Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
Condottieri di ventura
1088 GIOVAN FRANCESCO DELLA MIRANDOLA Conte. Signore di Mirandola e di San Martino Spino (di cui viene investito dal vescovo di Reggio Emilia, Antonio beltrandi, dietro il censo di uno stocco da consegnarsi il giorno di Natale). Figlio di Giovanni della Mirandola, padre di Antonio Maria della Mirandola, di Galeotto della Mirandola e di Giovanni Pico della Mirandola; suocero di Rodolfo Gonzaga.
- 1470 (novembre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1452 | |||||
Mag. lug. | Venezia | Milano |
| Emilia Lombardia | A maggio è armato cavaliere a Ferrara dall’imperatore Federico d’Austria assieme con il figlio Galeotto. A luglio, al servizio dei veneziani contro gli sforzeschi, affianca Tiberto Brandolini in in’azione su Casalbuttano; viene battuto a Genivolta da Bartolomeo Colleoni e da Roberto da San Severino. |
Nov. |
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| Lombardia | Segue il Brandolini verso Asola ed è nuovamente sconfitto nei pressi dal Colleoni. |
1457 | |||||
Nov. |
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| Emilia | Viene investito di San Martino Spino dal vescovo di Reggio Emilia Antonio Beltrando dietro il censo di una spada da consegnarsi ogni anno per la festa di Natale. |
1460 |
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| Emilia | Inizia la costruzione di nuove fortificazioni attorno al castello di Mirandola. |
1461 | |||||
Giu. | Rimini | Agli stipendi del signore di Rimini Sigismondo Pandolfo Malatesta. Ha il comando di 500 cavalli. | |||
1462 | |||||
Mag. giu. | Rimini | Chiesa | 800 cavalli | Emilia | Contattato da Silvestro da Lucino per conto di Jacopo Piccinino, accetta nuovamente di militare per il Malatesta al fine di contrastare le truppe del papa Pio II. Gli sono consegnati 8000 ducati per mettere in ordine le proprie compagnie. A giugno transita per il ferrarese; è, quindi, a Faenza, dove è ospitato da Astorre Manfredi, suo parente. |
Lug. |
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| Marche | Si muove nella marca di Ancona con 800 cavalli e 200 fanti; segue il Malatesta diretto verso la Puglia; bloccato a Montesanto (Potenza Picena) da Ludovico Malvezzi e da Matteo da Capua, affianca ancora il signore di Rimini nella sua ritirata a Senigallia. |
Ago. |
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| Marche e Puglia | Aiuta il Malatesta ad impadronirsi di Senigallia; uscitone subito per non essevi assediato, abbandona la città inseguito dagli avversari. Viene sconfitto e fatto prigioniero con 500 cavalli e 150 fanti nella battaglia notturna di Cesano da Napoleone Orsini, da Federico da Montefeltro e da Antonello da Forlì. E’ condotto in catene dal Montefeltro; è liberato dopo tre giorni dietro il giuramento di non combattere più contro lo stato della Chiesa per tutta la durata del conflitto. Rilasciato, si imbarca invece per la Puglia per collegarsi con Jacopo Piccinino. |
Sett. | Romagna | A fine mese si trova a Forlì nella chiesa di San Mercuriale per il battesimo di una figlia di Cecco Ordelaffi. E’ ancora contattato da Silvestro da Lucino per contrastare gli aragonesi nel regno di Napoli a fianco di Jacopo Piccinino. | |||
Ott. |
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| Marche Romagna | Lascia le Marche, transita per Forlì, dove è ospitato da Pino Ordelaffi. |
1464 | |||||
Giu. |
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| Abruzzi ed Emilia | Si trova a Capestrano. Con Silvestro da Lucino e Carlo Baglioni accoglie in tale località il primogenito di Jacopo Piccinino, Niccolò. Il giovane si ammala di malaria ed in quattro giorni muore a causa di una forte febbre. Di seguito accompagna, con altri condottieri a Bologna, il Piccinino diretto, a sua volta, a Milano. |
Ago. | Piemonte | E’ segnalata la sua presenza ad Acqui Terme per cure termali. | |||
Nov. | Emilia | Ospita a Mirandola il Piccinino nel suo ultimo viaggio che lo porta da Milano a Napoli. | |||
1465 | |||||
Lug. | Abruzzi | Si trova negli Abruzzi con Silvestro da Lucino. Alla notizia della morte del Piccinino a Napoli viene catturato dagli aragonesi mentre Silvestro da Lucino riesce a fuggire. | |||
1466 | |||||
Giu. | Venezia | Chiesa |
| Romagna | E’ inviato con Silvestro da Lucino (500 cavalli) in soccorso di Pino Ordelaffi, minacciato dai pontifici: approvvigiona di frumento Forlì e con la sua presenza costringe Napoleone Orsini a rientrare nel riminese e nel cesenate. |
Ago. |
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| Emilia | Asseconda Ercole d’Este nella sua azione ai confini del Frignano in appoggio ai fuoriusciti fiorentini: è contrastato dai condottieri sforzeschi Costanzo Sforza e Roberto da San Severino mossisi da Bologna per soccorrere Piero dei Medici. |
1467 | |||||
Mag. | Venezia | Firenze |
| Emilia | Combatte i fiorentini e le truppe della lega antiveneziana capitanate dal Montefeltro agli ordini del Colleoni. Staziona sull’Idice. |
Lug. | Emilia | Partecipa alla battaglia di Molinella. | |||
1469 | |||||
Sett. | Venezia | Rimini |
| Romagna | E’ inviato dalla Serenissima nel riminese in soccorso dei pontifici contro Roberto Malatesta ed i suoi alleati (fiorentini, aragonesi e sforzeschi). |
1470 | |||||
Nov. |
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| Muore agli inizi del mese. E’ sepolto a Mirandola nella chiesa di San Francesco, al cui servizio aveva chiamati anni prima i padri minori osservanti al posto dei conventuali. Fa costruire una nuova cinta muraria a Mirandola rinchiudendovi il cosiddetto “Borgo brugiato”; comincia la costruzione della torre Maddalena, finita più di trent’anni dopo dal figlio Galeotto. Sposa Giulia Boiardi, figlia di Feltrino e Pietra Pio, dama di corte di Bianca Maria Visconti. |
CITAZIONI
-“Praefectus militaris et Scipionis (Jacopo Piccinino) obsevantissimum..Vir quidem magno animo, et fide in Scipionem quam maxima.” PORCELLIO
-“Facilmente superò li suoi progenitorj antichi così de virtù come de grandezza de animo, imperoche, con grandissima sua spesa, effettualmente hebbe cura di fare cingere et murare di prede (pietre) cotte la cittadella della Mirandola, non maj per innanzi stata murata, ne di cosa alcuna, se non di fosse fortificata.” BRATTI
-“Con nome di Capitano insigne.” LOSCHI
-Sulla sua tomba è inscritto il seguente epitaffio “Ioanni Francisco Pico Joannis/ Pici filio Mirandule/ domino et Concor/ die comiti eiusq./ Coniugi Iulie/ Boiarde/ Joannes Franciscus Picus ex Ga/ leoto filio nepos ad/ indicandum avi/ et avie monu/ mentum/ posuit.”