GALEAZZO PIO

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Rocca di Campogalliano
Rocca di Campogalliano

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

GALEAZZO PIO  (Galasso Pio) Di Modena. Ghibellino.

Signore di Carpi e di Campogalliano. Figlio di Manfredo Pio; padre di Giberto Pio, Ludovico Pio, Giacomo Pio ed Antonio Pio; nipote di Bernardino Pio, suocero di Giberto da Correggio.

  • 1367 (marzo)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1341VenetoViene ascritto alla cittadinanza di Padova.
1348
 Sett.EmiliaSuccede al padre Manfredo nella signoria di Carpi.
1352
Mar.FerraraEmiliaE’ armato cavaliere dal marchese di Ferrara Obizzo d’Este, assieme con Lanfranco Rangoni ed Ugolino da Savignano, al fine di sostenere alla successione nel marchesato del figlio Aldobrandino.
Apr.EmiliaPrende parte al consiglio cittadino di Modena. Nell’occasione viene riconfermata la fedeltà della città agli estensi.
1353EmiliaPromulga i nuovi statuti cittadini.
1354
Mag.MilanoLegaCapitano g.leEmilia

Si solleva ai danni degli  estensi per militare agli stipendi del signore di Milano, l’ arcivescovo Giovanni Visconti. Combatte le truppe della lega. Lascia Nonantola e Carpi con Bernardino Pio; si collega con Francesco Castracani, Albizzo degli Ubaldini e si muove attorno a Modena; assedia invano Campogalliano alla cui difesa si colloca Aldobrandino Rangoni, occupa vari castelli, desola le campagne.

Giu.PioMilanoEmiliaSi ribella ora ai Visconti. E’ subito attaccato da Giovanni da Bileggio che lo obbliga a riconciliarsi con i signori di Milano.
Lug.MilanoLegaEmilia

La resistenza di Modena dà tempo agli alleati di intervenire: è costretto a ripiegare di fronte all’esercito nemico condotto da Feltrino e da Ugolino Gonzaga. Gli avversari  si accampano nei borghi di Ganaceto e di San Matteo; Galeazzo Pio costruisce sul Panaro una bastia a Sant’Ambrogio e si ritira a Bologna.

Ago.EmiliaSulla difensiva di fronte all’avanzata della Grande Compagnia del conte Lando.
Sett.Emilia

Alla difesa del castello di Fiorano Modenese;  mette in fuga i nemici che vogliono occuparlo di sorpresa: molti prigionieri si devono riscattare.

Sett.EmiliaAlla difesa del castello di Fiorano Modenese. Mette in fuga i nemici che vogliono occupare di sorpresa la località. Molti prigionieri si devono riscattare.
1355
Feb.MilanoMantovaEmiliaCon i fuoriusciti di Reggio Emilia Giberto e Francesco da Fogliano, Selvatico Boiardi, Giberto di San Vitale, Niccolò Roberti (1000 cavalli e 2000 fanti) assale il convento benedettino di San Prospero mentre i frati sono intenti alle preghiere del Vespro. I monaci si ritirano nella torre e si difendono con vigore. Gli assalitori montano sul tetto della chiesa ed espugnano la torre. Molti sono gli uccisi tra i frati. Interviene Feltrino Gonzaga con 2000 cavalli e 3000 fanti. I fuoriusciti sono costretti a cedere dopo 10 giorni dopo avere subito numerose perdite. Sono catturati Niccolò Roberti e Francesco da Fogliano.
…………Emilia

Il nuovo signore di Milano Matteo Visconti lo prepone al governo di Bologna al fianco di Giovanni Visconti da Oleggio: Galeazzo Pio si preoccupa di diminuire le gabelle a carico della città e  di diminuire, come da ordini, il numero delle compagnie di cavalli (da 57 a 30) e quelle di fanti (da 101 a 40) presenti nel distretto bolognese. La sua presenza è troppo ingombrante per  l’Oleggio, che lo accusa di tradimento. Fallito il tentativo, quest’ultimo, attraverso false lettere, lo fa allontanare da Bologna spingendolo verso Lugo ed altre fortezze romagnole a causa delle minacce portate dagli estensi.

Apr.MilanoBolognaEmilia e Romagna

Giovanni Visconti da Oleggio si appoggia sulla fazione dei maltraversi e diffonde la voce che i Visconti vogliano rivendere Bologna ai Pepoli. Vi è una sollevazione nella città al cui termine lo stesso Oleggio  ne viene proclamato signore. Galeazzo Pio si rifugia nel castello di Lugo. Attaccato dai bolognesi,  respinge l’offensiva degli avversari.

