FRANCESCO D’ESTE Marchese. Signore di Este e di Ariano nel Polesine. Nipote di Malatesta Malatesta.
1323 – 1384 (dicembre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura |
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Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1333 | |||||
Apr. | Ferrara | Chiesa |
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Emilia |
Agli ordini dello zio Rinaldo sconfigge i pontifici a Ferrara. Viene armato cavaliere alla fine dello scontro. |
1342 | |||||
Giu. | Lombardia | Sposa Caterina Visconti. | |||
1344 | |||||
…………. | Emilia |
Contrasta Filippino e Feltrino Gonzaga. |
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Nov. |
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Emilia |
Accompagna a Montecchio Emilia ed a Parma Obizzo d’Este. |
Dic. | Ferrara | Mantova |
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Emilia |
Filippino Gonzaga, che pure ha concesso un salvacondotto all’andata agli estensi, tende loro un’imboscata a Rivalta. Francesco d’Este sfugge alla cattura grazie alla valida difesa fatta dai mercenari tedeschi di Guilichino di Ranynberg. Rientra a Parma e ne è lasciato al governo da Obizzo d’Este. |
1345 | |||||
Mar. |
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Emilia |
A Parma per le esequie di Giovanni Quirico di San Vitale. |
Apr. | Ferrara | Rossi |
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Emilia |
Con l’aiuto di Giberto di San Vitale e di Bernardino da Cavriago doma in Parma una rivolta suscitata dai Rossi e dai ghibellini locali: molti dei rivoltosi sono impiccati, altri decapitati, molte donne sono bruciate vive perché si sono unite con i congiurati e si sono prese il carico di incendiare alcuni punti della città. |
Lug. | Ferrara | Milano |
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Emilia |
Esce da Parma e si indirizza su Noceto, caduta nelle mani dei viscontei; fronteggia gli avversari capitanati da Filippino Gonzaga fermi a Collecchio. Si accampa agli orti delle Cistelle ed a San Michele de’ Gatti: è sfidato a battaglia campale. I milanesi preferiscono ripiegare; sono battuti in alcune scaramucce dagli estensi. |
Ago. |
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Emilia |
Cattura 60 uomini a San Quirico; si fortifica a Sesso. Si sposta a Colorno e vi costruisce una bastia, rientra a Modena senza avere ottenuto alcun risultato di rilievo. |
1350 | |||||
Sett. |
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Emilia |
A Ravenna; con Aldobrandino d’Este accompagna Guido da Polenta a Ferrara. |
1352 | |||||
Apr. |
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Emilia e Veneto |
Alla morte di Obizzo d’Este chiede licenza e si allontana da Ferrara; si reca a Copparo con i suoi famigliari e da qui si dirige ad Adria e Chioggia provocando la reazione del nuovo marchese Aldobrandino d’Este. Quest’ultimo, per persuaderlo a rientrare, gli invia come ambasciatori Galeazzo dei Medici e Francesco Brunelleschi. |
………….. |
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Veneto |
La moglie, rimasta a Copparo, ordisce una congiura con Gerardo Marazzi per impadronirsi di Bondeno e della Porta di San Biagio a Ferrara: tutti i partecipanti del complotto sono scoperti e giustiziati sul Po da Bonifacio Ariosto, zio paterno di Aldobrandino. Francesco d’Este si reca a Padova ove trova assistenza dai carraresi. |
………….. | Rimini | Fermo |
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Marche |
A Rimini. Affianca Malatesta Malatesta contro Gentile da Mogliano. |
Ago. | Este | Ferrara |
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Romagna ed Emilia |
Con l’aiuto dei Malatesta e dei carraresi si porta per mare al porto di Primaro; ottiene il passo da Bernardino da Polenta e giunge all’improvviso ad Argenta con 500 cavalli e 4000 fanti. Occupa Portomaggiore e scorre fino a Voghenza; vi è un intervento del cardinale Egidio Albornoz. Dopo pochi giorni si ritira per una serie di concause che vanno da una malattia di Malatesta Malatesta, al fatto che i suoi seguaci in Ferrara non si sono mossi a suo favore. Anche Galeazzo dei Medici lo segue nel suo esilio dopo avere ceduto agli scaligeri il castello di Maiero. Francesco d’Este ripara a Rimini. |
1354 | |||||
………….. | Milano |
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Lombardia |
Milita al servizio del cardinale Giovanni Visconti che gli riconosce una provvigione mensile di 500 fiorini. |
