GIACOMO TORELLI

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1794

Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

GIACOMO TORELLI  Conte di Montechiarugolo e di Caselle. Figlio di Cristoforo Torelli; fratello di Guido Torelli, Francesco Torelli, Marcantonio Torelli, Marsilio Torelli e Amoratto Torelli; suocero di Renato da Trivulzio; genero di Amerigo da San Severino.

  • 1491
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1463
Feb.LombardiaA Milano. Ai primi del mese prende parte ad una festa organizzata dalla moglie di Roberto da San Severino, Giovanna da Correggio, una delle prime donne della corte sforzesca. Alla festa è pure presente Giovanna da San Severino, moglie di Amerigo. Nello stesso anno il Torelli si sposa con una figlia di quest’ultimo. Rimarrà vedovo nel 1466.
1464Milano400 cavalliMilita agli stipendi del duca di Milano Francesco Sforza: a Giacomo ed ai fratelli Amoratto e Marsilio è concessa una condotta di 400 cavalli.
1466
Dic.LombardiaDopo la morte della moglie, figlia di Spinetta Malaspina di Fivizzano, si reca a Milano.
1467
Feb.Milano

E’ mobilitato con i fratelli Marsilio ed Amoratto in previsione del prossimo conflitto con i veneziani.

Giu. lug.MilanoVenezia400 cavalliEmilia

Contrasta i fuoriusciti fiorentini che sono coadiuvati da Bartolomeo Colleoni. E’ segnalato sull’Idice ed a luglio prende parte alla battaglia di Molinella.

1470
Giu. lug.EmiliaE’ messo in preaallarme dal duca di Milano per una cavalcata da effettuarsi nel bolognese allo scopo di dissuadere i fiorentini dall’ allearsi con il re di Napoli. A luglio l’azione è prima rinviata per essere in un secondo momento accantonata.
Nov.A fine mese viene eseguita da parte dei funzionari ducali un’indagine complessiva sullo stato di preparazione delle compagnie a discrezione, tra le quali anche la sua.
1472
Dic.100 lance

Con i fratelli Amoratto e Marsilio ha ai suoi ordini 600 cavalli. La provvigione complessiva ammonta a 8000 ducati.

1473
Ago.

La condotta congiunta dei 3 Torelli è elevata a 800 cavalli.

Sett.

I suoi uomini pongono le loro stanze nel Lazio.

Dic.

Ha ai suoi ordini diretti 300 cavalli (50 lance)

1474

Ai 3 fratelli è riconosciuta una condotta congiunta di 80 uomini d’arme, che può salire a 114 in tempo di guerra.

1476
…………MilanoBorgognaPiemonte

Combatte in Piemonte le truppe di Carlo il Temerario.

Sett.Emilia

Litiga con i fratelli Marsilio ed Amoratto per alcune derivazioni d’acqua lungo il corso dell’Enza.

1479
…………NapoliFirenze300 lanceToscana

E’ condotto con il fratello Marsilio;  gli è riconosciuto uno stipendio di 4000 ducati. Si impegna a combattere chiunque con l’eccezione di sforzeschi e gonzagheschi.

Sett.Lombardia

Convocato a Milano vi si reca solo dopo l’ingresso vittorioso di Ludovico Sforza e di Roberto da San Severino.

1482
Gen.MilanoRossi Venezia100 uomini d’armeEmiliaHa con il fratello Marsilio il comando di 100 uomini d’arme, di cui 40 hanno già militato con il San Severino. La loro provvigione è di 8000 ducati (di cui 2000 consegnati subito).
Apr.150 uomini d’armeLombardia

La condotta, sempre congiunta con quella del fratello, è aumentata a 150 uomini d’arme. Staziona a Castelleone.

Mag. giu.Emilia

Raggiunge Ferrara;  staziona alla Stellata agli ordini di Federico da Montefeltro per contrastarvi le truppe del San Severino.

Lug.LombardiaNel mantovano a sostegno dell’azione di Federico Gonzaga.
Sett.LombardiaDi stanza a Castelleone.
1483
…………Lombardia

Si trova nel cremonese alla testa di 4 squadre di cavalli.

Sett.Lombardia

Alla notizia di un’offensiva veneziana a Manerbio si collega con il fratello Marsilio.  Raggiunge la località con 8 squadre di uomini d’arme. Da tale località compie quotidiane scorrerie fino alle porte di Brescia.  Molti sono i prigionieri.

Nov.Lombardia

Alla caduta di Bagnolo Mella in potere della Serenissima lascia Manerbio.

1491Fa testamento e muore. Sposa una Malaspina ed una San Severino.

 CITAZIONI

-Con i fratelli Marsilio, Francesco, Amoratto, Marcantonio e Guido “I quali tutti riuscirono valorosi capitani.” DE LELLIS

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