FULCERI DA CALBOLI

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Castello di Montemaggio
Castello di Montemaggio

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

FULCERI DA CALBOLI (Fulceri Paolucci) Di Forlì. Guelfo. Signore di Castrocaro Terme,  Calboli e Predappio.

Padre di Paolo da Calboli, zio di Francesco Ordelaffi, cognato di Sinibaldo Ordelaffi.

+1340

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1294
Ago.da CalboliOrdelaffiRomagnaA fine mese, il giorno di San Bartolomeo, si scontra in Forlì con gli Ordelaffi. Molti sono i morti ed i feriti d’ambo le parti. Son fatti prigionieri dai ghibellini Guido ed Alberto da Polenta (capitano della città). Interviene Maghinardo da Susinana, che ottiene la liberazione dei due da Polenta e quella dei da Calboli. Questi ultimi sono costretti ad abbandonare la città.
1295
Mag.RomagnaAccoglie in Faenza, con altri nobili romagnoli, il nuovo conte di Romagna, l’arcivescovo Pietro di Monreale.
1297da CalboliGhibelliniEmilia e Romagna

Si trova a Bologna, con gli ambasciatori del comune di Bertinoro, alla ricerca di soccorsi per respingere Galasso da Montefeltro che sta stringendo d’assedio il castello cittadino.

1298
…………..ParmaGhibelliniEmiliaPodestà a Parma. Espugna e mette a sacco il castello di Bargone.
………….MilanoLombardiaPodestà a Milano per il secondo semestre.
1299BolognaEmiliaCapitano del popolo a Bologna.
1300
Apr.EmiliaE’ riconfermato nel suo incarico di capitano del popolo a Bologna.
Giu.EmiliaAlla notizia della vittoria di Gaeta degli angioini, con il podestà Pino dei Rossi organizza grande feste in Bologna.
1303
Gen.FirenzeGhibelliniToscana

Eletto podestà a Firenze, fronteggia con i lucchesi i ghibellini toscani. Nella città fa torturare i fautori della parte bianca ed i ghibellini con l’accusa di tradimento: alcuni sono condannati come ribelli ed altri sono decapitati. Sono confiscati i beni agli Abati, costretti all’esilio.

Mar.Toscana

A metà mese esce da Borgo San Lorenzo e si avvia nel Mugello per soccorrervi Pulicciano. I guelfi bianchi e le truppe ghibelline degli Ordelaffi sono sbaragliate e messe in fuga. L’odio nei confronti degli avversari lo spinge ad essere in modo particolare crudele nei confronti dei vinti: 10 prigionieri sono decapitati a Firenze.

Lun.ToscanaGli è rinnovato a Firenze il mandato di podestà per altri sei mesi.
Sett.Toscana

Fa eseguire nel Palazzo dei Priori la prima pittura infamante in cui viene riprodotta la sconfitta dei guelfi bianchi e dei ghibellini a Pulicciano.

1305FerraraEmiliaRicopre l’incarico di podestà a Modena per conto d’Azzo d’Este.
1306
Gen.EmiliaGli abitanti di Modena si ribellano al marchese di Ferrara Azzo d’Este. Fulceri da Calboli ne viene espulso da Rinaldo da Marcaria.
…………..Romagna

Ripara a Bertinoro presso Alberguccio Mainardi. Dopo pochi mesi quest’ultimo si rappacifica con gli Ordelaffi a causa dei danni provocati alla località dai Calboli.

Giu.da CalboliForlì  FaenzaRomagna

Truppe forlivesi e faentine occupano il borgo di Bertinoro in cui si è accampato con i suoi famigliari. Ferruccio da Calboli viene obbligato ad arrendersi per mancanza di vettovaglie. Nello stesso mese rientra a Forlì con altri membri della sua famiglia; viene riammesso nella città con i Bulgari.

