FRANCESCO MALDONADO

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1975
Mura di Fano
Mura di Fano

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

FRANCESCO MALDONADO  Spagnolo.

  • 1517 (aprile)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1502ChiesaMilita agli stipendi di Cesare Borgia.
1503
Gen.ChiesaRibelliMarcheCattura in Ancona il conte Ferretti, ambasciatore della città. Il nobiluomo per riacquistare la libertà deve riconoscergli una taglia di 200 scudi.
………ChiesaMalatestaRomagna e Marche

Si trova alla guardia della rocca di Rimini; con altri capitani vende la fortezza a Pandolfo Malatesta in cambio di una grossa somma di denaro da pagarsi a Venezia. Salpa con il Sanchez, a bordo di 3 navi per raggiungere tale città: una tempesta obbliga i 2 capitani a sbarcare ad Ancona.  Sono trattenuti prigionieri dagli abitanti che desiderano, sia rifarsi dei danni subiti pochi mesi prima, sia del furto subito da alcuni mercanti della città di un grande quantitativo di frumento.

1504
Gen.MarcheUn breve pontificio devolve i suoi beni agli anconetani.
1510
Sett.FerraraVeneziaVenetoAffianca i lanzichenecchi alla difesa di Verona. Catturato in una sortita da Vincenzo Naldi, viene condotto a Padova.
1511
Mag.VenetoIncarcerato a Venezia.
Sett.VenetoViene liberato in cambio di Giacomo Novello, di Alessio Bua, di Niccolò Xapandi e di Giovanni Crano.
Dic.EmiliaAll’assedio di Bologna. Ha il comando di uno squadrone di fanti. L’assalto termina con notevoli perdite tra gli attaccanti.
1512500 fantiLombardia
1513
Lug.SpagnaVeneziaVeneto

Espugna Peschiera del Garda; nell’azione cattura Vigo da Perugia, il castellano Ludovico Contarini, cui è imposta una taglia di 3500 ducati, ed i connestabili Bartolomeo dalla Barba e Scipione degli Ugoni.

1515VenetoE’ segnalato sempre alla difesa di Verona.
1516
Feb.SpagnaVenezia FranciaVeneto

A causa del ritardo delle paghe esce da Verona per Porta Vescovo con Basco da Cuna e 600 fanti spagnoli; vaga tutta la notte per il territorio circostante razziando bestiame grosso e minuto.  A San Martino Buon Albergo. Convinto dalla promessa di un acconto decide di rientrare alla difesa di Verona. Nella marcia di avvicinamento  è sorpreso in aperta campagna da 500 cavalli leggeri comandati da Mercurio Bua. E’ catturato con Basco da Cuna dopo un violento scontro in cui restano uccisi 17 spagnoli; altri 180 fanti, dopo essere stati ripetutamente bastonati, sono condotti legati a quattro per fila a Vicenza ed a Venezia. Sono minacciati di essere condannati al remo.

………Lombardia

Liberato, si sposta alla difesa di Brescia. Quando gli spagnoli sono costretti alla resa è da costoro dato in ostaggio con Giovanni Cerbellon a garanzia della buona esecuzione dei patti.

Ago.VenetoAlla difesa di Verona. A fine mese esce nottetempo da Porta Calzari con 1000 fanti spagnoli; lo fiancheggiano Giorgio Frundsberg e Marco Sittich con altri 2000 fanti tedeschi. Gli attaccanti marciano lungo le rive dell’Adige ed assalgono il campo di Malatesta Baglioni a Tombetta (200 uomini d’arme, 1500 fanti e 300 cavalli leggeri). I lanzichenecchi non fanno prigionieri uccidendo chiunque incontrino; diverso è, viceversa, il comportamento dei fanti spagnoli. Nello  scontro sono uccisi 500 uomini tra cavalli e fanti. Il bottino consiste in 90 buone cavalcature, 8 buoi e 2 muli carichi di beni preziosi.
Sett.Veneto

Dall’alto di Porta Calzari riconosce i capitani francesi Lescun e Saint-Pol; si unisce con Marcantonio Colonna ed ha un colloquio con i due francesi. Nello stesso mese con i cavalli leggeri del capitano borgognone Zuchero e quelli di Giovanni Zafa affianca con i fanti spagnoli un’incursione di Marcantonio Colonna in Valpantena.

