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FLACH DI RISACH/FLASCHEN VON RIESACH (Flaxen di Reisenbach, Flask von Rieschach, Flaxen di Riesach, Falco di Risach, Freccia di Risach, Frezza degli Scacchi) Di Costanza. Tedesco.
- 1390 ca.
Anno mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1367 | |||||
Mar. | Perugia | Chiesa | Maresciallo campo | Umbria | Combatte i pontifici agli ordini di Enrico Paher. Nominato maresciallo di campo, si trova a Ponte San Giovanni quando nelle vicinanze si colloca la Compagnia di San Giorgio comandata da Giovanni Acuto e da Ambrogio Visconti. Ha da Enrico Paher il comando di una schiera. Assalito dagli avversari si dà alla fuga con i suoi suoi uomini senza neanche abbozzare un tentativo di resistenza. Per tale fatto è sospettato di tradimento a favore del cardinale legato Egidio Albornoz, notoriamente nemico del comune di Perugia. |
1368 | |||||
……… | Impero | Milano | Lombardia | Milita al servizio dell’imperatore Carlo di Boemia contro il signore di Milano Bernabò Visconti. | |
Giu. | Chiesa | Perugia | Toscana | Agli ordini di Simone da Spoleto con Giovanni di Raten (200 cavalli) sorprende nei pressi di Arezzo Giovanni Acuto: il condottiero inglese è catturato con l’ambasciatore perugino Bindo Monaldi. L’avanguardia della compagnia nemica cade nell’ imboscata; intervengono poi i fanti aretini che colgono gli avversari in disordine e sbandati. Il condottiero inglese è presto liberato dietro il pagamento di un riscatto. | |
Ago. | Perugia | Chiesa | Umbria | Alla scadenza della ferma è contattato da Giovanni Acuto a Ponte Nuovo per passare per due anni agli stipendi dei perugini. Si reca ad Assisi con Giovanni di Raten ed è invitato a un pranzo da un ministro del papa Urbano V: il pontefice, appena viene a conoscenza della prossima defezione dei due capitani, cerca di catturarli per farli giustiziare. Informato del pericolo, si pone in salvo nel perugino. | |
1369 | |||||
Mar. | Impero | Siena | Toscana | Ritorna al servizio di Carlo di Boemia. Con Giovanni di Raten prende parte al vano tentativo di impadronirsi di Siena per conto dell’imperatore. | |
Apr. | Impero | Pisa | Toscana | Lascia Lucca e si dirige, sempre con il di Raten, a Ripafratta; tocca Castel Passarino, sul monte di Lupocaro e da qui scende in Val di Serchio di cui depreda il contado; fa prigionieri e razzia numeroso bestiame. Assale invano Ripafratta; decide di rientrare a Lucca forse per essere stato corrotto dagli avversari. Nella città un suo fratello uccide un nobile tedesco nella loggia; nascono disordini ed è dato l’ordine di arrestare il colpevole. Interviene con il Raten a favore del congiunto; si rifugia nel Palazzo di San Michele: l’imperatore dà l’ordine di assalire i due capitani che si arrendono nelle mani di alcuni cittadini perché le loro compagnie quel giorno sono lontane da Lucca. Si allontana dalla città senza problemi anche se nella zuffa restano sul terreno 14 morti e molti feriti. | |
Giu. | Comp. ventura | Siena | Toscana | Irrompe nel senese con Giovanni di Raten e Francesco Tedesco. Ai venturieri sono consegnati dal comune 1500 fiorini. | |
Lug. | Chiesa | Perugia | Umbria | Milita sempre con Giovanni di Raten. I 2 condottieri si accampano a Ponte Nuovo, nei pressi di Deruta. I perugini consegnano loro del denaro ed i 2 condottieri abbandonano il campo pontificio. | |
Ago. | Perugia | Chiesa | Umbria | I pontifici tentano di catturarli ad Assisi per poterli giustiziare. Sfuggiti entrambi ad ogni insidia si collegano con Giovanni Acuto che opera nel territorio di Assisi per conto dei perugini. Grazie all’intermediazione del signore di Cortona Flach di Risach e Giovanni di Raten ottengono dai senesi 2700 fiorini per astenersi dal danneggiare il loro territorio. | |