1307
…………..BolognaEmiliaPodestà di Bologna.
Ago.BolognaForlì FaenzaRomagna e Emilia

Occupa Bertinoro con Malatestino Malatesta. Dopo due giorni forlivesi e faentini assalgono ed espugnano il castello di Montemaggio. Fulceri da Calboli cavalca a Castel San Pietro Terme e Imola rafforzato da 160 cavalli catalani che gli sono inviati in aiuto dai lucchesi. Batte i nemici e si accampa a Linaro. Rientra in Bologna dopo avere devastato il territorio vicino

Ott.BolognaEmiliaCapitano del popolo a Bologna.
1308
…………..BolognaGhibelliniRomagnaCoadiuva i fuoriusciti guelfi. Scaccia i ghibellini da Bagnacavallo. Vi colloca un presidio di soldati bolognesi.
Sett.EmiliaE’ stipulata la pace tra i contendenti a Castel San Pietro Terme.
1309
Mar.ToscanaPodestà a San Gimignano.
1310GhibelliniChiesaRomagna

A settembre Niccolò Caracciolo, vicario del rettore della Romagna per conto del re di Napoli Roberto d’Angiò, impone al signore di Forlì Scarpetta Ordelaffi di fare rientrare nella città i da Calboli guidati da Fulceri. Il condottiero, successivamente, si colloca alla difesa di Forlì, attaccata dai pontifici capitanati da Gilberto di Santilla.

1311RomagnaE’ catturato di sorpresa in Forlì dal conte di Romagna Gilberto di Santilla assieme con Niccoluccio da Calboli, Scarpetta e Bartolomeo Ordelaffi, Marchese e Nerio degli Orgogliosi. E’ presto liberato con gli altri guelfi.
1312FirenzeImperoCapitano di guerraToscanaSi contrappone agli attacchi portati dall’imperatore Enrico di Lussemburgo.
1313da CalboliForlìRomagna

Abbandona Forlì con tutti i suoi famigliari a causa di un litigio sorto tra Ranieri da Calboli e gli Orgogliosi. Si ritira nel  castello di Predappio.  Si ribella a Gilberto di Santilla. Si collega con i da Polenta di Ravenna ed i Manfredi di Faenza.

1314Romagna

Con Francesco e Paolo da Calboli ritorna all’ obbedienza del vicario angioino; riconosce alla camera regia di Napoli una multa di 10000 lire.

1315
Ago.GhibelliniForlìRomagna

Con il figlio Paolo affianca Cecco Ordelaffi ed altri ghibellini nell’attaccare in Forlì  gli Orgogliosi: ha il comando della prima squadra, seguito dalla seconda agli ordini di Uberto Malatesta conte di Ghiaggiolo, dalla terza condotta da Ranieri e da Giovanni da Calboli, dalla quarta da Cecco da Pietracuta e da Cecco Zappettino; nell’ultima si trovano, infine, Cecco ed Antonio Ordelaffi con tutti i fuoriusciti ghibellini.

Sett.Romagna

Irrompe in Forlì ai primi del mese; occupa Piazza Maggiore. Al rumore accorre Marchese degli Orgogliosi con i suoi soldati e con quelli di Ferrandino Malatesta. Giunge da Castrocaro Terme anche Gilberto di Santilla per prestare soccorso ai guelfi. Quest’ultimo si presenta davanti alla porta cittadina, ma non ha il coraggio di contrastare il popolo in armi. Gli Orgogliosi devono abbandonare Forlì.

Nov.da CalboliForlì0RomagnaA Castrocaro Terme. I da Calboli sono espulsi da Forlì da Cecco Ordelaffi.
1321
Lug.   ago.BolognaForlìEmilia

Con la cacciata da Bologna di Romeo Pepoli diviene capitano del popolo della città al posto del pistoiese Pietro Foresi. Raduna numerosi armati e cerca di entrare di sorpresa in Forlì: respinto, colloca i suoi alloggiamenti a San Martino in Strada nella vana attesa di una rivolta all’interno della città. Viste deluse le sue speranze, la stessa mattina licenzia le sue truppe.

