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Condottieri di ventura
1685 FRANCESCO SALAMONI Di Sutera (Caltanissetta). Alcune fonti citano come suo luogo di nascita anche Palermo, Termini Imerese, Polizzi Generosa
1478 – 1569 (dicembre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1495 | Napoli | Francia | In giovane età si allontana dal suo paese natale per sfuggire alle conseguenze dell’ uccisione in duello di un coetaneo. Si dà al mestiere delle armi. Il suo apprendistato avviene nelle compagnie agli ordini di Consalvo di Cordoba contro i francesi. | ||
1498 | Campania | Libero da impegni di soldo si stabilisce a Napoli e si addestra presso l’ufficio tecnico delle fortificazioni. Alterna in tal modo lo studio teorico con l’esercizio dell’arte della guerra. | |||
1501 | Spagna | Francia | Puglia | ||
1502 | Puglia | Milita nella compagnia di Ignazio Lopez di Ayala. | |||
1503 | |||||
Feb. | Puglia | Prende parte alla difesa di Barletta. Viene inviato da Prospero Colonna con Giovanni Capoccio dal la Motta (prigioniero degli spagnoli) affinché costui ritratti o confermi un discorso offensivo tenuto nei confronti dei soldati italiani con Ignazio Lopez di Ayala. E’ scelto a far parte dei tredici campioni nella celebre disfida di Barletta contro altrettanti guerrieri francesi. Nel corso del combattimento abbatte Graiano d’Asti e salva la vita al conterraneo Guglielmo Albamonte. Si collega con quest’ultimo e Miale da Troia entrambi feriti; prende gli spiedi, fatti collocare in precedenza ai bordi del campo dal Colonna, ed uccide più cavalcature degli avversari. I francesi sono fatti prigionieri l’uno dietro l’altro. Con la vittoria viene armato cavaliere da Consalvo di Cordoba. Il capitano spagnolo dona a ciascuno di vincitori una collana di tredici anelli d’oro; è concessa a tutti la facoltà di aggiungere tale emblema al proprio stemma famigliare. I francesi prima della disfida sono tanto sicuri della vittoria che non si sono curati di depositare in anticipo presso il proprio giudice di campo la somma di 1300 ducati oggetto della posta del torneo insieme con le armi e le relative cavalcature. Allorché dopo la vittoria il giudice di campo spagnolo, il capitano di artiglieria Diego de Vera, chiede all’omologo francese (di nome Pocodinari) la consegna della posta in palio costui non è in grado di fare fronte alle richieste. Il Cordoba ordina che i campioni francesi siano trattenuti in ostaggio a Barletta fino alla completa consegna dell’intera somma (avvenuta quattro giorni dopo). Trai vari i riconoscimenti al Salamoni vi è l’assegnazione di metà delle entrate demaniali della città di Lecce. | |||
Apr. | Puglia | E’ presente alla battaglia di Cerignola. | |||
1504 | |||||
Apr. | Sicilia | Ritorna in Sicilia e vende alcuni beni per rimettere in ordine il proprio armamento. E’ segnalata una sua presenza a Sutera dove consegna alla chiesa locale una statua della Madonna del Soccorso opera dello scultore Birrittaro. Viene accusato presso i giudici del regno dal barone Marino La Mattina, nobile di Polizzi Generosa e barone di Campobello di Licata, sia di avere avuto una relazione con una sua figliastra e di averne dissipato i beni, sia di essere ebreo. Riprende il mestiere del soldato di ventura. | |||
…………. | Lazio | A Roma, sempre al fianco di Prospero Colonna. Ottiene l’incarico di capitano. | |||
1507 | |||||
Giu. | Lazio | Chiede e consegue dal re di Spagna Ferdinando il Cattolico un lasciapassare per ritornare in Sicilia. | |||
Lug. | Ferrara | Emilia | Lascia Roma e si reca a Ferrara dove è accreditato dallo stesso Colonna presso il duca Alfonso d’Este. Passa agli stipendi degli estensi. | ||
1508 | Sicilia | Rientra in Sicilia per 4 mesi. Usufruisce di un salvacondotto richiesto allo scopo di premunirsi dalle pretese di creditori non soddisfatti e dalle minacce del barone La Mattina che ha presentato contro di lui una ulteriore denuncia per sfruttamento ed abbandono della figliastra. Il contenzioso sarà risolto a favore del Salamoni solo nel marzo 1511 allorché il viceré di Sicilia Ramon Foch de Cardona deciderà di non procedere nei suoi confronti. | |||
1509 | |||||
…………. | Milita nella compagnia del conte di Potenza Giovanni di Guevara. Il suo stipendio annuo ascende a 150 ducati. | ||||
Nov. | Ferrara | Venezia | Emilia | E’ raggiunto a Ferrara dal barone La Mattina; viene sfidato a duello. Ha la peggio e solo l’intervento di Niccolò d’Este vale a salvargli la vita: guarito dalle ferite è condannato dal duca Alfonso d’Este a pagare le spese sopportate dal suo nemico. Si rifiuta di obbedire. | |
