Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
GIACOMAZZO DA VENEZIA (Cella di Giacomazzo) Greco. Padre di Cola da Venezia.
- 1504 (agosto)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1487 | |||||
Lug. | Venezia | Austria | Trentino | Combatte le truppe del duca Sigismondo d’Austria. Affianca Roberto da San Severino nella sua marcia su Rovereto; a fine mese si trova a Riva del Garda con Alessandro del Turco, Pietro d’Erba, Marco da Rimini e Giovanni dalla Riva. Si dirige ad Arco, distrugge piante da frutta, oliveti e vigneti, dà alle fiamme case e palazzi del signore di Arco. Assalito da 600 fanti che escono dal centro, li respinge con la perdita tra gli avversari di 144 uomini (18 morti e 16 feriti tra i veneziani). | |
Ago. | Trentino | Si collega con Lucio Malvezzi, Giovanni Greco e Pietro d’Erba per seguire oltre Noriglio un sentiero a mezza costa sulla destra del Leno; alla Serrada piega per la valle del Rossbach e si impadronisce del castello di Beseno con l’aiuto degli uomini di Folgaria. Assale all’alba un bastione di Castel Pietra: sono uccisi 85 nemici. I veneziani, tuttavia, sono costretti a ripiegare. E’ coinvolto poco dopo nella rotta di Calliano. Ha ai suoi ordini con Pietro d’Erba 100 stradiotti. | |||
1488 | |||||
Feb. | Gli è concessa una condotta di cavalli e fanti. | ||||
1494 | |||||
Estate | Romagna | A Ravenna con lo scopo di sorvegliare i confini dello stato con 200 cavalli. | |||
1495 | |||||
Apr. | Venezia | Francia | Romagna e Lazio | Esce da Ravenna con la sua compagnia. Si dirige a Roma al fine di scortare il papa Alessandro VI, minacciato dai francesi del re Carlo VIII, nei suoi spostamenti entro lo stato della Chiesa. | |
Mag. giu. | 140 cavalli | Umbria e Lombardia | A giugno scorta il papa da Orvieto a Perugia. Richiamato dall’Umbria, si porta a Seniga sull’Oglio dove gli è affidato il comando di un colonnello di fanti. Ricopre il nuovo incarico con successo. | ||
Lug. | Emilia e Piemonte | Partecipa alla battaglia di Fornovo. E’ trasferito in Piemonte. Si accampa a Vespolate e prende parte all’assedio di Novara. | |||
Ago. | Piemonte | Fa impiccare un francese per millantato credito. Con Pietro Schiavo assale la Porta di Sant’Agapito ed un bastione vicino; cerca di dare alle fiamme la porta. Nell’azione rimane ucciso Pietro Schiavo. | |||
Nov. | Venezia | Forlì | Romagna | Collabora con il provveditore Bernardo Contarini a recuperare Castelnuovo nel ravennate, caduto sotto il controllo della signora di Forlì Caterina Sforza. Si trova a Meldola, si apposta davanti al castello ed attende le artiglierie: dopo qualche tumulto sorto nel campo tra gli uomini di Giacomo di Tarsia e quelli di Antonio Fabbri i soldati si schierano per assalire la località. I contadini, che ne sono alla difesa, si arrendono a patti ancora prima che abbia inizio l’attacco. | |
1496 | |||||
Feb. | Venezia | Francia | 200 cavalli e 200 fanti | Veneto | Ha l’ordine di lasciare Treviso e di raggiungere il regno di Napoli con la sua compagnia. |
Apr. | Puglia | Viene preposto alla guardia di Troia con Paolo Basilio. | |||
Mag. | Abruzzi | Si sposta negli Abruzzi con Annibale da Varano; occupa Teramo, Atri, Civitella del Tronto, Città Sant’Angelo e Monte Lorio. Si associa loro Luigi da Capua; insieme i due condottieri scorrono nei territori vicini. Giacomazzo da Venezia si muove nella pianura di Sant’Atto con 150 cavalli ed altrettanti fanti e vi razzia 304 bovini, 22 cavalcature e 16 asini. Sulla strada del ritorno invia in avanscoperta Pietro Paolo da Sulmona con 25 cavalli mentre il resto dei soldati prosegue con le prede. Il marchese di Bitonto Giovanni Francesco Acquaviva tende loro un agguato nella valle tra Tortoreto e Montone con diciotto uomini d’arme, 60 cavalli leggeri e 300 fanti: ha inizio un duro combattimento nel cui corso il condottiero aragonese Luigi da Capua è ferito da un colpo di lancia e da un verrettone. L’ intervento di Giacomazzo da Venezia e quello di Annibale da Varano mettono in fuga gli avversari dei quali 80 sono uccisi e 36 catturati (con 4 piccoli pezzi di artiglieria). Nello scontro gli è uccisa una cavalcatura. | |||
Giu. | Abruzzi | Con 150 cavalli e 300 fanti cavalca nuovamente negli Abruzzi. Razzia molti maiali: è sorpreso da 2000 contadini guidati dal conte di Montorio. Viene a battaglia, sconfigge gli avversari dei quali ne sono uccisi 200 e fatti prigionieri 120. | |||
Nov. | Veneto | A Venezia per i festeggiamenti dati in onore del capitano generale della Serenissima, il marchese di Mantova Francesco Gonzaga. | |||
1498 | |||||
Mag. | Romagna | Si trova a Ravenna. Con Meleagro da Forlì riceve nella città il cardinale Grimani. E’ messo in allerta allorché Ottaviano Riario viene condotto dai fiorentini per combattere i veneziani in Toscana. | |||
