vanamente di passare agli stipendi dei francesi. Si reca a Ferrara alla ricerca di 7000 ducati da consegnare al re Luigi XII per avere appoggiato la causa sforzesca.

Sett.EmiliaOttiene il denaro in prestito dal duca di Ferrara Ercole d’Este.
1501
Feb.L’imperatore Massimiliano d’Austria lo nomina suo siniscalco per l’Italia. E’ armato cavaliere.
Mar.MirandolaMirandolaEmilia

Alla morte dello zio Antonio Maria si reca a Concordia per prendere possesso della località con l’aiuto dei Gonzaga. Conquista la rocca dopo un aspro combattimento; gli si muove contro il fratello Ludovico che è spalleggiato dagli estensi.

1502
Giu.ConcordiaMirandolaEmilia

Entra in Mirandola, sempre contrastato dal fratello Ludovico, cui non vuole consegnare la sua parte di signoria: viene assalito dal congiunto coadiuvato  da Gian Giacomo da Trivulzio.

Lug.Emilia

Gli avversari con un intenso bombardamento si impadroniscono della rocca di Mirandola dopo quattordici giorni di intenso bombardamento. Fatto prigioniero, è rilasciato con tutti i suoi beni dal fratello Ludovico su preghiera della madre Bianca Maria d’Este e della moglie Giovanna Carafa.

Ago. ott.Emilia e Lazio

Si rifugia prima a Castelnuovo dei Pii e, successivamente, a Roma. Il fratello Ludovico invia in tale città alcuni sicari per ucciderlo. Sono scoperti e graziati da Giovan Francesco.

1503
Giu.EmiliaA Novi, presso Alberto Pio. L’imperatore lo reinveste di Mirandola ai danni dei fratelli che gliene contestano la signoria.
Ott.MirandolaMirandolaEmiliaAlla testa di 100 cavalli leggeri e di 500 fanti tenta di occupare Mirandola. Ne viene respinto.
Dic.Emilia

Cerca di entrare in Mirandola approfittando del forte freddo che ha provocato il ghiacciamento del fossato. Fomenta anche una congiura mediante un suo partigiano, Cristoforo Grisolfi, che, scoperto, viene giustiziato.

1506
Nov.Emilia

Si raccomanda ai veneziani per potere recuperare i suoi stati che gli sono stati occupati dal fratello Ludovico. Lascia Bologna e giunge nel modenese.

1507
Mag.LombardiaA Milano, all’ingresso del re di Francia Luigi XII nella città.
………….ImperoLombardiaSi collega a Gazzuolo ed a Bozzolo con il vescovo di Lodi Ottaviano Sforza ed altri capitani imperiali (400 uomini d’arme e 1200 fanti) per minacciare i confini del veneziano.
1509
Ott.ChiesaVeneziaVenetoAlla difesa di Vicenza con 20 cavalli. Viene nominato governatore della città con Gaspare da San Severino.
1510
Ott.E’ inviato dal papa Giulio II al campo francese per cercare un accordo di pace con i francesi tramite l’operato di Alberto Pio.
Dic.EmiliaPontifici e veneziani espugnano Concordia.
1511
Gen.ChiesaFranciaEmilia

Prende parte all’assedio di Mirandola. Avvia trattative con Roberto Boschetti ed Alessandro da Trivulzio per ottenere a patti la località: durante le operazioni è minacciato di morte da Francesco Maria della Rovere che lo accusa di averlo diffamato presso il pontefice. Alessandro da Trivulzio è fatto prigioniero con alcuni ufficiali; Francesca da Trivulzio, vedova  del fratello Ludovico e signora della località, è lasciata libera per essere scortata a Correggio;  gli abitanti, per salvarsi dal sacco, devono viceversa versare ai soldati 60 libbre d’oro. Con la caduta di Mirandola Giovan Francesco ne è fatto signore da Giulio II: è obbligato a riconoscere ai pontifici 20000 ducati per le spese di guerra ed a atterrare i borghi che ostacolano la difesa della località.

Feb.EmiliaA Mirandola con 800 fanti.
Giu.Emilia

Raccoglie 200 fanti e 200 cavalli per resistere all’attacco portato dai francesi del Trivulzio. Fa entrare nel castello di Mirandola l’ambasciatore dell’imperatore a Modena Vitfurst;  alza il vessillo di Massimiliano d’Austria. Dopo che gli avversari hanno piantato i loro pezzi di artiglieria per bombardare la località si incontra con il Trivulzio. Si arrende salvi l’avere e le persone. Si reca verso Bologna per incontrarsi con il pontefice. Si rifugia prima a Modena e poi in Toscana. Il Trivulzio ottiene anche Concordia.

