
Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
CORTESIA DA SEREGO (Cortesia Marassi, Cortesia di Seratico) Di Sarego. Signore di Sarego e Dueville.
1335 – 1387 (settembre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
………. | Verona | Veneto | Si trasferisce dal vicentino nel veronese. Milita al servizio degli scaligeri; sostiene per conto di Mastino della Scala numerose ambascerie, specie a Milano. Sposa in prime nozze Lucia della Scala, sorella di Antonio. La moglie gli porta in dote drappi e gioielli per un valore di 8000 scudi ed alcuni terreni nel contado di Cologna Veneta. | ||
1381 | |||||
Lug. | Veneto | Su incarico del cognato Antonio della Scala si introduce con chiavi false nella stanza in cui riposano, affaticati per una partita di caccia, Bartolomeo della Scala ed il suo tesoriere Galvano di Poiana: uccide costoro nel sonno ed assicura la piena signoria di Verona al cognato. Viene reinvestito di Sarego e gli è concesso il feudo di Dueville. | |||
1383 | Veneto | E’ infeudato del castello di Cucco da Antonio della Scala. | |||
1385 | |||||
Lug. | Verona | Caldonazzo | Trentino | A fine mese entra nelle terre di Sicco da Caldonazzo che in precedenza ha saccheggiato il vicentino con 300 cavalli e 500 cernite: mette a ferro e fuoco Caldonazzo ed assedia con bombarde e baliste Lupi (Borgo Valsugana); dà il guasto alle campagne tagliando viti ed alberi. | |
Ago. | Trentino | Sicco da Caldonazzo si rifugia a Celvare; Borgo Valsugana si arrende a patti salvi i beni e le persone. Gli scaligeri non rispettano quanto concordato, saccheggiano il paese, spianano la torre e le case dalle fondamenta e devastano altre località controllate da Sicco da Caldonazzo. Per il resto del mese, prima di rientrare a Vicenza, Cortesia da Serego continua nella sua strategia devastatrice portando la desolazione in Val Folgaria ove fa tagliare alberi, viti e raccolti soprattutto nelle terre di Marcabruno di Beseno che, contro ogni precedente impegno, ha aiutato Sicco da Caldonazzo. | |||
…….. | Verona | Padova | Capitano g.le | Veneto | Concentra le truppe a Marostica; chiede il passo al signore di Padova Francesco da Carrara per raggiungere in Friuli i propri alleati. E’ certo di avere un rifiuto e di avere in tal modo il pretesto per invadere il padovano. |
Nov. | Veneto | Lascia Marostica e con una rapida marcia perviene a Montagnana devastando e saccheggiando il territorio: ai suoi ordini sono 6000 cavalli, 1000 balestrieri e 1300 fanti. Si impegna a distruggere i carraresi con una campagna di quattro mesi. | |||
1386 | |||||
Feb. mar. | Veneto | E’ affrontato da Giovanni degli Ubaldini e da Cermisone da Parma; battuto a Ponte di Barbarano, deve rientrare con Benedetto da Malcesine nelle terre di confine. All’aprirsi della buona stagione raggiunge Longare e devia le acque del Bacchiglione: è bloccato da Giovanni degli Ubaldini sul Brenta al serraglio di Curtarolo. | |||
Apr. | Veneto | Viene contrastato dall’Ubaldini nel territorio di Montegalda. | |||
Mag. | Veneto | Fa testamento nei primi giorni del mese. Ritorna nel vicentino; si accampa a Rovolon con Antonio della Scala e vi fa edificare una forte bastia. Prepara l’attacco decisivo a Padova per superare le difese dei carraresi al serraglio delle Brentelle. La certezza della vittoria induce Antonio della Scala a portare al campo una grande quantità di carri carichi di armi, capi di vestiario ed oggetti preziosi da distribuire in premio ai più valorosi. | |||
