Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
FEDERICO DA MONTEFELTRO Ghibellino. Conte. Signore di Urbino, Pisa, Cagli e Fano. Padre di Nolfo da Montefeltro e di Niccolò da Montefeltro, cugino di Speranza da Montefeltro.
- 1322 (aprile)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
……………. | Viene scomunicato con il padre Guido da Montefeltro. | ||||
1295 | E’ assolto con il padre da ogni censura ecclesiastica. | ||||
1298 | |||||
Giu. | Ghibellini | Imola | Romagna | Dopo la conquista di Imola da parte di Maghinardo da Susinana e di Galasso da Montefeltro è nuovamente colpito da interdetto del legato apostolico della Marca Guglielmo Durand. La sentenza è cassata dal papa allorché Bonifacio VIII ha bisogno dell’aiuto dei ghibellini per espugnare Palestrina feudo dei Colonna. | |
1299 | Toscana | Podestà di Arezzo. | |||
1300 | |||||
Mag. | Ghibellini | Gubbio | Umbria | Con Galasso da Montefeltro, il conte di Ghiaggiolo Uberto Malatesta ed Uguccione della Faggiuola entra in Gubbio per il Monte di Sant’Ubaldo. | |
Giu. | Gubbio | Chiesa Perugia | Umbria | Resta a Gubbio un mese. La reazione della curia non si fa attendere. E’ scacciato dalla città dall’ intervento congiunto di Cante Gabrielli e dei perugini. | |
1301 | |||||
Feb. | Romagna | Prende parte a Ravenna al parlamento generale indetto dal conte di Romagna, il cardinale Matteo di Acquasparta. Con Federico da Montefeltro si trova anche Maghinardo da Susinana. | |||
Mag. | Cesena | Fuoriusciti | Romagna | Ricopre in Cesena (dall’anno precedente) l’incarico di capitano della città con Uguccione della Faggiuola e Ciappettino degli Ubertini. Viene scacciato dalla città con gli altri ghibellini da Raule dei Mazzolini. | |
1302 | |||||
Ott. | Arezzo | Cesena | Romagna | E’ podestà di Arezzo. Con Uguccione della Faggiuola accorre in soccorso di Bernardino da Polenta. Nominato viceconsole dell’ arcivescovo, con abitanti di Ravenna e di Cervia pone l’assedio a Cesena, occupa i castelli del contado con l’eccezione di Roversano e di Fermignano, abbatte il castello che difende il porto di Cesenatico e fa interrare il porto. | |
1303 | Arezzo | Firenze Siena | Toscana | Affronta i guelfi neri di Firenze con i ghibellini ed i guelfi bianchi. Con Ciappettino degli Ubertini sostituisce Uguccione della Faggiuola nella podesteria di Arezzo quando costui rivela qualche esitazione nel combattere gli avversari; sconfigge fiorentini e senesi a Cennina. | |
1304 | |||||
Primavera | Podestà di Arezzo. Muove contro i fiorentini. | ||||
Lug. | Toscana | Investe Firenze, contro la quale ha fatto confluire ingenti forze dalla Romagna, da Bologna ed i guelfi bianchi toscani agli ordini di Aghinolfo di Romena. Baschiera della Tosa penetra nei borghi della città fino a piazza San Giovanni con due giorni in anticipo sul convenuto senza aspettare l’arrivo delle masnade aretine del Montefeltro e di quelle pistoiesi di Tolosato degli Uberti: l’attacco è così facilmente respinto da Cante Gabrielli. Molti sono gli uccisi; i prigionieri sono impiccati nella piazza di San Gallo. | |||
……………. | Todi | Guelfi | Toscana ed Umbria | Esce da Pisa per dirigersi verso l’Umbria al fine di prestare soccorso ai ghibellini di Todi. | |
1305 | |||||
……………… | Chiesa | Rimini Firenze | Marche | Affianca il cardinale legato Napoleone Orsini contro Pandolfo Malatesta che, alla morte del papa Bonifacio VIII, si è impadronito di Fano, Senigallia e Fossombrone. | |
