GENTILE ORSINI Di Roma. Guelfo.
Del ramo di Mugnano. Signore di Pitigliano, Campagnano di Roma, Pozzaglia Sabina.
1242 – 1320 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
…………….. | Chiesa |
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Romagna |
Affianca il padre Bertoldo in Romagna nella sua opera di pacificazione delle fazioni; lo sostituisce nel comando allorché il congiunto si ammala. |
1280 |
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Lazio |
Ricopre l’incarico di senatore di Roma. |
1281 |
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Mar. |
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Lazio |
Senatore di Roma con Pietro Conti. Cede la carica al papa Martino IV che, a sua volta, la conferisce al re di Napoli Carlo d’Angiò. |
1285 |
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Lazio |
Viene richiamato dal popolo con Pietro Conti ad assumere di nuovo l’incarico di senatore di Roma. |
1286 |
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Umbria |
E’ podestà a Todi. |
1288 |
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Umbria |
Succede al padre nella podesteria di Orvieto. |
1293 |
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Giu. | Firenze | Pisa | Capitano di guerra 200 cavalli | Toscana |
Affronta i pisani comandati da Guido da Montefeltro. Muove contro Pisa alla testa di un esercito composto di 2500 cavalli e di 8000 fanti. Il Montefeltro non esce dalla città a causa della disparità di forze (ha a sua disposizione solamente 800 cavalli). L’Orsini devasta la badia di San Savino e fa correre il palio sulle porte di Pisa; distrugge le fortificazioni del fosso Armonico e ritorna a Firenze. |
1294 |
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Umbria |
Ricopre ancora l’incarico di podestà a Todi. |
1296 | Napoli |
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Abruzzi |
Viene nominato dagli angioini capitano e giustiziere degli Abruzzi. |
1299 | Chiesa | Ghibellini | Capitano g.le | Lazio |
Il papa Bonifacio VIII lo elegge rettore del Patrimonio; gli affida il comando delle milizie contro i ribelli dello stato della Chiesa. |
1300 | Chiesa | Tuscania |
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Lazio |
E’ eletto senatore di Roma con Riccardo Annibaldi nell’anno del primo giubileo. Combatte Toscanella (Tuscania); sottomette il centro al comune di Roma. Per i suoi meriti il pontefice gli concede in feudo i castelli di Pozzaglia Sabino, di Normanno, di Comunanza e di Rivopozzo nella Sabina, seguiti, poco dopo, da quelli di Saturno e di Manzano. |
1301 |
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Feb. | Orvieto | Santa Fiora |
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Umbria |
Podestà di Orvieto per il primo semestre. Affronta il conte di Santa Fiora. |
Mag. |
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Toscana |
Occupa Piancastagnaio di cui diviene parimenti podestà. |
1302 |
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Mag. | Orsini | Pitigliano |
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Toscana |
Con Orso Orsini coadiuva Lampredo Orsini nell’assediare Pitigliano, Rorano e Sovana che si sono ribellate a quest’ultimo. |
1303 |
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Lazio |
Senatore di Roma con Luca Savelli. |
1306 |
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Lazio |
Sempre senatore di Roma. |
1310 |
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Giu. | Perugia | Spoleto | Capitano di guerra | Umbria |
E’ condotto dai perugini per sei mesi con uno stipendio di 2000 fiorini. Ha ai suoi ordini molti cavalli e le milizie comunali rafforzate da 100 fanti catalani. |
Lug. |
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Umbria |
Esce da Perugia; invia in avanscoperta verso Trevi 200 fanti; tocca Foligno, prosegue per Trevi e Beccatiquello nei pressi di Spoleto. Conquistato il secondo centro, depreda il territorio finitimo per indurre gli abitanti a sollevarsi a favore dei guelfi; dopo qualche giorno vi è una rivolta ed i guelfi sono riammessi nella città. |
Ago. | Perugia | Todi |
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Umbria |
Si trova a Fratta Todina ed a Montemelino; attraversa il Tevere; batte i todini capitanati da Bindo da Baschi a Ponte Rigo. Nello scontro sono uccisi o catturati 600 uomini. Dà il guasto a Monte Castello di Vibio; ritorna con le prede a Marsciano ed a Cerqueto. |
Sett. |
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Lazio |
