Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
BRACCIO BAGLIONI Signore di Perugia, Spello, Cannara, Sterpeto, Collemancio, Bastia Umbra, Montebello
Figlio di Malatesta Baglioni e di una sorella di Braccio di Montone, fratello di Carlo Baglioni, padre di Grifone Baglioni e dii Carlo Baglioni (Barciglia), cugino di Carlo di Montone, genero di Bosio Sforza.
1419 – 1479 (dicembre)
Anno, Mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1437 | |||||
Gen. | Umbria | Diviene signore di Spello e di Cannara alla morte del padre. Gli si ribella la prima località. | |||
Mag. | Umbria | Si sposa con Teodorina Fregoso. | |||
Nov. | Umbria | Doma l’insurrezione di Spello; la rivolta termina con l’impiccagione di parecchi uomini. | |||
1438 | |||||
…………….. | Umbria | Esercita su Perugia una signoria di fatto anche se non caratterizzata da un totale controllo dei poteri civici. | |||
Lug. | Milano | Chiesa | 25 lance | Umbria | Milita nella compagnia di Niccolò Piccinino. Si trova a San Gismondo, nei pressi di Marsciano, con 40 uomini d’arme; sfugge ad un tentativo di cattura perpetrato ai suoi danni da Simonetto da Castel San Pietro che si è mosso da Orvieto con 400 cavalli. |
1439 | Marche | Affianca Federico da Montefeltro. | |||
1440 | |||||
Ott. | Toscana | Si reca a Firenze per rendere omaggio al papa Eugenio IV. | |||
1442 | |||||
Gen. | Toscana e Umbria | E’ ancora a Firenze presso il pontefice; rientra in Perugia con una bolla che assolve la città da alcuni assassinii. | |||
Ago. | Perugia | Sforza | Umbria | Difende Bastia Umbra dagli attacchi portati da Simonetto da Castel San Pietro, da Dolce dell’ Anguillara e dal Sarpellione. | |
Sett. | Umbria | I perugini lo eleggono tra i 5 capitani del contado. | |||
Ott. | Umbria e Marche | Occupa Valfabbrica; si trasferisce nelle Marche e vi si unisce con Federico da Montefeltro. Rimette in Sassoferrato Luigi degli Atti. | |||
1443 | |||||
Gen. | Umbria | Alcuni suoi uomini assalgono il seguito del patriarca Ludovico Scarampo impadronendosi dei bagagli del prelato. Il legato pontificio fa impiccare per strada 4 uomini; il Baglioni, da parte sua, fa impiccare 2 suoi famigli che hanno partecipato al furto. Si incontra a Perugia con il cardinale Scarampo. | |||
Mar. | Umbria | Ospita in Perugia Carlo di Montone. | |||
Sett. | Umbria | Ha l’incarico di sorvegliare in Perugia la Porta di San Pietro. | |||
Nov. | Marche | E’ sconfitto a Montelauro con il Piccinino, cui salva la vita. Ferito nel combattimento, è fatto prigioniero. Francesco Sforza lo preserva dalla furia dei fuoriusciti perugini che militano con il marchese della Marca. Viene rinchiuso nella rocca di Fano; lo Sforza per la sua liberazione chiede, invano, quella di Cristoforo da Tolentino. | |||
Dic. | Marche | Viene liberato per l’interessamento della moglie dello Sforza, Bianca Maria Visconti. Rientra a Perugia. | |||
1444 | |||||
Feb. | Umbria | Ha ancora in Perugia l’incarico di sorvegliare la Porta di San Pietro. | |||
Giu. | Marche ed Umbria | Lascia Montecchio (Treia) con Carlo di Montone e Jacopo Piccinino ed incarcera a Sterpeto Antonello della Torre, accusato di voler uccidere il Piccinino, o quanto meno di volerlo catturare per consegnarlo allo Sforza. Ottiene il comando della compagnia di tale condottiero appena costui è giustiziato. | |||
Ago. | Marche | Viene sconfitto a Montolmo (Corridonia) con Francesco Piccinino e Domenico Malatesta. | |||