Dic. | Marche | Federico da Montefeltro fa parte con i comuni di Fabriano, di San Severino Marche e di Matelica, degli “Amici della Marca” capitanati dal cugino Speranza; occupa Serrungarina e Montecampanaro dove è chiamato dai nobili fanesi. | |||
1306 | |||||
Lug. | Marche | Conquista Fano; poco dopo Pandolfo Malatesta deve abbandonare anche Pesaro e Senigallia. Federico da Montefeltro compie un’incursione nel maceratese e si presenta sotto le mura del capoluogo. Dalla città esce il podestà Berardo da Varano. Deve ritirarsi. Nell’anno si impadronisce di Urbino di cui manterrà la signoria fino alla morte. | |||
……………… | Romagna Toscana | Lascia la Romagna per sostenere il cardinale Napoleone Orsini ai danni dei fiorentini; per strada è molestato dalle milizie di Malatestino Malatesta che, con i riminesi ed i cesenati comandati da Uberto Malatesta, tentano di ostacolarlo a Montevecchio. | |||
1307 | |||||
Giu. | Chiesa | Firenze | Marche e Umbria | Accorre in aiuto del legato pontificio, il cardinale Napoleone Orsini favorevole ai ghibellini. Con Speranza da Montefeltro muove verso Arezzo; vince i Malatesta ad Uffogliano in Val Marecchia; si congiunge con i ghibellini dell’alta valle del Tevere, con i Tarlati, gli Ubaldini ed il cardinale Orsini. Si impadronisce di Città di Castello; combatte i fiorentini allestendo un esercito di 2500 cavalli e di 10000 fanti. L’azione non si conclude per la mancanza di volontà offensiva. | |
Ago. | Urbino | Rimini | Romagna | Con Ciappettino degli Ubertini soccorre gli Ordelaffi impegnati ad occupare Bertinoro ai danni dei Malatesta. Infligge gravi perdite agli avversari. | |
1308 | |||||
Apr. | Forlì | Cesena | Toscana Romagna | Costretto ad abbandonare Arezzo, riprende l’iniziativa in Romagna; con Scarpetta Ordelaffi, forze imolesi, faentine e forlivesi attacca Cesena dove è sempre podestà il conte di Ghiaggiolo. Irrompe nella Valle di San Vittore e dà il guasto al territorio. | |
Ago. | Romagna | Si addiviene ad una pace generale tra ghibellini e guelfi con la liberazione dei rispettivi prigionieri. | |||
……………. | Capitano g.le | Marche | Viene nominato capitano generale della lega ghibellina per contrastare i guelfi comandati da Poncello Orsini e da Ubertino de Salis. | ||
1309 | |||||
Mar. | Toscana | E’ eletto podestà di Pisa. mantiene tale incarico per il quinquennio successivo fino al 1313. | |||
…………… | Umbria | Con la mediazione dei perugini conclude la pace con Città di Castello. | |||
Giu. | Chiesa | Ancona | Marche | Alla testa degli “Amici della Marca”, di Jesi, Osimo, San Severino Marche, Rocca Contrada (Arcevia) e di Camerino coadiuva il rettore della Marca Raimondo d’Attone contro Ancona. Le truppe avversarie sono sconfitte tra Chiaravalle e Camerata Picena; tra i nemici, comandati da Poncello Orsini, restano sul terreno 4000 uomini ed altri 1000 sono catturati. | |
1310 | Impero | Firenze | Capitano g.le | Toscana | Va incontro con il cugino Speranza all’imperatore Enrico di Lussemburgo; nell’esercito imperiale il Montefeltro ha il comando supremo dei contingenti italiani. |
1312 | |||||
Sett. | Toscana | Fronteggia i fiorentini alla testa di 500 cavalli e di 10000 fanti. Con la vittoria degli imperiali ad Incisa in Val d’Arno Federico da Montefeltro è in grado di può riprendere l’iniziativa; devasta Santa Margherita a Montici e le colline attorno a Fiesole, si colloca a San Casciano in Val di Pesa con il cugino Speranza. | |||
