Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
CAMILLO VITELLI Di Città di Castello. Marchese di Sant’Angelo, duca di Gravina in Puglia. Figlio di Niccolò Vitelli; fratello di Giovanni Vitelli, Paolo Vitelli, Vitellozzo Vitelli e Giulio Vitelli; padre di Vitello Vitelli. Cognato di Giampaolo Baglioni.
1459 – 1496 (maggio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1474 1475 | C. di Castello | Chiesa | Umbria | Affianca il padre nel suo conflitto con i pontifici. Ha alcune scaramucce con Lorenzo da Castello. | |
1479 | Firenze | Chiesa | Umbria | Combatte i pontifici con il fratello maggiore Giovanni. | |
1484 | |||||
Sett. | C. di Castello | Chiesa | Umbria | Alla testa di 244 fanti si impadronisce con il fratello Giovanni di una collina che sovrasta il campo pontificio; nel contempo esce dalla Porta di San Giacomo l’altro fratello Paolo con molti cavalli e fanti. Sorprende nottetempo, nei pressi di Sant’Angelo di Celle, Lorenzo da Castello ed Amadio Giustini. I pontifici si danno alla fuga lasciando sul terreno i carriaggi con cento cavalcature, padiglioni, armature. Cinque sono gli uccisi tra gli avversari. Processione e Te Deum in cattedrale celebrano l’accaduto in Città di Castello. Sono liberati i prigionieri. | |
Dic. | Umbria | Il giorno di Natale entra per una finestra in Celalba con diciassette uomini: scoperto è catturato da Virile Virili per conto di Lorenzo da Castello. | |||
1484 | |||||
Gen. feb. | Umbria e Lazio | E’ condotto a cavallo, legato, a Roma con i suoi compagni di avventura ed è rinchiuso in Castel Sant’ Angelo. Ne fugge il mese successivo con l’aiuto di un servitore inglese del vescovo di Todi Francesco Moscardo prefetto della rocca. Nel calarsi con una fune cade male e si azzoppa; non può fare molta strada ed è ripreso nel palazzo del cardinale Savelli vicino a San Niccolò in Carcere. | |||
Mag. | Chiesa | Venezia | Lombardia | Con la resa di Città di Castello passa agli stipendi dei pontifici. E’ inserito nelle compagnie di Virginio Orsini. | |
1485 | Firenze | Genova | Toscana | Combatte per i fiorentini contro i genovesi. E’ inviato a Montepulciano con Pietro Paolo della Sassetta e Piero del Monte a Santa Maria. | |
1486 | Chiesa | Napoli | Milita per i pontifici agli ordini di Roberto da San Severino. | ||
1487 | |||||
Ott. | Umbria | A Perugia per i funerali di Malatesta e di Orazio Baglioni. | |||
1488 | |||||
Nov. | Umbria | E’ ospitato a Perugia dai Baglioni. Si incontra con il legato pontificio, il cardinale Francesco Todeschini Piccolomini, cui invia biada, cera e confetti. | |||
1489 | |||||
Gen. | Umbria | Con il commissario pontificio Sinolfo da Castell’Ottieri costringe gli abitanti di Spello e di Foligno, in conflitto tra loro, ad una tregua di tre mesi; si reca a Perugia con Niccolò Orsini e Ranuccio Farnese; rappacifica con i Baglioni due loro avversari di fazione quali Berardino Ranieri ed Everardo da Montesperelli. | |||
Feb. | Firenze | Oddi | Umbria | I fiorentini lo inviano in soccorso dei Baglioni di Perugia contro gli Oddi. Assedia Paciano. | |
Mar. apr. | Umbria | Con Ranuccio Farnese e Ranuccio da Marciano ottiene a patti la torre di Beccatello appartenente a Giulio Cesare da Perugia. Ritorna ad assediare Paciano; con il da Marciano a fine mese scorta al campo Filippo e Giuliano Oddi venuti a parlamentare per un accordo. Questo sarà raggiunto nei primi giorni di aprile. Lascia Solfagnano con il fratello Paolo e rientra a Città di Castello. Ritorna a Perugia ospite dei Baglioni; si reca a Foligno per dirimere le vertenze in corso tra tale comune e Spello. | |||
Mag. giu. | Fuoriusciti Siena | Siena | Umbria | Fa la spola tra Spello (dove è raggiunto l’accordo definitivo con i folignati), Perugia e Città di Castello. A fine giugno è spinto dai fuoriusciti senesi ad accostarsi a Castelnuovo Berardenga ed a scalarne le mura approfittando del vento e di una forte pioggia. | |
1490 | |||||
