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FEDERICO GONZAGA Di Mantova. Marchese di Mantova.
Figlio di Ludovico Gonzaga; padre di Francesco Gonzaga e di Giovanni Gonzaga; fratello di Giovanni Francesco Gonzaga e di Rodolfo Gonzaga; cognato di Francesco Secco.
1441 (giugno) – 1484 (luglio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
……… | Lombardia | Allievo dalla prima infanzia di illustri maestri, tra i quali si ricordano due scolari di Vittorino da Feltre, Ognibene Bonisoli ed il Platina. | |||
1452 | Emilia | A Ferrara, a rendere omaggio all’imperatore Federico d’Austria di passaggio nella città. | |||
……….. | Campania | Giovanissimo, con l’aiuto della madre fugge da Mantova per non obbedire al padre che vuole farlo sposare contro la sua volontà con una figlia del duca di Baviera: il suo gesto è probabilmente legato al suo amore per una donna plebea. Si reca a Napoli; rientra infine a Mantova ed è perdonato su intercessione della madre. | |||
1458 | |||||
Ago. | Lombardia | Si incontra a Lodi ed a Milano con l’erede al ducato Galeazzo Maria Sforza. | |||
1462 | |||||
Apr. | Lombardia | In visita a Milano. Si vede nuovamente con Galeazzo Maria Sforza. | |||
1463 | |||||
Feb. | Lombardia | A Milano in visita ufficiale con il padre Ludovico. E’ accolto a Lodi da Filippo Maria Sforza, da Galeazzo Maria Sforza, da Gaspare da Vimercate e da Sacramoro Visconti. Il conte di Locarno Franchino Rusca gli fa avere in dono un cinghiale, 2 camosci, un capriolo, 4 lepri e 4 paia di pernici. In uno dei tanti colloqui ufficiali gli è regalata una cavalcatura da Galeazzo Maria Sforza. A fine mese prende parte ad una festa di carnevale organizzata in onore dell’ambasciatore del re d’Ungheria e dell’ ambasciatore del re di Napoli Antonio Cicinello. | |||
Giu. | Si sposa con Margherita di Wittelsbach, figlia del duca Alberto di Baviera. | ||||
1467 | |||||
Gen. | Lombardia | A Milano con il fratello Giovanni Francesco. I due sono segnalati andare a cavallo nel giardino dietro il castello di Porta Giovia. | |||
1468 | |||||
Apr. | Lombardia | A Revere, a causa della peste nel mantovano. | |||
Giu. | Lombardia | Lascia Revere e si reca a Milano in occasione del matrimonio del duca Gian Galeazzo Sforza con Bona di Savoia. | |||
1469 | |||||
Gen. | Emilia | A Ferrara, per i festeggiamenti dati in onore dell’imperatore Federico d’Austria. | |||
1470 | |||||
Apr. | Milano | E’ condotto dal duca di Milano Galeazzo Maria Sforza con il padre Ludovico. La sua provvigione è stabilita in 4000 ducati. | |||
Sett. | Lazio Toscana e Lombardia | Si porta da Roma a Mantova. Nella sua fermata a Firenze le autorità gli fanno alcuni doni consistenti in scatole di cera, pollame e biada. | |||
1473 | |||||
Sett. | Lombardia | Accoglie a Borgoforte il cardinale Pietro Riario in visita a Mantova. | |||
1474 | |||||
Estate | Chiesa | C. di Castello | Umbria | Milita per i pontifici. Prende parte all’assedio di Città di Castello. | |
1476 | |||||
Sett. | Mantova | Ferrara | Emilia | Aiuta il cugino Niccolò d’Este nella sua azione diretta ad impadronirsi della signoria di Ferrara ai danni del duca Ercole d’Este. | |
Dic. | Lombardia | All’uccisione in Milano di Galeazzo Maria Sforza raggiunge Marcaria con alcune schiere onde assicurare i confini del ducato milanese. | |||
1477 | |||||
Ott. | Emilia | Si incontra a Scandiano con Ercole d’Este. | |||
1478 | |||||
Gen. | Trentino Veneto e Lombardia | A Trento con la moglie Margherita di Wittelsbach; nel ritorno si ferma a Verona per la festa del palio; è accolto con tutti gli onori dalle autorità locali. Ritorna a Revere, sempre a causa della peste. | |||
