Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
GASPARE DA VIMERCATE (Gaspare Vimercati, Gaspare dei Capitani) Conte di Valenza.
Cognato di Francesco Secco e di Sacramoro Visconti.
1410 ca.- 1467 (settembre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
……….. | Sforza | Fin dall’adolescenza milita come caposquadra nelle compagnie di Francesco Sforza. Si trova al suo fianco nel regno di Napoli e nelle Marche. | |||
……….. | Lombardia | Fa parte del consiglio del duca di Milano Filippo Maria Visconti. | |||
1447 | |||||
Ago. | Milano | Venezia | Lombardia | Combatte i veneziani a favore della Repubblica Ambrosiana. Ha l’incarico di commissario di Crema. | |
1448 | Lombardia | Nel proseguimento del suo operato pone come castellano della rocca di Ombriano Sacramoro da Parma e Gasparino da Parabiago nella rocchetta di Crema. Fa impiccare Francesco Barbieri sulla più alta torre del castello di Serio. A marzo cerca anch’egli di scacciare i guelfi da Crema. Al riguardo ricorre ad uno stratagemma. Finge di avere ricevuto un messaggio dalle autorità milanesi nel quale gli è ordinato di espellere tutti i membri di tale fazione dai quindici anni in su. Invita costoro ad uscire dalla porta di Ombriano con la motivazione di passarli in rassegna al fine di esaminare gli uomini atti a combattere. Ne approfittano i ghibellini per alzare il ponte levatoio, impedendo in tal modo il rientro dei guelfi in città. | |||
1449 | |||||
Apr. | Lombardia | Viene eletto tra i 24 difensori della libertà della Repubblica Ambrosiana. Prende parte alla difesa di Crema contro Sigismondo Pandolfo Malatesta. Effettua una sortita con i difensori, inchioda le bombarde, dà alle fiamme 2 bastie e distrugge le trincee. La politica di Francesco Sforza lo costringe ad abbandonare Crema a seguito di un tumulto popolare. Si ritira a vita privata a Milano. Continua in ogni caso a capeggiare la fazione dei filo-sforzeschi. | |||
1450 | |||||
Feb. | Lombardia | A fine mese riceve l’ordine di recarsi a Venezia per trattare la pace tra la Repubblica Ambrosiana ed i veneziani. Dissuaso dai suoi fautori milanesi come Pietro Cotta e Cristoforo Pagano eccita gli abitanti di Porta Nuova a Milano a favore di Francesco Sforza. Si impadronisce del palazzo pubblico; libera i prigionieri e si scontra con 200 uomini del capitano di giustizia il pesarese Domenico Angelelli. I disordini culminano con l’uccisione dell’ ambasciatore veneziano Leonardo Venier. La popolazione è spinta darsi in signoria a Francesco Sforza. Fa quindi parte con Antonio da Trivulzio, Pietro Francesco Visconti, Pietro Pusterla, Oldrado Lampugnani, Filippo Borromeo e Melchiorre Marliani del comitato dei 7 cittadini incaricati di insignire lo Sforza, nuovo duca di Milano, dei simboli del potere, con il compito particolarmente onorifico di cingergli la spada a conclusione della cerimonia. | |||
Mar. | Lombardia | Prende parte a Milano alla cerimonia in cui Francesco Sforza viene incoronato duca. | |||
1452 | |||||
Ott. | Milano | Venezia | Lombardia | Si scontra presso Leno con Carlo Gonzaga. | |
1453 | |||||
Ago. | Lombardia | Con 40 cavalli sorprende in un agguato Angelo Polibetti, il Marruco, il Cimarosto, Enrico Matto ed Angelo da Deruta di ritorno da una scorreria con 50 cavalli e 100 fanti: tutti i capitani con l’eccezione di Angelo da Deruta sono catturati. | |||
1454 | |||||
Lug. ago. | Piemonte | Valenza apre le porte agli sforzeschi e Gaspare da Vimercate ne è nominato conte. Ad agosto prende possesso ufficialmente della città. | |||
