Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
GIAN GIORDANO ORSINI Duca di Bracciano conte di Albe e di Tagliacozzo.
Signore di Vicovaro, Isola Farnese, Sant’Angelo Romano, San Gregorio di Sassola, Sacrofano, Formello, Campagnano di Roma, Marcellina, Cesano, Galeria, Orvinio, Pozzaglia Sabina, Montorio Romano, Turania, Palo, Albe e Tagliacozzo. Figlio di Virginio Orsini, fratello di Carlo Orsini, padre di Napoleone Orsini e di Girolamo Orsini, cognato di Bartolomeo d’Alviano e di Marcantonio Colonna, suocero di Renzo di Ceri. Insignito dell’ordine dell’Ermellino e di quello di San Michele.
1457 – 1517 (ottobre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1474 | |||||
Giu. | Orsini | Chiesa | Umbria | Viene ucciso a Todi il guelfo Gabriello Catalani. Gian Giordano Orsini con il consanguineo Niccolò si mette alla testa di bande di faziosi, per lo più spoletini; entra nella città. E’ costretto a ritirarsi di fronte all’ esercito ecclesiastico del cardinale Giuliano della Rovere (il futuro papa Giulio II). | |
1482 | |||||
Ago. | Chiesa | Napoli | Lazio | Ha il comando di una delle sei schiere pontificie alla battaglia di Campomorto. Con la vittoria è inviato verso Priverno per sorvegliare la frontiera con il napoletano. | |
Dic. | Chiesa Napoli | Venezia | 60 lance | Lazio | Con la stipula della pace tra Sisto IV ed il re di Napoli, passa con il padre al servizio di pontifici ed aragonesi per combattere le truppe della Serenissima. Ha il comando di 60 lance, |
1484 | |||||
Giu. | Abruzzi | E’ investito dagli aragonesi, con il padre Virginio, della contea di Tagliacozzo. | |||
1486 | |||||
Gen. | Campania | Sposa a Napoli Maria Cecilia d’Aragona, figlia naturale del re di Napoli Ferrante. | |||
1487 | |||||
Apr. | Campania | Insieme con il padre Virginio viene armato cavaliere dell’ordine dell’Ermellino dal sovrano aragonese. Gli è inoltre concesso l’uso dell’arma e del cognome d’Aragona. | |||
Nov. | Lazio | Lo raggiunge a Bracciano la moglie, scortata dal fratello il duca di Calabria Alfonso d’Aragona. | |||
1488 | Toscana | A metà marzo si incontra a Pitigliano con Niccolò Orsini per discutere la situazione di Montacuto. La località è infatti contestata sia dal conte di Pitigliano che dagli abitanti della località. | |||
1489 | |||||
Lug. | Orsini | Anguillara | Lazio | Alla morte di Domenico dell’ Anguillara è inviato dal padre ad Anguillara Sabazia per impedire che la località cada in potere di Deifobo dell’Anguillara. Intervengono le autorità pontificie e la località viene aggiudicata a Franceschetto Cybo, figlio del papa Innocenzo VIII. | |
Nov. | Toscana | Viene inviato da Lorenzo dei Medici presso Niccolò Orsini per indurlo a non procedere all’acquisto del castello di Montacuto i cui abitanti si sono ribellati ai senesi. | |||
1492 | |||||
Mar. | Lazio | Lascia Bracciano con il cardinale Giovanni dei medici (il futuro papa Leone X). Si reca con il prelato a Roma. | |||
Lug. | Lazio | Il papa è dato per morto: si rappacifica pubblicamente con Prospero Colonna; con quest’ultimo ed altri baroni romani si presenta in Campidoglio al senatore Mirabili e si offre di mantenere l’ordine nella città. | |||
1493 | |||||
Mag. | Toscana | Raggiunge Firenze allo scopo di cercare appoggi politici e militari per il padre Virginio. | |||
1494 | |||||
Feb. | Toscana | Ritorna a Firenze con il pretesto di una giostra. | |||
Mag. | Campania | Accompagna a Napoli il padre in una cavalcata per le vie cittadine. | |||