Mag. | Milano | Lega |
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Emilia |
Muove da Parma con 2000 barbute e molti fanti contro l’esercito della lega comandato da Feltrino Gonzaga. |
Lug. |
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Emilia |
Esce da Bologna e punta su Modena. Costruisce un castello al ponte di Sant’Ambrogio sul Panaro, occupa Collegara e devasta il contado fino a Nizzola e Fossalta. |
………….. |
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Emilia e Lombardia |
Depreda il modenese ed il reggiano; assedia Reggio Emilia ed occupa i castelli di Fiorano Modenese, di Spezzano e di Guiglia. Penetra nel mantovano. |
1355 | |||||
Apr. |
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Emilia |
E’ inviato da Matteo Visconti contro Bologna, tiranneggiata da Giovanni Visconti da Oleggio. Si collega con Giovanni Pepoli. |
Giu. |
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Emilia |
Vince a Spezzano 2000 cavalli e 1000 fanti bolognesi che stanno assediando il locale castello. |
Lug. |
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Emilia |
Ottiene Crespellano, Borgo Panigale, Meldola e Casalecchio di Reno; toglie l’acqua a Bologna, tocca Corticella, Argile ed Argelato. |
Ago. |
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Emilia |
A Budrio, a Medicina ed ancora a Borgo Panigale; cerca di introdursi nottetempo in Bologna con 300 cavalli e 200 fanti. L’attacco è respinto da Giovanni Visconti da Oleggio. Francesco d’Este retrocede a Bazzano con 1500 barbute e pochi fanti e danneggia gravemente il territorio finitimo. Ritorna nel modenese e vi devasta Saliceto Buzzalino, San Marone, Baggiovara, Casinalbo, Castelnuovo; si accampa nel reggiano presso Torre del Vescovo (Cella). |
1356 | |||||
Mar. |
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Piemonte |
Esce da Alessandria con Giovanni di Bileggio ed irrompe nel Monferrato per conto di Galeazzo Visconti. |
Sett. |
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Emilia |
Al comando di 4000 barbute tedesche e borgognone giunge a Parma per fronteggiare il nuovo capitano della lega Astorgio Markwald, vicario dell’imperatore Carlo di Boemia, e la compagnia del conte Lando. I suoi uomini si rifiutano di combattere contro gli imperiali, loro connazionali. Francesco d’Este è così obbligato a restarsene inattivo e rinserrato nella città. I mercenari tedeschi sono trasferiti a Milano. |
Nov. |
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Capitano g.le | Lombardia |
Si unisce con Lodrisio Visconti e con Pandolfo Malatesta. Alla testa di 4000 cavalli e di molti fanti si allontana da Gallarate ed assale a Castano Primo il campo trincerato degli avversari. Promette ai suoi soldati paga doppia e mese compiuto in caso di vittoria; sono superate le fortificazioni del campo; il suo attacco viene respinto. Ripiega, assedia Castano Primo e si sfoga sui saccomanni fatti prigionieri: in un solo giorno ne sono impiccati 32. L’esercito della lega abbandona il contado per la mancanza di un regolare flusso di rifornimenti; si dirige su Magenta. |
Nov. |
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Lombardia |
Sorprende le forze dei collegati a Casorate Primo mentre stanno tentando di guadare nottetempo il Ticino per portarsi in salvo a Pavia. Il conte Lando, Astorgio di Markwald, Raimondo Lupo e Dondaccio da Piacenza sono sconfitti e fatti prigionieri. |
1358 | |||||
Mag. |
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Con la pace fra estensi e viscontei riacquista i beni che gli sono stati confiscati nel passato come ribelle ed ha il permesso di ritornare a Ferrara: sceglie, invece, di stabilirsi ad Este. |
1359 | |||||
Sett. | Milano | Bologna | Capitano g.le | Emilia |
Si trova nel bolognese con Andrea Pepoli; tocca la torre di Samoggia, Anzola dell’Emilia, Casalecchio di Reno. Vi costruisce una bastia nei pressi di quest’ ultima località; di seguito scorre fin sulle porte di Bologna e toglie l’acqua al canale che alimenta gli opifici della città. |
Dic. |
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Emilia |