1510 | Gode sempre di uno stipendio annuo di 150 ducati. | ||||
1512 | |||||
Apr. | Ferrara | Chiesa Spagna | Romagna | Partecipa alla battaglia di Ravenna. Sempre nel periodo il re di Spagna gli confischerà le entrate di Lecce: la motivazione ufficiale è quella di avere ucciso in un nuovo duello privato il barone La Mattina. | |
1513 | |||||
Ott. | Spagna | Venezia | Veneto | Prende parte alla battaglia di Creazzo. | |
1517 | |||||
Mar. apr. | Chiesa | Comp. ventura | 500 fanti | Marche | Fronteggia nelle Marche le truppe di Francesco Maria della Rovere teso a recuperare il ducato di Urbino. Si trova all’assedio di Mondolfo nel cui castello entra a marzo. Scoppiano nel campo pontificio dispute tra i fanti italiani ed i lanzichenecchi: il Salamoni esce dal castello con le sue compagnie in ordinanza, si congiunge con i fanti di Orsino Orsini ed insieme ammazzano i tedeschi con i quali si imbattono. Due di costoro fuggono presso il legato, il cardinale di Bibbiena Bernardo Dovizi: sono entrambi uccisi a colpi di archibugio sebbene si trovino a fianco del prelato. |
1521 | |||||
Sett. | Chiesa | Francia | Emilia | Prende parte alla difesa di parma alla testa di 3 compagnie di fanti. ha l’incarico di difendere la Porta di San Michele. | |
Dic. | Emilia | Riesce a respingere un improvviso assalto portato alla Porta della Stradella da Marcantonio Colonna, dal Buonavalle e da Federico Gonzaga da Bozzolo. Con il ritiro degli avversari gli abitanti gli concedono la loro cittadinanza e lo propongono al papa per un premio straordinario di 5000 ducati (gliene saranno accordati 3000). | |||
1522 | |||||
Mar. | Emilia | E’ segnalato sempre alla difesa di Parma con 300 fanti. | |||
Apr. | Lombardia | Prende parte alla battaglia della Bicocca. Sempre nel mese passa alla guardia di Pavia con Francesco dalla Porta: minaccia di lasciare la città per il ritardo delle paghe. | |||
Mag. | Liguria | Entra in Genova attraverso una breccia aperta nelle mura dall’artiglieria imperiale | |||
Sett. | Lombardia | Alla guardia del Castello Sforzesco di Milano con 500 fanti. | |||
Ott. | Emilia | Ha l’incarico dal cardinale di Sion Matteo Scheiner di espugnare la rocca di Soragna posseduta da Giambattista e da Giampaolo Meli ribelli allo stato della Chiesa. Alla testa di 400 fanti mette a sacco il castello che verrà restituito a Bonifacio Aldighieri. | |||
Nov. | Emilia | Con Bonifacio l’Aldighieri deve evacuare da Soragna e cedere la rocca a Giampaolo Meli che vi è accorso alla sua riconquista con numerose truppe. | |||
1523 | |||||
…………… | Milano | Francia | Lombardia Piemonte | Milita al servizio del duca di Milano Francesco Sforza. Di stanza a Milano ed a Novara. A Milano abita nei pressi della Porta Comacina, parrocchia di San Marcellino. | |
Sett. | Lombardia | Alla guardia di Cremona con 3500 fanti italiani. Difende validamente la città dai francesi condotti da Federico Gonzaga da Bozzolo; fa scavare una trincea contro la rocca che protegge i suoi uomini dal tiro delle artiglierie francesi. | |||
Nov. | Lombardia | Entra in Pavia con numerosi fanti italiani: a seguito di una rissa tra soldati italiani e spagnoli è fatto prigioniero da questi ultimi. E’ liberato poco dopo in cambio di una bandiera trafugata dai suoi uomini. 300 sono i morti d’ambo le parti. La sua compagnia ne esce decimata. | |||
1524 | |||||
Feb. | 600 fanti | Lombardia | Si trova alla difesa di Milano. Resta nella città al comando delle fanterie con Stefano Colonna e Sigismondo Malatesta allorché il viceré di Napoli Carlo di Lannoy esce dalla città per portarsi nel pavese ed affrontarvi i francesi. | ||
Mar. | Lombardia | Si sposta con i suoi uomini alla difesa del castello di Garlasco appena recuperato dai veneziani di Francesco Maria della Rovere. | |||
Apr. | Lombardia | Si unisce con 800 fanti a Giovanni dei Medici. Assale Abbiategrasso. | |||
1525 | |||||
Feb. | Lombardia | Prende parte alla battaglia di Pavia. | |||
Mag. | Lazio | Si sposa a Roma con la nobildonna Bartolomea de Teolis. | |||
Lug. | Vende due sagri ed altri nove piccoli pezzi di artiglieria già in dotazione della sua compagnia. | ||||
1526 | |||||
Sett. | Chiesa | Colonna | Lazio | Affianca Stefano Colonna alla difesa di Porta Santo Spirito a Roma; respinge agli inizi l’attacco dei colonnesi. | |