Sett. | Umbria | Lascia Gualdo Tadino con Jacopo Piccinino e si porta ad Assisi: rende visita al castellano Lorenzo della Lita e chiede di parlare con Cristoforo da Tolentino, ancora in carcere nella torre del cassero. Il castellano invia alcuni famigli per trarre il capitano dalla prigione; Jacopo Piccinino suscita allora un tumulto ad arte e si impadronisce della città e della fortezza maggiore. | |||
Nov. | Umbria | Ospita ancora a Perugia il cugino Carlo di Montone. | |||
1446 | Chiesa | Bologna | Emilia | Combatte i Bentivoglio per conto dei pontifici. | |
1447 | |||||
Apr. | Firenze | 150 lance | Umbria | E’ assoldato dai fiorentini. Nella condotta sono pure compresi alcuni arcieri; gli viene concessa una prestanza di 50 fiorini per lancia. Accoglie a Perugia Piero dei Medici, figlio di Cosimo. | |
Giu. | Firenze | Milano | Emilia | Si reca a Firenze; è inviato a Bologna per contrastare Gaspare Canedoli. Raggiunge Cento con 200 cavalli e scorta con i suoi uomini i fuoriusciti che abbandonano il capoluogo per riparare nel ferrarese e nel modenese. | |
…………….. | Emilia | Passa alla difesa di Bologna con 400 cavalli. | |||
1448 | |||||
Mar. | Firenze | 150 lance | E’ assunto per sei mesi con il fratello Carlo dai fiorentini. Ai due condottieri è concessa una condotta di 150 lance ed uno stipendio mensile di 1000 fiorini. | ||
Lug. | Firenze | Napoli | Toscana | Fronteggia gli aragonesi in Toscana. Al campo di Campiglia Marittima con Sigismondo Pandolfo Malatesta. | |
Ago. | Gli è prorogata la condotta per altri sei mesi. | ||||
…………….. | Emilia | E’ inviato a Bologna per prestare soccorso alle autorità cittadine in caso di eventuali disordini. | |||
1449 | |||||
Giu. | Umbria | Ospita a Perugia il signore di Camerino Rodolfo da Varano. | |||
…………….. | Chiesa | Umbria | Al servizio del papa Niccolò V. | ||
1452 | |||||
…………….. | Chiesa | Capitano g.le | Lazio | Ha il comando delle truppe pontificie in occasione dell’incoronazione a Roma dell’imperatore Federico d’Austria. | |
…………….. | Firenze | Napoli | Lascia presto il soldo dello stato della Chiesa perché i pagamenti della condotta non avvengono nei termini dovuti. | ||
1453 | Chiesa | Comp. ventura | Umbria | Combatte Carlo di Montone in un conflitto che si conclude con la cacciata da Todi delle milizie pontificie. | |
1454 | |||||
Mag. | Chiesa | Spoleto | Umbria | E’ inviato dal papa in soccorso di Norcia, assediata dagli spoletini comandati da Everso dell’ Anguillara. Con la ritirata dell’avversario si mette al suo inseguimento con Giacomo di Sangemini ed Angelo di Roncone per sbarrargli la via della Sabina. | |
…………….. | Umbria | Consolida in Perugia la sua signoria di fatto della città. Ottiene una condotta anche da Callisto III. | |||
1455 | |||||
Mar. | Lazio | Si trova a Roma alla morte del papa Niccolò V. Regge lo stendardo dello stato della Chiesa nella cerimonia di incoronazione del nuovo pontefice Callisto III. | |||
…………….. | 400 lance | Gli viene confermata la condotta dai pontifici. Il capitanato generale passa invece a Giovanni Ventimiglia. | |||
1455 | |||||
…………….. | Chiesa | Impero Ottomano | Si imbarca con 200 soldati su una galea della flotta pontificia per seguire il cardinale Scarampo contro i turchi. | ||
Ott. | Umbria | A Perugia è chiamato a far parte dei Dieci dell’Arbitrio. | |||
1456 | |||||
Giu. | Umbria | Si sposa in seconde nozze con la figlia di Bosio Sforza, Anastasia. Per la dote di costei gli sono consegnati 8000 ducati. Quindici giorni durano le feste a Perugia per onorare tale avvenimento. | |||
…………….. | Chiesa | Capitano g.le | Gli è nuovamente affidato da Callisto III il comando generale delle truppe pontificie. | ||
1457 | |||||
Giu. | Umbria | Viene accusato da Carlo di Montone di avere cercato di farlo avvelenare. | |||