Sempre per conto di Bernabò Visconti attacca nuovamente in Bologna Giovanni Visconti da Oleggio al comando di 3000 cavalli, 1500 ungheri, 4000 fanti e 1000 balestrieri. Attraversa il Panaro, si accosta al passo della Ceresa ed al guado di Maio, giunge a Panzano. Supera il fosso della Muzza sulla strada che da Nonantola porta a San Giovanni in Persiceto, ottiene a patti Crevalcore. Occupa Anzola dell’ Emilia, risale la via Emilia presso l’abbazia di Santa Maria in Strada e la vigilia di Natale si avvicina a Bologna verso Casalecchio di Reno e San Polo di Ravone. |
1360 | |||||
Feb. |
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Emilia |
Ottiene per trattato Castiglione. |
Apr. |
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Emilia |
Giovanni Visconti da Oleggio è costretto a cedere Bologna ai pontifici. |
Ago. | Milano | Chiesa |
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Emilia |
Incominciano a scemare le sue forze in campo di fronte ai pontifici del cardinale Egidio Albornoz nonostante che sia raggiunto da Anichino di Baumgarten: le defezioni lo obbligano a ritirarsi a Castelfranco Emilia. |
Ott. |
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Emilia |
Contrasta sempre i pontifici nel modenese. |
1361 | |||||
Apr. |
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Emilia |
Staziona ancora a Castelfranco Emilia con Bernabò Visconti e Francesco Ordelaffi (2000 barbute); assedia il castello di Piumazzo che gli si arrende a patti; muove su Borgo Panigale e vi fa grandi guasti, ha per trattato Monteveglio e Zappolino. |
………….. |
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Emilia |
Allorché Bernabò Visconti ritorna a Milano Francesco d’Este rimane sul Reno; nel contempo Francesco Ordelaffi impegna Bologna e la Romagna guerreggiando nelle vicinanze di Lugo. |
Lug. | Chiesa
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Emilia |
Viene sconfitto e fatto prigioniero nella battaglia di San Ruffillo dove ha il comando della retroguardia. Passa al servizio dei pontifici; gli è concesso per dieci anni il governo di Nonantola e di Bazzano. |
1367 | |||||
Apr. |
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Lombardia |
Si trova a Pavia; prende alloggio nella cittadella. |
1372 | |||||
Lug. | Milano | Monferrato |
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Piemonte |
Agli ordini di Gian Galeazzo Visconti attacca in Asti Ottone di Brunswick con Ruggero Visconti, Ambrogio Visconti, Giovanni Acuto e Jacopo dal Verme. Battuto sul fiume Adverse, dove ha il comando dell’ avanguardia, si unisce ancora con l’Acuto ed Ambrogio Visconti (6000 cavalli) per sfidare a battaglia il conte di Savoia, il re di Maiorca ed il principe di Galilea. Lo scontro non ha luogo perché i tre capitani viscontei non si mettono d’accordo sulla scelta del terreno. |
Sett. |
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Piemonte |
Deve retrocedere per la pressione degli avversari. |
1373 | |||||
Gen. | Milano | Chiesa | Emilia | Si collega con Corrado Lando per contrastare nel piacentino i pontifici capitanati da Giovanni Acuto e da Dondaccio da Piacenza. Non riesce ad opporsi con efficacia alle devastazioni apportate dagli avversari. | |
Mar. |
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Emilia e Lombardia |
Staziona nel piacentino. Con l’aiuto dei contadini di Veggiano e di Vigoleno si impadronisce del castello di Larzano, difeso da 25 fanti borgognoni e da molti terrazzani: il castello è distrutto e tre difensori sono impiccati per i piedi. Prosegue a depredare il piacentino; nessuna fortezza vuole arrendersigli nonostante l’esempio precedente. Si sposta nel bresciano. |
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Mag. |
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Lombardia |
Coglie di sorpresa a Montichiari le milizie capitanate da Ottone di Brunswick e dal conte Amedeo di Savoia. Nel combattimento vi sono 700 morti; fra i nemici sono catturati più di 500 cavalli. Giorni dopo è a sua volta sconfitto e fatto prigioniero da Giovanni Acuto a Gavardo sul fiume Chiese; salva nell’occasione dalla cattura Gian Galeazzo Visconti. Francesco d’Este è liberato da Niccolò d’Este che paga la sua taglia. |
………….. |
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Lombardia |
Ritorna a Milano. |
1384 | |||||
Dic. |
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Lombardia |
Muore a Milano. I funerali si svolgono a Pavia nella chiesa di San Pietro in Ciel d’Oro. E’ sepolto a Milano nella chiesa di Sant’Eustorgio fuori Porta Ticinese. |
CITAZIONI
-“Fu condottiere di grande riputazione nelle armi, ma uomo di molta fierezza e, alle volte, crudele coi suoi nemici.” LITTA