Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
Condottieri di ventura
2156 ETTORE VISCONTI/MONSIGNORINO VISCONTI Del ramo dei signori di Brignano. Abate di San Celso. Ghibellino. Fratello di Otto Visconti, Bernabò Visconti e Sacramoro Visconti.
- 1522 (luglio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1504 |
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| Lombardia | Giovane, è avviato alla carriera ecclesiastica. Il papa Giulio II lo nomina abate di San Celso da cui viene il suo soprannome di “Monsignorino”. |
1512 | |||||
Primavera | Francia | Venezia Chiesa |
| Piemonte | Viene segnalato nell’ alessandrino. |
…………… |
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| Lombardia | Con il fratello Otto è coinvolto in una rissa a Milano nella quale è ucciso un capitano spagnolo ed è ferito alla testa il marchese di Pescara Ferdinando d’Avalos. |
1513 |
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| Lombardia | Gli sono confiscati i beni dal duca di Milano Massimiliano Sforza. |
1520 | |||||
Giu. | Fuoriusciti | Francia | Piemonte Emilia | Il governatore ad interim del ducato di Milano François de Theligny viene a conoscenza che in Piemonte si sono raccolti molti fuoriusciti (i banditi dallo stato) con a capo il vescovo di Ventimiglia Alessandro Fregoso ed il Visconti. Per tale motivo si porta rapidamente a Tortona ed a Alessandria. Il gruppo dei banditi, la cui intenzione iniziale è quella di marciare alla volta di Genova, viene disperso e si ritira alla volta di Bobbio. Il fratello Bernabò è sospettato dal Theligny di avere fornito denaro per il compimento di tale spedizione. | |
1518 | |||||
Gen. | Lombardia | Ghibellino, è coinvolto nelle lotte di fazione con i rivali guelfi, in particolare con Renato da Trivulzio. Segue una sfida a duello tra i due contendenti. | |||
Mag. Lug. | Lombardia e Francia | Il governatore del ducato di Milano, il Lautrec, lo confina a Lione con due Maino, a causa di alcune controversie con i guelfi (Belgioioso, Castiglione e Casati), sorte a causa di un dissidio che vede a loro volta contrapposti un Pallavicini con un Tornielli. A luglio può rientrare nel milanese grazie alle pressioni a suo favore da parte del fratello Bernabò. | |||
1519 | |||||
Gen. | Lombardia | A Milano alle solenni esequie di Gian Giacomo da Trivulzio. E’ biasimato da tutti per indossare un vestito pomposo, inadatto alla cerimonia. | |||
Dic. | E’ condannato in contumacia per omicidio e ruberie. | ||||
1520 | Tende a riannodare le file con altri nobili ghibellini al fine di favorire la restaurazione sforzesca nel ducato. Si collega con gli esuli che vivono in Germania che fanno riferimento a Girolamo Morone. | ||||
1521 | |||||
Apr. | Lombardia | Ha il permesso di risiedere in Ghiaradadda. | |||
Giu. | Fuoriusciti | Francia Venezia |
| Emilia | Partecipa ad una congiura organizzata da Girolamo Morone ai danni dei francesi. Si trova a Reggio Emilia pronto a muoversi contro Parma. |
Ago. |
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| 200 cavalli leggeri | Emilia | Viene inviato in esilio. Combatte a favore del duca di Bari Francesco Sforza alla testa di 200 cavalli leggeri composti per lo più di fuoriusciti. Inviato a Piacenza da Prospero Colonna, è sconfitto da Federico Gonzaga da Bozzolo e dal Buonavalle che lo mettono in fuga con l’uccisione di 500 fanti. Si impadronisce di Borgo San Donnino (Fidenza) alla testa di 2000 uomini tra fanti regolari e fuoriusciti. |
Sett. |
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| Emilia | Si scontra con alcuni suoi compagni a causa della divisione delle prede; nel tafferuglio rimane ucciso Pietro Buso Scotti. Si trova poi alla difesa di Zibello con 2 pezzi di artiglieria, alcuni uomini d’arme e molti cavalli leggeri. |
Ott. |
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| Austria | A Villach. |
Nov. |