1458 | |||||
Ago. | Lazio | A Roma. Ha l’incarico di mantenere l’ordine nella città alla morte del pontefice. Vi mantiene la pace nonostante le intemperanze del duca di Spoleto, prefetto della città nonché castellano di Castel Sant’Angelo (parente del defunto papa) Pier Luigi Borgia. | |||
Nov. | Lombardia | E’ ospitato dallo Sforza in un palazzo nei pressi di Porta Nuova dove è stato alloggiato in precedenza Federico da Montefeltro. E’ ricevuto con tutti gli onori; gli è conferita la carica di consigliere ducale con un appannaggio di 1000 scudi l’anno. | |||
1459 | |||||
Gen. | Umbria | A Perugia, al solenne ingresso del papa Pio II: nell’occasione regge ancora una volta lo stendardo con l’insegna dello stato della Chiesa. | |||
Feb. | Umbria | Ospita a Perugia Simonetto da Castel San Pietro, suocero del cugino Rodolfo; nella città organizza una giostra che viene vinta dal congiunto. | |||
Mag. | Umbria | Predispone nel suo giardino presso San Pietro una festa con musiche e balli per la sua amante Margherita da Montesperelli. | |||
…………….. | Toscana | A Siena dove si trova il pontefice. Transita per Città della Pieve e richiama alcuni fuoriusciti. Nasce un tumulto nella località tra le fazioni. | |||
…………….. | Umbria | Si impossessa di Torre d’Andrea, di cui viene investito dal pontefice. | |||
1460 | |||||
Feb. | Umbria | Organizza a Perugia una nuova giostra, sempre in onore della sua amata. | |||
Ago. | Umbria | Doma una sollevazione sorta nel borgo di San Pietro. | |||
Nov. | Umbria | Con l’aiuto del cugino Rodolfo consolida la sua signoria con un colpo di mano su Spello. Uccide nella piazza di Perugia il cugino Pandolfo ed il figlio di costui Niccolò; fa ammazzare diversi cittadini (tra i quali Niccolò Crispolti) che hanno disapprovato la sua azione. Il papa Pio II invia in Perugia il cardinale Alessandro Oliva. Il condottiero si pente pubblicamente del suo gesto ed ottiene più tardi una formale assoluzione del delitto da parte del pontefice. Gli sono inflitte solamente alcune pene spirituali. | |||
Dic. | Umbria | Sempre tramite il cardinale Oliva viene conclusa la pace tra le varie fazioni cittadine. | |||
1461 | |||||
Gen. | Umbria | Accompagna con i suoi uomini d’arme fino a Ponte San Giovanni il governatore di Perugia, il vescovo di Corneto Bartolomeo Vitelleschi, diretto a Roma perché eletto vicecamerlengo. A fine mese Baglioni è segnalato a Cannara. | |||
Feb. | Umbria | Assume la signoria di Spello. | |||
1462 | |||||
Estate | Perugia | Fuoriusciti | Umbria | I fuoriusciti occupano Spello con l’aiuto dei pontifici. | |
1463 | |||||
Gen. | Perugia | Fuoriusciti | Umbria | Scaccia da Spello i fuoriusciti che si sono impadroniti della località: molti di costoro sono giustiziati. | |
Giu. | Perugia | Fuoriusciti | Umbria | E’ costretto a fuggire da Spello a causa dei fuoriusciti perugini entrati in armi nella località. Si rifugia a Cannara ed a Bastia Umbra; raccoglie i suoi partigiani e rientra in Spello. Sono impiccati 22 uomini. | |
…………….. | Umbria | Riceve a Perugia il suocero Bosio Sforza di ritorno dal regno di Napoli. | |||
Nov. | Umbria | Il papa Pio II invia un corpo di spedizione a Spello, che gode del sostegno di alcuni feudatari locali, ai danni dello stesso Baglioni. | |||
Dic. | Perugia | Fuoriusciti | Umbria | Recupera con l’aiuto dei conti di Marsciano la Torre d’Andrea, di cui si sono impossessati i fuoriusciti di Assisi. | |
1464 | |||||
Primavera | Umbria | Ospita a Spello ed a Perugia Jacopo Piccinino. | |||
Giu. | Umbria | Muore nel suo palazzo di Perugia Antonello dal Borgo, reduce dal napoletano. Sempre nel mese ospita a Perugia il genero Bosio Sforza. | |||
