Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
BRUNORO DA FORLÌ (Brunoro Armuzzi, Brunoro I Zampeschi, Brunoro Cavedoni, Brunoro degli Armucci) Di Forlì o di Folimpopoli. Signore di San Mauro Pascoli e di Santarcangelo di Romagna. Figlio di Antonello da Forlì, fratello di Ettore da Forlì e di Meleagro da Forlì.
1465 – 1525 (novembre)


Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1479 | |||||
……….. | Firenze | Chiesa | Romagna | Viene armato cavaliere dal signore di Rimini Roberto Malatesta. | |
Inverno | Marche | Chiede agli abitanti di Fano di poter alloggiare le sue truppe nel loro territorio. | |||
1489 | |||||
Apr. | Romagna | Vive a Ravenna presso la chiesa di San Vitale, città di cui ha la cittadinanza. Con Guidarello Guidarelli e Girolamo Bifulci è segnalato come testimone per la conclusione di un contratto. | |||
1491 | |||||
Ott. | Zampeschi | Chiesa | Romagna | All’uccisione del fratello Ettore, si impadronisce di San Mauro Pascoli con il fratello Meleagro: è affrontato da Giovanni Francesco da Bagno e da Matteo della Crovara, inviati dal papa Innocenzo VIII a recuperare la località. Assediato, allorché si vede abbandonato da tutti si arrende a patti. Si reca a Rimini. | |
……….. | Milita nelle compagnie di Virginio Orsini. Diviene amico dei figli di quest’ultimo, Gian Giordano e Carlo. | ||||
1503 | |||||
Ott. | Romagna | Propone ai veneziani di occupare Forlimpopoli. | |||
1504 | |||||
Feb. | Romagna | A Forlì. Con il fratello Meleagro cede San Mauro Pascoli alla Serenissima. | |||
1505 | |||||
……….. | Venezia | Romagna | Abita a Ravenna presso la chiesa di San Vitale. | ||
Giu. | Chiesa | 300 fanti | Romagna | Lascia Ravenna e passa al soldo del papa Giulio II. Viene reintegrato nei feudi paterni ed è investito di Santarcangelo di Romagna. Si porta a Forlì per prestare soccorso a Nanne Morattini ai danni dei Numai: è convinto dal conte Obizzo Alidosi ad allontanarsi dalla città per facilitare un accordo tra le parti. | |
Lug. | Morattini | Forlì | Romagna | Conquista Solarolo ed ottiene la resa del castello di Fusignano. | |
Ago. | Tiberti | Cesena | Romagna | Appoggia in Cesena i Tiberti, assaliti, a loro volta, dai Martinelli. | |
Dic. | Romagna | Con il fratello Meleagro preme sul papa Giulio II affinché sia tolto il bando ai Morattini. | |||
1506 | |||||
Giu. lug. | Morattini | Forlì | Romagna | Si muove nei pressi di Cesena; con la sua sola presenza getta l’allarme nella città. Con Giovanni da Sassatello (200 cavalli leggeri e 800 fanti) appoggia i Morattini nel loro rientro in Forlì. Vi è uno scontro davanti alla Porta di Ravaldino: entra per la Porta di Codogno mentre i suoi uomini irrompono anche da San Pietro. I Numai si rifugiano nella rocca; sono saccheggiate cinquantotto case appartenenti a tale famiglia o ai loro seguaci. Esce nottetempo dalla città con Ludovico Bruschetto ed i Martinelli per assalire i Tiberti. Si porta a San Mauro Pascoli e mette in fuga Giampaolo Manfrone, che sta nei pressi per conto del cardinale di San Giorgio. In Forlì vi è una mediazione tra le parti condotta da Giovanni da Sassatello; a fine luglio si dirige Roma, su ordine del papa Giulio II, con Giovanni da Sassatello, Berto da Oriolo e Nanne Morattini per rappacificarsi con i rivali. | |
1508 | |||||
Mar. | Chiesa | Numai | Romagna | Staziona con 100 cavalli alla difesa di Forlì, minacciata ora dai fautori dei Numai. | |
Giu. | Romagna | Aiuta il governatore pontificio di Forlì bernardino da Cascina a catturare un nemico dei Morattini. | |||
Ott. | Chiesa | Bologna | Emilia | A Bologna dopo la conquista della città da parte dei pontifici a spese dei Bentivoglio. Al fianco di Francesco Maria della Rovere alla rassegna delle truppe pontificie. | |
1509 | |||||
Apr. | Chiesa | Venezia | Romagna | Con Ludovico della Mirandola e Melchiorre Ramazzotto (6000 uomini) penetra in Val di Lamone per impadronirsi di Brisighella per trattato. Assale la città in cui si è rinchiuso il Manfrone. Il castello viene attaccato con le bombarde; gli spagnoli riescono ad entrarvi mescolati ai veneziani in fuga e lo mettono a sacco. | |
Mag. | Romagna | Attacca il castello di Russi con Guido Vaina e Berto da Oriolo. Un efficace bombardamento rompe parte delle mura ed alcuni ripari: in breve, Michele Zanchi, che ne è alla difesa, è costretto alla resa. Brunoro da Forlì entra anche in Ravenna abbandonata dai veneziani. | |||
Giu. | Romagna | Occupa Rimini. Il castellano Piero Soranzo è condotto prigioniero da Brunoro da Forlì nella rocca di Forlì. | |||