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| Lombardia | A Porzano nel bresciano con 1000 cavalli per predarvi il territorio con Luigi Gonzaga e lo Zuchero: entra nella rocca, uccide il bestiame che vi è raccolto e vi preleva formaggi e foraggio. Si unisce quindi con gli svizzeri a Caravaggio; irrompe con molti cavalli leggeri nei borghi di Milano con Giovanni dei Medici. Con la conquista della città si sposta a Melegnano ed entra in Lodi: gli è concessa una condotta di 100 lance il cui armamento è fornito dagli uomini d’arme veneziani che si sono dati alla fuga a Milano e che sono stati catturati dagli imperiali in Brianza. |
Dic. |
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| Capitano g.le cavalli leggeri | Lombardia | Attacca Trezzo sull’Adda. Gli è affidato il comando dei cavalli leggeri sforzeschi. |
1522 | |||||
Feb. | Sforza
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| Piemonte | Con la conquista di Alessandria vi rimane come governatore con 1500 fanti. Giovanni da Birago, Guarnieri Guasco ed il Lescun lo mettono presto in difficoltà con le loro scorrerie nel territorio; mancano ald Ettore Visconti anche le artiglierie. Non si perde d’animo, fa fondere le campane cittadine e tutti gli oggetti di rame, piombo, stagno che riesce a raccogliere. Si procura in tal modo di qualche cannone. |
Mar. | Milano
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| Lombardia | Ha il comando delle fanterie milanesi con Girolamo Morone, Gaspare Maino ed un Crivelli; con Bartolomeo da Villachiara provvede all’approvvigionamento dei Milano mantenendo sicure le strade che congiungono Como al capoluogo. |
Lug. |
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| Lombardia | Tormenta il duca di Milano con continue richieste di denaro; d’altra parte conduce un tenore di vita superiore alle sue possibilità economiche; fornisce pure asilo a numerosi malviventi. Per tutto ciò la sua persona diviene troppo ingombrante per la politica ducale; è pertanto deciso il suo assassinio da parte di Girolamo Morone e dello stesso duca Francesco Sforza. Viene ucciso in contrada Solarolo a Milano (ora via Nerino) da Gian Giacomo dei Medici e dal Pozzo mentre sta passando su quella strada diretto al suo palazzo in groppa ad una mula con la scorta di due soli paggi. |
CITAZIONI
-“Di difficile carattere si mostrò sostanzialmente un poco di buono, ambizioso, arrogante, altezzoso nei suoi comportamenti, alcuni suoi contemporanei non esitarono a definirlo dissoluto e dilapidatore dei beni di famiglia.” PALMISANO
-“Protegge quei giovinastri fuggiti all’impero de’ suoi genitori, i debitori insolubili, e ogni perturbatore del pubblico riposo.” MISSAGLIA
-“Qual è di primi di parte gibellina.” SANUDO
-“Dissoluto..e dilapidatore proteggeva tutti i giovinastri fuggiti all’impero de’ loro genitori, i debitori insolubili ed i perturbatori..del pubblico riposo. Era particolarmente nemico del Morone, dubitandolo autore delle negative, che gli venivano dalla corte, e chiamavalo il pedagogo ducale.” LITTA
-“Vastus animus, promptum ingenium, et capiendo consilio matura celeritas, fermo blandus, obvia munificentia in omnes, miraque mistura, varius, iracundus, injustus, incostans, idem exorabilis, clemens, misericors, excelsus, gloriosus, humilis, ferox, cautus, et omnia pariter, ubi res, ubi tempus postularet.” RIPAMONTI
-“Duce familiae clarus; caeterum ingenio turgidus atque factiosus.” PUTEANO
-“Vasto però d’animo, pronto d’ingegno, e di matura celerità ne’ consigli, fu anche dotato di un discorso piacevole, e di una gran munificenza con tatti, di modo tale con meravigliosa mistura d’iracondo e di clemente, di crudele e di pietoso, di superbo e di umile, secondo le circostanze de’ tempi e degli affari, si dimostrò sempre da se stesso diverso, e a se stesso contrario.” VOLA
BIOGRAFIE SPECIFICHE
-E. T. Villa. la vicenda di Estorre Visconti.