Dic. | Toscana | Con Uguccione della Faggiuola e Roberto di Fiandra (700 cavalli) si impossessa in Val d’Elsa del castello di Casole d’Elsa. Vi viene subito assediato da fiorentini e senesi. | |||
1313 | |||||
Gen. | Toscana | Esce dal castello di Casole d’Elsa approfittando della rilassata vigilanza delle truppe che lo assediano. Ripara nel campo imperiale. | |||
Feb. | Toscana | A Pisa; presenzia alla cerimonia in cui l’imperatore bandisce come ribelli molti abitanti di Firenze. E’ riconfermato da Enrico di Lussemburgo come vicario della città. | |||
……………. | Umbria | Molesta in Umbria il contado di Città di Castello. | |||
Giu. | Toscana | lascia Pisa per divenire vicario imperiale di Arezzo. | |||
Ago. | Toscana | Sempre con Uguccione della Faggiuola raggiunge a Montaperti Enrico di Lussemburgo con 200 cavalli, 2000 fanti aretini e molti ghibellini della Val d’Ambra. Dà il guasto al territorio finitimo. Alla morte dell’imperatore che avviene nella maremma senese a Buonconvento, l’esercito imperiale si sbanda. Il Montefeltro si porta immediatamente ad Arezzo con un ingente bottino. La maggior parte del bestiame razziato viene, tuttavia, perso durante la marcia. | |||
1314 | Toscana | Ricopre sempre il ruolo di vicario imperiale di Arezzo. | |||
1315 | |||||
Gen. giu. | Ghibellini | Ancona Macerata | Marche | A gennaio viene eletto a Cingoli capitano degli “Amici della Marca” (Osimo, Fabriano, Recanati, San Severino Marche, Matelica, Cingoli, Serra San Quirico, Corinaldo, Montenovo, /Ostra Vetere, Montecassiano, Montemilone/Pollenza e Monterubbiano). L’operato dei ghibellini consiste in un crescendo di violenze ai danni di Ancona, Macerata e di altre terre. Gli “Amici” vengono messi al bando dalla curia. Fanno parte della lega ghibellina anche Rinaldo di Brunforte, Lomo da Jesi, Lippaccio da Osimo, Tommaso Chiavelli, Contuccio della Genga, Mizia di Corinaldo, Appigliaterra di Cingoli. | |
1316 | Ghibellini | Rimini Napoli | Romagna | Si scontra con gli angioini e Malatestino Malatesta. Presto stipula una tregua con quest’ultimo. | |
1317 | Urbino | Chiesa | Marche | Sottrae con la forza ai guelfi Recanati, Urbino, Cingoli e Fano. Con i ghibellini di Fermo e di Fabriano espugna nei pressi di Urbino Castelcavallino occupato in precedenza dai Malatesta; invade il maceratese e ne danneggia il territorio abbattendo piante, bruciando raccolti e case. Ottiene anche Cagli per trattato; assedia nella rocca il podestà Muzio Gabrielli. E’ condannato in varie riprese con Guido e Speranza da Montefeltro dal rettore della Marca. Attaccato dai perugini comandati da Oddo Oddi è costretto a cedere la località al nuovo pontefice Giovanni XXII. | |
1318 | |||||
Giu. | Marche | Promette al rettore della marca d’ Ancona Amelio di Lautrec di restituire i castelli di Primicilio e di Pietralata e di riammettere in Urbino gli esuli guelfi. | |||
Sett. | Urbino | Chiesa | Marche | Il rettore della Marca promuove una lega guelfa tra le città di Camerino, di San Severino Marche e di Matelica contro gli “Amici della Marca” ed i conti di Urbino. Federico da Montefeltro apre le ostilità contro Berardo da Varano, occupa e saccheggia Apiro con i fuoriusciti di Jesi. E’ dichiarato eretico ed idolatra ed è colpito da interdetto con il cugino Speranza: per tutta risposta scaccia da Nocera Umbra il conte Bernardino da Marsciano, entra nottetempo in Cagli e ne espelle il podestà Cantuccio Gabrielli. La città viene messa orrendamente a sacco. | |