1510 | |||||
Giu. | Chiesa | Francia Ferrara | 60 lance | Romagna | Entra in Lugo. |
Lug. | Romagna | Effettua una scorreria Fusignano. Respinto, subisce la perdita di 18 cavalli tra morti e prigionieri. | |||
1511 | |||||
Gen. | Emilia | All’assedio di Mirandola. | |||
Feb. | 100 lance | Romagna | Ospita a Ravenna il cardinale di Pavia Francesco Alidosi. Partecipa con 50 uomini d’arme, 3000 fanti e 400 cavalli leggeri all’assedio della bastia del Zaniolo/Genivolo. Di guardia ad un ponte, è sconfitto sul Santerno dallo Chatillon e dagli estensi: nella battaglia restano uccisi 3000 veneziani. Si salva con la fuga con il fratello Meleagro e Guido Vaina; lascia nelle mani dei nemici le insegne e le artiglierie. Nell’ occasione gli abitanti di Lugo hanno concorso ad ingannare i pontifici: per tale motivo molti cittadini saranno condannati a servire come rematori nelle galee dello stato della Chiesa. | ||
Mag. | Romagna | Dopo la battaglia di Casalecchio di Reno ospita ancora nella sua abitazione ravennate il cardinale Alidosi ed il cardinale di Senigallia Marco Vigerio. | |||
Giu. | Romagna | Viene ucciso il cardinale Alidosi dal della Rovere che accusa il prelato di tradimento; Brunoro da Forlì è licenziato dal papa con Guido Vaina e Rinieri della Sassetta. | |||
Dic. | Venezia | Francia | Veneto | A Vicenza. I suoi balestrieri a cavallo, come quelli del fratello Meleagro, sono alloggiati a Tavernelle. | |
1512 | |||||
Apr. | Romagna | Prende parte alla battaglia di Ravenna. Con la sconfitta ripara a Cusercoli. | |||
Lug. | Firenze | Chiesa | 100 lance | ||
1513 | Romagna | Viene chiamato a far parte del senato di Ravenna. A metà luglio il papa Giulio II concede a lui ed al fratello Meleagro il territorio di Giovedio. Il feudo gli viene confermato a settembre anche dal nuovo pontefice Leone X. | |||
1514 | |||||
Giu. | Romagna | Con 6 membri della sua fazione ed altri 6 di quella opposta, si trova a Forlì nella chiesa di San Mercuriale per giurare la pace fra guelfi e ghibellini. La tregua sarà di breve durata. | |||
1515 | |||||
Giu. | Romagna | Gode di una provvigione annua di 400 ducati. | |||
1517 | |||||
……….. | Chiesa | Comp. ventura | Maestro di campo | Marche | Combatte Francesco Maria della Rovere teso alla riconquista del ducato di Urbino. E’ presente all’espugnazione di Maiolo e di San Leo. |
Mar. | Marche | E’ inviato da Lorenzo dei Medici con Giovanni dei Medici e Giovambattista da Stabbia alla conquista del castello di Sorbolongo. Preceduto nella località dal Medici, preferisce ritornare al campo di Orciano con un lungo giro ozioso: è accusato con Giovambattista da Stabbia di negligenza e di viltà da Giovanni dei Medici che, a causa delle forze nemiche superiori alle sue, è dovuto fuggire di fronte agli avversari. | |||
Apr. | Marche | I suoi uomini si scontrano a Fano con quelli di Melchiorre Ramazzotto. A seguito della rissa sono uccisi d’ambo le parti 30 fanti | |||
1525 | |||||
Nov. | Romagna | Muore a Santarcangelo di Romagna. Dopo la sua morte il figlio Antonello Zampeschi lo fa seppellire nella chiesa di San Ruffillo a Forlimpopoli. Il monumento funerario è opera di Jacopo Bianchi da Dulcigno. |
CITAZIONI
-“Chiarissimo Capitano in quei tempi.” SANSOVINO
-“Lo Zampeschi tra per la sua energia e per l’amore vivissimo che lo tirava alle pugne, soprastò agli altri condottieri per vivezza di animosità proprie, e per quella maestria onde sapeva infonderle ne’ suoi commilitoni.” ROSETTI
-“Ipse vero inter arma natus, quasi cum laete spiritus ad militiam suxisset, ab ineunte adolescentia feroces equos ascendebat ad ludicras pugnas, ut iis bellorum simulacris, veris discriminibus proeludens, victoras iam tum portenderet.” VIVIANI
-“Il quale a tempo di Giulio, pur Secondo, e conseguentemente poi di Leone, fu ancor’egli Capitano di molto grado e di molta stima.” RUSCELLI
-“Fu capitano di molta rimomanza.” P. BONOLI
-Con Pino Ordelaffi e Tiberto Brandolini “Fra i più rinomati condottieri di Romagna e d’Italia.” PECCI
-Sulla sua tomba, opera di Giacomo Veneto, è inscritto il seguente epitaffio “Brunorum Zampescum Foropumpiliensem/ bellicis artibus insignem. Iulio II ac/ Leoni X pontificibus max. carum ante/ diem vita functum. Antonellus filius San/ ctorum Mauri et Arcangeli oppidorum prin/ ceps clariss. decoravit. Vixit annos LX. Obiit MDXXV/ oct. KL dec.”
Fonte immagine: Le arche degli Zampeschi nella chiesa collegiata di San Rufillo di Mariacristina Gori, beniculturali.it