CARLO DA PIAN DI MELETO

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Castello dei Conti Oliva – Piandimeleto (PU)

Last Updated on 2024/01/21

CARLO DA PIAN DI MELETO  (Carlo degli Olivi) Conte di Piagnano e di Piandimeleto. Figlio di Gian Francesco da Piagnano.

1445 ca. – 1495 (ottobre)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1469
Ago.ChiesaRiminiRomagna

Combatte Roberto Malatesta e Federico da Montefeltro. Partecipa alla battaglia di Mulazzano nella quale è fatto prigioniero: è rilasciato dal duca di Urbino con il padre Gian Francesco da Piagnano senza il pagamento di alcuna taglia.

1474
Giu.ChiesaC. di Castello25 lance Umbria

Prende parte all’assedio di Città di Castello alla testa di una squadra di uomini d’arme. Si trova al fianco di Pino Ordelaffi a Selci; si accampa poi con tale capitano al casalino di San Giuliano sul torrente Cavaglione che attraversa Città di Castello. Vi è una sortita dei difensori che Il Pian di Meleto contribuisce a respingere con efficacia.

Lug.MarchePartecipa ad un consiglio di guerra che si svolge a Fano.
1479
EstateChiesaFirenzeUmbriaDifende Castiglione del Lago dagli assalti portati dal signore di Rimini Roberto Malatesta.
Sett.ToscanaAssedia Colle di Val d’Elsa. Con Giovanni Francesco da Bagno e lo spagnolo Salazar ha l’incarico di sorvegliare un ponte di pietra sull’Elsa.
1480
Lug. ago.ChiesaOrdelaffiRomagna

E’ inviato a Forlì per proteggere Lucrezia della Mirandola, vedova di Pino Ordelaffi, dagli attacchi di Antonio Maria Ordelaffi. Entra nella rocca di Forlì, che viene poco dopo ceduta ai pontifici.

1482
Ago.ChiesaFerrara Venezia35 lanceRomagnaAlla difesa di Forlì. Fronteggia Antonio da Montefeltro, il signore di Faenza Galeotto Manfredi e quello di Bologna Giovanni Bentivoglio che tengono d’assedio la città.
Nov.Chiesa FerraraVeneziaEmiliaNel ribaltamento delle alleanze ora lo stato della Chiesa si oppone ai veneziani. Carlo da Pian di Meleto viene inviato nel ferrarese in soccorso del duca di Ferrara Ercole d’Este.
1483
Lug.VeneziaChiesa FerraraRomagnaA Ravenna con 400 cavalli al fine di sorvegliare i confini della Serenissima.
Sett.Marche e Romagna

Ha l’ordine dal capitano di Ravenna Andrea da Lezze di partire dai suoi castelli e di trasferirsi nella città con i suoi uomini d’arme ed i balestrieri a cavallo. Raggiunge Rimini e Ravenna dove alloggia nella cittadella. Si sposta al campo di Barbiano.

1485
Ott.ChiesaNapoliAbruzziMilita per il papa Innocenzo VIII contro gli aragonesi. E’ avviato alla volta di L’Aquila per mettersi agli ordini del legato pontificio, il vescovo di Bagnorea.
1486Abruzzi Campania

Segue negli Abruzzi Giovanni della Rovere;  respinge al ponte di San Clemente, sul Pescara, il conte di Popoli Ristagno Cantelmi. Tentato inutilmente di indurre il della Rovere a muoversi verso la Puglia si spinge su Benevento con Pietro di Guevara. E’ razziato un  gregge di grandi dimensioni;  a causa di una forte pioggia e della resistenza dei terrazzani sono perdute le prede. Giunge a Campo di Pietra con 30 arcieri a cavallo, supera la resistenza dei contadini che hanno abbattuto un ponte, ne uccide alcuni ed altri ne cattura. Giovanni della Rovere lo invia poi con Agostino Fregoso verso Salerno per avere un quadro della situazione. Ad Eclano è assalito dagli stradiotti aragonesi: senza aspettare il Fregoso si getta al loro inseguimento, uccide quattordici avversari con la perdita di quattro cavalli. Il giorno seguente si reca a Contursi; è affrontato nei pressi di Altavilla Silentina dal conte di Capaccio Guglielmo da San Severino. Nello scontro  rimane ucciso il Fregoso. Subito dopo si collega con il principe di Salerno Antonello  da San Severino sul fiume Amella.