Ago. | Romagna | Nel ravennate. Sorveglia i confini dello stato dalla parte di Forlì. | |||
Sett. | 200 cavalli | Romagna | Si dirige verso Faenza con 300 cavalli e da qui si trasferisce in Toscana. Si ferma con Meleagro da Forlì in Val di Lamone; vi attende l’arrivo di Taliano da Carpi e di Luigi Valaresso che devono sostituire i due condottieri nell’azione di controllo del territorio. | ||
Ott. | Romagna e Toscana | Ha un trattato con Meleagro da Forlì per impossessarsi di Galeata; al fallimento dell’ azione si ritira attraversa il forlivese e punta su Marradi. Bloccato si posiziona a Bovoleno. | |||
Nov. | Toscana | Gli è consegnata mezza paga per la sua compagnia. Penetra nel Casentino ed assale Poppi. | |||
Dic. | Toscana Romagna | Guidobaldo da Montefeltro prospetta l’ipotesi di restringere il raggio d’azione in Romagna a causa della mancanza di truppe, di vettovaglie e di artiglierie; Giacomazzo da Venezia contrasta tale piano per spalleggiare Bartolomeo d’Alviano il cui progetto è quello di puntare a mantenere la linea difensiva di Bibbiena. E’ sorpreso a Rassina mentre sta assediando il castello di Salutio da 100 uomini d’arme di Ranuccio da Marciano e dai fiorentini usciti da Poppi. Il pronto intervento dell’ Alviano lo tira fuori dalla brutta situazione. Si lamenta con le autorità per la mancanza di strame dato alle fiamme dai contadini del Casentino, delle deficienze nei rifornimenti, del cronico ritardo delle paghe. Lascia Bibbiena e conduce con sé anche 50 provvigionati vicentini che hanno abbandonato il loro capitano. A Santa Sofia. | |||
1499 | |||||
Gen. mar. | Marche e Romagna | A Casteldelci con Astorre Baglioni, Taliano da Carpi, Annibale Bentivoglio e Giampaolo Manfrone: sono tutti nelle medesime condizioni di attesa delle paghe. Si porta a Ravenna e gli sono consegnati 100 ducati in acconto; il provveditore Lorenzo Giustinian pretende che raggiunga Niccolò Orsini per affiancarlo nella sua prossima offensiva in Casentino. Non si muove perché in cinque mesi non ha ricevuto che una paga. | |||
Mag. | Alla conclusione del conflitto il suo comportamento viene biasimato nel Collegio dei Pregadi dal provveditore Giacomo Venier. | ||||
Ago. | Venezia | Impero Ottomano | 50 lance | Friuli | Ripristina la sua compagnia di 200 cavalli e si trasferisce in Friuli. |
Sett. | Venezia | Milano | Romagna | E’ spostato all’ assedio di Cotignola difesa da Dionigi Naldi con 600 fanti. La piazza è investita da 4000 uomini con il supporto di alcuni cannoni; un’improvvisa sortita di 200 fanti obbliga Giacomazzo da Venezia a ripiegare dopo essere rimasto ferito alla coscia da un verrettone. Gli alleati francesi si oppongono all’occupazione della città da parte veneziana per cui l’iniziativa ha presto termine. | |
Ott. | Venezia | Impero Ottomano | Friuli | Ritorna a contrastare le scorrerie dei turchi in Friuli. | |
Nov. | Romagna | In Romagna per sorvegliare i confini della Serenissima minacciati dall’ambizione di Cesare Borgia. | |||
1500 | |||||
Gen. | Romagna | Sostituisce Bartolomeo d’Alviano alla guardia di Rimini. | |||
1503 | |||||
Ago. | Romagna | A Ravenna per la rassegna della sua compagnia. | |||
Ott. | Romagna | Giunge per mare a Rimini; tratta l’acquisto della rocca (mediante l’esborso di 4000 ducati) per conto di Pandolfo Malatesta. Si dirige con il Manfrone in Val di Lamone; si accorda con il Naldi per occupare Faenza prima dei fiorentini e dei Manfredi. Ritorna a Rimini per riprendere i colloqui circa l’acquisto della rocca dal castellano del Borgia. | |||
Nov. dic. | Venezia | Faenza | 150 cavalli | Romagna | Prende parte all’assedio di Faenza. Subisce qualche danno quando viene attaccato nei suoi alloggiamenti; anche un suo assalto alle mura si rivela inefficace. Con la resa della città rientra a Ravenna. Il suo operato non è elogiato nel Collegio dei Pregadi dal provveditore Niccolò Foscarini. |
1504 | |||||
Gen. | Romagna | da Rimini a Cesenatico in un giro ispettivo. Sottolinea alcune lacune in termini di armamenti e di artiglierie. | |||
Mar. | Romagna | A Cesenatico con Niccolò Orsini per predisporne le difese in caso di attacco da parte delle milizie dello stato della Chiesa: durante la perlustrazione incontra i condottieri pontifici Giovanni da Sassatello e Melchiorre Ramazzotto. Rientra a Ravenna e presenzia alla stipula del rinnovo della condotta di Niccolò Orsini. La cerimonia ha luogo nel monastero di Santa Maria in Cosmedin. | |||
Ago. | Romagna | Muore a Ravenna. E’ sepolto nella città con solenni esequie. |
CITAZIONI
-“Homo amatore del culto divino et amato dale più persone, et in dita soua arte militaria el molto esperto..Contitere (condottiero) dignissimo.” BERNARDI
-“Gran cose fe de fanti el capitano/ Jacomo da vinegia el paladino.” G. SENESE