Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
ENEA DA CAVRIANA (Enea Furlano, Cavaliere di Cavriana, Enea Gonzaga) Friulano. Fratello di Emilio da Cavriana. Genero di Francesco Gonzaga.
1475 ca. – 1521 (ottobre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
………….. | Lombardia | Lascia presto il Friuli, si trasferisce a Mantova alla corte del marchese Francesco Gonzaga. Grazie a doti di cortigiano ne diviene un favorito fino a sposarne la figlia naturale Teodora, che gli porta in dote beni e cavalli per il valore di 12000 ducati. | |||
1498 | |||||
Mag. | Lombardia | Accompagna a Milano il Gonzaga. Entra nella città per Porta Susa ed è alloggiato nell’abitazione dell’ambasciatore estense Antonio Costabili. | |||
Ott. | Lombardia | Il suocero Francesco Gonzaga fa pressioni sui veneziani affinché gli sia concessa una condotta di 50 cavalli leggeri. | |||
Nov. | Milano | 100 cavalli leggeri | Passa agli stipendi del duca di Milano Ludovico Sforza; gli viene concessa una condotta di 100 cavalli leggeri nell’ambito della condotta generale del Gonzaga. | ||
1499 | |||||
Gen. | Lombardia | Cade in disgrazia alla corte mantovana. | |||
Apr. | Emilia | Ritrova ben presto il favore a corte; accompagna a Ferrara Francesco Gonzaga per prendere parte ad un palio, vinto, peraltro, da una sua cavalcatura. | |||
1505 | |||||
Mag. | Lombardia | Con Alberto Pio coadiuva Giulio d’Este per liberare da Scandiano un cappellano fattovi imprigionare dal cardinale Ippolito d’Este. La spedizione, tuttavia, non ha luogo. | |||
Nov. | Lombardia ed Emilia | Fa uccidere da 2 sicari a Mantova il Milanese, intimo del marchese di Mantova, su istigazione di Alfonso e di Ippolito d’Este. L’uomo è peraltro accusato anche dai veneziani di spacciare moneta falsa e sul suo capo è stata posta una taglia. Enea da Cavriana ripara a Ferrara con la moglie. | |||
1506 | |||||
Feb. | Lombardia | Si rifugia a Casalmaggiore territorio controllato dai veneziani; non pretende il pagamento della taglia per l’uccisione del Milanese. Gli è concesso il diritto di asilo. | |||
1507 | |||||
Lug. | Venezia | Lombardia | E’ catturato a tradimento dai gonzagheschi nei territori della Serenissima e viene condotto nel mantovano. Francesco Gonzaga prega i veneziani di custodire la figlia, moglie del Cavriana, e di farla rinchiudere in un monastero. | ||
1509 | |||||
Sett. | Lombardia | Incarcerato nel castello di Mantova, seduce la figlia del castellano; con il suo aiuto (e quello di due fratelli di quest’ultima) riesce a fuggire ed a riparare nuovamente nel veneziano. | |||
Ott. | Veneto | Si trova a Conegliano durante il conflitto che oppone la Serenissima con gli imperiali ed i francesi. Sosta nel campo imperiale. Sospettato di spionaggio, viene bloccato dai contadini del contado; è consegnato alle autorità; riferisce loro sullo stato dell’esercito imperiale all’assedio di Padova. E’ subito rilasciato. | |||
1510 | |||||
Gen. | Venezia | Impero | Esibisce una presunta lettera del papa Giulio II, che lo invita a passare al soldo dello stato della Chiesa, allo scopo di ottenere una condotta dai veneziani o, quanto meno, una provvigione per vivere. | ||
Mag. | Veneto | Si trova a Venezia; gli viene concessa una condotta di 200 balestrieri a cavallo da raccogliere in Friuli a spese della città di Udine. Gli sono consegnati anche 300 ducati. | |||