Feb. | Umbria | E’ ancora ricevuto dai Baglioni, a Perugia mentre i suoi uomini stazionano a Ponte San Giovanni. Con il fratello Paolo si incontra a Corciano con Paolo Orsini, Girolamo dalla Penna ed altri perugini per cercare la riconciliazione con i fuoriusciti. | |||
Mar. | Umbria | Con Paolo Orsini scorta il commissario fiorentino Pier Filippo Pandolfini a Perugia; ritorna successivamente in Toscana con i suoi uomini attendati ad Agello. | |||
Sett. | Umbria | Si muove con 40 cavalli a Castiglioncello dell’Abate allo scopo di sorvegliare i lavori di demolizione di tale fortezza. | |||
1491 | |||||
Mag. | Umbria | Lascia il campo di Castiglione del Lago. E’ diretto a Perugia dove si deve incontrare con i Baglioni. | |||
Giu. | Firenze | Fuoriusciti Perugia | Umbria | Con Paolo Orsini espugna e dà alle fiamme Schifanoia che appartiene a Berardino Ranieri; viene segnalato di seguito a Ripa ed a Resena; saccheggia Civitella e fa impiccare Battistaccio da Sant’Agata ad un torrione di Schifanoia. Alle sue stanze di Castiglione del Lago. | |
Dic. | Umbria | A Perugia. A fine mese con il da Marciano, Guido e Rodolfo Baglioni accoglie nella città la moglie di Giampaolo Baglioni, Ippolita Conti. | |||
1492 | |||||
Giu. | Lazio | E’ convocato a Roma dal papa Innocenzo VIII. | |||
1494 | |||||
…………… | Dopo infruttuosi contatti con il re di Napoli passa con i fratelli Paolo e Vitellozzo al servizio del re di Francia Carlo VIII. | ||||
Ott. | Fuoriusciti | Siena | Toscana | ||
Nov. | Francia | Chiesa | Lazio | Appoggia i colonnesi ai danni dei pontifici. | |
1495 | |||||
Giu. | Francia | Venezia Milano | Toscana e Liguria | Ottiene dai fiorentini il permesso di raggiungere Firenze. Si sposta in Liguria con i fratelli Paolo e Vitellozzo e lotta contro gli Adorno a favore dei Fregoso. | |
Lug. | Pisa | Firenze | Toscana Emilia e Liguria | Abbandona la Liguria con i francesi e partecipa alla battaglia di Fornovo ove sfonda le linee dell’esercito della Lega Italica. Con Gian Giacomo da Trivulzio e Francesco Secco propone invano ai francesi di inseguire gli avversari in fuga al di là del Taro. Si segnala per il suo valore; al termine dello scontro il sovrano si stacca dal collo una collana d’oro e gliela dona. Ritorna in Liguria con i fratelli Paolo e Vitellozzo: mette a sacco La Spezia e per il lucchese si porta a Pisa con 190 uomini d’arme e 100 tra balestrieri a cavallo e stradiotti per unirsi con l’esercito francese. Staziona in Val di Serchio; milita agli stipendi dei pisani contro i fiorentini. Si trova a Settimo; sempre con il fratello Paolo, si trasferisce alla difesa di Vicopisano su sollecitazione del re di Francia. | |
Ago. | Francia | Venezia Milano | Piemonte | Alla difesa di Vercelli. | |
Ott. | Firenze | Pisa | Piemonte | Sempre a Vercelli con Gian Giacomo da Trivulzio e Troiano Papacoda. Prende parte ai preliminari che portano alla pace con gli avversari. I fiorentini gli consegnano 4000 ducati per avere il suo aiuto ai danni dei pisani. Tergiversa. | |
Dic. | Fuoriusciti | Todi | Lazio ed Umbria | Nei pressi di Nepi si accorda con Vittorio da Canale. Punta verso il todino ed appoggia la fazione dei Chiaravalle contro Todi. | |
1496 | |||||
Gen. | Francia | Napoli | Umbria | Ritorna agli stipendi dei francesi per combattere il re di Napoli; con il Gimel persuade Virginio Orsini a seguirlo nell’avventura. Saccheggia Monteleone d’Orvieto perché gli abitanti gli hanno negato le vettovaglie. Presta soccorso ad Altobello e Vittorio da Canale contro i guelfi degli Atti; piomba sul castello di Fiore; lo espugna sono uccisi tutti gli abitanti compresi i bambini. | |
Feb. | Abruzzi | Entra in L’Aquila. Sconfigge le truppe del conte di Popoli Ristagno Cantelmi, recupera Teramo e Giulianova. la seconda località viene messa a sacco. | |||