Giu. | Veneto | Con un’abile manovra distoglie le milizie padovane di Giacomo da Carrara ed entra in Brusegana alle porte di Padova. Divide i suoi uomini d’arme in quattordici squadre ed i fanti in tre; si scontra sugli argini con i fanti cittadini ed i contadini che sono sostenuti dalle lance dell’Ubaldini nascoste tra le erbe. A sera il successo sembra sicuro per gli scaligeri che si danno al saccheggio; Cortesia da Serego invia cinque squadre ad inseguire i fuggitivi. L’energia dell’ Ubaldini ristabilisce la situazione ed all’alba del giorno seguente le forze carraresi sono riordinate e rinforzate. Con milizie nettamente superiori agli avversari Cortesia da Serego rinnova l’attacco: Facino Cane e Francesco da Sassuolo sbaragliano i padovani e li incalzano da vicino; gli scaligeri si abbandonano nuovamente al saccheggio e si disperdono per la campagna. E’ tanta la sicurezza di vittoria di Cortesia da Serego che il condottiero invia subito dei messi ad Antonio della Scala che preannunciano il successo ottenuto. Il signore di Verona cavalca alla volta di Padova con 400 cavalli; solo per strada viene a conoscenza dell’evoluzione subita dagli scaligeri nel corso della battaglia. Antonio della Scala ritorna precipitosamente a Verona. L’Ubaldini coglie, infatti, l’esercito scaligero in piena crisi di movimento, disorganizzato, e con un poderoso contrattacco può travolgere ogni resistenza. Sono catturati 7910 uomini con i principali condottieri tra i quali lo stesso Cortesia da Serego, Facino Cane, Ostasio da Polenta, Ugolino dal Verme, Giovanni Ordelaffi. 821 sono i morti compresi quelli annegati nel tentativo di fuggire. Cortesia da Serego è trattenuto prigioniero; i soldati comuni sono liberati. | |||
1387 | |||||
Lug. | Veneto | Accetta di pagare una taglia di 9000 ducati dei quali 3000 da consegnare subito ed i rimanenti 6000 sei mesi dopo la liberazione al momento di entrare nelle terre degli estensi. | |||
Sett. | Veneto | Muore stremato dalle privazioni subite nelle paludi di Budellone, nell’estense, o a Monselice, mentre attende l’arrivo del denaro per il riscatto. Sposa Lucia della Scala, figlia del signore di Verona Cansignorio, e Giacoma Bevilacqua. E’ sepolto a Verona sul lato sinistro della chiesa di Sant’ Anastasia. Nel testamento lascia 1000 ducati per il suo monumento sepolcrale. Questo sarà realizzato dal figlio Cortesia nel 1432, quarantacinque anni dopo la sua morte, dallo scultore Antonio Fiorentino con dipinti di Michele Giambono. Cortesia da Serego vi è raffigurato a cavallo con il bastone di capitano generale in pugno sotto un ampio padiglione, tenuto aperto da due guerrieri; sul fastigio si trova l’arcangelo Michele con la spada in pugno. |
CITAZIONI
-“Altro non avea di Capitano che ‘l nome.” DALLA CORTE
-“Più animoso che prudente.” SARAINA
-“Valoroso Capitano delle genti scaligere.” MACCA’
-“Servilis enim apparatus cognomine apud Albatum eius levirum iuvenis utebatur; inde, in armis vires suas eleganter mutuata fortuna, a laboriosa tenuique sorte paterna divi Antonii (Antonio della Scala) levirum atque consultorem ad Scalarum magnificos ascensus attulit, ut unicus divi pectoris archana coligeret et Antonii fratricide mentem, fraterna cede cruentam, satelles nepharius adimpleret.” MARZAGAIA
-“Egli fu cortesissimo, affabilissimo e di tanto spirito.” SANSOVINO
-Con Jacopo dal Verme, Ugolotto Biancardo, Galeazzo Porro “Si acquistavano buon nome nelle guerre di Lombardia.” RICOTTI
-Monumento nella chiesa di Sant’Anastasia “Il mausoleo fu scolpito dal toscano Pietro di Nicolò Lamberti tra il 1425 e il 1426 ed è costituito da un nucleo centrale in cui spicca la figura di Cortesia, a cavallo con l’armatura, che tiene in mano il bastone del comando. Il cavallo è posto sopra un sarcofago, che è sempre rimasto vuoto, avvolto da una tenda sovrastata da un soldato e dallo stemma della casa Serego, tutt’attorno un grande fregio di foglie d’acanto incornicia la scena.” www.venetoinside.com>il-mausoleo-di-c…
-Sulla sua tomba è riportata la seguente iscrizione “Cortesiae Marassi, Scaligerum ducis invictissimi iussu hoc insigne monumentum et aram, Cortesias F. posthumus comesque Seraticus posuit, quod ad Seraticae familiae decus et memoriam, Cortesias coeterisque fratres equitis Antonij Mariae F. virtutibus, opibusque insignes ornavere.”