…………….. | Lazio | Ha con Giovanni Conti l’incarico di sorvegliare i lavori del conclave conseguente alla morte del papa Pio II. | |||
1466 | |||||
Feb. | Umbria | Organizza in Perugia una giostra che è vinta da Polidoro Baglioni. | |||
1467 | |||||
Giu. | Chiesa | Venezia | Romagna | Si trova nel cesenate per contrastarvi l’azione di Bartolomeo Colleoni. | |
1468 | |||||
Ott. | Lazio | Si reca a Roma presso il papa Paolo II. | |||
1469 | |||||
Gen. | Umbria | Accoglie gli ambasciatori veneziani venuti a rendere omaggio in Perugia all’ imperatore Federico d’Austria. | |||
Giu. | Chiesa | Rimini | Romagna | Segue Alessandro Sforza all’assedio di Rimini. | |
Ago. | Romagna | E’ sconfitto a Mulazzano da Federico da Montefeltro e da Roberto Malatesta. | |||
Ott. | Umbria | Riceve in Perugia il capitano pontificio Giulio Cesare da Varano. | |||
1470 | |||||
Gen. | Romagna | Si trova al campo pontificio con Alessandro Sforza, Ercole d’Este e Napoleone Orsini. | |||
Feb. | Marche e Umbria | Si ammala ed è ospitato a Pesaro da Alessandro Sforza; al suo rientro viene accolto in Perugia dal popolo in festa. | |||
Mag. | Toscana | Si porta a San Casciano dei Bagni, nel senese, per continuare la sua convalescenza. | |||
Giu. | Umbria | Ospita in Perugia Alessandro Sforza. | |||
1471 | |||||
Mar. | Umbria | Riceve in Perugia Borso d’Este. | |||
Lug. ago. | Lazio | Viene convocato a Roma alla morte del pontefice. Gli è affidata la guardia della città durante i lavori del conclave che terminano con l’elezione di Sisto IV. | |||
1473 | |||||
Mag. | Umbria | Ottiene dal pontefice oltre la conferma dei suoi feudi anche Montebello, nel viterbese a compensazione delle paghe arretrate. | |||
Ott. | Umbria | E’ nominato a Perugia tra i dieci dell’Arbitrio. | |||
1474 | |||||
Mag. | Umbria e Lazio | Si incontra a Foligno con il Montefeltro e Giulio Cesare da Varano per concordare le linee della politica pontificia in Umbria; subito dopo si reca a Roma. | |||
Giu. | Chiesa | Todi Spoleto | Umbria | Con il Varano segue a Todi il cardinale di San Pietro in Vincoli Giuliano della Rovere; entra nella rocca cittadina, vi cattura il castellano e mette a sacco la città. Si sposta, poi, a Spoleto con il legato Lorenzo Zane per un’altra azione di polizia al fine di riammettere nella città i seguaci del partito ghibellino. Spoleto è data al saccheggio ed il territorio circostante viene devastato: il Baglioni fa porre in salvo molte case dei suoi partigiani ed alcuni monasteri. | |
Lug. | Umbria | Interviene pure in Todi, sempre con Giulio Cesare da Varano, a causa dei tumulti causati nella città tra i fautori dei Chiaravalle (da Canale) e quelli degli Atti. Molte abitazioni sono messe a ferro e fuoco. | |||
Sett. | Umbria | Riceve in Perugia il cardinale Giuliano della Rovere al termine del conflitto dei pontifici con Città di Castello. | |||
1475 | |||||
Ott. | Chiesa | C.di Castello | Umbria | Alla testa di 8000 uomini soccorre il patriarca Lorenzo Zane, assediato da Niccolò Vitelli nella rocca di Città di Castello. Con la sua presenza convince quest’ ultimo a desistere dalla sua impresa. A fine mese viene ringraziato per il suo intervento dal cardinale Giuliano della Rovere a Ponte Pattoli. | |
…………….. | Per il suo operato viene investito di Viterbo dal papa Sisto IV. | ||||
1476 | |||||
Mag. | Umbria | Fa venire da Bastia Umbra 49 some di frumento per fare diminuire il prezzo di tale derrata in Perugia. | |||
1477 | |||||