1512
Apr.RomagnaPrende parte alla battaglia di Ravenna.
1513
Ott.

Il cardinale Curzense, chiamato come arbitro per la sua disputa con Francesca da Trivulzio vedova del fratello, decide a suo favore circa la signoria di Concordia.

1514
Ago.EmiliaCon la sconfitta dei francesi ottiene il formale possesso di Mirandola mentre a Concordia si stabiliscono Francesca da Trivulzio ed il nipote Galeotto. La funzione che sollenizza l’evento  si svolge sotto la loggia del Palazzo Pubblico.
Nov.Emilia

Invia a Modena venti cavalli per liberare dal carcere l’ex vicario imperiale Andrea Duro, imprigionato dal nuovo governatore Cesare Colombo: lo ospita a Mirandola.

1515EmiliaL’imperatore lo investe di tutto lo stato di Mirandola.
1516
Apr.Mirandola ImperoConcordia FranciaEmilia

Compie alcune scorrerie nel territorio di Concordia alla cui difesa si pongono Pirro e Ludovico Gonzaga da Bozzolo. Si colloca in agguato nella casa di un suo fautore con 200 fanti e cavalli nei pressi di Concordia.  Ha un trattato nella città: l’esito è fallimentare. Ritorna giorni dopo con più uomini;  si accampa a Santa Caterina nel monastero agostiniano. Batte il bastione di Santa Caterina con più pezzi di artiglieria e dopo un breve bombardamento dà il segnale dell’attacco in cui perdono la vita 40 uomini ed altri 70 restano feriti. Ritenta l’azione; l’arrivo da Mantova di soccorsi per i difensori lo obbliga al ritiro. E’ inseguito dagli avversari.

Giu.EmiliaEntrano in Mirandola a sua difesa i capitani imperiali Muzio Colonna, Pochintesta dei Pochintesti e Matteo Beccaria con 300 lance, 400 cavalli leggeri e 2000 fanti italiani.
Lug.EmiliaCamillo da Trivulzio si attenda con molti soldati sotto le mura di Mirandola; presto leva il campo perché la sorella Francesca,  sposatasi di nascosto con Ottobono Terzi, si è accordata  con il della Mirandola. Il neosposo, due anni dopo, sarà ucciso a Concordia nella camera della moglie da Giovanni Giorgio Bergamino.
1517
Gen.EmiliaInforma i pontifici sui movimenti nel mantovano di Francesco Maria della Rovere, teso alla riconquista del ducato di Urbino.
Giu.MirandolaConcordia FranciaEmilia

Tenta un nuovo assalto al bastione di Santa Caterina; ripete il tentativo alla testa di 400 fanti tedeschi, di 300 spagnoli, di 200 corsi e di 400 uomini del contado; si sparge la voce dell’arrivo di milizie in soccorso dei difensori. Escono di nascosto da Concordia 30 cavalli leggeri che prendono la strada del mantovano; all’alba assalgono le sue truppe gridando di far parte dell’ avanguardia gonzaghesca. I mirandolesi fuggono: Giovan Francesco si salva con il figlio Giovan Tommaso a Mirandola dopo avere subito numerose perdite. E’ assalito a sua volta.

Lug.EmiliaAssediato in Mirandola, esce di sorpresa dalla città e mette in fuga gli assedianti.
Ago.EmiliaViene ancora assalito dai francesi di Gian Giacomo da Trivulzio. Gli avversari sono respinti con l’uccisione di Camillo Gambara.
Dic.Emilia

Viene ora attaccato dal capitano di Teodoro da Trivulzio Andrea Luraghi: Giovan Francesco della Mirandola è  sconfitto con la perdita in combattimento di 400 fanti, delle artiglierie e la cattura di molti cavalli.

1518
Mag.Si accorda con i da Trivulzio grazie alla mediazione di Giulio da San Severino.
1519
Nov.MirandolaConcordiaEmilia

Trova un’intesa con la reggente di Concordia Francesca da Trivulzio: l’accordo   viene subito infranto. Fronteggiato dagli avversari ha la meglio su Federico Gonzaga da Bozzolo. Con la vittoria  il della Mirandola permette ai fuoriusciti di rientrare in Mirandola; fa   loro   restituire i  beni.

1520
Gen.MirandolaConcordiaEmilia

Si allea con il vescovo di Ventimiglia Alessandro Fregoso transita per il bolognese per recarsi a Genova. Ottiene il suo aiuto per tentare la conquista di Concordia; tra gli attaccanti si contano 200 morti e molti feriti; molti ancora muoiono annegati nel Secchia mentre  tentano di attraversare il fiume  che si è sgelato all’ improvviso.