1488
Apr.ChiesaForlìRomagna

Lascia Cesena e si reca a Forlì dove è stato chiamato dal governatore pontificio Bernardino Savelli a seguito dell’uccisione nella città di Girolamo Riario. Con Guido Guerra da Bagno assedia la rocca in cui si è rinchiusa la vedova Caterina Sforza; il popolo si ribella all’avvicinarsi dell’esercito milanese-bolognese comandato da Giovan Francesco da San Severino, da Giampietro Bergamino, da Rodolfo Gonzaga e da Giovanni Bentivoglio. Obbligato alla resa, il Pian di Meleto è condotto nella rocca.

1489Firenze
1492Venezia
1494
Ago. sett.Venezia100 lance

Gli è concessa una condotta di 400 cavalli per due anni di ferma ed uno di rispetto. Il servizio ha inizio dopo la rassegna dei suoi uomini che si svolge il mese seguente. Non è posto alcun limite al suo utilizzo.

1495
Giu.VeneziaFranciaRomagna ed EmiliaLascia Ravenna con 20 squadre di cavalli per spostarsi nel parmense con altri condottieri della Serenissima e qui collegarsi con il capitano generale, il marchese di Mantova Francesco Gonzaga.
Lug.Emilia e Piemonte

Partecipa alla battaglia di Fornovo dove è inserito nella sesta schiera forte di 305 uomini d’arme. Con Taliano da Carpi ha il compito di sorvegliare gli alloggiamenti. Passa quindi a Vespolate e si unisce con gli sforzeschi all’assedio di Novara. Si accampa inizialmente 200 cavalli e varie compagnie di fanti al monastero di San Nazzaro presso le mura; si sposta poi nel sobborgo di Sant’Agapito  da  inizia a bombardare la città colpendo bastioni e case. Un grande numero di guastatori, nel contempo, è utilizzato per distruggere la cinta muraria ed ogni riparo. E’ preposto alla guardia di Tortona con 150 cavalli e 500 fanti; con Giovanni Greco scorre verso Genova per tagliare le linee dei rifornimenti alla città e, sempre per la medesima finalità, svolge azioni di pattuglia con Carlo Secco.

Ago.Piemonte

Asseconda Niccolò Orsini nelle operazioni di assedio di Novara apprestando macchine da guerra, scale, gabbioni ed altri materiali. Cattura 50 uomini d’arme che da Vercelli si stanno dirigendo a Novara per portarvi soccorsi: i prigionieri sono condotti a Milano ed a Crema.

Ott.Lombardia

Ammalatosi, muore a Pavia a metà mese. Promuove la costruzione del castello di Piandimeleto ristrutturando un fortilizio già esistente ed adattandolo a dimora signorile. Nel castello lavorano alcuni artisti della corte di Federico da Montefeltro, tra i quali si ricorda Francesco di Simone Ferrucci.

 CITAZIONI

-“Molto experto nel mestier di le arme. Li mancava uno ochio, era di età di zercha anni 50.” SANUDO

-“Uomo di gran valore e prudenza.” CONTI

-“Eccellente capitano di militia.” ALBERTI

-“Carlo chiamato, huom di famoso vanto.” SANTI

-“Seguendo così da giovinetto l’esempio del padre, riuscì poi, fatto uomo, grande e valoroso soldato.” BALDI

-A Forlì “Respice, Phoebe, precor, Forlivi tristia fata:/ Quis credeat? Vates arx habet ista duos./ Sed quid agent? miseri longa obsidione poetae/ Cinguntur: clausos hostis iniquus habet./ Carolus hic ductor Planiensis nomine Xisti/ Pontificis missus saepe per arma canit./ Hic ego discipuli, quo non mihi carior alter,/ Crede, fuit, nec erit, tristior fata gemo.” Da un sonetto di U. Codro raccolto dal TIRABOSCHI

-“Prode.” CASALIS

Fonte immagine: iluoghidelsilenzio

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