Giu. | 147 cavalli leggeri | Friuli | Gli abitanti del Friuli si rifiutano di pagare le spese per lo stanziamento delle sue schiere. Enea da Cavriana, effettuata la rassegna della sua compagnia a Valvasone, si porta ad Udine; si sposta a Gradisca d’Isonzo e da qui con 130 cavalli ed alcuni stradiotti punta su Cormons e Gorizia. E’ elogiato dal provveditore Alvise Dolfin; chiede l’autorizzazione (con le relative prestanze) di completare l’organico della propria compagnia. | ||
Lug. | 100 cavalli leggeri | Friuli | Ha una piccola scaramuccia a Strassoldo con alcuni stradiotti militanti agli stipendi degli imperiali. | ||
Ago. | Friuli | Fa disertare da Gorizia 38 stradiotti militanti nel campo avverso; si unisce di seguito con Baldassarre di Scipione e compie una sortita, sempre verso Gorizia. | |||
Sett. | Venezia | Francia Ferrara Impero | 160 cavalli leggeri | Friuli e Veneto | Reclama per le paghe arretrate; la sua compagnia si allontana dal Friuli per il ritardo e si sposta a Mestre; egli si reca, viceversa, a Venezia per lamentarsi dell’ accaduto. E’ ricevuto dal doge Leonardo Loredan che lo rabbonisce. Spedito in Polesine con 160 cavalli leggeri, prima di partire pretende un acconto di 100 ducati. Si trova alla guardia di Montagnana; fa tagliare un ponte e fa sbarrare le strade che conducono da Legnago alla località con tronchi d’albero. Da ultimo partecipa allo scontro di San Zenone dove, tra gli avversari, sono uccisi o fatti prigionieri 50 lance, 100 arcieri e 400 fanti. |
Ott. | 180 cavalli leggeri | Romagna | Affianca il provveditore generale Paolo Capello in Romagna. I veneziani vogliono inviarlo in soccorso dei pontifici a Spilamberto: il suocero, per l’odio che continua a portargli, rifiuta la sua presenza. | ||
Nov. | Veneto Trentino Friuli | Esce da Montagnana a metà mese e giunge ad Ospitaletto in Valsugana con Battista Tirondola: penetra nella località dopo tre vani assalti e la mette a sacco; uguale sorte tocca a Grigno dove sono razziati centodieci bovini ed altri capi. Il provveditore Giovanni Dolfin si duole per i danni perpetrati; il Cavriana viene trasferito in Friuli. Rinnova la richiesta di denaro per la sua compagnia. | |||
1511 | |||||
Mag. | Veneto | Staziona nel veronese. Con Giovanni da Corone ha l’incarico di sorvegliare le sponde dell’Adige verso Cologna Veneta. Compie una scorreria fino a Porto e Legnago e vi sorprende alcuni fanti intenti a deviare le acque del fiume. | |||
Giu. | 110 cavalli leggeri | Veneto | Lascia il Polesine su ordine del provveditore generale Andrea Gritti perché è stato convocato a Venezia: è fatto arrestare dal Consiglio dei Dieci per essersi intrattenuto senza autorizzazione a colloquio con il governatore francese di Legnago, il la Crote. Viene interrogato da Bernardo Bembo, Piero Capello. Marco Loredan e Angelo Trevisan che gli tolgono la compagnia di 110 cavalli leggeri per affidarle a Guido Rangoni. E’ anche decisa la carcerazione del fratello Emilio che si trova a Padova. | ||
Ago. | Veneto | Non risultano prove a carico dei due fratelli: vengono entrambi liberati dietro la cauzione di 2500 ducati: ad Enea è proibito di lasciare Venezia. | |||
1512 | |||||
Mar. | Veneto | Viene assolto in modo definitivo da ogni accusa. | |||
1513 | |||||
Mag. | Veneto | E’ segnalato a Venezia, in piazza San Marco, allorché vengono consegnati a Bartolomeo d’Alviano lo stendardo ed il bastone di capitano generale. | |||
