Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
FEDERICO DI VALLELONGA/FEDERICO DA BRESCIA (Federico Lavellolongo, Federico di Vallongo, Federico di Brescia) Di Brescia.
- 1373 (agosto)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1369 | |||||
Ago. dic. | Siena | Santa Fiora | Capitano di guerra | Toscana | Esce nottetempo da Siena con molti cavalli, fanti e 300 balestrieri per assalire i conti di Santa Fiora che si sono ribellati al comune. Assedia il castello di Arcidosso. A settembre Costruisce un battifolle; danneggia il contado finitimo; i difensori sono costretti alla resa ai primi di dicembre. Assedia Scansano dove molti sono i morti d’ambo le parti. Alla fine della campagna rientra a Siena; il comune gli dona una cavalcatura del valore di 150 ducati. |
1370 | |||||
…….. | Toscana | E’ scacciato da Siena dai cittadini. E’ derubato dei suoi beni. | |||
…….. | Firenze | ||||
1371 | |||||
Feb. | Comp. ventura | Firenze | Toscana | Licenziato dai fiorentini, si accampa con Lucio Lando nei pressi di Firenze. Costringe la repubblica a versare ai venturieri 10000 fiorini: il danno complessivo subito dai fiorentini ascende nella realtà a 50000 fiorini se si considerano anche le devastazioni apportate dalla sua compagnia al territorio. | |
Mar. | Comp. ventura | Siena | Toscana | Si collega sempre con il Lando e Giovanni di Raten per infestare il senese colpito dalla carestia. Il Vallelonga giunge fino alla torre di Sant’ Antonino; si attenda tra i mulini della Badessa e Santa Maria del Poggiolo; fa prigionieri e dà alle fiamme a case e palazzi fino a Fonte Becci. Sempre vettovagliato dai fiorentini, tocca Santa Maria di Pilli, Vella al Piano, ritorna alla Ficarella e si inoltra a Monistero incendiando tutto ciò che si trova fino a Montecchio. Nella continuazione della scorreria giunge a Presciano; si ritira a Castelnuovo Berardenga allorché viene affrontato da 4000 armati. E’ poi a Monte Sante Marie, nei pressi di Asciano, ed assale Cuna. E’ raggiunto un accordo con il comune per il quale gli sono riconosciuti 8000/10000 fiorini e venti moggia di pane (valore, 372 fiorini): invia due trombetti a Siena per ratificare l’accordo. Costoro sono uccisi dagli abitanti davanti alla Porta Nuova. I senesi escono in gran numero dalla città ed assalgono i venturieri, ne catturano 200 e li ammazzano tutti dopo la loro confessione che mandanti della cavalcata sono stati i fiorentini. E’ stata infatti loro promesso un grosso (una moneta d’argento) per ogni casa data alle fiamme ( nella scorreria ne sono state incendiate più di duemila). | |
Mag. | Comp. ventura Ferrara | Pisa Milano | Toscana Emilia | Ottenuti dai pisani 7000 fiorini stipula una condotta di venti giorni con il marchese di Ferrara Niccolò d’Este (10000 fiorini) con l’obiettivo apparente di combattere i viscontei, reale di togliere Reggio Emilia a Feltrino Gonzaga. Si introduce nella località con il Lando, se ne impadronisce e la vende al Bernabò Visconti per 60000 ducati. | |
Giu. | Monferrato | Mlano | Emilia e Piemonte | ||
Sett. | Padova | Venezia | Veneto | E’ nominato podestà di Padova. mantiene tale incarico fino alla morte. | |
1372 | |||||
Lug. | Veneto | Partecipa ad un consiglio di guerra con Bonifacio, Simone ed Antonio Lupo, Rizzardo di San Bonifacio, Bernardo e Ranieri Scolari e Francesco da Carrara. | |||
Nov. | Veneto | Prende parte alla difesa della riviera da Monselice al Bassanello allorché Rinieri da Baschi depreda i Colli Euganei. | |||
1373 |
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Feb. | Veneto | Si unisce con Giovanni da Peraga, si porta a Cittadella con molti padovani ed ungheri; è quindi a Bassano del Grappa per congiungersi con Arcuano Buzzaccarini; cavalca nel trevigiano verso il Montello dove fa numerosi prigionieri e razzia molto bestiame. Uomini e prede sono condotti a Cittadella. Scorre ancora verso Asolo e dà alle fiamme i mulini del contado. Attacca pure la località alla cui difesa si trova Tommaso da Castelnuovo con 50 lance: espugna il centro e lo dà alle fiamme. | |||
Mar. | Veneto | Attraversa il Piave ed entra nel cenedese (Vittorio Veneto), nel Montello ed a Valmareno che mette parimenti a ferro e fuoco: 2000 sono i prigionieri (condotti a Padova) ed ancor maggiore è il numero dei capi di bestiame predati. | |||
Apr. | Veneto | Esce da Padova con Federico di Mathelor, Simone e Bonifacio Lupo, Francesco da Carrara alla testa di 1600 cavalli; per strada si incontra con Benedetto e Stefano Unghero, raduna 4000 guastatori, comincia a fare scavare un fossato da Curano a Camponogara e costruire una bastia a Lova ultimata in sette giorni. Alcuni sabotatori veneziani riescono ad incendiare i suoi alloggiamenti e quelli di Bonifacio Lupo, di Giovanni Peraga e di Arcuano Buzzaccarini: le truppe veneziane di guardia alla bastia di Serraporci presso Campagna Lupia, ne escono per una sortita. Sono respinti dai carraresi per il pronto intervento di Stefano Unghero. | |||
Mag. | Veneto | Lascia Padova per la Porta di Ognissanti (Portello) sempre con Bonifacio Lupo, Marsilio e Francesco da Carrara: si accampa a Boion dove il giorno seguente giunge anche il voivoda Stefano di Transilvania con i suoi uomini. Si dà inizio alla costruzione di un nuovo fossato. | |||
Sett. | Veneto | Ammalatosi è condotto a Padova dove muore ai primi del mese dopo essersi confessato. E’ sepolto con solenni esequie nella chiesa di Sant’Antonio, nell’atrio che dalla basilica conduce al primo chiostro. |
CITAZIONI
-Epigrafe che compare nel monumento eretto in suo onore “Rector in officiis magnus Romaeque Senator/ Electus probitate animi Federicus in armis/ Strenuus iste fuit miles, pius atque severus/ De Lavellongo, novit quem Brixia natum./ Ossea pars saxo clausa est, mens gaudet in astris./ Famosum maritus nomenque celebre relictum./ MCCCLXXII Indic. decimi die prima/ De mense Septembris”
Fonte immagine in evindeza: wikipedia