Sett. ott. | 300 cavalli | Lombardia e Piemonte | Al termine del conflitto 200 cavalli della sua compagnia sono acquartierati nella campagna pavese e 100 a Valenza nell’alessandrino. | ||
1455 | Lombardia | Ottiene 2000 ducati, necessari per la corte sforzesca, da alcuni investitori. Più tardi (1459), sempre per il medesimo motivo, riceve da alcuni privati, senza offrire alcuna garanzia da parte sua, altri 8000 ducati al 2% di interesse; un ulteriore importo da 4500 a 10000 ducati è sempre dal da Vimercate recuperato dando come garanzia alcuni gioielli degli Sforza. | |||
1459 | |||||
Gen. | Lombardia | Accoglie a Milano, nel borgo di Porta Orientale, Roberto da San Severino di ritorno da un pellegrinaggio in Terrasanta. | |||
……….. | Lombardia | Con Roberto da San Severino presenzia al battesimo di Bernardino Corio. | |||
Nov. | Lombardia | A Milano. Incontra a corte gli ambasciatori francesi giunti a Milano a perorare la causa di Giovanni d’Angiò a Genova e nel regno di Napoli. | |||
1460 | |||||
Sett. | Lombardia | E’ colpito da gravi coliche. Si riprende in breve tempo. | |||
1461 | |||||
Gen. | Lombardia | A Milano ai funerali della madre dello Sforza Lucia Terzani. | |||
1462 | |||||
Gen. | 300 cavalli | Lombardia | A Milano in occasione di una grave malattia di Francesco Sforza. Nell’occasione impedisce con insolità brutalità che Tiberto Brandolini entri nella camera dove giace il duca. Fa parte del consiglio segreto. Gode nel contempo di una condotta di 300 cavalli, composta di 4 squadre con 101 elmetti, 420 cavalcature e 23 galuppi (cavalli leggeri); tutti i suoi armigeri sono dotati di eccellenti armature ed usufruiscono di carriaggi adeguati. Il Danesino ha il comando dei cavalli leggeri; le squadre degli uomini d’arme militano, invece, agli ordini di Giovanni Antonio da Milano, di Villano da Bologna, di Costa di Calabria e di Rizarello da Normeto. | ||
Feb. | Lombardia | Accoglie a due miglia da Milano con altri gentiluomini e condottieri ducali il marchese di Mantova Ludovico Gonzaga. | |||
……….. | Lombardia | Ha a disposizione a Milano di una vasta area fuori Porta Vercellina adiacente al parco del castello ducale (a livello del monastero di Sant’Ambrogio), dotata di un fondaco di armi, di un’infermeria e di altri servizi per i quartieri invernali delle sue milizie, in un tempo in cui normalmente i soldati alloggiano nelle case e nelle stalle dei cittadini a spese della comunità. | |||
1463 | |||||
Feb. | Lombardia | Accoglie a Lodi Federico Gonzaga in visita ufficiale nel ducato. | |||
Mar. | Lombardia | Cade da cavallo e si fa male. Negli stessi giorni è coinvolto nelle trattative per il matrimonio (che non si farà per la gibbosità della ragazza) tra la figlia di Ludovico Gonzaga, Dorotea, con il figlio di Francesco Sforza, Galeazzo Maria; viene altresì interessato nelle problematiche inerenti il rinnovo della condotta del marchese di Mantova (la provvigione che i ducali vorrebbero diminuire e le tematiche legate alla clausola della protezione in caso di guerra degli stati gonzagheschi). Le trattative per il matrimonio non andranno in porto. | |||
Mag. | Soffre sempre più per la gotta. | ||||
Ott. | In occasione di una grave malattia dello Sforza, con 13000 ducati ricevuti dal banco fiorentino dei Medici, soccorre Bianca Maria Visconti in gravi difficoltà finanziarie nel governo del ducato. | ||||
1464 | |||||