Mag. | Umbria | Uccide nella piazza di Perugia il cugino Rodolfo Baglioni con il figlio Francesco; per vendetta viene ammazzato dai suoi rivali a Monte Ricciolo, nell’ urbinate, l’unico figlio Grifone. | |||
Ago. | Chiesa | Comp. ventura | Umbria | Segue il Montefeltro contro Carlo di Montone. | |
Ott. | Umbria | Accompagna a San Costanzo Cesare degli Arcipreti, sospettato di avere fatto parte di un trattato di Carlo di Montone e convocato, per tale motivo, a Roma per discolparsi. | |||
1478 | |||||
Ago. | Chiesa | Vitelli | Umbria | Viene inviato in soccorso di Città di Castello. | |
1479 | |||||
Giu. | Chiesa | Firenze | Umbria | E’ attaccato da Roberto Malatesta e da Carlo di Montone che si avvicinano a Perugia: fa venire da Spello numerosi armati e con costoro obbliga gli avversari a ripiegare. | |
Dic. | Umbria | Muore a Perugia. E’ sepolto con funerali solenni nella chiesa di San Francesco, mentre “li interiori” sono custoditi in Santa Maria dei Servi. Oggi i suoi resti riposano in Santa Maria Nuova. 37 bandiere e 7 stendardi sono trascinati in segno di lutto per le strade di Perugia per essere deposti nella chiesa di Santa Maria dei Servi. Orazione funebre di Francesco Matarazzo (Francesco Maturanzio). Alle onoranze funebri sono presenti rappresentanti di Federico da Montefeltro e del papa Sisto IV. Amico del papa Pio II (il senese Enea Silvio Piccolomini), uno dei più insigni umanisti del tempo. Lodato da Giovanni Antonio Campano, da Pacifico Massimi, da Francesco Matarazzo, da Niccolò Rainaldi e da Leonardo Montagna. Fa costruire in Perugia un palazzo, andato distrutto. Ritratto dal Vasari nella sala di Lorenzo Vecchio in Palazzo Vecchio a Firenze. E’ ritratto in una sala di Perugia con alcuni capitani perugini tra cui Braccio di Montone, Jacopo Piccinino, Biordo dei Michelotti, Francesco Piccinino, Niccolò Piccinino, Ruggero Cane Ranieri, Boldrino da Panicale, Carlo di Montone. Ogni ritratto è accompagnato da un’ottava del Matarazzo a titolo di epitaffio. Braccio Baglioni è anche rappresentato con il padre Malatesta ed il cugino Grifone nell’ Adorazione dei Magi” di Pietro Vannucci. In Perugia attua una politica di abbellimento cittadino con la costruzione di nuove strade e di nuovi palazzi. Le sue imprese sono ricordate dal poeta ascolano Pacifico Massimi. E’ pure menzionato con Giovanni Giacomo Piccinino, Carlo di Montone e Silvestro da Lucino in un sirventese ed in una canzonetta, di autore ignoto, scritti in occasione della morte di Jacopo Piccinino. |
CITAZIONI
-“Fu signore e condottiero di larghe vedute, spesso generoso; amico di letterati, di poeti e di artefici rinomati, che protesse ed incitò a lavori di ogni genere: come il Campano, il Maggioni, il Maturanzio (Matarazzo), il Montagna, il Rinaldi..Visse con dignità e con non scarso senso di onore.” ARGEGNI
-“Esso era omo de gran fama, e era conosciuto e amato da gran prencipi e segnori.” SCALVANTI
-“”Baglioni.. era il Lorenzo il Magnifico del nostro paese.” Così scrive il Bonazzi. Il paragone conserva una certa validità, specie se si vuole accennare, con esso, al graduale trapasso da un regime oligarchico alla velata signoria personale, attuato senza eliminare le strutture costituzionali esistenti, che si verifica in Perugia durante la vita di Braccio Baglioni. Buon soldato, senza appartenere al numero dei grandissimi condottieri, il Baglioni si valse della sua reputazione militare e della parentela con Braccio Fortebracci per creare una base alla sua attività politica. Emerso in seno all’oligarchia nobiliare dominante, (“i gentiluomini”), alla quale seppe dare la coesione necessaria per mantenere il potere, il Baglioni fece valere i potenti appoggi