1356
Sett.MilanoFerraraEmiliaUgolino da Savignano e Gherardo Rangoni assalgono il castello di Fiorano Modenese. Si muove a protezione del presidio ed i 2 condottieri sono costretti a lasciare il campo.
1357
Giu.MilanoFerrara  Mantova  BolognaEmilia

Al soldo di Bernabò Visconti inizia con 2000 cavalli e numerosissimi fanti una campagna di disturbo nei confronti degli estensi e dei da Sassuolo. Si accampa nei pressi del castello di Marsaglia, nelle vicinanze di Rubiera, sul Secchia. Da qui i viscontei iniziano a scorrere verso Sassuolo (distruzione di raccolti e frutteti)) e le valli di Ramo e di Fredo. A metà mese sono distrutte anche le mura di San Salvatore. Giorni dopo Galeazzo Pio  attraversa il Secchia, rientra a Marsaglia, risale la sponda destra del fiume; lo guada nuovamente e si introduce nel reggiano presso Salvaterra. A Scandiano; da qui prosegue nelle sue devastazioni verso Vignola. Varca il Panaro. Viene ora affrontato dagli estensi agli ordini di Ricciardo Cancellieri (2000 cavalli), con il quale si trovano anche Feltrino Gonzaga, Ugolino da Savignano, Lanfranco e Gherardo Rangoni e Manfredino da Sassuolo.

Lug.Emilia

A metà mese Galeazzo Pio preferisce ritirarsi; attraversa il Panaro nei pressi di Vignola e, per la via di Piumazzo, raggiunge Calcara e la via Emilia al ponte di Samoggia. Viene in tal modo intimidito anche il signore di Bologna Giovanni Visconti da Oleggio. Si accampa a Piumazzo. Nello scontro successivo a Calcara sul Samoggia nessuna delle due parti sembra potersi dichiarare vincitrice. La notte successiva si porta al monastero di Santa   Maria in Strada dove si ferma per un paio di giorni. L’avvicinarsi di 10000 fanti bolognesi agli ordini Alla fine i viscontei preferiscono allontanarsi silenziosamente per l’avvicinarsi di 10000 fanti bolognesi agli ordini di Tommaso Ghislieri. Una schiera si dirige verso San Giovanni in Persiceto, mentre Galeazzo Pio prende la strada per Carpi. Sono ora gli estensi a depredare i suoi territori.

1358
Gen. giu.EmiliaE’ attaccato in Campogalliano ed in Carpi. Il conflitto ha termine a metà giugno.
Sett.Emilia

Galeazzo Pio si riconcilia con il marchese di Ferrara Aldobrandino d’Este; la pace è stipulata a Ferrara nel palazzo del marchese alla presenza, tra gli altri, di Giberto da Correggio. In precedenza è stato costretto a dare in ostaggio agli estensi due figli. Ha il permesso di costruire una torre sul Secchia e di scavare un canale che dal fiume arrivi a Carpi. Gli è confermata la signoria di Carpi; deve restituire al contrario Campogalliano con la sua rocca. Le parti promettono di osservare i vari patti sottoscritti; è prevista una penale di 5000 fiorini per il trasgressore.

1359
AutunnoMilanoFerrara ChiesaEmiliaSi ribella a Niccolò d’Este. Fornisce armati e vettovaglie alle truppe viscontee.
1361EmiliaSi impadronisce nuovamente di Campogalliano.
1363
Apr.EmiliaE’ sconfitto nella battaglia della bastia di Solara.
Sett.EmiliaA Milano. Si adopera per raggiungere la pace con gli estensi.
1364Milano
1365EmiliaViene dichiarato dai Visconti proprio aderente. Si reca spesso a Bologna dove ha il comando della locale guarnigione.
1367
Mar.EmiliaMuore a metà mese. Sposa Beatrice da Correggio, figlia di Giberto e vedova del signore di Verona Alboino della Scala; in seconde nozze Agnese dei Rossi.

 CITAZIONI

-“Capitano valoroso.” VEDRIANI

-“Huomo molto isperto nell’armi.” ALBERTI

-“Capitano nell’esercito visconteo, Galasso Pio si distinse per rapidità d’azione e audacia. Assieme ai figli Marsilio e Giberto, anch’essi a capo di milizie milanesi, si impadronì e perse castelli e terre nel modenese, e devastò territori nel reggiano e nel bolognese, esponendo i suoi domini ad analoghe ritorsioni.” ORI

-“Soldato valoroso.” AZARIO

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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