Dic. | Francia | Napoli | Lazio | Si trova a Nepi. Il padre Virginio gli dà il permesso di incontrarsi con il re di Francia Carlo VIII, di dare il passo nei possedimenti della campagna romana alle truppe francesi volte alla conquista del regno di Napoli e di fornire ad esse le necessarie vettovaglie. Viene insignito dai francesi dell’ordine di San Michele. | |
1496 | |||||
Feb. | Abruzzi | Affianca il padre Virginio nella sua azione negli Abruzzi. | |||
Mag. | 200 lance | Campania | |||
Giu. | E’ messo al bando dal papa Alessandro VI; i suoi beni sono confiscati per avere accettato la condotta dei francesi contro il volere dei pontifici. | ||||
Lug. | Basilicata | Viene assediato in Atella. Con Bartolomeo d’Alviano soccorre con due squadre di uomini d’arme Paolo Orsini e Paolo Vitelli che stanno per soccombere di fronte agli stradiotti di Francesco Gonzaga ed alle lance aragonesi. | |||
Ago. | Campania | Costretto alla resa con Bartolomeo d’Alviano, è fatto prigioniero contro i patti dal re di Napoli su pressione dei pontifici. Le sue squadre sono svaligiate negli Abruzzi da Guidobaldo da Montefeltro mentre si stanno dirigendo in disordine verso Roma. | |||
Sett. dic. | Campania | E’ rinchiuso con il padre Virginio e Paolo Orsini prima in Acerra e poi in Castel dell’ Ovo a Napoli: l’Orsini si ammala. Non cede ai pontifici allorché essi vogliono che condanni i congiunti che combattono lo stato della Chiesa. | |||
1497 | |||||
Mar. | Viene liberato in seguito alla vittoria sui pontifici del fratello Carlo e di Vitellozzo Vitelli a Soriano sul Cimino: per ottenere la sua liberazione e la pace è pagata dai suoi famigliari alla Camera Apostolica una taglia di 50000 ducati. | ||||
Apr. | Lazio | Fa erigere a Bracciano una splendida sepoltura per il padre. | |||
Dic. | Lazio | E’ sempre segnalato a Bracciano. | |||
1498 | |||||
Apr. | Orsini | Colonna | Lazio | Si salva a gran stento nello scontro di Montecelio in cui gli Orsini sono sconfitti. Attacca Palombara Sabina con Morgante Baglioni, Giulio Vitelli, Saccoccio da Spoleto, Giulio Orsini, Fabio Orsini e l’Alviano. Viene respinto da Troilo Savelli. | |
………….. | Chiesa | Si riconcilia con il pontefice; passa ai suoi stipendi con Paolo e Giulio Orsini. | |||
Ago. | Francia | Accompagna Cesare Borgia in Francia con Ramiro di Lorca, Pietro di Santacroce, Giovanni Battista Mancini, Bartolomeo di Capranica ed altri 30 gentiluomini romani: il futuro duca Valentino vi si deve sposare con la figlia del re di Navarra Carlotta d’Albret. Rimane in Francia quasi un anno a causa delle resistenze frapposte alle nozze dalla famiglia francese. Il matrimonio, infatti, avrà luogo solamente a metà maggio dell’anno seguente. | |||
Dic. | Francia | Ad Avignone con Cesare Borgia. | |||
1499 | |||||
Mag. giu. | Francia | Alla conclusione della sua missione lascia Lione e chiede di passare agli stipendi dei veneziani. | |||
Ott. | Emilia | Da Milano si porta a Bologna, dove viene ospitato da Giovanni Bentivoglio. | |||
1500 | |||||
Mag. | Emilia | A Bologna. | |||
Giu. | E’ messa in evidenza la sua vicinanza con Piero dei Medici. | ||||
Ago. | Francia | Si trasferisce in Francia per dieci mesi. | |||
1501 | |||||
Giu. | Francia | Napoli | Lazio ed Abruzzi | Si incontra a Bracciano con l’Aubigny; gli garantisce ogni appoggio per l’esercito francese in marcia verso il regno di Napoli. Negli Abruzzi recupera Albe e Tagliacozzo che gli sono state tolte dai colonnesi. | |