Ott.VeneziaSpagnaVeneto

Per il ritardo delle paghe e la mancanza di vettovaglie in Verona diserta nel campo avverso con altri capitani spagnoli quali Suarez di Leon,  Plazo, Cristoforo Marchio, Giovanni Perez e Giovanni Ladrone. Passa immediatamente all’assedio della città con 400 fanti spagnoli.

Nov.VenetoE’ elogiato il suo comportamento dal provveditore generale Andrea Gritti per il modo con cui riesce a controllare gli uomini della sua compagnia.
Dic.186 fantiVenetoGli è dato il comando di un colonnello di fanti.
1517
Gen.Comp. venturaChiesa300 fantiLombardia

Al termine del conflitto la sua compagnia viene licenziata. Francesco Maldonado si reca a Sermide ed ha alcuni contatti con Lorenzo dei Medici; alla fine preferisce assecondare Francesco Maria della Rovere nel suo tentativo di recuperare ai danni di Lorenzo dei Medici il ducato di Urbino.

Feb.Marche

Si accosta a Fano: l’assalto risulta infruttuoso sia per la mancanza di polvere da sparo, sia per il suo operato che risulta non particolarmente attivo in appoggio alle milizie feltresche mentre conducono il  loro attacco alla Porta di San Patrignano. Francesco Maria della Rovere decide di ripiegare verso Mombaroccio perché sono entrati alcuni soccorsi nella città. E’ segnalato tra Novilara e Candelara. Francesco Maldonado ha  contatti con i pontifici tramite Renzo di Ceri.

Mar.MarcheSconfigge a Sorbolongo Giovanni dei Medici. E’ a sua volta sconfitto a Tavernelle.
Apr.Marche e Umbria

Si accorda con i pontifici per consegnare loro Francesco Maria della Rovere e Carlo Baglioni in cambio di 15000 ducati e della promessa di altri 2000 ducati in benefici ecclesiastici per un figlio: la trattativa è conclusa a suo nome da Suarez di Leon che si è fatto a bella posta catturare dagli avversari per potersi incontrare con Lorenzo dei Medici a Cesena. Al Maldonado è anche garantita una provvigione mensile di 300 ducati in tempo di guerra ed una annuale di 700 ducati in tempo di pace;  gli è pure dato il permesso di compiere una rappresaglia ai danni degli anconetani per 16000 ducati a fronte delle perdite subite anni prima. Ammalatosi, è fatto condurre dal della Rovere ad Urbino per esservi curato. Aumentano nel frattempo i sospetti nei suoi confronti;  sono intercettati dai feltreschi molti carriaggi che, da Fano, sono diretti a Pesaro: in essi sono trovate alcune lettere riguardanti i suoi accordi con i pontifici. E’ pure fatto prigioniero un uomo d’arme di Suarez di Leon, Antonio Ortiz, rientrato da Roma ove si è recato con un salvacondotto per concordare i dettagli del trattato. Vi è un processo avviato da Angelo del Bufalo: quando i suoi uomini seguono il della Rovere in Umbria Francesco  Maldonado fa in modo che costoro si sollevino a Cantiano. E’ invitato a portarsi a Cagli; preferisce raggiungere Nocera Umbra e  Pianello ove si incontra con il della Rovere. Quest’ultimo convoca un consiglio di guerra al termine del quale Francesco Maldonado è fatto giustiziare a Gubbio con i complici Suarez di Leon, Plazo, Marchio, Perez, Gonzales. Tutti i capitani spagnoli sono uccisi dai loro commilitoni. Sono messi a sacco i bagagli del  Maldonado; non sono risparmiate le donne del suo seguito, tra cui una sua concubina cui sono tolte un salvacondotto di Lorenzo dei Medici ed altre lettere.

 CITAZIONI

-“Homo da conto”. SANUDO

-Con il Moriglione “Uomini illustri pe’ loro valorosi fatti.” DALLA CORTE

-“Huomo veramente degno di lode di guerra, se mosso d’avaritia, et da superbia, essendo oggimai vecchio, con quella scelleraggine, e più con bruttissima e horribil morte, non havesse macchiata la riputatione acquistata con lunga fatica.” GIOVIO

-“Il quale avaro e oltre modo ambitioso essendo di spirito inquieto e ardito, era da essere sommamente temuto quasi perpetuo fomite di seditioni e di discordie.” LEONI

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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