Dic. | Milano | Lombardia | E’ chiamato dal duca di Milano a fronteggiare gli svizzeri che minacciano Bellinzona: il suo intervento non si rivela necessario per il ritiro degli avversari. | ||
1479 | |||||
Apr. | Firenze | Chiesa Napoli | Lombardia Emilia Liguria | Ottenuti 35000 ducati dagli sforzeschi, esce da Mantova con 2000 cavalli e 500 fanti; tocca Reggio Emilia e Sassuolo; attraversa il lucchese ed il pistoiese e si ferma nel territorio di Sarzana per ostacolare i movimenti di Roberto da San Severino e di Ludovico Sforza. | |
Giu. | Toscana | Prende parte alla conquista del castello di Casole d’Elsa. Sorge fra gonzagheschi da un la lato e le truppe di Ercole d’Este dall’altro un forte diverbio per la divisione del bottino. La lite si conclude in un aspro scontro fra le milizie di entrambi gli schieramenti. | |||
1480 | |||||
Giu. | Lombardia | Eredita il marchesato alla morte del padre. Ne continua la politica allineata a quella del duca di Milano. Nel governo si avvale dell’operato di Eusebio Malatesta, mentre il comando delle truppe è affidato al cognato Francesco Secco, marito della sorella Caterina. | |||
1481 | |||||
Gen. apr. | Veneto ed Emilia | A fine gennaio la figlia Chiara si sposa con il duca Giberto di Montpensier. Ad aprile si riavvicina agli estensi. Si reca a cavallo a Ficarolo; vi è accolto con il bucintoro dal duca Ercole d’Este. In visita a Ferrara. | |||
1482 | |||||
Apr. | Milano | Venezia | Luogotenente ducale 60 uomini d’arme | Veneto | Invia la sua compagnia di uomini d’arme a sorvegliare i passi di Polesella e di Corbola sul Po. |
Mag. | Lombardia | Si trova ad Ostiglia con Federico da Montefeltro. Alla notizia che Roberto da San Severino ha fatto costruire in due giorni una strada di oltre sette chilometri su un argine e su ponti attraverso gli acquitrini del Polesine tra l’Adige ed il Po, fa tagliare ad Ostiglia il secondo fiume per inondare le terre della Serenissima. Roberto da San Severino risponde con il taglio di un altro argine per cui le acque rifluiscono nel Po. | |||
Giu. | Emilia | Staziona a Stellata con Federico da Montefeltro. Fa tagliare l’argine sinistro del Mincio per distogliere Roberto da San Severino dall’ assedio di Ficarolo. | |||
1483 | |||||
Gen. | Milano Chiesa | Venezia | 150 lance | Emilia | Gli è concessa una provvigione di 36000 ducati in tempo di pace e di 70000 in tempo di guerra. A Ferrara con il duca di Calabria Alfonso d’Aragona. |
Feb. | Lombardia | A Cremona, per un consiglio di guerra con Ludovico Sforza e Niccolò d’Este. Viene segnalata la sua presenza a Borgofranco, a Revere ed a Ostiglia. | |||
Mar. | Milano | Rossi | Capitano g.le della lega | Lombardia | Il duca di Milano gli fa recapitare a Mantova il bastone del comando da Luigi da Terzago; gli è pure consegnato del denaro per raccogliere truppe. Affronta i Rossi nel parmense. |
Apr. | Apre le ostilità con i veneziani. | ||||
Ago. | Lombardia | Attraversa l’Oglio a Seniga; ottiene a patti tale località con Gottolengo. Giunge a Calvisano e ritorna a Mantova perché ammalato: il comando passa a Francesco Secco. | |||
Sett. | Lombardia | Gaspare da San Severino scorre nel mantovano: Federico Gonzaga si lamenta di tale fatto con la Serenissima perché il marchesato di Mantova non è in guerra con i veneziani. Gli sono rifusi i danni subiti. Ciò non impedisce a Federico Gonzaga di dichiarare poco dopo, ufficialmente, aperto il conflitto con i veneziani anche come marchesato. All’assedio di Asola. | |||