esterni (i Medici, i pontefici) e le parentele (gli Sforza, principalmente) per trattare a un livello assai elevato con gli organi della costituzione comunale e col rappresentante dell’alta sovranità pontificia in Perugia. Chiamato a far parte delle più importanti magistrature ordinarie e straordinarie, il Baglioni figurava anche assai spesso, a titolo personale, accanto a magistrature di cui non faceva parte, nel ruolo, non previsto da alcuna norma statutaria, di altissimo consigliere e ispiratore… Feste frequenti con fabbriche e decorazioni sontuose nelle strade.., tornei, ospitalità nelle sue case di Perugia e di Spello e ricchi donativi a principi, condottieri, diplomatici di tutte le città.. E poi il mecenatismo nei confronti degli esponenti di quell’umanesimo perugino ancora pochissimo studiato. Ne riecheggiano, in prosa o in versi latini o volgari, le pagine del Campano, del Maturanzio, di Leonardo Mantegna. E ancora quelle di Lorenzo Spirito, di Nicola da Montefalco, suo trombettiere, e in speciale modo di Pacifico Massimi, il poeta ascolano che gli dedicò i “Trionfi” e il “Draconidos”, celebrazione delle sue imprese militari, nonché epistole poetiche ed epigrammi..Anche l’università beneficiò della sua protezione. Va ricordato il trattato sulla pestilenza dedicatogli da Niccolò Rainaldi di Sulmona; ma va soprattutto ricordato il decisivo impulso del Baglioni alle sorti culturali della città con la chiamata in Perugia..di alcuni tipografi tedeschi: Pietro da Colonia e Giovanni di Niccolò da Bamberga, ai quali si devono i primi famosi incunaboli perugini.” ABBONDANZA
-“Genero di Braccio Fortebracci, dal quale non degenerò nel valore dell’armi.” CRISPOLTI
-“Capitano assai riputato a quei dì.” CRISTOFANI
-“Dal padre e dal zio (Braccio di Montone) ereditò l’arte militare.” CIATTI
-“Riuscì non solo ad accrescere i suoi possedimenti e ad aumentare notevolmente la ricchezza del casato, ma anche a porsi come mediatore tra le libertà municipali e le pretese della Chiesa…Fu sepolto in San Francesco insieme al padre Malatesta e i suoi antenati, in quella specie di pantheon perugino dove furono sepolte anche le spoglie di Braccio Fortebraccio r di Biordo Michelotti, espressioni di due diversi modi di concepire la politica, ma che i perugini al di là di ogni controversia ed odio, avevano voluto vedere riunitiò.” GIUBBONI
-“Con questo papa (Callisto III) Braccio raggiunge il massimo della signoria, riconosciuta in forma solenne come premio dell’opera difensiva nei confronti di città fedeli alla Chiesa, come Spoleto, ma anche punitive verso quelle ribelli, come Todi. I suoi massacri e i suoi delitti vengono glorificati dall’assegnazione temporanea della signoria di Viterbo.” RENDINA
-“Braccio Balion vedessi ‘ntorno gire/Armato sopra un bel caval morello/Da fare i fier leoni impaurire;/E giogner con la spada or questo or quello:/El vi’ talvolta con pena assaltato/Staendo come ancudine al martello.” SPIRITO
-“Educato alle armi, seguì il mestiero delle armi…Nel carattere, nelle passioni e in molti anni della vita sua Braccio Baglioni arieggia del paladino. Tratta le armi in servigio de’ Fiorentini e più de’ pontefici, non si fa traditore di principe o repubblica, non se ne fa difensore a capriccio; se oggi combatte per taluno, non l’osteggia né dimani, né poi. E’ avido di gloria, ma non la cerca col sangue; aquista dominio senza forza; si piace delle lettere e delle arti senza pompa; vuol l’onore de’ suoi, del popolo, de’ cittadini senza esser temuto; anticipa la civiltà del cinquecento.” FABRETTI
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