Al termine del conflitto il comune di Perugia interviene sul senatore di Roma affinché le sue terre non siano molestate dai romani: poiché tali sforzi si rivelano inutili l’Orsini è costretto a ritornare a Roma. Ottiene una licenza di venti giorni; i perugini, oltre a consegnargli gli stipendi pattuiti, gli donano anche 1000 fiorini. |
Ott. |
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Umbria |
Rientra a Perugia. |
Dic. |
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Umbria |
Gli è rinnovato l’incarico di capitano di guerra per altri sei mesi. L’ultimo giorno dell’anno esce da Deruta con numerosi cavalli e 2000 fanti e cavalca nel contado di Todi per impadronirsi per trattato di Col di Mezzo e di Cerro Alto: i todini non si fanno trovare impreparati. L’azione sfuma. Segue il saccheggio al territorio della seconda località. |
1311 |
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Feb. |
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Umbria |
Assale nuovamente Col di Mezzo: dà alle fiamme il borgo ed obbliga gli abitanti a cedere ai perugini. |
Primavera |
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Umbria |
Contrasta sempre i todini; colloca presidi a Ponte Sargano, a Col di Mezzo, a Casalina ed a Fratta Todina. Minaccia da vicino Todi. |
Giu. |
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Umbria |
Gli viene rinnovato il capitanato di guerra. |
Lug. |
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Umbria |
Depreda per diciotto giorni i contadi di Marsciano e di Cerqueto. Attacca Pian della Meta: alla notizia che gli avversari stanno a loro volta compiendo alcune scorrerie nel perugino abbandona il campo con parte delle truppe, sorprende gli avversari a Cadice. Li mette in fuga e ritorna a condurre le operazioni di assedio. |
Sett. |
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Umbria |
Dopo cinquantaquattro giorni vi è un accordo tra il capitano Marzocco dal Borgo e Guido Collotorto del Monte a Santa Maria mediante il quale i difensori del castello di Pian della Meta si arrendono a patti. L’Orsini incalza i todini fino a Pugliola, distrugge un ponte sul Tevere e ritorna a Perugia. |
1312 |
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…………….. | Napoli | Impero | Gran Connestabile | Lazio |
Nominato gran connestabile da Roberto d’Angiò affronta gli imperiali che sono giunti a Roma per trattare il conferimento della corona ad Enrico di Lussemburgo. Si trova alla guardia del Borgo Leonino e di Castel Sant’Angelo; con la sua azione obbliga l’imperatore a fare svolgere la cerimonia della sua incoronazione in San Giovanni in Laterano anziché in Campidoglio. |
Mag. |
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Lazio |
A Roma ha numerose scaramucce con gli imperiali al cui termine perde il Campidoglio. Si rifà dopo qualche giorno allorché con Nicola Orsini e Caroccio d’Aragona sconfigge gli avversari nella città: nel combattimento tra i nemici sono uccisi Pietro di Savoia, Gualtieri di Fiandra ed altri cinque baroni tedeschi per un totale di 200 cavalli. Segue una tregua tra i contendenti. |
Sett. |
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Lazio |
A Roma. Viene catturato ed imprigionato in Campidoglio dal capitano del popolo Jacopo Arlotti degli Stefaneschi, con Poncello e Francesco Orsini, Stefano, Sciarra e Giordano Colonna, Giovanni e Pietro Savelli ed Annibaldo Annibaldi. |
1313 |
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Gen. |
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Toscana |
Liberato, accompagna a Pitigliano la contessa Margherita Aldobrandeschi. |
Feb. |
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Toscana |
E’ scacciato da Pietro Farnese da Manzano, da Piancastagnaio e da Montauto. |
1314 | Napoli | Pisa |
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Toscana |
Roberto d’Angiò lo nomina suo vicario a Firenze. Prende parte alla difesa di San Miniato ai danni di Uguccione della Faggiuola. |
1315 |
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Il papa Giovanni XXII gli concede il vicariato di Campagnano di Roma. Sposa Simonetta (il cognome non è noto), Clarice “Belladonna” Ruffo e Giacoma Stefaneschi. |
1320 | Muore. |
CITAZIONI
-“Huomo in quei tempi molto famoso e gran difensore di parte Ghelfa.” PELLINI
-“Ch’allora con le domestiche e civili discordie s’essercitava nell’armi.” SANSOVINO
-“Membro del ramo familiare discendente da Matteo Rosso I, legato allo schieramento guelfo partecipò attivamente alle vicende del lignaggio e fu personaggio politico di rilievo a Roma, dove ricoprì più volte l’incarico di senatore, così come nell’Italia centrosettentrionale e nel regno di Napoli. Fu anche un valente condottiero.” GUALTIERI
Fonte immagine: wikipedia