Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
Condottieri di ventura
1188 CARLO DI MONTONE Figlio di Bernardino di Montone.
- 1513 (ottobre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1508 | Venezia | Impero | 200 cavalli |
| Combatte gli imperiali alla testa di 200 cavalli che fanno parte della condotta del padre. Nell’anno la sua paga ascende a 2640 ducati. |
1509 | |||||
Feb. |
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| Lombardia | Affianca il padre a Cremona. |
Apr. | Venezia | Francia |
| Lombardia | Esce da Cremona con il padre Bernardino; si scontra verso Treviglio con i francesi. I veneziani hanno la peggio. |
Mag. |
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| Veneto | Dopo la rotta di Agnadello segue Niccolò Orsini nella sua ritirata verso est. |
Giu. |
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| Veneto | Si trova al campo di Mestre: in un primo momento non vuole prestare il giuramento di fedeltà ai veneziani per timore di rappresaglie degli imperiali ai danni dei suoi famigliari prigionieri in Padova. |
Ago. |
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| 26 lance | Veneto | Prende parte alla difesa di Padova, inquadrato nel colonnello del padre che opera dal castello fino a Pontecorvo. |
1510 | Venezia | Francia | 31 lance | Veneto | Gli viene concessa una condotta di 50 lance. Staziona nel veronese. |
1511 | |||||
Apr. |
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| Veneto | Sempre nel veronese con 28 lance. |
Sett. |
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| Padova | Esce da Padova con Giampaolo Manfrone con l’incarico di dare alle fiamme il ponte di Bassano del Grappa. |
1512 | |||||
Gen. |
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| Ha ai suoi ordini solo 11 lance. |
Feb. |
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| 23 lance | Veneto | Affianca il padre ella guardia del ponte di Valeggio sul Mincio. Costretto a ritirarsi di fronte all’ incalzare dei francesi, si sposta a Montagnana dove avviene la rassegna dei suoi uomini. |
Mag. |
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| 6 lance | Veneto | Alla rassegna della sua compagnia che si svolge al Campo Marzio di Vicenza: un suo uomo d’arme è licenziato. Lascia il campo per affrontare i francesi. |
Lug. |
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| Piemonte Lombardia | Lascia il campo di Novi Ligure per attraversare il Po e dirigersi a Casalmaggiore. |
Nov.
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| 6 lance
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1513 | |||||
Feb.
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| Veneto | Alloggia con la sua compagnia nei territori di Montagnana, di Este e di Monselice. |
Mar. |
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| Il suo comportamento, nella recente guerra con i francesi viene elogiato nel Collegio dei Pregadi dal provveditore generale Paolo Capello. |
Apr. | Venezia | Spagna |
| Veneto | Si trova al campo di San Bonifacio: gli è concesso anche il comando di 50 uomini d’arme che hanno già militato con il padre. |
Lug. |
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| 84 lance | Veneto | Si trova alla difesa di Padova; ha il compito di controllare il tratto di mura da Porciglia al Carmine. |
Ott. |
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| Veneto | Prima che i veneziani escano da Padova per affrontare gli spagnoli vi è una messa nella basilica di Sant’Antonio: nell’occasione è scelto a sorte il suo nome come il condottiero che avrebbe dovuto entrare per primo nel prossimo combattimento. Il Montone non vuole cedere a nessuno tale onore nonostante che Giulio Manfrone gli offra 500 ducati e che Pietro da Longhena arrivi alla proposta di 600. Esce da Padova con Bartolomeo d’Alviano, giunge a Limena e partecipa alla battaglia di Creazzo, inserito nell’ala sinistra agli ordini di Antonio Pio. Fatto prigioniero da uno spagnolo intervengono alcuni tedeschi che lo uccidono; per altre fonti muore nello scontro per un colpo di lancia al petto ed una palla di archibugio al fianco. |
CITAZIONI
-” Che sempre in le battaglie pien d’orgoglio/ fu molto più di quel c’hoggi vi parlo.”/…/(Alla battaglia di Creazzo) “El valoroso Carlo del montone/ sopra un caval morel d’un piè balzano/ fece a molti quel dì votar l’arcione;/ e mai colpo meno che gisse invano,/ veduta non fu mai tal destrutione/ quanto faceva quel guerrier soprano/ d’homeni, e de cavalli in quella guerra/ giettando hor l’un, hor l’altro in piano terra./…/ E Carlo del montone sopra quel sito/ fu conosciuto morto il guerrier franco/ d’una lanciata nel petto ferito/ e d’un grosso arcobuso al lato manco./ Costui fu a li suoi giorni tanto ardito/ quanto altro che portassi stocco al fianco/ onde di lui mi doglio oltre misura/ che di tal raro suol produr natura/.” DEGLI AGOSTINI