DIMITRI MEGADUCA

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1933
Castello Bochali Zante, Zakynthos, Grecia, André Grasset de Saint-Sauveur, 1825
Castello Bochali Zante, Zakynthos, Grecia, André Grasset de Saint-Sauveur, 1825

Last Updated on 2024/01/07

DIMITRI MEGADUCA  Di Costantinopoli. Cognato di Costantino Paleologo.

  • 1531 (ottobre)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1498
Nov.VeneziaFirenzeToscanaCombatte nel pisano contro i fiorentini. Alla conquista del castello di Calci.
1509
Ago.VeneziaFrancia ImperoVeneto

Prende parte alla difesa di Noale con 140 cavalli; lascia Padova con Lucio Malvezzi; giunge ad Isola della Scala dove, con un attacco di sorpresa, viene catturato il marchese di Mantova Francesco Gonzaga. Esce nuovamente da Padova con 120 stradiotti ed affianca Giano Fregoso (150 uomini d’arme) e Giovanni Greco (120 balestrieri a cavallo)  nell’ intercettare le artiglierie che da Vicenza sono condotte a Padova dagli imperiali. A San Martino di Lupari, presso Longare, sorprende di notte 800 cavalli nemici e vi cattura Filippo dei Rossi.

Sett.Veneto.

A Venezia. Ricevuto nel Collegio dei Pregadi sono consegnati a lui ed a Teodoro Cassina 15000 ducati che devono essere trasportati a Padova per le paghe delle truppe.

1510
Gen.Veneto

Con fra Leonardo Prato sconfigge gli imperiali tra San Bonifacio e San Martino Buon Albergo: tra gli avversari sono uccisi 60 balestrieri a cavallo e vengono catturati 50 uomini d’arme con 200 cavalli leggeri italiani. Il Megaduca rimane ferito ad una spalla da un colpo di lancia infertogli da un uomo d’arme.

Apr.12 stradiottiVeneto

Si trova a Legnago. Lascia la località per una scorreria, cattura 100 cavalli anche se gli sfugge Rizino d’Asola; nella scaramuccia  sono uccisi 100 saccomanni tedeschi usciti alla ricerca di vettovaglie.

Mag.Veneto

Con 40 stradiotti attacca nei pressi di Barbarano Vicentino 50 fanti spagnoli, dei quali ne sono ammazzati gran parte anche con l’aiuto dei contadini del circondario; dei nemici si salvano solamente undici uomini che sono condotti vivi al campo di Brentelle.

Giu.VeneziaImpero Francia40 stradiottiVeneto e FriuliEsce con la sua compagnia dal campo dei Brentelle, nei pressi di Padova, per raggiungere il Friuli con Teodoro e Manoli Clada.
Ago.39 stradiotti
Ott.Il Consiglio dei Savi gli riconosce una provvigione di 35 ducati per quattro paghe l’anno.
1511
Lug.26 stradiottiVenetoNel veronese.
Ago.26 stradiottiVenetoAlla difesa di Treviso. Gli sono consegnate due paghe.
Sett.20 stradiottiVenetoRecupera Conegliano con la sua compagnia e 100 balestrieri a cavallo di Renzo di Ceri.
1521
Apr.GreciaSi ritira nell’isola di Zante. E’ qui condannato dal provveditore Sebastiano Contarini per avere occupato alcuni terreni demaniali appartenenti alla Serenissima.
Giu.GreciaGli è dato il comando degli stradiotti di guarnigione a Zante.
Nov.VeneziaImperoVeneto e Lombardia

Raccoglie 120 stradiotti e ritorna in Italia per combattervi gli imperiali. La rassegna dei suoi uomini è tenuta a Venezia, al Lido. Viene trasferito alla difesa di Crema.

1522
Lug.83 stradiottiAl termine del conflitto viene ridotto l’organico della sua compagnia.
1523
Feb.GreciaIl Consiglio dei Savi gli conferma la provvigione di 35 ducati per quattro paghe l’anno.
1525
Giu.GreciaIl Collegio gli affida il comando degli stradiotti di Cipro al posto di Andrea Mauras.
Ago.Grecia

Grazie all’ intervento del doge Andrea Gritti ottiene l’incarico di governatore degli stradiotti a Cipro contro il parere di chi gli preferirebbe Mesa Gerbesi.

1526
Mag.Grecia e CiproLascia l’isola di Candia (Creta) e ritorna alla sede di Cipro.
1531
Ott.CiproMuore.

 CITAZIONI

“(Con Teodoro Cassina) persone integre et prudenti da condur ogni impresa a otimo fine.” Da una relazione di Andrea Gritti riportata dal PRIULI

Con Giovanni Paleologo, Niccolò da Nona, Giovanni Zofa, Teodoro Frasina “Huomini in quel tempo illustri, i quali dapoi anco in altre guerre s’acquistarono grandissimo honore.” GIOVIO

“Il Megaduca che non ha timore/../ Il mecaduca stratiotto ardito/ sopra un caval turchesco facea cose/ che venia da ciascun mostrato a dito.” DEGLI AGOSTINI

“Non voglio el Megaduca già laudare/ Che lui tra tutti è de più nomati.” CORDO

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