Apr. | Puglia | Si trova a Lucera con Virginio Orsini ed il Montpensier alla testa di 800 lance, 500 cavalli leggeri e 4000 fanti. Sorprende un quadrato di 700 fanti tedeschi che da Troia si stanno dirigendo verso Lucera agli ordini dell’ Helderlin; attacca gli avversari con 400 archibugieri a cavallo e li respinge fino al margine del fiume Chilone con una intelligente combinazione di combattimento a distanza e ravvicinata. Fa scendere i suoi uomini da cavallo ed utilizza per la prima volta in combattimento il sistema della caracolla consistente nell’apertura di fuoco della prima riga, della sua successiva retrocessione alle spalle dello squadrone per ricaricare l’arma, dell’intervento di una seconda riga e così via fino all’ annientamento degli avversari. | |||
Mag. | Campania | Opera in Terra di Lavoro con 100 uomini d’arme. Nel periodo il re di Francia lo nomina duca di Gravina in Puglia e marchese di Sant’Angelo; gli concede pure altri feudi che godono di entrate per 30000 ducati l’anno. Attacca Circello e ne fa assalire le mura dai suoi uomini: è precipitato da una scala da un sasso lanciatogli contro da una donna. Muore tre giorni dopo. Ritratto di Luca Signorelli (Firenze, Settignano, Fondazione Berenson). Sposa Lucrezia Baglioni, sorella di Giampaolo. |
CITAZIONI
-“Nell’ultimo decennio del secolo Camillo Vitelli e Cesare Borgia fecero uso di scoppettieri e archibugieri a cavallo e così un nuovo tipo di reparti si aggiunse sia alle forze di cavalleria leggera sia a quella di fanteria.” MALLETT
-“Secondo la usanza italiana, i tiratori a cavallo del Vitelli formavano corpo a sé. Egli però aveva seco pure alcuni uomini d’arme..A dire il vero scoppettieri a cavallo mescolati ad arcieri a cavallo già si trovano ricordati dal Sanuto presso l’esercito francese in Romagna, nel settembre del 1494. Del resto il Giovio stesso..dice che Camillo Vitelli fu il primo in Italia, e aggiunge quindi:” la qual sorte di cavalleria fu poi lasciata, essendo eglino impediti per la troppa e sconcia lunghezza dello scoppietto”. In realtà i cavalli leggeri avevano bisogno d’un’arma da getto lieve e maneggevole; e la balestra in complesso rispondeva meglio alle loro esigenze.” PIERI
-“Era uomo di gran reputatione.” SANUDO
-“Era..Camillo di prontissimo ed acuto ingegno; e i Francesi per suo mezzo venivano a capo delle più ardue cose, non venendogli mai fallato né consiglio, né impresa.” CONTI
-“Era costui degno homo degnio in facto d’armi.” MATARAZZO
-“Huomo veramente per le singolari doti del corpo, et dell’animo suo, degno d’esser’annoverato fra pochi Capitani dell’età nostra, s’egli non havesse fatto allora l’ultimo sforzo dell’honorata virtù sua per la grandezza, ma per difendere la libertà d’Italia, la quale era tosto per farsi serva..S’havea acquistato nome di valentissimo Capitano.” GIOVIO
-“Guerriero degno d’essere annoverato tra ‘ migliori capitani dell’età sua, celebre nella storia dell’arte militare per avere il primo in Italia ordinato la milizia degli archibugieri a cavallo.” LITTA
-“Altro celebre capitano fra i migliori dell’età sua.” BOSI
-“Salito per le sue grandi gesta in riputazione di virtù guerriera pari a quella di quanti ne avevano allora condottieri più illustri.” BRUTO
-Per la sua morte “Dopo le prove sue molte e famose,/ Che fecer Pirrho illustre e vincitore,/ Da tanta altezza a terra lo depose/ Donna, e gli tolse e la vita et l’honore./ Et te Camillo, fra le valorose/ Tue lodi, donna spinse a l’ultime hore./ Et così in molti secoli uno istesso/ Fine, ha due grandi eroi morto e oppresso.” M. Da Silva, da un sonetto riportato dal GIOVIO
-“Fu Camillo il primo, che in Italia ordinasse la militia d’archibugieri a cavallo: e in segno de’ suoi meriti hebbe da Carlo Ottavo il Ducato di Gravina, il Marchesato di Civita S.Angelo e sei contadi nel Regno di Napoli..Era di persona alta, e di carnagion bianca: e d’occhi, e capelli neri.” CAPRIOLO
Immagine tratta da Ritratti di cento capitani illustri, con li lor fatti in guerra brevemente scritti intagliati da Aliprando Capriolo et dati in luce da Filippo Thomassino et Giovan Turpino