Sett. | Toscana e Umbria | Ha il compito di conquistare Castiglion Fiorentino: le opere protettive ed il numero dei difensori lo persuadono a trasferirsi nel contado di Cortona. Nel perugino con l’Acuto. | |||
Ott. nov. | Capitano g.le | Lazio | Con Giovanni di Raten (4000 cavalli) è inviato in soccorso dell’alleato Simonetto Orsini che, invece, ne ha chiesti 500. Quest’ultimo sospetta che i perugini vogliano estrometterlo dalle sue terre; prontamente si accorda con i pontifici. Flach di Riscah conduce i suoi uomini, I perugini si portano sotto le mura di Viterbo e vi fanno correre il palio delle meretrici. Il condottiero spinge poi le sue depredazioni fin sotto le mura aureliane di Roma senza mancare di devastare anche le terre dell’Orsini. Al termine delle operazioni viene nominato dai perugini capitano generale. Everardo della Campana non accetta di militare ai suoi ordini. Sorgono tumulti nel campo, soprattutto quando un milite di Concio degli Ubaldini ferisce un uomo del della Campana. I capitani delle 2 compagnie si radunano per affrontarsi. Prima che cali la sera è conclusa una tregua tra le parti. Il mattino seguente è siglata la pace. | ||
Dic. | Milano | Firenze | Toscana | Affianca l’Acuto nella battaglia di Cascina in uno scontro in cui sono disfatti i fiorentini agli ordini di Giovanni Malatacca. | |
1370 | |||||
Gen. | Perugia | Chiesa | Umbria | Agli inizi dell’ anno si pone in agguato nei pressi di Assisi nell’ attesa che i contadini lavorino sotto scorta nelle campagne. Irrompe da un bosco e sorprende gli avversari che sono tutti catturati: tra di essi si trova anche Francesco da Città da Castello al comando di 100 cavalli. Costui è fatto subito liberare da Enrico Paher, memore di un gesto di cortesia ricevuto in precedenza in un tumulto sorto in Città di Castello. | |
Mag. | Umbria | E’ scomunicato con Giovanni di Raten dal papa. Urbano V scrive anche ai vescovi di Costanza e di Augusta dove sono nati i due condottieri, perché la sentenza sia pubblicata nelle loro diocesi e che le terre da essi possedute siano sottoposte ad interdetto. | |||
Estate | Umbria | Si ribella ai perugini Castiglione di Golino in cui è entrato a nome dei pontifici il conte Gilberto della Serra. Flach di Risach si accampa nelle vicinanze e ne accetta la resa a patti (con la consegna di 400 fiorini) a meno che non giungano soccorsi ai difensori entro il termine di 5 giorni. Gli avversari deludono le sue attese e riforniscono il castello di truppe e di tutto il necessario. | |||
Autunno | Umbria | Affronta i pontifici a Corciano. | |||
1373 | |||||
Lug. | Perugia | Umbria | Con Giovanni di Raten ancora una volta agli stipendi dei perugini. | ||
1382 | Austria | Padova | Veneto | Introduce vettovaglie in Treviso che è assediata dai carraresi; fa parte di un’ambasciata ducale. Esce dalla città per scorrere senza grandi successi nel padovano. | |
1390 | Muore. |
CITAZIONI
-“Poi cavalcando prima che calasse/ Messer Giovanni Agudo, e sua compagna/ Da le montagne al piano giù da le Chiasse,/ Uscì el popol mio alla campagna/ Da fuor de Porta buia a la difesa,/ Poi gionse Misser Flacche de Lamagna,/ Contro di cui non poté far contesa:/ sconfitto fo, e tutta sua brigata/ Con grande mio onore allor fo presa.” B. DI GORELLO
-Con Giovanni di Raten, Corrado Lando, Lucio Lando, Everardo Lando, Everardo della Campana “Their names are obscure today, but they were well known and much in demand in the middle decades of the fourteenth century.” CAFERRO
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