FEDERICO CARAFA

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Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

FEDERICO CARAFA  Dei duchi di Ariano.Signore di Vico del Gargano.

1495 – 1529 (luglio)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1525
Giu.ImperoFranciaLombardiaA Milano. Vi si incontra con il marchese di Pescara Ferdinando d’Avalos.
Dic.Spagna

A Toledo a colloquio con gli ambasciatori francesi per le trattative dirette alla liberazione del re di Francia Francesco I.

Dic.SpagnaA Toledo. A colloquio con gli ambasciatori francesi, per le trattative volte alla liberazione del re di Francia Francesco I fatto prigioniero dagli imperiali nella battaglia di Pavia.
1526
Ago.SpagnaSi imbarca a Cartagena per l’Italia con il viceré di Napoli Carlo di Lannoy.
1527
Gen.ImperoFranciaEmiliaSi collega con l’armata del Connestabile di Borbone.
Feb.EmiliaA Fiorenzuola d’Arda alla testa della sua compagnia di fanti italiani.
Mag.LazioAlla conquista di Roma ed al successivo sacco della città-
…………..FranciaImperoDefeziona nel campo francese.
1528
Mag. lug.Puglia

Ha il comando di un colonnello. Suoi capisquadra sono il Bastardo, il Mazza, Giovanni Calabrese, Paolantonio da Ferrara, Camillo di Lauro, Tommaso da Leccio, Vincenzo Castaldi. E’ inviato nel Salento dal duca di Gravina Ferdinando Orsini con 1000 fanti e molti abitanti del luogo. Prende parte all’ assedio di Taranto. Con la sconfitta di Simone Tebaldi in Calabria di fronte al conte di Borrello, cerca invano di bloccare l’avanzata in Puglia degli imperiali con 1000 fanti e 50 cavalli.

Sett.Puglia

Con la resa di Aversa del marchese di Saluzzo il Carafa si sposta con Simone Tebaldi a Barletta.  Raggiunge la città con 900 fanti e 400 cavalli. Vi entra dalla rocca e Barletta è messa a sacco. Partecipa ad un consiglio di guerra in cui con altri capitani è presa la decisione di spianare attorno alle mura ogni costruzione per la distanza di un miglio e mezzo. Si porta, poi, a Trani alla ricerca di denaro per il soldo delle truppe.

Nov.Puglia

Ritorna a Trani per chiedere al provveditore generale veneziano, Giovanni Vitturi, una galea con la quale recarsi ad Ancona e da qui trasferirsi in Francia per sollecitare l’invio di rinforzi.

1529
Gen.Puglia

Si fortifica in Barletta con Renzo di Ceri, Giovanni Caracciolo, il fratello Antonio, il Tebaldi, Galeazzo Farnese e Giovan Corrado Orsini.

Feb.Puglia

A Trani, per chiedere 3000 ducati con i quali pagare le truppe e mille salme di vino: in cambio propone frumento ed orzo, cereali dei quali i veneziani sono carenti.

Apr.Puglia

Renzo di Ceri lo invia alla difesa di Vieste; il Carafa respinge un tentativo di recupero di tale località da parte di Marzio Colonna. Alla notizia che Fernando Alarcon è entrato in Quarrata, nei pressi di Barletta, con numerosi fanti spagnoli si collega con il Giovanni Caracciolo ed  il Tebaldi per assalire tale località. Dopo tre ore di furioso combattimento i tre condottieri decidono di desistere dalle operazioni.

Mag. giu.Puglia e  Abruzzi

Alla difesa di Andria. Raggiunge Monte Sant’ Angelo e soccorre Vico del Gargano; si allontana da Vieste con 1000 fanti ed una flottiglia di 26 navigli, sbarca sulle coste abruzzesi ed assale Lanciano, dove si trovano 150 uomini d’arme imperiali.  Penetra nella località dopo averne scalate le mura, cattura 50 uomini d’arme mentre gli altri 100 che riescono a fuggire sono svaligiati dai contadini del circondario. Il bottino si rivela abbondante;  ad alcuni capitani spagnoli viene imposta una taglia. Il Carafa lascia nella città un presidio di 200 fanti agli ordini di Filippo delle Castelle;  rientra nel Gargano. A metà mese con i cavalli leggeri ed i fanti si impadronisce di San Severo, recupera Canosa ed obbliga gli imperiali a ripiegare. Viene respinta l’offensiva condotta dal conte di Borrello Ettore Pignatelli  cui  infligge gravi perdite. Guada l’Ofanto con Simone Tebaldi;  effettua una scorreria verso Cerignola al termine della quale può ritornare a Barletta con più di trentamila pecore e duemila bovini. A Castro, occupata per i francesi dal conte di Pacentro.

Lug.Puglia

Attacca Molfetta con Giovanni Caracciolo alla testa di 1000 fanti imbarcati su una flottiglia veneziana. Dopo un bombardamento, che si esaurisce presto per la mancanza di polvere da sparo, sbarca a terra con tutti i suoi uomini ed i galeotti. Irrompe nella città. Si toglie l’elmo per rinfrescarsi;  in questo frangente viene colpito mortalmente da un sasso.

 CITAZIONI

-“Giovane audace e molto astuto ed inimico acerbo al nome imperiale.” SANTORO

-“Capitano di molto valore.” OROLOGI

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