1150 CRISTOFORO DA MONTECCHIO (Cristoforo Porro, detto il Porco)
+ 1484 (giugno)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1476 |
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Autunno | Milano | Borgogna |
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Piemonte |
Opera nel Canavese con 1000 provvigionati a causa di una scorreria effettuata in tale territorio dal vescovo di Ginevra Gian Luigi di Savoia. |
1477 |
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Gen. |
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Liguria |
Si trova a Genova con 300 fanti per mantenervi l’ordine a seguito dell’uccisione a Milano del duca Galeazzo Maria Sforza: durante la marcia di trasferimento suoi reparti sono attaccati in Val Polcevera dai partigiani di Battista Guarco. |
1478 |
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……….. |
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Liguria |
Sostituisce nel Castelletto di Genova Ambrosino da Longhignana. |
Ago. | Milano | Genova |
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Liguria |
Giunge in Val Polcevera, nei pressi di Busalla, con Sforza Sforza, Pietro Francesco Visconti e Giampietro Bergamino alla testa di 14000 fanti e di 2000 cavalli: viene affrontato da Roberto da San Severino e dai genovesi che sbaragliano gli sforzeschi. Di parte milanese si contano 600 morti e moltissimi feriti; diverse migliaia di soldati sono fatti prigionieri. Ritornano in Lombardia nudi e privi delle loro armi. |
1482 |
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Mag. | Milano | Venezia |
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Veneto ed Emilia |
Viene inviato in soccorso degli estensi per contrastare i veneziani. Si impossessa di Adria. E’ a Masi nei pressi di Montagnana; dà alle fiamme alcune case e rompe un argine dell’Adige: gli viene contro Ranuccio da Marciano che lo costringe a riattraversare il fiume. Il Montecchio si impadronisce nei pressi di Badia Polesine di una torre in cui recupera alcuni pezzi di artiglieria e polvere da sparo. E’ assediato dal San Severino in Castelnuovo Bariano, in un’ansa del Po, circa otto chilometri a valle di Bergantino e quindici a monte di Ficarolo; con pochi fanti sforzeschi sostiene per otto giorni il tiro delle artiglierie nemiche. Contrasta gli avversari con varie sortite. I veneziani sono costretti ad investire la fortezza con le migliori tecniche d’assedio; sono iniziate grandi opere di scavo per isolare i difensori ed impedire l’afflusso di rifornimenti. Alla fine privo di munizioni e di soccorsi il Montecchio si arrende a patti e rientra a Ferrara con un bombardiere tedesco. |
Ago. sett. |
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Veneto ed Emilia |
Con il ferimento di Niccolò Albanese è trasferito alla difesa di Badia Polesine. Supera più volte l’Adige, si porta sulla sponda sinistra: dà alle fiamme alcune case e rompe gli argini allagando i territori tra Badia Polesine e Ficarolo. Riesce a conquistare un bastione eretto dagli avversari a Stellata ed a impossessarsi di polvere da bombarda e delle armi da fuoco ivi presenti. Nel corso delle sue incursioni riesce anche a recuperare centocinquanta capi di bestiame razziati dai veneziani ed a liberare venti contadini. In un’azione cattura 40 uomini d’arme. Assalito da 500 armati di Galeazzo da San Severino si arrende a patti a quest’ultimo con il podestà Bartolomeo Trotti. Il tutto avviene dopo un colloquio con il capitano di Padova Agostino Barbarigo ed il provveditore Piero Marcello. Rientra a Ferrara; negli stessi giorni si reca a Comacchio che si è appena liberata dai veneziani. La città è colpita dalla peste ed è difficilmente difendibile; il Montecchio ne saccheggia il territorio e la abbandona. Perseguita gli avversari a Volano. |
Ott. |
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Emilia |
Libera con uno stratagemma Marsilio Costabili, catturato dagli avversari a Francolino. |
Dic. |
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Veneto |
Si asserraglia nel bastione della Punta di Ficarolo; respinge un attacco condotto dai veneziani: forti perdite si registrano tra gli attaccanti. |
1483 |
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Mar. |
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300 fanti | Emilia e Veneto |
Sale con 300 fanti su alcune imbarcazioni, raggiunge Bondeno; prosegue sul ramo del Po diretto a Venezia; giunge a Bonello dove dà un improvviso assalto a 17 fuste, 4 barbotte e 2 galee, ancorate sulla riva sinistra e cariche di pezzi di artiglieria, di vino e di vettovaglie per un valore di 6000 ducati. |
………. |
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300 fanti | Lombardia |
Affronta il San Severino, che ha attraversato l’Adda ed è giunto sino a Trezzo sull’Adda: il Montecchio è costretto a ritirarsi nel milanese. |
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Veneto |
Si trova ancora nel ferrarese; è segnalato nei pressi di Ficarolo. |
Nov. |
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Lombardia |
Muove da Revere con 2 galeoni ed incendia alcune navi veneziane presso Sermide; molti schiavoni sono fatti prigionieri. Sconfigge a Melara Gaspare da San Severino. |
1484 |
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Giu. |
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Veneto |
In base alle informazioni di una spia tende un’imboscata a Melara alle truppe che stanno rifornendo di munizioni il castello. Il trattato si rivela doppio, per cui viene attaccato da Galeotto della Mirandola nel punto in cui si è posto in agguato. Ferito tre volte, è catturato da un fante che è promosso connestabile sul campo e riceve in sovrappiù un premio di 25 ducati. Il Montecchio è condotto prima dal governatore di Melara Giovanni da Canal e, poi, a Venezia. Si impicca in carcere; più probabilmente è fatto impiccare dai veneziani perché si rifiuta di passare al loro servizio. E’ sepolto al Lido. |
CITAZIONI
“Chiamato il Porco.” SANUDO
“Contestabile strenuo, animoso e prudentissimo, mandato per il Stado de Milano a le cose importante de la guerra.” ZAMBOTTI
“Homo valoroso e gagliardo, molto inimico de la Signoria Veneta.” ANONIMO VERONESE
“Valente homo..cognonimato il Porco.” DIARIO FERRARESE