Lug. | Campania | Attraversa il Volturno con 400 lance; si congiunge con Giovan Francesco da San Severino. Nel sacco di Capua salva la vita a Fabrizio Colonna; impedisce che tale condottiero cada nelle mani de Borgia mediante l’anticipo di 3000 ducati sui 15000 che sono richiesti dagli avversari come taglia per la sua liberazione. | |||
1502 | |||||
Ott. | Francia | Spagna | Campania | Rispetto agli altri suoi famigliari non si unisce loro ai danni del duca Valentino. Rispetto ai congiunti, inoltre, è l’unico a combattere nel regno di Napoli (Terra di Lavoro) per i francesi contro gli spagnoli. | |
Dic. | 100 lance | Campania | Dispone di 100 lance e di 200 arcieri a cavallo. | ||
1503 | |||||
Gen. | Abruzzi | Si allontana dalla Campania. Si reca a Tagliacozzo a seguito delle minacce dei pontifici alle sue terre. Nella città protegge i famigliari di Giulio Orsini. | |||
Feb. | Orsini | Chiesa | Lazio | Alessandro VI gli promette uno stato nel napoletano in cambio dei suoi possessi nel Lazio: rifiuta. Si porta a Nerola con 300 cavalli e giunge a Vicovaro: anche i francesi gli fanno pressioni perché lasci i suoi beni nel Lazio ai pontifici. Allega un nuovo rifiuto; si allea con i Savelli ed i Colonna. Viene assediato in Bracciano; viene aiutato da Muzio e da Giulio Colonna cui ha consegnato il castello di San Gregorio per contrastare i pontifici. I francesi si muovono a suo favore per fare sciogliere l’assedio. I Savelli si accordano con il Borgia; L’Orsini scende anch’egli a patti proponendo la cessione di tutti i suoi possedimenti con l’eccezione di Isola Farnese e di Bracciano. | |
Mar. | Lazio ed Abruzzi | Durante le trattative è assalito dal Borgia in Vicovaro (difesa da 600 fanti); è ferito in uno scontro. E’ obbligato a cedere; stipula a Celle un trattato con i pontifici. Rinuncia alle sue terre nel Lazio in cambio del principato di Squillace e di alcuni domini nella marca d’ Ancona. I Colonna gli riprendono Albe e Tagliacozzo. | |||
Mag. | Lazio | Si reca a Porto Ercole per incontrarsi con l’ambasciatore di Francia, il Serenon: tema, l’esecuzione dei capitolati. Il Serenon di sua iniziativa lo fa arrestare ed imbarcare su una galea; interviene subito Antoine de Conflans che lo conduce a Gaeta. Di seguito l’Orsini è segnalato in tale località alla testa di 500 fanti. | |||
Ago. sett. | Lazio | Alla morte improvvisa di Alessandro VI esce da Ronciglione e si porta a Roma con numerosi armati (2000 fanti) per difendere il collegio dei cardinali dagli intrighi del Borgia; non prende, tuttavia, parte alla lotta contro il duca Valentino. Si mantiene fedele alla causa francese anche quando il rivale viene protetto da questi ultimi. A Roma si impossessa del palazzo di Campo dei Fiori dal quale fa uscire il governatore della città. | |||
Ott. | Lazio | D’accordo con il cardinale di Rouen, Georges d’Amboise, si propone di ospitare a Bracciano il Borgia: tutti gli altri Orsini, in particolare l’Alviano, gli sono contro; la stessa moglie Maria Cecilia d’Aragona gli è avversa. Alla fine, seppure in modo non non aperto, deve promettere ai suoi famigliari di contribuire alla cattura del rivale. | |||
Nov. | Lazio | Con il duca di Urbino Guidobaldo da Montefeltro consiglia il nuovo papa Giulio II a farla finita con Cesare Borgia, al momento prigioniero dei pontifici. | |||
1506 | Cede il feudo di Sant’Angelo Romano ad Alfonsina Orsini; le riconosce pure un appannaggio annuo di 400 ducati a scomputo del credito vantato nei suoi confronti dalla madre Caterina da San Severino, moglie di Roberto Orsini. | ||||