Giu. | Venezia | Spagna | Veneto | Gli è affidato da Bartolomeo d’Alviano il comando dei cavalli leggeri della sua compagnia. | |
Lug. | Veneto | Prende parte alla difesa di Padova. Esce dalla città con Ermes Bentivoglio ed il provveditore Niccolò Vendramin con il compito di catturare i ribelli Antonio da Thiene ed Isabella da Sessa giunti a Vicenza. | |||
1517 | |||||
Mag. | Chiesa | Comp. ventura | Marche | Agli stipendi del papa Leone X ed agli ordini di Lorenzo dei Medici. Contrasta le truppe di Francesco Maria della Rovere, teso alla riconquista del ducato di Urbino. Partecipa alla battaglia di San Remulo: accorre in difesa di Camillo da Trivulzio in difficoltà per l’ammutinamento dei fanti guasconi; attacca i feltreschi. Rimane ferito ad un fianco da un colpo di schioppetto nei pressi di Pesaro. | |
Giu. | Marche | A Pesaro. Guarito, conduce due barche alla caccia di un’imbarcazione di alcuni pirati schiavoni. Cattura gli avversari con un’azione di arrembaggio. | |||
Lug. | Lombardia | A Milano, per unirsi con le lance francesi del Lescun e portarsi, di seguito, a Ravenna per contrastare in tale territorio Francesco Maria della Rovere. Viene utilizzato in varie missioni alla ricerca di rifornimenti per le truppe a Milano, Ravenna, Firenze e Roma. | |||
Dic. | Toscana | Alla fine del conflitto si trova a Firenze al fianco del duca di Urbino Lorenzo dei medici. | |||
1519/1520 | Muore il suocero Francesco Gonzaga. Enea da Cavriana pensa di recuperare a Mantova la posizione di un tempo. Il pontefice con un suo breve chiede a Federico Gonzaga che il Cavriana sia reintegrato nelle sue cariche e gli siano restituiti i beni. Anche Pietro Bembo viene inviato in missione a Mantova a perorare la sua causa. la marchesa Isabella d’Este fa presente a Leone X che il marito non ha perdonato Enea da Cavriana neanche in punto di morte e non si può contravvenire così presto alla volontà del defunto. Nel marzo 1520 è coinvolto a Roma in una rissa tra gli uomini degli Orsini e quelli di Giovanni dei Medici. Non replica alle accuse di vigliaccheria che gli sono lanciate da quest’ultimo. Nell’agosto dello stesso anno il papa rinnova la pressione a suo favore sui Gonzaga tramite il proprio segretario Fabrizio Pellegrino affinché gli siano restituiti i suoi beni. | ||||
1521 | |||||
Mag. | Lazio Campania | Per dimostrare la propria gratitudine a Isabella d’Este con il fratello Emilio organizza a Roma, il giorno di Pentecoste, l’assassinio di Vico da Camposampiero un altro ex-cortigiano di Francesco Gonzaga. Si rifugia a Napoli dopo il delitto. | |||
Lug. | Campania ed Emilia | Abbandona Napoli per trasferirsi a Ferrara. Agli stipendi del duca Alfonso d’Este. | |||
Ago. | Ferrara | Impero Chiesa | Lombardia | Raggiunge il campo francese di Cremona. Si offre al Lautrec per subornare dal campo pontificio a quello estense 2000 fanti spagnoli. | |
Ott. | Emilia | Viene sconfitto a Finale Emilia da Vitello Vitelli; si ritira al bastione di Doccia, posto sulla confluenza del Panaro nel Po. Vi è assalito da Melchiorre Ramazzotto; chiede invano soccorso ad Ettore Giovenale. Rimane ucciso nello scontro con tutti i suoi uomini. la sua strenua difesa permette ad Alfonso d’Este di tagliare un ponte di barche da lui fatto costruire a Bondeno e di riparare a Ferrara. |
CITAZIONI
-“Un capitano molto valoroso.” GIOVIO
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