……………… | Marche | Cavalca nel maceratese e ne mette a ferro e fuoco tutto il contado; si impadronisce di Cingoli ed assieme a Lippaccio da Osimo occupa Fano. Soccorre in Castelleone Scattone di Brunforte, ivi assediato dai pontifici. | |||
1319 | |||||
……………… | Marche | Amelio di Lautrec ed il giudice generale della Marca Niccolò da Reggio condannano Federico da Montefeltro per l’eccidio di Cagli al pagamento di 10000 lire ravennati ed alla confisca dei beni. E’ dichiarato ribelle allo stato della Chiesa. Il condottiero lascia Cagli; prima di allontanarsi dalla città pretende dagli abitanti 630 lire a saldo delle paghe dei suoi uomini. | |||
……………… | Umbria | Con i ghibellini marchigiani e quelli di Spoleto scaccia da Spoleto i guelfi locali, dei quali molti sono uccisi ed altri imprigionati. Gli vengono contro i perugini ed i guelfi toscani, guidati dal governatore del ducato Rinaldo di Sant’Artemia. | |||
Sett. | Umbria | Con il vescovo di Arezzo Guido Tarlati aiuta Muzio di Francesco e Vanni da Poppi (podestà di Assisi) a scacciare i guelfi anche da quest’ultima città; i ribelli, spinti da Muzio di Francesco, si appropriano del tesoro di San Francesco e si impossessano di numerosi oggetti preziosi che saranno venduti sui mercati di Arezzo, di Firenze e di Fabriano per 14000 fiorini. | |||
Nov. | Umbria | Invia 600 cavalli a Muzio di Francesco per sollevare Spoleto e Nocera Umbra contro gli ecclesiastici. Con la cattura del balivo della curia generale del legato Buonagrazia da Parma e del figlio di costui Gerarduzzo (gettati in carcere, costoro hanno lingua, orecchi e naso mozzati) il Montefeltro è condannato dal pontefice ad una multa di 100000 marchi. | |||
1320 | |||||
Gen. | Marche | Combatte Ancona. Gli sono inviati dal vescovo di Arezzo Guido Tarlati 5 bandiere di cavalli agli ordini di Tarlatino Tarlati. Il papa Giovanni XXIII incarica un inquisitore francescano, frate Lorenzo di Mondavio, di istruire un processo per eresia nei suoi confronti, in quelli dei fratelli Lippaccio ed Andrea Guzzolini dii Osimo e di alcuni ribelli di Recanati. Si imputa in particolare a Federico da Montefeltro di avere confezionato due idoli, uno in forma di prelato ed un altro di guerriero, e di costringere la popolazione ad adorarli. Altre accuse riguardano intemperanze verbali, affermazioni inaccettabili sulla mortalità dell’anima, un profondo spirito anticlericale arrivato al punto tale di avere dato alle fiamme pubblicamente l’effigie dell’arcivescovo di Ravenna. | |||
……………… | Marche e Umbria | Piomba su Urbino; fa ribellare Assisi; libera Spoleto dall’assedio dei perugini guidati dal governatore del ducato di Spoleto Rinaldo di Sant’Artemia. | |||
Ott. | Marche | Viene ancora scomunicato con il cugino Speranza perché non vuole restituire allo stato della Chiesa la città di Urbino ed i castelli del contado. E’ definito dai pontifici “hereticus manifestus et hidolatra.” | |||
1321 | |||||
……………. | Marche | Occupa Fano. Ne è scacciato in breve tempo dagli avversari. | |||
Mar. ago. | Romagna Marche e Umbria | Piomba nel riminese e lo mette a sacco: occupa Cerasolo, Montescudo e Montegridolfo con il cugino Speranza, Uberto Malatesta, Paoluccio della Faggiuola e Lippaccio da Osimo: riceve anche aiuti da Guido Tarlati che invia milizie aretine comandate da Pier Saccone Tarlati e da Castruccio Castracani. La sorpresa non ha gli effetti sperati perché Rimini, con i soccorsi dei bolognesi, resiste. Ad agosto, batte gli avversari a Cingoli. Lascia il cugino Speranza ed i figli alla difesa di Urbino ed accorre in Umbria. E’ nominato capitano di Spoleto; fronteggia i perugini. | |||