Mag. | Lazio | Sposa in seconde nozze Felice della Rovere, figlia del pontefice (dote di 15000/ 20000 ducati). Il matrimonio avviene a Roma nel palazzo del vicecancelliere, l’odierno Cesarini-Sforza; gli sposi si ritirano a Bracciano. La cospicua dote della moglie serve all’Orsini a recuperare le terre di Marcellina, Vecchia Monteverde, la montagna della Spogna (diocesi di Tivoli), Isola Farnese e Galeria. Sempre con gli stessi denari acquista per 10000 ducati da Troilo Orsini la valle del Canemorto (Orvinio) con i castelli di Canemoro, Pozzaglia Sabina, Montorio Romano e Petescia (Turania). Con il tempo Felice della Rovere amplierà i possedimenti della casa acquistando nel 1509 il castello di Palo da Giulio Orsini. | |||
Nov. dic. | Campania | A Napoli, presso il re di Spagna Ferdinando il Cattolico. A dicembre ottiene di essere reintegrato nei suoi beni posti nel regno di Napoli. | |||
1507 | |||||
Mar. | Francia | Si incontra a Grenoble con il re di Francia Luigi XII. | |||
Apr. | Francia | Genova | Liguria | Si trova al campo con Francesco Gonzaga; affianca il sovrano francese a Sampierdarena allorché i genovesi assalgono gli alloggiamenti dei transalpini. | |
Giu. | Liguria | Accompagna a Savona Luigi XII allorché il re di Francia si incontra in tale località con Ferdinando il Cattolico. | |||
1509 | |||||
Mag. | Francia | Venezia | Lombardia | Prende parte alla battaglia di Agnadello. Dopo la vittoria contatta il capitano generale dei veneziani Niccolò Orsini per offrirsi come mediatore di pace tra le parti. | |
1510 | |||||
Feb. | Lazio | Trascorre le feste di carnevale a Roma. | |||
Giu. | Lazio | Ospita Ermes Bentivoglio. Il papa è talmente indispettito nei suoi confronti allorché favorisce la partenza segreta del condottiero bolognese da rifiutare un suo dono di cacciagione. | |||
Lug. ago. | Emilia Francia | Parte per la Francia dopo essere stato sospettato di volere consegnare Rieti ai transalpini. Catturato nel modenese da alcuni fanti di Guido Vaina riesce a fuggire ed a proseguire nel suo viaggio. Ai primi di agosto è segnalato a Parma. | |||
Nov. | Francia | Fa inutilmente pressione sui francesi affinché sia da essi liberato Bartolomeo d’Alviano, catturato nella battaglia di Agnadello. | |||
1511 | |||||
Lug. | Lazio | Di ritorno dalla Francia. A Roma, per tentare di trovare un accordo tra il pontefice ed i transalpini. | |||
Ago. | Lazio | Si riconcilia con i Colonna a nome degli Orsini. | |||
Ott. | Umbria e Marche | Si trattiene ad Orvieto a spese del comune con la moglie ed il suo seguito di 80 cavalli. Viene ospitato a Perugia da Gentile Baglioni; continua il suo viaggio per Loreto meta di un suo pellegrinaggio. | |||
1512 | |||||
Mar. | Lazio | A Bracciano. | |||
Ott. | Chiesa | Baroni | Lazio | Dopo la sconfitta subita a Ravenna dai pontifici mette a disposizione di Giulio II i suoi territori. Il papa si ammala in modo grave. Con Giulio Orsini difende il papa dalle trame di Pompeo Colonna e di altri baroni romani. Rifiuta, invece, una condotta da parte dello stato della Chiesa per non essere costretto a combattere i francesi. | |
Mag. | Chiesa | Francia | |||
Lug. | Lazio | Si incontra a Roma con il duca di Ferrara Alfonso d’Este, già alleato dei francesi. | |||
1513 | |||||
………….. | Lazio | Con altri condottieri della sua famiglia, dei Colonna e dei Savelli coopera a sedare alcuni tumulti sorti alla morte del papa Giulio II. | |||
Apr. | Lazio | A Roma per l’incoronazione di leone X. Si trasferisce indi a Bracciano, dove viene a trovarlo Giampaolo Baglioni. A Luglio si trova sempre a Bracciano. | |||
Sett. | Fa pressioni su Bartolomeo d’Alviano (liberato dalla prigionia) per fare ottenere a Renzo di Ceri il permesso di lasciare il soldo della Serenissima e di militare, pertanto, agli stipendi dei fiorentini. | ||||
