Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
CARLO DI CAMPOBASSO (Carlo Gambatesa, Carlo di Monforte) Conte di Termoli. Signore di Apricena e Campomarino. Zio di Cola di Monforte.
- 1459
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1433 | |||||
Apr. | Campania | Con altri dignitari è presente nel castello di Porta Capuana a Napoli alla redazione del documento con il quale la regina Giovanna d’Angiò, mediante atto di adozione, indica come figlio e suo successore nel regno il re d’Aragona Alfonso. | |||
1436 | Re d’Aragona | Napoli Sforza | Regno di Napoli | Combatte gli angioini per conto di Alfonso d’Aragona. | |
1437 | |||||
Lug. | Abruzzi | Affianca Giosia Acquaviva contro le milizie di Francesco Sforza operanti negli Abruzzi. | |||
………….. | Napoli | Re d’Aragona | Abruzzi e Campania | Milita per Renato d’Angiò agli ordini di Jacopo Caldora. | |
1439 | |||||
Nov. | 400 cavalli | Abruzzi | A Sulmona, ove presenzia alle solenni esequie di Jacopo Caldora che si svolgono nella chiesa di Santo Spirito. | ||
1440 | |||||
…………. | Abruzzi | E’ segnalato tra i luogotenenti di Antonio Caldora. | |||
Ago. | Napoli | Angiò | Campania | Muta partito su pressione del fratello Angelo di Monforte. Agli stipendi di Alfonso d’Aragona. Si impadronisce di Dragonea ai danni di Francesco Boccapianola. | |
1441 | |||||
Ago. | 200 lance e 100 fanti | ||||
1442 | |||||
Mar. | Napoli | Sforza | Marche | Si reca a Fermo con Raimondo Anichino e visita Alessandro Sforza, che milita nel campo avversario, per ottenere la liberazione di Raimondo Caldora. Con l’Anichino si fa mallevadore del Caldora per l’osservanza di tutti i patti sottoscritti: in caso contrario egli lo avrebbe trattato come nemico. | |
Apr. | Marche | Viene riaffermato per un anno. | |||
Nov. | Campania | Ottiene in feudo Termoli, Porcina (Apricena) e Campomarino mediante l’esborso di 4000 ducati (1000 per la sola Apricena). | |||
1443 | |||||
Feb. | Campania | A Napoli, al parlamento generale del regno che si svolge dopo il solenne ingresso nella città di Alfonso d’Aragona. | |||
1444 | 50 lance | E’ utilizzato dal nuovo sovrano di Napoli in numerose missioni diplomatiche. | |||
1446 | |||||
………….. | Alfonso d’Aragona, su sua richiesta, ordina che lo zio Riccardo Gambatesa non sia molestato dai funzionari reali, anche se non ha soddisfatto i dovuti oneri fiscali. | ||||
Dic. | Napoli Milano | Venezia | Lombardia | Viene inviato in Lombardia in soccorso del duca di Milano Filippo Maria Visconti per fare fronte ai veneziani. | |
1447 | |||||
Mar. | Lazio | Con Onorato Gaetani e Guillen Ramon di Moncada è incaricato da Alfonso d’Aragona di recarsi a Roma per presentare le felicitazioni del sovrano al nuovo papa Niccolò V. | |||
Apr. | Marche | Raggiunge nelle Marche Francesco Sforza. | |||
Lug. | Marche | Consegna allo Sforza, a nome del re di Napoli, i 31000 ducati previsti per il trasferimento di Jesi allo stato della Chiesa. | |||
Ago. | Napoli | Emilia Lombardia | Si porta nel bolognese con Astorre Manfredi e Ludovico Gonzaga; sottomette il capoluogo al dominio ecclesiastico. Raggiunge Pavia con Raimondo Anichino. Alla morte del duca di Milano Filippo Maria Visconti, cui è stato mandato in soccorso dal re di Napoli, si trasferisce a Milano. | ||
Ott. | Milano | Venezia | Lombardia | Milita al servizio della Repubblica Ambrosiana; si reca a Pavia con Roberto da San Severino per prendere possesso della città a nome dello Sforza. Matteo da Bologna vuole consegnare la cittadella al solo Sforza. Carlo di Campobasso si reca a Milano con Dolce dell’ Anguillara per sollecitare rinforzi. | |