Ago. | Riorganizza la reazione ghibellina intervenendo in Fabriano, Serra San Quirico ed in altre località. Il Montefeltro è accusato di eresia e di culti idolatrici ed è una volta di più scomunicato da Giovanni XXII. | ||||
Sett. | Marche | I capitani pontifici Pandolfo e Ferrandino Malatesta passano al contrattacco. Si accampano a Montefabbri alle porte di Urbino. | |||
Dic. | L’arcivescovo di Ravenna lo dichiara eretico, idolatra e nemico della Chiesa. Il papa ordina la crociata nei suoi confronti: è previsto nel bando che chi militi per i un anno contro Federico da Montefeltro sia concessa un’indulgenza pari a quella che la Chiesa è solita dare ai crociati in partenza per la Terrasanta. Il signore di Urbino è assalito dalle schiere dei Trinci di Foligno, da quelle dei Gabrielli di Gubbio, dai perugini e dai soldati di Città di Castello: non è al contrario adeguatamente soccorso dagli alleati il vescovo di Arezzo e Castruccio Castracani. | ||||
1322 | |||||
Gen. | Marche | Pandolfo e Ferrandino Malatesta lo costringono ad abbandonare l’idea di prestare soccorso a Recanati ed a ritornare alla difesa di Urbino: la città è sempre più gravata da nuovi balzelli. | |||
Apr. | Marche | Urbino si solleva a Federico da Montefeltro; è assalito nella torre maestra mentre in città penetrano in trionfo i suoi avversari. Si presenta alla folla con il figlio Francesco, tutti e due con il capestro al collo e chiedenti misericordia. E’ trucidato con il figlio dagli astanti su istigazione del vescovo di Rimini. Il cadavere è trascinato per terra fino ad una fossa dove viene sepolto in una buca piena di letame di cavallo perché scomunicato. Altri due figli riescono a fuggire da Urbino per essere catturati a Gubbio; un altro, più piccolo, è fatto prigioniero sempre in Urbino. Il cugino Speranza fugge nel castello di San Marino. L’ arma di Federico da Montefeltro è scolpita nell’ oratorio di Santa Maria e presso i bagni di Montepisano da lui fatti restaurare. Nel settembre 1334 il medesimo papa che lo ha condannato (Giovanni XXII), su richiesta dei figli Nolfo e Galasso, ordinerà la revisione del processo per eresia nei suoi confronti. |
CITAZIONI
-“Aveva dimostro nell’armi l’usato valore di sua famiglia in molte guerre.” UGOLINI
-Con Uguccione della Faggiuola “Valenti capitani.” PARDI
-“Federico figlio di Guido riuscì non inferiore al padre nel valore militare, sebbene non così fortunato nel fine della sua vita e nel governo dei popoli.” COLUCCI
-“(La sua) carriera.. suggerisce che addirittura nell’incarico podesteriale, quand’era conferito per ragioni inizialmente militari, si possano individuare le radici del mercenariato italiano trecentesco.” BARBERO
-“Indiscusso leader politico e militare della regione (Marche).” PIRANI
-Ricordato in un’epigrafe metrica nel pergamo del duomo di Pisa, scolpito da Giovanni Pisano “Iam dominante Pisis concordibus atque divisis/ Comite Montis Feretru Federici.”
-Epigrafe che lo ricorda posta nella chiesa di Montepisano “Annis millenis trecentis, et duodenis,/ In dicto anno Iulium dum perderet aestas,/ Arbitrio pleno capitaneus, atque potestas,/ Urbis realis Pisanae cum generalis/ Esset magnificus comes, et fortis Federicus/ Feretris Montis venis erumpere portis,/ Balnea tam clara sunt montis haec reparata,/ Praeceptore sero fatio comitis Bavatero,/ Cui dat nota plebatus de Galeata/ Tot sanat morbos simul, undas vix habet orbis.”
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