1514 | |||||
Nov. | Lazio | A Roma, accanto al pontefice. | |||
1515 | |||||
Nov. | Toscana | Sempre al fianco di Leone X nel solenne ingresso del pontefice a Firenze. | |||
1516 | Lazio | Assegna in dote alla figlia Francesca, sposatasi con Renzo di Ceri, Formello, Scrofano e Campagnano di Roma. | |||
1517 | |||||
Feb. | Lazio | A Viterbo, per stipulare a nome della fazione gattesca un trattato di pace con i fautori del partito dei maganzesi. | |||
Ott. | Lazio | Muore all’improvviso a Vicovaro senza potersi confessare e comunicare perché i medici hanno sottostimato la pericolosità del suo male. Fa costruire a Blois un palazzo, detto anche di Giordano. Antonio Lallo scrive un sonetto in suo onore. Sposa in prime nozze Maria Cecilia d’Aragona, figlia naturale del re Ferdinando e, in seconde nozze, Felice della Rovere figlia del papa Giulio II e sorella di Lucrezia Gera, a sua volta moglie di Marcantonio Colonna. |
CITAZIONI
-“Era il primo de la casa Orsina.” SANUDO
-“Signore d’animo veramente reale e felice per l’antica sua gloria.” SANSOVINO
-“Di chi è questa memoria ch’a Romano/ Solo conviensi, e troppo a gli altri fora:/ Et ha lo scettro del governo in mano/ Et par che vada e che comandi ancora?/ E’ de l’armi la gloria Gian Giordano,/ Che la sua Roma, e la sua stirpe honora./ Chi honor sì grande a publico le diede?/ D’ardir vestito il cor, l’alma di fede.” Da un sonetto di autore incerto, raccolto dal SANSOVINO
-“Was an honorouble but strange man, and did not have the military skills of his father… Was practically the only member, even of the major baronial families, to attain a degree of pre-eminence outside the affairs of his family and party (il guelfo), without being either the holder of important ecclesiastical benefices and honours, or a major “condottiere”: his personal prominence can only have been due to his great wealth in lands and vassals. According to an estimate of the estates centred on Bracciano or Vicovaro, which appears to have been drawn up about 1521, Giangiordano must have derived an annual income of around 10000 ducati from his estates.” SHAW
-“Giunse dentro Gian Iordano,/ figlio del signor Vergilio;/ con sua gente el capitano/ ben pareva un gaio Atilio/ ora in facti ora in consilio,/ sì che fece dar danari/ e poi fece gran ripari.” Dal lamento del reame di Napoli di G.B. Bragonicino riportato da MEDIN-FRATI
-“Sansovino racconta come alla corte di Blois, Gian Giordano, a cui il re aveva concesso l’ordine di S. Michele e una pensione annuale, si fosse fatto costruire una lussuosa dimora con i denari vinti giocando con il sovrano (Luigi XII). I preziosi arazzi e i mobili di pregio che l’arredavano furono fatti portare (da Blois) a Vicovaro…Nel diario del cerimoniere pontificio, Paride de Grassis, Gian Giordano Orsini viene dipinto come un uomo rozzo e ignaro delle più elementari regole del vivere civile. Racconta come, prima del pranzo di nozze, si fosse presentato vestito da caccia e non rasato, avesse preso l’illustre sposa come uno scomodo fardello, si fosse chiuso con lei in una camera e, dopo aver frettolosamente consumato il matrimonio, senza pronunciare verbo, di fronte agli stupiti invitati, si fosse diretto a Bracciano…Ben diversa (è la versione di un’altra fonte) in cui Gian Giordano celebrò la sposa con cerimonie spagnoleggianti sfoggiando la sua perfetta conoscenza del francese e dello spagnolo.” MORI
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