Mar. | Milano | Genova | Liguria | Viene spedito a Genova con la speranza che l’appoggio dei nobili cittadini agevoli agli sforzeschi il possesso della città e della Riviera di Levante. Bartolomea Fregoso, vedova del doge Pietro ed appoggiata dal cognato, il nuovo doge nonché arcivescovo della città Paolo Fregoso, decide di contrastare l’entrata delle truppe sforzesche. Si rinchiude nel Castelletto. Gaspare da Vimercate si accampa a Cornigliano per attendere le fanterie sforzesche provenienti da Savona ed i rinforzi che gli devono essere portati dai fuoriusciti Girolamo Spinola e Paolo Doria. Tenta di ottenere a patti la fortezza. Giunge da Savona Donato del Conte. | |
Apr. mag. | Liguria | Entra in Genova per la Porta degli Archi con Donato del Conte ed Obietto Fieschi; si impadronisce del palazzo ducale e batte con le artiglierie il Castelletto e San Francesco dove si sono fortificati gli avversari. Riceve da Obietto Fieschi la consegna della città. I genovesi lo acclamano come governatore ducale al posto di Corrado da Fogliano come avrebbe invece desiderato Francesco Sforza. Poiché ha a disposizione pochi uomini esce dalla città e si colloca a Calignano. A maggio giungono a suo rinforzo 3 grosse bombarde (di cui una da Pietrasanta) che si uniscono ad altre 2 già disponibili; il suo contingente è pure rafforzato da numerosi fanti e da 100 uomini d’arme. A Lucoli sono piantate la “Corona” agli ordini di Giampietro Bergamino, la “Liona” a San Nicoloso e la “Bissona” a Fontana Marosa. 2 spingarde, poste sul campanile di San Sisto, impediscono ai difensori del Castelletto di uscire dalla fortezza alla ricerca di vettovaglie. Il bombardamento ha inizio solo a fine mese ed è diretto da Donato del Conte. Dopo tre giorni la castellana Bartolomea Fregoso, vinta anche dalla promessa di 14000 fiorini e dalla restituzione del feudo di Nove, cede la fortezza ai ducali. Ai primi di giugno, Gaspare da Vimercate vi entra nottetempo all’insaputa dei difensori dopo quaranta giorni di assedio. | |||
Giu. ago. | Lombardia | Rientra in Lombardia. Promette di prestare alla tesoreria ducale 2000 ducati per un anno senza interessi. A fine mese riesce a sedare un inizio di tumulto sorto tra i provvigionati sollevatisi a causa del ritardo delle paghe. Ne fa incarcerare alcuni. Sempre nel periodo cerca di mettere in cattiva luce il primo segretario del ducato Cicco Simonetta. Francesco Sforza non si lascia condizionare ed a agosto viene sostituito come governatore da Corrado da Fogliano. | |||
1465 | |||||
Mar. | Lombardia | A Cremona per un colloquio riservato con la moglie di Francesco Sforza Bianca Maria Visconti. | |||
……….. | Milano | Borgogna | Francia | Segue in Francia l’erede al ducato Galeazzo Maria Sforza per contrastare le truppe del duca di Borgogna. Con Donato del Conte ha il comando del corpo di spedizione formato da circa 3000 uomini (2000 cavalli e 1000 fanti). Le sue squadre sono avviate verso la Francia da sole e con gran pompa; percorrono le strade più frequentate per colpire l’immaginazione popolare ed accrescere in tal modo la reputazione dell’ esercito ducale. Altri contingenti sforzeschi, viceversa, sono avviati con un percorso tortuoso per le Alpi. Dopo Gaspare da Vimercate partono le compagnie dei Brandolini (piuttosto in disordine), prive peraltro dei loro capitani. Allorché Gaspare da Vimercate giunge in Francia si collega con l’erede al ducato Galeazzo Maria Sforza: insieme si presentano al re Luigi XI. Il condottiero opera nella valle del Rodano dove espugna parecchi castelli minori. | |
……….. | Alla sua compagnia è riservato un trattamento di favore. In tempo di guerra lo stipendio dei suoi uomini è tra i più vantaggiosi; in tempo di pace, contrariamente agli usi soliti, questo resta praticamente invariato. | ||||
1466 | |||||
Mar. | Lombardia | Alla morte di Francesco Sforza esercita sempre la funzione di garante delle finanze ducali. | |||