1448 | |||||
Gen. | Emilia | A Carona nel parmense. | |||
Feb. | Campania | Rientra A Napoli con un messaggio di Francesco Sforza indirizzato ad Alfonso d’Aragona. | |||
Giu. | Napoli | Firenze | Toscana | All’assedio di Piombino. | |
Lug. | Milano | Venezia | Emilia | Ritorna con 1000 cavalli agli stipendi della Repubblica Ambrosiana. Con Pietro Maria dei Rossi saccheggia il territorio di Guardasone detenuto da Jacopo Terzi. | |
Ott. | Parma | Ferrara | Emilia | Sempre con il Rossi espugna il castello di Noceto appartenente ad Angelo di San Vitale. Nello stesso mese il comune di Parma gli riconosce 300 ducati per contrastare, con 300 cavalli ed alcuni fanti, gli estensi. Si porta fino al Taro con Manfredo da Correggio ed il Rossi, ma non trova tracce degli avversari. | |
Nov. | Milano | Sforza Venezia | Emilia | Nel rovesciamento delle alleanze lo Sforza si collega con i veneziani contro i milanesi: Carlo di Campobasso si mantiene fedele alla causa ambrosiana. E’ nominato capitano del popolo di Parma ed è preposto alla guardia della città, ora minacciata da Alessandro Sforza. | |
1449 | |||||
Gen. | Emilia | Si allontana da Parma e muove verso il Taro alla testa di 1800 cavalli e di 3500 fanti (dei quali, 800 cavalli e 2000 fanti sono assoldati dagli stessi abitanti). Si collega con Jacopo Piccinino, giunge a Collecchio, costringe a ripiegare Bertoldo d’Este e Jacopo Catalano. Fa inseguire gli avversari da 200 cavalli leggeri condotti dal Fagiano; indi prosegue la sua marcia con il resto dell’esercito. Elude la sorveglianza del Rossi e coglie a Felino Alessandro Sforza. Jacopo Piccinino non riesce, tuttavia, a congiungersi con le sue truppe in tempo, per cui Carlo di Campobasso, sconfitto, è obbligato a riparare a Parma. Il Fagiano e 500 cavalli sono catturati dagli avversari. Il condottiero respinge un attacco portato a Parma da Alessandro Sforza terminato con la morte del Gaino. | |||
Feb. | Emilia | Parma apre le porte allo Sforza. Carlo da Campobasso è obbligato ad abbandonare la città. | |||
Sett. | Fuoriusciti | Bologna | Emilia | Spedisce alcune bandiere di fanti in soccorso di Romeo Pepoli, dei fuoriusciti e dei pontifici contro i bolognesi che si sono ribellati allo stato della Chiesa. | |
Dic. | Emilia e Romagna | Si incontra a Medicina con Ludovico Gonzaga; coadiuva ancora i fuoriusciti; ha un colloquio con il governatore pontificio, si sposta in Romagna e da qui ritorna nel regno di Napoli. | |||
1451 | |||||
Apr. | Campania | Viene chiamato con Francesco Pandone a far parte di un collegio che deve giudicare il duca di Scalea ed il conte di Lauria Francesco da San Severino. | |||
1452 | |||||
Apr. | Campania | Partecipa a Napoli ad una giostra organizzata per la nascita di Federico d’Aragona, figlio del duca di Calabria Ferrante, tenuto a battesimo dall’imperatore Federico d’Austria. | |||
Mag. | Molise | Viene nominato conte di Termoli. | |||
Giu. | Napoli | Firenze | 100 cavalli | Toscana | Alla testa di 100 cavalli, pagati a sue spese, lascia L’Aquila al seguito del duca di Calabria Ferrante d’Aragona per fronteggiare i fiorentini in Toscana. Gli è riconosciuta da Alfonso d’Aragona una provvigione di 3000 ducati. |
1453 | |||||
Ott. | Siena Napoli | Firenze | Toscana | Ottiene dal re di Napoli il permesso di accettare gli stipendi dei senesi con l’Anichino. Ha ai suoi ordini 500 lance, che sono alloggiate in parte a Chiusi ed in parte nei castelli della Val d’Orcia. Si porta alla difesa di Vada. Si scontra ripetutamente con Sigismondo Pandolfo Malatesta intento ad assediare la località. Chiede invano l’aiuto della flotta aragonese. Alla fine è costretto a cedere a patti in quanto nei sei giorni previsti dall’accordo non giungono i necessari soccorsi. | |