………….. | Lazio | Arricchitosi con la guerra (il suo patrimonio ammonta a 25000 scudi, parte in contanti e parte in lettere di cambio), abbandona il mestiere delle armi per vivere a Roma di cui ottiene la cittadinanza. | |||
1527 | |||||
Giu. | Lazio | Nella sua casa romana del rione Pigna, un mese dopo il sacco della città da parte di spagnoli e lanzichenecchi, è stipulato un atto notarile per la liberazione di Cola di Domizio fatto prigioniero dagli imperiali. Fa pure pressioni sul capitano Saur, un siciliano militante nel campo imperiale, per ottenere la liberazione di un altro ostaggio. | |||
1529 | Lazio | Acquista dal monastero di San Sisto all’Appia per 2418 ducati la fattoria di Ponte Mammolo un tempo proprietà della chiesa di Santa Maria in Tempulo. | |||
1534 | |||||
…………. | Lazio | Prende possesso della nuova casa del Pellegrino, situata presso l’arco di Carmigliano (presso la piazza del Collegio Romano), acquistata per 1525 scudi ed abitata dal vescovo di Civita. Il presule pretende di viverci senza pagare alcun affitto. | |||
Ago. | Chiesa | Impero Ottomano | Sicilia | Milita al servizio del papa Paolo III. A Messina gli è affidato il comando di un colonnello di 2000 fanti per contrastare le scorrerie dei corsari barbareschi. | |
1535/ 1536 | Lazio | Rientra a Roma. Il suo soggiorno è caratterizzato dai contrasti con il vescovo di Civita e con il governatore di Roma Benedetto Conversino. Quest’ultimo invia i propri servi a rubare il fieno nei suoi terreni siti nei pressi del Ponte Mammolo. | |||
1543 | |||||
Giu. | Lazio | Deve subire un nuovo processo per minacce e violenze usate ad un famiglio del governatore Benedetto Conversino in una lite di carattere civile riguardante i confini di una vigna; viene anche accusato di essere l’autore di alcuni sonetti anonimi che alludono alla nomina a cardinale dell’ attuale pontefice avvenuta grazie all’ascendente della sorella Giulia sul papa Alessandro VI. E’ anche imputato per avere pugnalato un suo creditore che gli ha chiesto il rientro da un prestito. Viene rinchiuso a Roma per otto giorni nel carcere di Tor di Nona. Interviene Paolo III a farlo liberare. | |||
1547 | |||||
Nov. | Lazio ed Emilia | Rimane vedovo: la moglie è sepolta a Roma nella chiesa di Santa Maria in Araceli. E’ inviato a Parma dal papa a seguito dell’assassinio a Piacenza di Pier Luigi Farnese. Gli viene offerto l’incarico di consulente militare del nuovo duca. Nella città alloggia nel Palazzo Ducale. | |||
1551 | Emilia | Parma è coinvolta in un conflitto tra francesi ed imperiali. Il Salamoni valuta inadeguata la cinta muraria della città; comunica le sue preoccupazioni al nuovo duca Ottavio Farnese che convoca a tal fine l’architetto Paciotti. Collabora con quest’ultimo. | |||
…………… | Emilia | Vive a Parma in una casa a fianco del monastero dei benedettini e della chiesa di San Giovanni. Assieme con l’architetto Paciotti insegna aritmetica e scienza delle fortificazioni ad Alessandro Farnese, figlio del duca Ottavio. | |||
1569 | |||||
Dic. | Emilia | Muore a Parma a fine mese all’età di 91 anni. E’ sepolto per suo desiderio nella tomba comune della chiesa di San Giovanni dove ha sede l’omonima confraternita di cui il Salamoni ha fatto parte da molti anni. A Roma la figlia Clelia fa erigere nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva un cenotafio (non più esistente) che ne ricorda la memoria e le gesta. Nel 1903 è stata posta una stele in suo onore a Sutera. |
CITAZIONI
-“Fu..chiaro in molti battaglie.” ULLOA
-“Honorato soldato Siciliano.” ROSEO
-“Gloria insignis..; quae quidem victoria tanta est, tanta virtus, ut nulla Salamoniae familiae, ac urbis Panormitanae in suo ave triumphantis trophaeis et monumentis finem allatura sit aetas.” BARONIO
-Con Francesco dalla Porta “Soldati vecchi e pratichi di guerra.” NUBILONIO
-“Salamone, fu per tradizione familiare cavaliere e cercò sempre di custodire, in mezzo alle brutture della guerra, gli ideali della cavalleria. Fu un uomo colto. Insegnò matematica ed arte delle fortificazioni ad Alessandro Farnese. Studiò nell’ufficio tecnico delle fortificazioni di Napoli, seguendo in ciò una tradizione familiare che vide suoi antenati svolgere compiti di sovrintendenze, per conto dei re di Sicilia, sui castelli e le fortezze del regno.” SALAMONE
-“Homo valente.” GRUMELLO
-“Che equiparar se pone al forte Hettore.” Da GUERRE IN OTTAVA RIMA
BIOGRAFIE SPECIFICHE
-P. Salamone. Francesco Salamone. Condottiero (1478-1569).