1770 CIUPO SCOLARI Di Firenze. Ghibellino. Fuoriuscito. Padre di Bernardo Scolari e di Ranieri Scolari.
+ 1370 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1318 |
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Deve abbandonare Firenze. |
……… | Impero |
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Toscana |
Ha l’incarico di capitano di Pistoia per conto degli imperiali. |
1332 |
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Dic. | Pisa | Siena | Capitano di guerra | Toscana |
Si porta a Massa Marittima con 800 cavalli. E’ sconfitto a Giuncarico da Guidoriccio da Fogliano. |
1333 |
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Feb. |
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Toscana |
Esce da Pisa con Roberto dalla Rocca, Piero delle Statere, Cellino dal Colle e Benedetto Maccaione dei Gualandi per depredare il senese. Tenta di impadronirsi del castello di Paganico ed espugna Camugliano alla cui difesa muoiono molti uomini: 130 prigionieri sono condotti a Massa Marittima. Ciupo Scolari conduce altre devastazioni nei pressi della rocca di Gonfienti, a Pieve a Cappiano, a Montepescini ed a Bagno a Macereto. Prende poi la via di Orgia, Stigliano e Torri; giunge a Rosia e si avvicina a Siena mettendo a ferro e fuoco tutti i castelli, i villaggi e le case incontrate nel suo cammino. Il da Fogliano lo tallona da vicino e, sebbene sia di forze superiori alle sue, non osa attaccarlo a battaglia. Lo Scolari sconfigge 160 cavalli aretini giunti in soccorso degli avversari; con il bottino ed i prigionieri si avvia per Ampugnano e per il piano di Sovicille punta su Toiano e Montelupino; attraversa un bosco, raggiunge un monastero agostiniano e perviene a Badia a Isola (Abbadia a Isola) dove fa riposare le truppe. Dopo tre giorni, all’avvicinarsi di 200 cavalli fiorentini di guardia a Colle di Val d’Elsa, irrompe nel contado di Volterra ed a fine mese rientra a Massa Marittima ove è accolto con grandi onori. |
1336 |
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Ago. | Verona | Firenze |
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Toscana |
Milita agli stipendi di Mastino della Scala. Esce da Lucca con 800 cavalli e molti fanti; guada l’Arno, distrugge Santa Fiora nell’empolese ed altri borghi nei pressi di San Miniato. Si ferma a Marcignana e ne saccheggia il contado per due giorni. Sprovvisto di vettovaglie dopo altri due giorni si ritira in disordine da Santa Gonda per l’ avvicinarsi dei fiorentini provenienti da Empoli, dalla Valdarno e dalla Val di Nievole: molti dei suoi uomini sono catturati, altri muoiono annegati nelle paludi della Guisciana dove cercano rifugio, i più riparano nel contado di Pisa. |
Sett. |
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Toscana |
Difende Lucca contro gli attacchi portati da Pietro dei Rossi; esce dalla città con 600 cavalli e molti fanti (le milizie di due quartieri di Pisa e 500 arcieri) per ostacolare il flusso dei rifornimenti diretti al campo nemico. Si fortifica sul Ceruglio (Montecarlo): i fiorentini attaccano la sua posizione. Lo Scolari pensa di avere la vittoria in pugno e scende dalla collina per un contrattacco: l’impeto degli avversari travolge i suoi ed è catturato con tredici connestabili e numerosi cavalli. Molte bandiere cadono in potere dei fiorentini. |
1337 |
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Toscana |
Liberato, rientra a Lucca; gli viene assegnata dagli scaligeri una provvigione annua di 1200 fiorini. |
1341 |
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Ago. | Verona | Pisa Milano |
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Toscana |
E’ assediato in Lucca con Guglielmo Scannacci, Frignano da Sesso e Benedetto Tedesco (150 cavalli e 500 fanti) dai pisani e dai viscontei comandati da Giovanni Visconti da Oleggio. |
Sett. |
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Toscana |
Lascia Lucca per permettere l’ingresso nella città di 300 cavalli e di 500 fanti fiorentini. Appena viene a conoscenza che gli scaligeri stanno per vendere Lucca a questi ultimi ritira gli stipendi arretrati e defeziona nel campo avverso: i fiorentini per tale fatto promettono un premio di 1000 fiorini a chiunque lo uccida e gli confiscano i beni. |
Ott. | Pisa | Firenze Verona |
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Toscana |
Viene armato cavaliere. Al comando di 400 cavalli con Francesco Castracani impedisce ai difensori di uscire da Lucca per unirsi con i fiorentini guidati da Maffeo da Pontecarali. La battaglia volge all’inizio a suo sfavore; un suo stratagemma (l’invio di saccomanni in mezzo alle file nemiche per propalare la voce della sconfitta dei fiorentini) e l’astensione dallo scontro di Giovanni della Vallina con 1600 cavalli capovolgono l’esito dello scontro. Insegue gli avversari in fuga e libera numerosi prigionieri tra cui Arrigo Castracani e Baldo Frescobaldi. Tra i fiorentini e gli scaligeri sono uccisi 300 uomini tra cavalli e fanti (Frignano da Sesso, Ghigo da Campese con altri connestabili borgognoni ; 800 sono, invece, i fiorentini catturati tra i quali si annoverano il Pontecarali, Jacopo Gabrielli e sei connestabili scaligeri). |
1344 |
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Ago. | Pisa | Milano |
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Toscana |
Fronteggia le truppe di Luchino Visconti. I milanesi assalgono Castiglione di Garfagnana. Ha il compito, con Francesco Castracani e Carlino Tedici di muoversi in soccorso della località con 300 cavalli e 600 fanti tra i quali sono presenti molti balestrieri; perviene rapidamente sul posto e si accampa su un colle vicino al campo nemico. |
1346 |
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Toscana |
E’ eletto podestà di Lucca. Ricoprirà l’incarico anche per il primo semestre dell’ anno successivo. |
1353 | Milano | Firenze |
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Agli stipendi dell’ arcivescovo di Milano Giovanni Visconti. |
1355 |
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Apr. |
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L’imperatore Carlo di Boemia fa pressioni sui fiorentini affinché gli siano restituiti i suoi beni. |
1362 | Firenze | Pisa Siena |
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Toscana | |
1363 |
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Ott. | Comp. ventura | Pisa Siena |
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Toscana |
Milita nella “Compagnia del Cappelletto” di Niccolò da Montefeltro. Attraversa il senese in non perfetto ordine di marcia ed è sorpreso a Torrita di Siena da Francesco Orsini che coglie in imboscata i venturieri. Niccolò da Montefeltro è catturato. |
1364 |
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Apr. | Comp. ventura | Siena |
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Toscana |
Assale il senese con altri capitani della “Compagnia del Cappelletto” (Ugolino dei Sabatini, Niccolò da Montefeltro ed Ermanno di Wartenstein): raggiunge un accordo con la repubblica e promette di esserle amico in perpetuo. |
1370 |
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Muore. |
CITAZIONI
Con Francesco Scolari “Erano molto dotti e maestri di guerra.” STORIE PISTORESI