Giu. | Lombardia | A Milano. Si incontra con il nuovo duca Galeazzo Maria Sforza. | |||
Dic. | Lombardia | Con Pietro Francesco Visconti, Bartolomeo Quartero ed Orfeo da Ricavo è chiamato a far parte di una commissione che ha il compito di studiare una razionalizzazione del corpo degli uomini d’arme. | |||
1467 | |||||
Giu. lug. | Milano | Venezia | Toscana Lombardia ed Emilia | Viene inviato a Firenze dal nuovo duca per chiedere del denaro necessario al fine di mettere in ordine le compagnie sforzesche ed affrontare in modo adeguato le milizie di Bartolomeo Colleoni. Motivo ufficiale del viaggio è un atto di devozione presso il monastero dell’Annunziata di Firenze, caro ai Medici ed anche agli Sforza che, fin dai tempi di Muzio Attendolo Sforza hanno frequentato tale luogo di culto depositandovi i loro ritratti ex voto in cera. Il da Vimercate rientra a Milano a mani vuote dopo due giorni; segue un nuovo colloquio con il duca ed il suo invio al campo dove è destinato a congiungersi con il commissario fiorentino Angelo della Stufa e Federico da Montefeltro. Transita per il modenese e punta sul bolognese. Partecipa alla battaglia di Molinella. | |
Sett. | Piemonte | Si ammala al campo. E’ fatto condurre dal duca a Novara, dove muore ai primi del mese. La sua compagnia viene assorbita nelle lance spezzate. Il titolo e la contea sono concessi da Galeazzo Maria Sforza al fratello. E’ sepolto nella chiesa dei domenicani di Santa Maria delle Grazie, costruita su un suo terreno (una casa con vigna adiacente al giardino dei duchi ed alla strada proveniente da Porta Vercellina). E’ rappresentato in un pannello con la spada in mano, in ginocchio a sinistra dell’altare maggiore. In precedenza il fondo in cui è stata costruita la chiesa era utilizzato da Gaspare da Vimercate come accampamento per le truppe della sua compagnia. A Milano il condottiero fa pure costruire un fastoso palazzo presso la sede del banco dei Medici: sul portale è raffigurato Francesco Sforza in mezzo a Giulio Cesare ed a Alessandro Magno; a fianco si distinguono le insegne della contea di Valenza. Suo ritratto di Bernardino Zenale, di Treviglio, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie. Sposa Lantelmina Secco, sorella di Francesco e della moglie di Sacramoro Visconti. |
CITAZIONI
-“Fu Capitano molto stimato.. Fu anco il primo inventore d’inchiodare l’artigliaria, sì come egli l’inchiodò al generale Malatesta.” MORIGI
-“Il quale aveva grande credito nella dita cittade (di Milano) et seguiva el mestieri de l’arme con animo virile.” BROGLIO
-“Viene ricordato per il suo ruolo di mediatore fra Francesco Sforza ed il mondo economico-finanziario del ducato. Ben introdotto negli ambienti mercantili ed imprenditoriali non solo milanesi, ma anche fiorentini e genovesi, in stretti rapporti d’affari con molti banchieri fra cui Pigello Portinari, funge da garante del duca presso i principali prestatori cittadini e di suo referente in qualsiasi materia finanziaria.” LAZZARINI
-“Uno dei più potenti e ascoltati consiglieri del duca Francesco…Per le mani del Vimercati passavano grosse somme di denaro provenienti da prestatori esterni e un grosso giro di pegni, ossia oggetti di pregio, gioie, perle, pietre preziose che il principe (Francesco Sforza) gli affidava per darli come garanzia di prestiti ottenuti.” COVINI
-“Protagonista della traslazione del potere allo Sforza nel 1450, da questi fu in contraccambio fatto cavaliere, nonché..conte di Valenza – parte cioè della vecchia contea di Pavia, valenza e Casale, che Giangaleazzo Visconti aveva riservato al secondogenito -, a tacere dei numerosi altri favori e benefici.” FUBINI