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GIACOMO DEI ROSSI (Giacomo Palmino) Di Parma.
Figlio di Pietro Maria dei Rossi, fratello di Guido dei Rossi, padre di Cesare dei Rossi, cugino di Guido Torelli.
- 1495 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1452 | |||||
Lug. | Milano | Venezia | Lombardia | E’ sconfitto e fatto prigioniero nella battaglia di Abbadia Cerreto: rinchiuso in carcere viene condotto da Giovanni Pollone nel padiglione di Jacopo Piccinino. | |
Sett. | Lombardia | Riesce a fuggire nel campo sforzesco. | |||
1454 | |||||
Sett. ott. | 100 cavalli | Emilia | Al termine del conflitto i 100 cavalli della sua compagnia sono acquartierati nel parmense. | ||
1455 | |||||
Feb. mag. | Milano | Comp. ventura | Emilia e Romagna | E’ inviato in soccorso dei bolognesi minacciati dalla compagnia di Jacopo Piccinino. Tallona il condottiero in Romagna; si accampa a Solarolo. | |
1460 | |||||
Feb. | Milano | Angiò | Si porta nel regno di Napoli per conto di Francesco Sforza al fine di sostenervi la causa del re Ferrante d’Aragona contro gli assalti portati dagli angioini. | ||
Lug. | Abruzzi | Prende parte alla battaglia di San Fabiano/ San Flaviano. Nell’occasione si dà alla fuga con tutti i bagagli. | |||
1462 | Lombardia | ||||
1464 | |||||
……….. | Emilia Lombardia e Romagna | Amante di Ginevra Terzi, fa uccidere per motivi passionali a Roma il marito, il caposquadra sforzesco Antonio Cattabriga. Per tale fatto viene diseredato dal testamento paterno con il fratello Giovanni; bandito da Parma, si dà alla fuga. Si rifugia inizialmente a Novellara. Scacciato dalla località da Giorgio e Francesco Gonzaga, ripara in Romagna; si arruola nelle compagnie di Sigismondo Pandolfo Malatesta, assoldato a sua volta dai veneziani per combattere i turchi in Morea. | |||
Mag. | Romagna | Il duca di Milano Francesco Sforza per punirlo del suo omicidio chiede al signore di Rimini Sigismondo Pandolfo Malatesta di licenziarlo e di bandirlo dalle sue terre. Giacomo dei Rossi fugge una volta di più dopo avere incassato la prestanza della sua condotta. | |||
1467 | |||||
Giu. | Si propone invano ai veneziani per una condotta. | ||||
Sett. | Emilia | Si rappacifica con Pietro Paolo Cattabriga, fratello dell’uomo da lui ucciso. I due si stringono la mano, salgono a cavallo e si recano a Torrechiara dove pranzano insieme. Il padre Pietro Maria ottiene la revoca del suo bando. Gli sono restituiti i suoi beni. Negli stessi giorni il padre vuole farlo sposare con Francesca d’Arlino, figlia tredicenne della donna da lui amata, Bianca Pellegrini. | |||
1468 | |||||
Gen. | Bologna | Emilia | Milita agli stipendi del signore di Bologna Giovanni Bentivoglio. E’ segnalato in tale città. Con Antonio Trotti ha il comando della guarnigione cittadina. | ||
Ott. | Emilia | A Bologna. Prende parte ad un grande torneo indetto per la festa di San Petronio. | |||
1473 | |||||
Ago. | Milano | 40 lance | Lombardia | Agli stipendi del duca di Milano Galeazzo Maria Sforza. | |
1476 | |||||
Giu. | Borgogna | C. Svizzeri | 40 lance 40 cavalli leggeri e 100 fanti | Piemonte e Francia | Ottenuta licenza dal duca di Milano, passa al servizio del duca di Borgogna Carlo il Temerario. Si trasferisce in Piemonte con la sua compagnia e da qui si sposta in Savoia. |
1482 | |||||
Giu. | Rossi | Milano | Emilia | Nonostante i dissapori con il fratello Guido combatte al suo fianco contro gli sforzeschi. | |
Ago. sett. | Emilia | Alla difesa di Felino con Guido Torelli. Alla morte del padre Pietro Maria cattura a Torrechiara il fratello Giovanni favorevole agli avversari. | |||
Nov. | Venezia | Milano Ferrara | 300 cavalli | Emilia | E’ condotto dai veneziani; la ferma è stabilita in due anni più uno di rispetto; ha l’ obbligo di guerreggiare in qualsiasi parte d’Italia. Recupera il castello di Basilicagoiano che provvede a fortificare. Si unisce ancora con Guido Torelli. |
Dic. | Emilia | Con Guido Torelli sorprende alla Torre del Vescovo (Cella) 200 cavalli sforzeschi: molti sono tra gli avversari gli uccisi ed i feriti. | |||
1483 | |||||
Apr. | Emilia | Viene lasciato con 600 uomini nel parmense dal fratello Guido. | |||
Giu. | Emilia | I ducali conquistano Felino e Torrechiara. | |||
Dic. | 300 cavalli | Veneto | Si reca a Venezia con il fratello Guido al seguito di Roberto da San Severino: gli è data una provvigione ed una condotta di 300 cavalli leggeri. Riceve il denaro per la prestanza e si sposta a Lonigo. | ||
1484 | |||||
Feb. | Venezia | Ferrara Chiesa | Romagna e Veneto | Da Ravenna si reca a Venezia con il fratello Guido. Vengono ammessi entrambi al patriziato veneziano. Giacomo dei Rossi è anche armato cavaliere. | |
Ago. | Veneto | A Venezia, sempre con il fratello. Gli uomini della sua compagnia alloggiano nel trevigiano. | |||
1485 | |||||
Feb. | Veneto | Nel vicentino con i suoi uomini. Assiste a Venezia ad una grande giostra organizzata dal San Severino. Il Collegio dei Pregadi decide di donare a lui ed al fratello Guido 500 ducati. Sempre negli stessi giorni presenzia alla cerimonia in cui sono consegnati a Giulio Cesare da Varano il bastone e lo stendardo di governatore generale. | |||
1487 | Venezia | Austria | Trentino | Contrasta a Rovereto le truppe del duca Sigismondo d’Austria. | |
1495 | Muore. Sposa Ginevra Terzi. |
CITAZIONI
-“Valoroso Condottiero.” PEZZANA
-Con Antonio Trotti “Amendue nelle armi molto esperti.” GHIRARDACCI
-Con Giacomo di Piacenza, Guido d’Assisi “Perstrenuos milites.” PORCELLIO
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