………….. | Toscana | Alla difesa di Vada si scontra ripetutamente con Sigismondo Pandolfo Malatesta che sta stringendo d’assedio la località. Chiede soccorsi alla flotta aragonese. | |||
1454 | |||||
………….. | Siena | Pitigliano | Capitano g.le 500 cavalli | Toscana | Affronta il conte di Pitigliano Aldobrandino Orsini. Conquista Montevitozzo e dà il guasto ai territori di Pitigliano e di Sovana. Allorché l’Orsini invia le proprie mandrie e le proprie greggi nei possedimenti degli Anguillara e dei Farnese, esce da Saturnia e con una marcia notturna di quaranta miglia scorre in quei contadi, razzia più di 4000 capi di bestiame che conduce nel senese a Montemerano. Sono pure fatti 100 prigionieri che sono subito liberati dietro il pagamento di una taglia. Carlo di Campobasso, da ultimo, assedia Sorano. |
………….. | Toscana | Viene accusato di tradimento dai senesi a seguito di una cocente sconfitta da essi patita nei pressi di Sorano. Rinuncia al suo incarico e si reca a Siena per il saldo delle paghe arretrate; riceve 4000 ducati e viene sostituito nel comando dal Malatesta. La sua campagna termina con una scorreria verso Monte Argentario e la divisione del bottino tra i suoi uomini. | |||
1457 | Campania | Con il nipote Cola di Monforte viene perdonato dal re di Napoli per tutti i delitti compiuti. | |||
1458 | |||||
Lug. | Lazio | Si reca a Roma con il conte di Sant’Angelo dal papa Callisto III e, a nome dei baroni napoletani, gli annuncia che re di Napoli è stato eletto Ferrante d’Aragona. | |||
Sett. ott. | Veneto e Romagna | A Venezia con il vescovo di Bitonto, Antonio da Reggio Emilia per informare la Serenissima sulla rivolta suscitata nel regno dal principe di Taranto Giovanni Antonio Orsini del Balzo. Al ritorno, si ferma a Forlì con il prelato. | |||
Nov. | Napoli | Crotone | Calabria | E’ inviato in Calabria con Alfonso d’Avalos (6000 uomini) per reprimere i moti suscitati dal marchese di Crotone Antonio Ventimiglia. | |
1459 | |||||
…………. | Calabria | Sconfigge i ribelli a Zagarise, a Taverna ed a Sellia. | |||
Mag. | Calabria | Batte ancora Antonio Ventimiglia a Belcastro: molti contadini, catturati in combattimento sono passati per le armi per ordine del re. Assedia Belcastro. | |||
………….. | Calabria | Si ammala e muore poco dopo. |
CITAZIONI
-“Celebrato per ingegno, prudenza e destrezza nelle cose di guerra e del quale uno che lo conobbe lasciò scritto che era “forte di corpo, bello di faccia, umano e liberale, e pertanto da tutti i suoi sudditi amato”..Era considerato come una delle migliori teste del regno nelle cose militari e godeva riputazione nell’Italia tutta.” CROCE
-“Huomo non meno gagliardo di forze del corpo quanto d’ingegno, di prudentia, e destrezza nel maneggiar l’armi, e trattar le cose della guerra. Del quale dice Razzano (che lo conobbe) ch’era forte di corpo, bello di faccia, humano, e liberal. Et per tanto da tutti i suoi suddiiti era amato. Fu molto stimato per le sue buone qualità da Alfonso d’Aragona Re di Napoli.” ALBERTI
-“Fu di molto valore.” SUMMONTE
-“Uomo egregio nell’armi.” SPINO
“Unum ex regibus ducibus.” F. CONTARINI
-“Altro de’ primarii Condottieri.” PEZZANA
-“Era di savii capitanii e valenti che avesse la maestà di re Alphonso.” BROGLIO
-“Condottiero stimato ai suoi tempi, quanto e più del fratello, il par bon “armorum conducterium, Angelo, conte di Campobasso.” STORTI
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