Sett.Capitano di guerraRomagna
1322
Mag.ChiesaGhibelliniMarcheAll’assedio di Osimo. ne devasta il contado.
Sett.MarcheEspugna Osimo e mette la città a sacco. Attacca in un secondo momento Fermo: costringe il comune ad un accordo.
…………..da CalboliForlìRomagnaFallisce un suo tentativo di rientrare in  Forlì.
1323
Gen. feb.ChiesaGhibelliniCapitano g.leRomagnaAffianca il signore di Rimini Pandolfo Malatesta nel comando delle truppe pontificie.
1325
…………..BolognaMantovaCapitano di guerraEmiliaE’ rieletto capitano di guerra di Bologna al posto di Riccardo Ugoni. Affronta il signore di Mantova Passerino Bonacolsi.
Nov.EmiliaE’ sconfitto e messo in fuga alla battaglia di Zappolino.
1326EmiliaPodestà a Bologna.
1327
………….FaenzaCapitano di guerraEmiliaVive a Faenza. Il signore della città gli affida l’incarico di capitano di guerra.
Lug.FaenzaManfrediRomagnaFulceri da Calboli viene espulso da Faenza da Alberghettino Manfredi e da Sichino Manfredi con tutti i suoi famigliari.
1333ChiesaForlìRomagnaLotta contro il signore di Forlì Francesco Ordelaffi.
1334
Mar.RomagnaRespinge Francesco Ordelaffi da Castrocaro Terme. Tra gli avversari sono uccisi 30 uomini ed altrettanti sono catturati.
Dic.RomagnaSi riconcilia con l’Ordelaffi. Gli è riconosciuta da quest’ultimo la signoria di Castrocaro Terme.
1338Romagna

Vende Castrocaro Terme a Riccardo Manfredi per 6000 fiorini; il nipote Francesco Ordelaffi, l’anno seguente, gli dichiara guerra per tale fatto.

1339
Lug.  sett.CalboliForlìRomagna

Viene attaccato in Calboli da milizie di Forlì, Cesena, Rimini e Ravenna; viene in suo aiuto Riccardo Manfredi; insieme i due condottieri  respingono gli avversari.

Ott.RomagnaSi riconcilia con Francesco Ordelaffi su interposizione dei fiorentini.
1340RomagnaMuore nel suo castello di Calboli. E’ ricordato da Dante Alighieri nell'”inferno” come cacciatore di carne umana

 CITAZIONI

-“Omo ferocissimo e crudele.” A. DI TURA

-“Impaziente dell’ozio, l’animo caldo e virile esercitava senza sosta nella insolenza del detestato parteggiare…La lode d’uomo dignitoso e grave, che altri tempi gli avrebbero meritata per avventura, que’ suoi truci e grossi, non che gli strazi Piceni causati da quelli, la macchia gl’impressero d’indurato e implacabile anche per un certo cotal piglio severo, che dal volto e dagli occhi gli traspariva.” ROSETTI

-“Vocatus naturae ingenio ad belli pariter, et paucis munera obeunda, utrisque egregie perfunctus, magnam nominis celebritatem comparavit.” VIVIANI

-“Fu uno dei rappresentanti più caratteristici di quei signori romagnoli che vissero esercitando podesterie ed altri uffici nelle città repubblicane..Non è ..a tacersi come egli non fosse privo di valore militare; cosa che chiaramente dimostrò a Pulicciano cavalcando arditamente, come si disse, con pochi cavalli contro le ingenti forze nemiche, e infliggendo loro una clamorosa sconfitta…”Fuit illi morum gravitas, ab oris et oculorum severitate spirans”, dice di lui un biografp Forlivese; e tutti gli storici concordemente gli riconoscono perizia di condottiero congiunta a indiscussa audacia e valore. E vi ha chi ritiene che la tradizione ne abbia esagerato l’efferatezza, gettando fosche luci su di lui, che ricordiamo con terrore, come simbolo delle feroci ire di parte di quell’epoca ferrigna di nostra genre.” PECCI

-“Ch’era uomo corrente e rigido,” STEFANI

-Ecco cosa ne fa dire Dante Alighieri a Guido del Duca, parlando con lo zio Rinieri da Calboli. “Io veggio tuo nepote che diventa/ cacciator di quei lupi in su la riva/ del fiero fiume, e tutti li sgomenta./ Vende la carne loro essendo viva;/ poscia li ancide come antica belva;/ molti di vita e sé di pregio priva./ Sanguinoso esce da la triste selva;/ lasciala tal, che di qui a mille anni/ ne lo stato primaio non si rinselva.” ALIGHIERI

-“Uomo feroce e crudele.” VILLANI

-“Era huomo feroce, e crudele.”. G.V. COPPI

Fonte immagine: beniculturali.marche.it

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