Giu.EmiliaViene ancora contrastato da Federico Gonzaga da Bozzolo.
Ott.EmiliaAssedia in Concordia Andrea da Birago. E’ stipulata una tregua tra le parti.
Nov.Emilia

Andrea da Birago tenta di entrare in Mirandola tramite un trattato che si rivela doppio. La guerra continua; nel suo decorso il della Mirandola tenta di impossessarsi di San Possidonio.

1521
Gen.EmiliaConcordia è assalita vanamente da 1500 fanti corsi assoldati da Giovan Francesco della Mirandola. Deve subire la controffensiva degli avversari.
Lug.Emilia

Rientra in Concordia con l’aiuto dei pontifici di Prospero Colonna:  Andrea da Birago cede la località al marchese di Mantova Federico Gonzaga.

1522
Apr.MilanoFranciaLombardiaAffianca il duca di Milano Francesco Sforza contro i francesi.
1524
Lug.Emilia

Fa decapitare il responsabile della sua zecca Santo Boccali per coniazione di moneta falsa: il papa Clemente VII gli proibisce, in ogni caso, di battere moneta.

1526
Sett.ImperoVenezia Francia
1527
Mag.Lazio

Si trova a Roma allorché la città è messa a sacco dai lanzichenecchi: fatto prigioniero,  è riscattato da Alessandro Gonzaga.

Nov.EmiliaA Mirandola. Raduna 400 fanti in previsione del passaggio di truppe francesi nei suoi territori.
1528
Giu.Emilia

Sventa un colpo di mano su Mirandola da parte del nipote Galeotto. Soccorso da Pompeo Ramazzotto, costringe il rivale ad addivenire ad una tregua.

1529
Gen.MirandolaFerraraEmiliaAlla difesa di Mirandola con 800 fanti, di cui la metà gli sono stati forniti da Melchiorre Ramazzotto.
1533
Ott.Emilia

E’ assassinato in Mirandola con il figlio Alberto ed il fratello Galeotto dal nipote Galeotto, entrato all’ improvviso nella cittadella. La sua biblioteca è dispersa nel sacco del castello. E’ sepolto con il figlio a Mirandola nella cappella di famiglia, collocata nella chiesa di San Francesco. In corrispondenza con numerosi umanisti del suo tempo quali Celio Calcagnini, Ercole Strozzi, Giglio Gregorio Giraldi ed il Sadoleto. Lodato per la sua dottrina e per le sue virtù da Leandro Alberti. Il Calcagnini scrive un elogio in suo onore ed il Giraldi gli dedica il suo trattato sui sepolcri degli antichi. Autore, a sua volta, di una biografia di Giovanni Pico della Mirandola, di Girolamo Savonarola, di un trattato sulle streghe e di altri opuscoli di carattere religioso e filosofico.

 CITAZIONI

-“Peritissimo in ogni grado di dottrina, e in Greco, Hebreo, e Arabico, in umanità, poesia, logica, filosofia, e teologia..Fu questo signore di lunga statura, bianco di colore, e di faccia lunga, e naso aquilino, et di occhi vivaci, eloquente, dritto nel giudizio, integerrimo di vita, fedele nelle promesse, cattolico, e vero Christiano..Fortificò..molto la Rocca, la Cittadella con tutta la Mirandola, e fece una isoletta vicino alla Rocca, nella quale piantò gran numero di diverse specie di alberi fruttiferi.” ALBERTI

-“Uno de’ migliori principi,..uno degli uomini più virtuosi, più eruditi e uno degli scrittori più distinti del secolo.” CERETTI

-“Imitatore delle virtù e degli studi del c. Giovanni suo zio, e uno de’ più dotti uomini che a quel tempo vivessero.” TIRABOSCHI

-“Huomo litteratissimo in ogni scientia.” BRATTI

-“Huomo al tempo suo litteratissimo in greco, in latino ed hebraico.” ANONIMO

-“Né solo fu Gio. Francesco Mercuriale, ma pure Marzio, ed esercitatissimo nell’armi, condottiere di genti di molti signori, specialmente d’Alfonso II re di Napoli, che diresse con gran prudenza.” PAPOTTI

-“Dotto, specie in filosofia aristotelica e platonica.” BACCHELLI

-“Stampati e tradotti in diversi Paesi europei, gli scritti di Pico conobbero una diffusione significativa anche nel mondo protestante, entrando a far parte del bagaglio spirituale e controversistico degli uomini della Riforma. Le due raccolte basileesi del 1572-73 e del 1601, in cui le sue opere appaiono unite (e legate da una precisa dialettica interna) a quelle dello zio (Giovanni Pico della Mirandola), hanno poi contribuito a una fortuna sottile ma persistente, non ancora indagata in tutte le sue articolazioni e i suoi contesti.” SCAPPARONE

Fonte immagine: picodellamirandola.it

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