Ott. | Lombardia | Gli è consegnata dagli alleati Asola, conquistata dal duca di Calabria Alfonso d’Aragona. Federico Gonzaga affida a Giovanni da Padova il compito di ripristinare le strutture difensive danneggiate nel corso delle operazioni. | |||
1484 | |||||
Gen. | Lombardia | A Milano, per un consiglio di guerra. | |||
Lug. | Lombardia | Muore a metà mese nel castello di Mantova. E’ sepolto nella chiesa di San Francesco. Ritratto di Lorenzo Costa (palazzo di San Sebastiano), di Francesco Bonsignori e di Raffaello Sanzio (Camera della Segnatura a Roma). E’ pure raffigurato nella “Camera Picta” di Andrea Mantegna nel castello di San Giorgio di Mantova. Vi compare viso a viso con l’imperatore Federico III. Fa erigere dall’architetto Luca Fancelli la Domus Nova del Palazzo Ducale con la facciata rivolta verso il lago e costruire a Marmirolo un palazzo per la villeggiatura. |
CITAZIONI
-“Nella sua vita familiare ebbe grandi dolori. Fu oggetto di un tentativo di avvelenamento da parte di fratelli..Lasciò ricordo di sé come fine intenditore di lettere ed arti e come stratega.” CONIGLIO
-“Egli era Capitano valoroso, ed ornato di virtù, e prudenza, per la cui prestanza, essendo general capitano dei Milanesi, in molte guerre nell’Italia erasi adoperato.” SANUDO
-“Costui fu degnissime home in al fate dell’arma, che certe volte fu capitanio del duca di Milano et aveva uno delicatisine insegne; et etiam era uno home molte misericordiose et amava molte al culto divino.” BERNARDI
-“Fece assai cose da huomo saggio, e prode, tanto ne’ tempi della pace, quanto alla guerra..Sopra ogni cosa l’ozio gli dispiacque. verso gli huomini virtuosi fu humano, e liberale, cortese, e splendido co i forestieri.” ALBERTI
-“Hè homo grosso con colo curto e occhi eminenti.” ZAMBOTTI
-“Meritò ogni lode, provido, sagace, intento al ben publico e amatore de’ suoi sudditi.” EQUICOLA
-“Riuscì pietoso, letterato, armigero, liberale, prudente, giusto.” LOSCHI
-“Fu illustre capitano.” MAZZELLA
-“Huomo illustre nell’armi..Fece assai cose da huomo saggio e prode tanto ne’ tempi della pace quanto della guerra.” SANSOVINO
-“Sì è gobo, cortexo e piacevolo.” SCHIVENOGLIA
-“Fu il marchese Federico maggiore dell’invidia e d’ogni lode, né meno memorabile per l’arti della pace che della guerra.” MAFFEI
-“Il quale si portò da uomo saggio in guerra; e fu capitano della gente d’arme del duca di Milano. Fu tanto amatore de’ suoi sudditi, che li soccorreva con proprj danari senza alcun utile, purché gli paressero idonei alla mercatanzia. Era soprattutto nemico dell’ozio; mostravasi verso le persone virtuose cortese, e liberale coi forestieri.” MAINARDI
-“Gli insegnamenti di Vittorino da Feltre ne avevano fatto un uomo colto e raffinato, capace di distinguersi nel maneggio delle armi, nonostante fosse afflitto dalla gibbosità malatestiana. Doveva godere delle simpatie di Andrea Mantegna, dal momento che nella celebre Camera Picta il maestro patavino fece il possibile per mascherarne la malformazione: lo ritrasse, infatti, con le spalle nascoste dai drappeggi di una ricca giornea, mentre nel raffigurare tutti gli altri Gonzaga si dimostra assai più impietoso…Rimase per tutta la vita al soldo dei duchi di Milano, che ne apprezzavano le indubbie attitudini marziali. la sua breve esistenza non fu molto felice: affanni e disgrazie si accanirono contro questo gentile Gonzaga, a cominciare da una congiura in famiglia.” BRAGLIA
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