CRISTOFORO DA MONTECCHIO

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1972
la torre del Castello di Revere, Mantova
La torre del Castello di Revere, Mantova

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CRISTOFORO DA MONTECCHIO  (Cristoforo Porro, detto il Porco)

  • 1484 (giugno)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1476
AutunnoMilanoBorgognaPiemonte

Opera nel Canavese con 1000 provvigionati a causa di una  scorreria effettuata in tale territorio dal vescovo di Ginevra Gian Luigi di Savoia.

1477
Gen.Liguria

Si trova a Genova con 300 fanti per mantenervi l’ordine a seguito dell’uccisione a Milano del duca Galeazzo Maria Sforza: durante la marcia di trasferimento suoi reparti sono attaccati in Val Polcevera dai partigiani di Battista Guarco.

1478
………..LiguriaSostituisce Ambrosino da Longhignana alla guardia del Castelletto di Genova.
Ago.MilanoGenovaLiguria

Giunge in Val Polcevera, nei pressi di Busalla, con Sforza Sforza, Pietro Francesco Visconti e Giampietro Bergamino alla testa di 14000 fanti e di 2000 cavalli: viene affrontato da Roberto da San Severino e dai genovesi che sbaragliano gli sforzeschi. Di parte milanese si contano 600 morti e moltissimi feriti; diverse migliaia di soldati sono fatti prigionieri.  Ritornano in Lombardia nudi e privi delle loro armi.

Dic.MilanoCantoni SvizzeriSvizzeraPrende parte alla battaglia di Giornico.
1482
Mag.MilanoVeneziaVeneto ed Emilia

Viene inviato in soccorso degli estensi per contrastare i veneziani. Si impossessa di Adria. E’ a Masi nei pressi di Montagnana; dà alle fiamme alcune case e rompe un argine dell’Adige: gli viene contro Ranuccio da Marciano che lo costringe a riattraversare il fiume. Il Montecchio si impadronisce nei pressi di Badia Polesine di una torre in cui recupera alcuni pezzi di artiglieria e polvere da sparo. E’ assediato  da Roberto da San Severino in Castelnuovo Bariano, in un’ansa del Po, circa otto chilometri a valle di Bergantino e quindici a monte di Ficarolo;  con pochi fanti sforzeschi sostiene per otto giorni il tiro delle artiglierie nemiche.  Contrasta gli avversari con varie sortite. I veneziani sono costretti ad investire la fortezza con le migliori tecniche d’assedio; sono iniziate grandi opere di scavo per isolare i difensori ed impedire l’afflusso di rifornimenti. Alla fine privo di munizioni e di soccorsi il Montecchio si arrende a patti e rientra a Ferrara con un bombardiere tedesco.

Ago. sett.Veneto ed Emilia

Con il ferimento di Niccolò Albanese è trasferito alla difesa di Badia Polesine. Supera più volte l’Adige, si porta sulla sponda sinistra: dà alle fiamme alcune case e rompe gli argini allagando i territori tra Badia Polesine e Ficarolo. Riesce a conquistare un bastione eretto dagli avversari a Stellata ed a impossessarsi di polvere da bombarda e delle armi da fuoco ivi presenti. Nel corso delle sue incursioni riesce anche a recuperare 150 capi di bestiame razziati dai veneziani ed a liberare 20 contadini.  In un’azione cattura 40 uomini d’arme. Assalito da 500 armati di Galeazzo da San Severino,  si arrende a patti a quest’ultimo con il podestà Bartolomeo Trotti. Il tutto avviene dopo un colloquio con il capitano di Padova Agostino Barbarigo ed il provveditore Piero Marcello. Rientra a Ferrara;  negli stessi giorni si reca a Comacchio che si è appena liberata dai veneziani. La città è colpita dalla peste ed è difficilmente difendibile; il Montecchio ne saccheggia il territorio e la abbandona. Perseguita gli avversari a Volano.

Ott.EmiliaLibera con uno stratagemma Marsilio Costabili, catturato dai veneziani a Francolino.
Dic.Veneto

Si asserraglia nel bastione della Punta di Ficarolo;  respinge un attacco condotto dai veneziani: forti perdite si registrano tra gli attaccanti.

1483
Mar.300 fantiEmilia  Veneto e Lombardia

Sale con 300 fanti su alcune imbarcazioni, raggiunge Bondeno; prosegue  sul ramo del Po diretto a Venezia;  giunge a Bonello dove dà un improvviso assalto a 17 fuste, 4 barbotte e 2 galee, ancorate sulla riva sinistra e cariche di pezzi di artiglieria, di vino e di vettovaglie per un valore di 6000 ducati. Sono catturati molti schiavoni, che vengono spogliati dei loro beni. Sono dati alle fiamme le imbarcazioni e tutto ciò che non può essere trasportato a bordo di 2 suoi navigli.

………….300 fantiLombardia

Affronta Roberto da San Severino, che ha attraversato l’Adda ed è giunto sino a Trezzo sull’Adda: Cristoforo da Montecchio è costretto a ritirarsi nel milanese.

…………VenetoE’ segnalato nelle vicinanze di Ficarolo.
Nov.Lombardia

Muove da Revere con 2 galeoni ed incendia alcune navi veneziane presso Sermide; molti schiavoni sono fatti prigionieri. Sconfigge a Melara Gaspare da San Severino.

1484
Giu.Veneto

In base alle informazioni di una spia tende un’imboscata a Melara alle truppe che stanno rifornendo di munizioni il castello. Il trattato si rivela doppio, per cui viene attaccato  da Galeotto della Mirandola nel punto in cui si è posto in agguato. Ferito tre volte, è catturato da un fante che è promosso connestabile sul campo e riceve in sovrappiù un premio di 25 ducati. Cristoforo da Montecchio è condotto prima dal governatore di Melara Giovanni da Canal e, poi, a Venezia. Si impicca in carcere; più probabilmente è fatto impiccare dai veneziani perché si rifiuta di passare al loro servizio. E’ sepolto al Lido.

 CITAZIONI

-“Chiamato il Porco.” SANUDO

-“Contestabile strenuo, animoso e prudentissimo, mandato per il Stado de Milano a le cose importante de la guerra.” ZAMBOTTI

-“Homo valoroso e gagliardo, molto inimico de la Signoria Veneta.” ANONIMO VERONESE

-“Valente homo..cognonimato il Porco.” DIARIO FERRARESE

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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