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FRANCESCO GRASSO Fratello di Lazzaro Grasso, genero di Deifobo dell’Anguillara.
- 1496 (agosto)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1487 | |||||
Apr. mag. | Venezia | Austria | Veneto e Trentino | Capitano della cittadella di Verona, esce dalla città per trasferirsi a Serravalle all’Adige ed a Rovereto con 300 uomini. Si pone alla difesa della seconda località con Giacomo Albanese del presidio di Riva del Garda, contro le truppe del duca Sigismondo d’Austria. L’esercito avversario è comandato da Gaudenzio di Matsch ed è forte di 5000/8000 uomini: è composto da truppe dei Vorlande, di mercenari svizzeri, alsaziani e bavaresi. Questi ultimi sono agli ordini di Alessandro Marschall von Pappenheim e di Hans Pimencuier. Assediati nella rocca, a causa della mancanza di munizioni, il Grasso e Giacomo Albanese sono costretti ad arrendersi a patti a fine maggio con il podestà Niccolò Priuli. | |
……….. | Trentino | Viene preposto da Roberto da San Severino, con 300 fanti, alla guardia di un forte bastione e di un ponte sull’Adige vicino al castello di Tesino. | |||
Ago. | Trentino | E’ mandato con Marco da Rimini (500 fanti) sulla montagna per agevolare la marcia dell’esercito veneziano verso Castel Pietra. Respinto da Giorgio Pietrapiana, non è in grado di proteggere le truppe mentre attraversano l’Adige a Calliano. | |||
………. | Veneto | Rientra a Verona con l’incarico di capitano della cittadella di Verona. | |||
1492 | |||||
Giu. | Veneto | Ospita gli ambasciatori Giorgio Contarini e Paolo Pisani, diretti in Austria per incontrarvi l’imperatore Federico d’Austria. | |||
1495 | |||||
Apr. | Venezia | Francia | Lazio | Con la scusa di recarsi a Roma per prelevarvi la moglie, si reca nella città con alcuni provvigionati per difendere lo stato della Chiesa dalle minacce dei francesi. | |
Mag. | Lazio | A Roma. Alla guardia del bastione di San Paolo. Vi fa costruire varie opere difensive come ripari e rivellini. | |||
Giu. | Umbria e Lazio | Sempre per timore dei francesi scorta con altri condottieri il papa Alessandro VI da Orvieto a Roma. | |||
Lug. | Emilia Lombardia Piemonte | Prende parte alla battaglia di Fornovo. Rientra in Lombardia e si sposta all’assedio di Novara. Con Taliano da Carpi ha il compito di espugnare il castello di Briona che appartiene al duca di Savoia. La località non oppone resistenza; la rocca si arrende dopo qualche giorno alla condizione di non ricevere soccorsi entro il termine di due giorni. | |||
Nov. | 250 fanti | Viene inviato nel regno di Napoli allo scopo di sostenervi la causa degli aragonesi contro i francesi. | |||
1496 | |||||
Feb. | Puglia Lazio | Sbarcato in Puglia, si mette in marcia con 1000 provvigionati; giunge a Roma con 700 stradiotti, comandati dal provveditore Bernardo Contarini. | |||
Mar. | Campania | A Sessa Aurunca ed a Teano. Si congiunge con Federico d’Aragona e muove contro Marzano. | |||
Apr. | Puglia | Giunge a Foggia con Giovanni da Feltre ed Antonio Fabbri; si collega con il capitano generale della Serenissima, il marchese di Mantova Francesco Gonzaga. Gli è affidato il comando della fanteria. | |||
Mag. | Campania | Viene ferito a Vallata da un verrettone all’ ascella destra e da una lancia ad un ginocchio, mentre si sta recando a parlamentare con i difensori per chiedere la resa della località. | |||
Ago. | Campania Basilicata | All’assedio di Aversa; segue con i fanti italiani Consalvo di Cordoba nell’attacco portato a Ripacandida: il centro è espugnato dopo alcune ore a seguito degli assalti condotti dai fanti biscaglini, tedeschi e galiziani. Negli stessi giorni si ammala di peste e muore a Melfi. |
CITAZIONI
-“Hom di gran core d’ingegno e di cerviello.” G. SENESE